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Autore: xCyanide    02/07/2012    2 recensioni
La storia che sto per raccontarvi vi rattristerà, ne sono consapevole. Vi farà ripensare a quello che le persone intendono per amore e a quello che invece intendevano loro. Vi farà rivalutare la pazzia.
La storia che vi sto per raccontare parla di loro.
Di Gerard e Frank.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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HO INCONTRATO FRANK PER STRADA, HO INCONTRATO FRANK PER STRADA

Ok, ora che ho attirato la vostra attenzione, vi posso parlare della FF :'D Questo capitolo sarà tutto al presente, okay? Niente passato! Ma dal prossimo si ricomincia come prima, e si continua fino al quattordicesimo capitolo, da dove poi inizierà a parlare solo al presente.
Ci rivediamo sotto.
(E quello che ho scritto sopra, di Frank... Non è vero niente, mi serviva un modo per farvi guardare qui)









-Io… vado un attimo di là – sussurra Carl ad Aaron. Lui acconsente e lo lascia alzare dalla sedia e dirigersi verso la porta.

Io? Io sto ancora piangendo. Rannicchiato sulla mia sedia, sto singhiozzando, la gola mi fa quasi male per quanto sono profondi quei singhiozzi. Mi lasciano senza respiro.
-Cosa hai sentito, Way? – mi chiede Aaron.
“Gee, stai tranquillo” sussurri, con quella voce che alle mie orecchie sembra così limpida, come se fossi davvero qui, Frankie.
Trattengo un urlo. Mi stai distruggendo, così, te ne rendi conto? Mi stai facendo a pezzi, piano piano, facendomi sentire tutto il dolore che non ho sentito fino ad adesso. Perché?
Un crampo alla pancia mi fa sobbalzare sulla sedia.
-Cosa hai sentito, Way? – chiede di nuovo Aaron, lo vedo in difficoltà, non sa cosa fare.
“Ascolta me, ora. Lascia perdere lui” dici. “Io sono qui, con te, lo senti?” sussurri dolce. “Non credere loro, stanno solo cercando di dividerci”
-Zitto! – urlo ad Aaron. –Stia.. zitto.
“Si, Gee. Rimaniamo solo io e te” mi inciti.
Un nuovo fiotto di lacrime si impadronisce dei miei occhi, ormai gonfi e rossi. Li strizzo per non avere la vista appannata. Se per caso decidessi di farti vedere, io non sarei pronto.
Mi lamento. Da una parte voglio che tu te ne vada, Frankie, se sei venuto qui solo per farmi soffrire.
Aaron si sporge verso di me e creca di calmarmi posandomi una mano sul polso.
“Non permettergli di toccarti, Gee” mi rimproveri. “Sei solo mio, ricordi? Lui ti può solo rovinare, amore”
Ritraggo velocemente la mano, per quanto le manette me lo permettano.
“Lui può essere uno di quelli che mi ha portato via, non credi?” aggiungi. “Lui potrebbe solo sporcarti. Tu sei così bianco, Gee, non farti toccare, ti macchierebbe”
-Io…
-Allora, Way – mi interrompe Carl, che è appena rientrato nella stanza seguito da un ragazzo di massimo trent’anni –qui ho una persona che potrebbe aiutarti.
“Nessuno può aiutarti ora, Gee”
-Devi solo rispondere ad alcune sue domande – lo indica.
“E’ solo una trappola, non fidarti”
Faccio un verso di lamento, siete troppi, non ce la faccio ad ascoltarvi tutti. Vorrei soltanto che mi lasciassero solo con te, a morire.
-Signor Way? – mi chiama quel ragazzo. Ha l’aria di essere un qualche psichiatra, di quelli che ti rompono il cazzo fin quando non gli dai retta. –Qui, come ha detto l’ispettore, ho alcune domande per te – continua, parlando lentamente, come se lo stesse facendo con un cerebroleso. –Ma tu dovresti acconsentire a rispondere.
“Stanno solo cercando di farti finire in un mare di guai. Ti metteranno parole in bocca che non hai mai detto, tu dovresti avere solo voglia di piantare un proiettile nella loro”
Vedendo che non rispondo, che guardo da tutta altra parte, lo psichiatra fa un sospiro profondo. –Come ti chiami?
-Lo sa già – borbotto.
-Si, ma voglio che sia tu a dirmelo – precisa.
-Gerard Arthur Way Lee – rispondo, a voce bassa.
-Che rapporto avevi con i tuoi genitori, Gerard?
“Menti” mi suggerisci.
-Bello, un bel rapporto – singhiozzo, perché non è vero. A quei due non è mai importato niente di me, mi hanno sbattuto fuori di casa alla prima occasione e non hanno più voluto rivedermi.
-Hanno mai provato a farti del male, Gerard?
-No – dico, prontamente.
-Hai qualche fratello o sorella, Gerard? – perché deve ripetere il mio fottuto nome ogni fottuta volta che mi deve fare qualche fottuta domanda?
-Si, un fratello – cerco di stabilizzare il respiro, perché potrei entrare in iperventilazione.
-Come si chiama?
-Michael James Way.
“Stanno cercando anche tuo fratello, Gee. Non rispondergli, potrebbero portarlo qui e poi ad Alicia chi ci penserebbe?”
Mi guardo intorno, perché la tua voce ha cambiato posto. Non è più dove si trovava prima, è sul lato sinistro ora, più vicino al mio orecchio.
-Chi c’è qui, Gerard? – chiede prontamente lo psichiatra.
“Non dirglielo” il tono trema. Sei spaventato, Frankie? Se tu potessi solo prendere la mia fottuta mano e non avere più paura.
In un riflesso incondizionato, apro la mano  e la intreccio con l’altra, in cerca di calore umano.
“Ti voglio qui, Gee” dici, arrendevole. “Vorrei che fossimo solo io e te, per sempre, che ne dici?”
Trattengo nuove lacrime, non puoi farmi questo, non puoi dirmi questo.
Sento una folata di vento, ma nella stanza non ci sono finestre. E’ come una carezza fredda sul corpo. Mi provoca brividi, ma è piacevole.
Mi alzo velocemente, tirando le manette che sono ancorate al tavolo, deciso più che mai a trovarti. Sei tu, Frankie, lo so, lo sento.
Aaron e Carl si alzano per prendermi e farmi risedere, ma lo psichiatra li ferma.
-Chi c’è qui, Gerard? – chiede di nuovo, stavolta con tono più fermo.
Guardo in alto, aspettandomi di vederti, ma ancora una volta non ci sei.
-No… - sussurro, tirando su col naso. –Dove sei? – domando.
“Io sono qui, Gee, sono qui con te, non mi senti?”
-Tu… non puoi essere qui – ti rispondo. –Tu sei morto – realizzo. Punto lo sguardo sui due poliziotti davanti a me. –Voi l’avete ucciso! – urlo. –Voi!
-Chi, Gerard? – continua quel ragazzo.
“No, tesoro, io sono vivo, sono qui, con te” ripeti. “Ti prego, credimi” mi supplichi. “Noi siamo immortali, ricordi?”
-Frankie… - mi lamento. –Frankie, basta. – Guardo supplichevole lo psichiatra. –Perché hanno ucciso lui? Perché non me?
“Tu sei un essere troppo pulito per essere ucciso, Gee. Tu sei perfetto” 





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xCyanide's Corner
Qui si comincia a capire che Gee ha QUALCHE problema LEGGERO LEGGERO. 
Spero come sempre che vi sia piaciuto il capitolo e ringrazio chiunque stia recensendo. E mi raccomando, continuate a recensire che mi fate contenta!

Alla prossima, xCyanide

  
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