Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Nemsi    03/07/2012    6 recensioni
Essere i paldini del pianeta Terra comporta molte sofferenze e rinunce, anche le più impensabili.
Breve raccolta che analizza i protagonisti di The Avengers e il loro rapporto con l’amore e il sesso.
01. Tony Stark
02. Bruce Banner
03. Clint Barton
04. Steve Rogers
05. Natasha Romanoff
06. Thor
07. Loki
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Con voti 3 [Max, SilverEyes, Rogue92] a 2 [SvaneH,Scaramouche]havvinto... la Vulvetta Lamentosa *grida Loki, impadronitosi del microfono in un attimo di distrazione dell'autrice, che non appena se ne accorge lo ricaccia nell'armadio a calcioni*
Ehm... stavamo dicendo questa settimana è toccato alla bella Vedova Nera, il biondone norreno ci farà visita martedì prossimo con la conclusione degli Avengers =P

Natasha Romanoff

1115 parole

Mi sono innamorata. Dolorosamente ed irreparabilmente. E questo mi manda in panico.
E’ l’errore più grande che una spia possa fare. E io spia ci sono nata. Non conosco nessun altro modo di vivere, non ho nessun altro talento.
La mia vera famiglia neppure la ricordo, eravamo in piena guerra. Forse non li ho neppure conosciuti. Ricordo solo una stanza piena di specchi ed ore trascorse alla sbarra. Ed una bambina dai capelli rossi costretta ad allenarsi sempre in disparte, troppo brava e zelante per non spiccare in un gruppo di normalissime bambinette.
I miei primi ricordi, quelli veri e nitidi, si riferiscono già al mio addestramento. Alla sbarra e agli attrezzi si sostituirono le armi, bianche e da fuoco. Seguite da massacranti allenamenti nel corpo a corpo, per migliorare il mio fisico già temprato fino al limite, ed oltre. E poi c’erano le interminabili ore di guerra psicologica. In quelle eccellevo più che mai. Non facevano altro che elogiarmi, quando pensavano di non essere sentiti. Una parte di me ne era orgogliosa, ma nel profondo sapevo bene che quei complimenti non erano rivolti ad una bambina, ma ad un’arma. Una efficientissima, duttile e dall’apparenza innocua foriera di morte.
Le notti erano la cosa peggiore. Quando i muscoli dolevano troppo o la battaglia psicologica era stata troppo... intima, non riuscivo a prendere sonno. Ed allora aspettavo, cercando di tenere la mente sgombra da ogni pensiero. Non potevo fare altro. A volte mi sembrava che il sole non sarebbe più sorto.
Quante albe ho visto nella mia vita? Sicuramente molte più di quante non ne dimostri.
Io non invecchio, non ad un ritmo normale quantomeno. Non so cosa mi fecero, ma ricordo ancora il sapore disgustoso di quell’intruglio che mi facevano ingoiare colazione, pranzo e cena.
Ecco chi è Natasha Romanoff: un’arma biologica addestrata ad ogni tipo di combattimento e migliorata chimicamente. Una tra le spie più letali del pianeta. Ed un’assassina priva di qualunque compassione; so essere più fredda della Siberia in cui sono nata e cresciuta. E non è cosa da poco.
La mia abilità speciale? Io non ho un cuore. O almeno credevo.
Per anni non mi è importato per chi lavorassi o quali fossero i loro obbiettivi. Non mi interessava. Loro mi ingaggiavano, io portavo a termine la missione. Semplice e lineare.
Nessun fallimento. Mai. Fino a Budapest.
Poi tutto è cambiato, perché tu sei entrato nella mia vita con la precisione dirompente di un dardo.
Mi hai fatto vedere il mondo in un’altra ottica. Mi hai fatto capire che possiamo scegliere da quale parte schierarci e che, anche se è una causa persa, noi possiamo fare qualcosa per cambiarlo. O dobbiamo almeno tentare.
Dio, sono a pezzi.
Ho persino rischiato di scoprirmi con quell’alieno psicopatico.
“L’amore è per i bambini.” Che grandissima stronzata. Vorrei fosse così facile. Mi costringo a fingere di avere solo un debito di gratitudine con lui. Le spie possono essere riconoscenti, mai innamorate.
