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Autore: Sara Scrive    03/07/2012    3 recensioni
"Non ho mai voluto cambiare città, stavo cosi bene a Roma, ma mi sono dovuta ricredere... Los Angeles non è poi così tanto male!"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taylor Lautner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.Uscite 
 
Mi svegliai  pigramente… Mi trascinai a fare colazione con la testa ancora in trance
Avevo un mal di testa! Probabilmente avevo dormito male durante la notte.
Mentre mangiavo i cereali con il latte,  guardai il calendario di fronte a me
Oh cavolo era sabato, e  proprio oggi dovevo uscire con Taylor …
Non è un appuntamento! Mi ripetei solo una guida per assaggiare la cucina Messicana 
Cercai di reprimere la vocetta che mi disturbava mettendomi in testa strani pensieri
Ero troppo nervosa
Decisi che per calmarmi dovevo fare una doccia..
Accesi l’acqua e mi preparai i vestiti: Optai per un paio di Jeans Neri aderenti con le mie scarpe da ginnastica nere, e sopra una maglietta rossa.
Sotto il getto di acqua riuscii a pensare meglio 
Dunque Taylor mi avrebbe portato a mangiare messicano, ma non so dove, non mi aveva detto nulla..
Negli ultimi tempi la mia testa era piena di domande non sapevo niente, avevo una domanda, ma mai una risposta.
Mi serviva proprio qualcuno che prevedeva il futuro, giusto per sapere qualcosa.
Quando uscii lo trovai per le scale che mi aspettava.
Oh  no ero in ritardo
< Scusa! Da quanto sei qui? >Ero quasi  in preda al panico: chissa da quanto mi aspettava
< Da un’ora.. >disse in tono monocorde. Spalancai gli occhi
< Ma no! Sono qui da soli 5 minuti! Ci sei cascata! >
Gli diedi un pugnetto sulla spalla
< Scemo! Cosi mi fai preoccupare! >
< Non a caso sono un attore! > Mi fece l’occhiolino.
Si alzò in piedi e solo all’ora notai com’era vestito.
Camicia Beige jeans blu e scarpe da ginnastica della Nike.
Ma perché lui sembrava un fotomodello e o no? Che invidia. Scommetto che anche un paio di stracci gli starebbe a pennello!
< Dove si va? >Chiesi un po’ perché volevo sopprimere la mia curiosità e un po’ perché volevo pensare ad altro.
< ”La Taberna Mexicana”, non è lontano da qui: solo 4 minuti a piedi da casa tua . >
 Cominciammo a camminare: Io saltellavo e lui invece fischiettava allegro.
Non ci volle molto e subito ci trovammo di fronte ad un  ristorante con tante finestre e con il tetto spiovente rivestito di paglia.
Non c’erano molte macchine, erano solo le 12 magari  il negozio apriva adesso, però c’era già qualcuno dentro il locale.
Entrammo c’era un buon odore, respirai a fondo e Taylor mi imito. 
Scoppiammo a ridere subito dopo!
Un maitre ci venne incontro e ci portò ad un tavolo.
< Cosa Mangiamo? > dissi
< A te da fastidio il cibo piccante? >mi chiese
< Be’ dipende, se è non è troppo forte non ho problemi  > 
< Ok >
Prese due menù e me ne porse uno.
Cavolo ma che prendevo? E se mi sbagliavo e prendevo qualcosa che mi avrebbe fatto diventare un drago  sputa fuoco? 
Taylor ,Taylor ,Taylor ma dove mi hai portato
Dunque, rilessi i nomi.. ma non ci capivo nulla
Stavo andando nel panico
< Taylor? > chiesi timidamente… probabilmente ero rossa perché lui mi sorrise.
< Non sai cosa scegliere? > chiese
< Ecco sinceramente non capisco nulla, e non vorrei chiedere qualcosa  che non mangerei volentieri >
< Posso darti una mano io? > si propose con un sorriso stampato in faccia
< Certo ne avrei assolutamente bisogno! >confermai
< Allora…Facciamo cosi: ordiniamo le stesse cose cosi se non ti piace le dai a me ok? >
< I’m agree! >
< Come aperitivo : Guacamole, le fajitas, in una porzione unica, e poi 
 Mexican  rice & black beans >
Dopo mezzora ci servirono un piatto piano  con dei  nachos  e sopra una piccola ciotolina con un contenente una strana salsa verde.. ero molto curiosa e affamata.
< Buon appetito! > disse e cominciò ad intingere i nachos nella salsa.
Lo imitai e con mio stupore mi piacque molto, ero davvero curiosa di sapere cosa c’era : < Taylor, cosa c’è qui dentro? > 
< Avocado, pepe , succo di lime e sale. >
< Buono! > dissi e mi tuffai nella salsa.
