Era il 25 Giugno, il giorno del mio compleanno.
15 anni prima, quello stesso giorno, nacqui io.

-ORE 12.-
-ooh pigrona, scendi da quel letto?- disse mia madre, -solo un secondo- risposi stropicciando i miei occhi, -sai che giorno è oggi?- , -sabato?-, - ho una figlia ritardata! , alzati e vieni a festaggiare.- 
CAZZUS, IL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO.
Mi alzai di scatto dal letto, ero in pantaloncini e canotta, mi alzai per dirigermi all'armadio, indossai un pantaloncino ed un top e delle all star. Scesi giù, andai in bagno, un po di trucco, e subito dopo raccolsi i miei immensi capelli in una grande coda, un pò di profumo ed ero pronta.
Andai in cucina per prendere dei tacos e lì ci trovai un pò tutta la mia famiglia.
Mia madre, mio padre, i miei due fratelli più grandi, Josh e Jake, mia nonna, mio zio, e mia zia appena arrivata dalla Gran Bretagna.
-'AUGURII QUINDICENNE!'-
-oh grazie!- risposi indossando un bellissimo sorriso. 
La mia vita non era delle migliori, certo ero una bellissima ragazza, con tantissimi ammiratori, ma non avevo molte amiche, perchè ero considerata la 'ruba-ragazzi' e le ragazze mi allontanavano da loro.
Per non parlare della mia condizione familiare.
Nessuno dei miei genitori lavora, e nonostante ciò stanno crescendo tre figli. Mio fratello Josh di 21 anni, che frequenta l'università, mio fratello Jake di 17 anni che frequenta il liceo artistico, ed io, una 15enne che frequenta il liceo linguistico. 
I miei genitori fanno di tutto per noi, ma purtroppo ho dovuto rifiutare al mio sogno più grande, quello del canto, a 12 anni. 
Tornando a noi..
Tutti i miei parenti mi corsero incontro per darmi un abbraccio ed il proprio regalo.
I nonni mi regalarono delle robe, mio zio un set di trucchi, e i miei genitori mi diedero una piccola scatola.
-Aprila.- mi dissero
La aprii e BOOM.
CAZZUS, FATEMI MORIRE.
-p-papà?-
-Dimmi che non stai sognando.-
-non stai sognando.- 
Piansi, abbracciai mia madre e mio padre e poi in lacrime corsi tra le braccia di mia zia.
COS'ERA?
INDOVINATE UN PO'? 
UN BIGLIETTO PER LONDRA.
AVREI PASSATO L'ESTATE DA MIA ZIA A LONDRA.
-vedo che sei felice ah? :'D- disse mia zia, e subito dopo aggiunse -e non è finita qui, durante questi due mesi, frequenterai una vera e propria scuola di canto.-
CUORE FERMO.
MANI CHE TREMANO.
LE GAMBE CEDONO.
LE LACRIME SCENDONO ANCOR DI PIU'.
E qui ci fu un abbraccio di gruppo che fu subito interotto da mia zia che disse -ora basta dolcezza, si parte!- 
Io un pò confusa risposi con un 'eh?' da ebete, e lei mi disse che l'aereo ci aspettava tra due ore.