Non so fino a quando questo muro che mi sono costruita intorno reggerà. Inizio già a scorgere delle crepe. Un giorno mi crollerà addosso ed allora non resterà altro che una labile nube di polvere, a proteggermi da sguardi indagatori. Alcuni sono più pericolosi di altri. E’ lo svantaggio di far parte della più grande e potente rete di spionaggio mondiale.
Anche avere a che fare con Stark non è positivo. E’ sveglio. Fin troppo.
So che basterebbe una piccola svista e si accorgerebbe di quello che provo. Per questo scelgo di stare lontano, da entrambi. Cosi' da non destare inutili e quanto mai azzeccati sospetti. L’equazione è semplice. Se qualcuno, per quanto innaturalmente perspicace, se ne accorge, siamo fottuti. Perché saremmo una minaccia, l’una per l’altro. E io non sono disposta a perderlo. Non di nuovo.
Una volta mi è bastata. E causargli una seconda “ricalibratura cognitiva” non mi sembra un’idea molto allettante. Da commozione celebrale a morte il passo è breve.
Non riesco a dimenticare quello che c’è stato tra di noi. Non sono abbastanza ipocrita da negare che spesso ho usato il mio corpo, oltre al mio fascino, per carpire informazioni. Ed anche per assassinare qualcuno nel sonno. Eppure nulla di tutto questo è mai riuscito a scalfire la mia corazza. Neppure quando si trattava di incarichi disgustosi, con vecchi gerarchi ancora più rivoltanti o violenti signori della guerra con la coscienza sporcata da migliaia di martiri innocenti.
Il mio compito era adescarli, indifferentemente per rubare dati o farli fuori, e io lo facevo senza alcuna remora. Ho osservato da molto vicino, ed alcune volte dovuto subire sulla mia carne, la parte più malata e ripugnante dell’animo di un maschio. Se ciò non rende cinici e smaliziati, non so davvero cosa possa farlo.
Quella notte è stata… traumatizzante. Ne sono uscita sconvolta. Ed ho realizzato quanto tutto fosse sbagliato. E dovesse finire immediatamente.
Nessuna calcolata seduzione, nessun giochetto di potere. Definirlo sesso è riduttivo. Ci siamo amati. Per davvero. Come credevo non fosse possibile, non per una come me. Eravamo una cosa sola, per quanto questa definizione sia stupida e mi abbia sempre fatto ribrezzo.
C’era solo Clint. E, dopo anni che paiono secoli, unicamente Natalia. Solo noi.
Tutto il resto del mondo avrebbe potuto esplodere in miliardi di pezzettini e, per la prima volta dopo tanto tempo, me ne sarebbe fregato niente. E sono sincera.
Alcune notti mi risveglio, sudata e scossa dai brividi. Ed istintivamente allungo la mano verso l’altra sponda del letto, alla ricerca del suo corpo caldo e trovo solo il nulla ad accogliermi. Ed allora piango. Senza ritegno, come una bambina a cui hanno strappato il suo unico adorato balocco. E poi rido, sguaiata, della mia assurda condizione. Sono vittima ed aguzzino, dentro la mia testa.
Non riesco a dimenticare il suo abbraccio. Mi sono sentita protetta, accettata, completamente, senza mezze misure e bugiardi sussurri da amanti. Dalle sue labbra nessuna falsa promessa, mentre mi baciava come se fossi ossigeno e lui stesse affogando. Solamente il mio nome. “Nat”.
Ho sempre odiato i nomignoli, li ritenevo fuorvianti e svilenti. Ergo, non è difficile comprendere il mio fastidio per Stark e la sua incontrollabile parlantina.
Adesso, sarei disposta a tutto pur di sentirlo chiamarmi ancora così, la voce rotta dal bisogno, tra un bacio ed un affondo. Sono davvero patetica.
Il ricordo delle sue mani, che mi sfioravano con una tenerezza mai sperimentata, spesso mi fa compagnia all’alba. Risvegliando una fame tanto prepotente quanto insoddisfabile. E quando mi alzo per iniziare una nuova, interminabile e potenzialmente ultima giornata di lavoro, sorrido amara allo specchio, con lo strazio che, tirannico, si insinua in quel cuore che credevo di aver perso da bambina.
Sono stata sua, unicamente ed interamente sua, anche se per una notte soltanto.
E questo è, e rimarrà, il ricordo più bello di tutta la mia vita.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Nemsi