Lui si mise a ridere e io non potei non sorridere.
Arrivarono “Le fajiatas”: la cameriera che stavolta ci servì mi squadrava, mentre mangiava con gli occhi Taylor, non  ero gelosa ero solo irritata e lui ovviamente faceva il cascamorto.
< Cosa vorresti? Sei sicuro che non vuoi altro? >gli faceva gli occhioni.
Avrei tanto voluto darle un ceffone, ma Taylor mi guardò e disse: < No, grazie sono apposto! >
Feci un sorriso compiaciuto mentre se ne andava con una smorfia di disappunto.
< Allora mangiamo? > chiese
< Dipende, qui invece cosa c’è? > chiesi , invece io, curiosa come al solito.
< Pollo, carne, peperoni… prima mangia e poi mi dici ok? >
< Va bene! > risposi
Anche questa pietanza era buona, aveva un ottimo sapore.
< Allora? > chiese, speranzoso.
< Mmm > fu la mia risposta
Sorrise e continuò a mangiare, io invece mangiavo lentamente i bocconi per assaporarne meglio il sapore.
Finimmo tutto in 5 minuti, tanto erano buone.
< Allora vuoi sapere ancora cosa c’è? >chiese.
< No, voglio che rimanga un mistero > dissi convinta.
< Come vuoi! >rispose, un po’ sorpreso.
Moriva dalla voglia di svelarmi la ricetta ma io volevo stuzzicarlo facendogli tenere la bocca chiusa.
Avevo lo stomaco quasi  pieno, ma non  vedevo l’ora di provare 
Il prossimo piatto.
La cameriera, la stessa, arrivo con uno strano sorriso compiaciuto che rivolse prima a me e poi a Taylor.
< Grazie  > disse lui 
Lei si voltò gelida e se ne andò.
< Non farò domande mangerò e poi darò il mio giudizio. >
Fece una smorfia.
Mexican Rice e black beans, Riso messicano e fagioli neri…
Presi il cucchiaio…
Improvvisamente lo senti mormorare
< Damn!Damn! dannazione… >
< Cosa c’è? > chiesi allarmata.
< Cosa faccio la porto via o la nascondo? >
Non capivo di che parlava, distrattamente feci cadere il cucchiaio
Mi chinai per raccoglierlo …
Accadde  tutto in pochi secondi…
venni abbagliata da una luce che veniva dietro di me…
Non era una luce qualsiasi, era un Flash …
Erano più di un Flash ne erano migliaia e non sapevo cosa fare perché ero stato colta alla sprovvista…
< Resta cosi, non girarti mai… >
Mi ordinò Taylor..
Mi prese per mano e mi trascinò in cucina, la gente ci guardava in modo strano mentre lui passava, o meglio correva tra di loro…
Qualcuno provò anche a fermarci ma lui  si faceva largo dicendo : 
< Is an emergency! >
Non capivo ancora nulla..
Intanto continuavamo a percorrere la sala…
Arrivati alla fine c’era una porta, l’uscita dal retro del locale…
Ci fermammo un attimo per riprendere fiato.
Ero ancora nel panico.
< Who are these  people? What ever they want? > chiesi nervosa.
< Paparazzi… Qualcuno deve avermi riconosciuto, e deve averci segnalato a qualche giornale… Maledetti! >
< Ma cosa vogliono? > chiesi ancora
< Noizie, scoop… Tu , sei una ragazza e … >
< Oh, vogliono farmi credere la tua-la tua… >
< Si > confermò
Ci guardammo un attimo, anche lui era teso solo che io avevo paura, anzi paura no, ero solo in ansia perché non sapevo cosa sarebbe successo dopo…
< Ti hanno fotografato? Hanno il tuo volto? >Stava cominciando a farmi domande a raffica ma lo zittii subito 
<  No, non hanno nulla di me… se non i miei vestiti: quando hanno cominciato a fotografarci ero china per raccogliere il cucchiaio, che per fortuna mi era caduto… >
< Questo rende le cose più facili… >disse un po’ più tranquillo. 
< Ma ora che facciamo?Il conto? > chiesi, ancora in ansia…
< Ho lasciato una banconota da 50. Aspettiamo un po’, dopo di che corriamo a casa tua che è più vicina… penso che se ci sbrighiamo ci impiegheremo …. 2 minuti? Si.. penso che… > mentre parlava cominciava a cercare alternative, sembrava che si stesse facendo un film d’azione in testa, ma io avevo fretta di tornare in un luogo più sicuro.
Taylor continuava a battere nervosamente il piede per terra.
