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Autore: Corisamu    02/07/2012    0 recensioni
Le giornate di un ragazzo come noi, che ha coronato il suo sogno: entrare in nazionale di sci.
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 07:15. mi alzo dal letto e, un po' frastornato mi dirigo in bagno. Mi vesto con calma e dopo pochi minuti mi dirigo verso la sala da pranzo per fare una colazione degna della gara che sto per fare. Faccio in tempo a scendere le scale e mi ritrovo in un ambiente molto diverso da ieri. Tutti girano per le strade con allegria e tutti hanno sul viso il disegno della bandiera della propria nazione di appartenenza. Faccio colazione e esco. Mi ritrovo sommerso da fans in cerca di autografi ma riesco a raggiungere il deposito eegli sci e la funivia. Salgo con Massimo, o come si voleva fare chiamare "Chute", il mio sciolinatore personale. Scendo e provo a fare una discesa. La neve è molto pesante ma a me va bene perchè ci sono abbituato. Risalgo. Adesso non c'è più tempo per riprovare. Si parte! Ho il pettorale (che non metto) numero 34, mi piace partire in quella posizione. La neve è la migliore di tutta la gara. Parte il primo, poi il secondo e in men che non si dica mi ritrovo li, davanti al cancelletto di partenza. Il mio allenatore mi dice come prendere le curve e mi tranquillizza mentre il Chute, forte di esperienza, anzianità ma soprattutto di follia mi incita dicendo: << Buttati! Taglia le curve! Aggressivo! Aggressivo!>>. Poi, tutto a un tratto non sento più nulla. Sono concentratissimo. Abbasso la mascherina e... Via! Bellissima partenza, prendo la prima curva larga, la seconda la taglio e tocco la porta. adesso è tutta dritta, o meglio, quasi dritta. Circa venti metri prima del "Muro di S. Pietro" trovo una curva, molto facile, riesco a prenderla molto veloce. Adesso mi ritrovo da solo, lanciato a centotrenta Km\h verso il punto più difficile della pista. Lo devo fare o no il salto? Ci penso un po' ma solo per pochissimo e poi mi ritrovo a volare per trenta metri. Arrivo per terra e me ne accorgo grazie al rumore di due metri di sci da libera che atterrano in piano. adesso la strada è facile. Prendo le porte strettissime e poi mi butto a uovo per tutto il resto della gara. Arrivo in fondo e il primo sguardo va al tabellone. Non ci posso credere, li, sotto il nome di Bode Miller, vicino al numero due trovo il mio nome. sono contentissimo ma forse la prossima volta ci ripenso prima di fare il salto sul muro...
  
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