< Calmati! > gli intimai
< Che c’è? >
< Stai continuando a battere il piede senza accorgertene > 
< Lo faccio spesso quando sono nervoso, neanche me ne accorgo… >confessò
Continuava ancora a borbottare e io capivo 5 parole su 10
Non volevo perdere altro tempo
< Facciamolo subito > proposi
< Sei sicura? > chiese 
< Si sono sicura... >
< Aspetta qui… >disse e poi tornò dentro
Impiegò mezzo secondo e tornò con in mano delle divise da Chef bianche…
Sembrava di vivere Abduction , io Karen e lui, be’… Nathan. 
No era un film, quindi quella era adrenalina al 100 %!
< Metti questa, ci camufferemo…. >
Mi vestii a razzo e poi mi misi in testa quel buffo cappello bianco con la scritta Taberna Mexicana in grande…
< Ok Non perdiamo tempo > dissi
 Taylor Annuii e ci avviamo…
Prendemmo una strada più lunga, ci infiltravamo nelle vie più piccole e  camminavamo per non dare nell’occhio
Impiegammo almeno 10 minuti per arrivare davanti casa mia.
Mi sedetti sopra le scale e guardai Taylor. Lui fece lo stesso e scoppiammo a ridere.
< Sei Talmente buffo conciato cosi! > dissi quando riuscii a respirare
< Ma senti chi parla!  > rispose divertito.
Dopo un po’ disse: < Senti, mi dispiace… Sono stato un incosciente … e se ora non sei finita quasi nei guai è stata solo una fortuna… > 
Sembrava davvero Triste…
< Taylor… io non… Non fa niente Ok? Insomma non siamo mica in guerra, non rischio la vita! >
< Speriamo vada bene… >
< Speriamo.. > confermai..
< Forse è meglio che … non ci facciamo vedere insieme per un po’… > disse guardando in basso
< E lasciare che quelle persone ti continuino a rovinare la vita?No.. Devi reagire > lo dissi quasi urlando 
< Ma qui non sono solo io… Ci sei anche tu, non posso coinvolgere sempre i miei amici e parenti in quello che faccio… >
< No, ora basta pensare negativamente… >
Non sapevo cosa aggiungere… Lo guardavo, ma lui non ricambiava lo sguardo… Stava sempre con la testa bassa..
Ma cosa potevo fare… la sua tristezza cominciò ad avvolgere anche me…
Se non avessi detto nulla, sarebbe finita lì, magari a lui non importava della nostra amicizia, ne poteva fare a meno, ma io no.
Ne ero gia troppo dentro, mi sentivo molto coinvolta, stavo bene  con Taylor..
Quel giorno era successo quello che mi sarebbe potuto capitare in sua compagnia, la vita non è tutta rose e fiori ci sono anche degli inconvenienti...
Ero disposta a lasciar perdere tutto? 
Sapevo a cosa andavo incontro?
Prima non potevo assolutamente sapere come sarebbe stato, non potevo dare una risposta.
Ma ora si, e la mia risposta era che dovevo continuare, perché se vuoi veramente bene a qualcuno sei disposto a lottare per lui.
Decisi di Rompere il silenzio.
< Non ho mai visitato Los Angeles, nonostante  sia qui da 2 mesi, Mi serve proprio una guida… Ti va di farmela tu? > chiesi speranzosa, sorridendo per sembrare convincente.
La risposta non fu immediata, si voltò e mi guardò come se avessi detto una cavolata.
< Davvero be.. io non so… >
< Come on! Non succederà nulla se passiamo inosservati.. se rimaniamo anonimi… >cercai di convincerlo..
Ci penso un po’ e disse:
< Va bene  mi hai convinto! Però facciamolo a 2 settimane di distanza… a Novembre , Sabato… >
< Certo va benissimo! > risposi! Ce l’avevo fatta! Avevo delle doti da avvocato dovevo ammetterlo, ero riuscita a convincerlo!!
Non ci eravamo accorti che si era fatta Sera e dovevo preparare la cena per la mia famiglia..
Ci salutammo ed entrai..
Mentre preparavo il sugo per la pasta, mi venne in mente un pensiero strano che cercai a scacciarlo in tutti i modi: “Se fosse finita una foto su un giornale?”
 
( Per leggere il menù della Taberna Mexicana Clicca qui http://tabernamexicana.com/assets/TabernaBeverlyHillsLunch.pdf)
 
Domenica ricevetti un messaggio da Taylor:
“Sono invaso da giornalisti,
E’ meglio che non ci vediamo fino al prossimo sabato..
Taylor”
Tan Tan Tan Tan…
marcia funebre… il mio umore calò a picco…
 mi sentivo uno straccio… e non avevo neanche la forza di rispondergli…
Si era arreso cosi?
Forse ero io… In fondo era meglio se per un po’ non ci vedevamo per depistare quei cavolo di giornalisti..
Però ora dovevo pensare a me, dovevo pensare ad altro, distrarmi…
Ci provai per una settimana ma con scarsi risultati:
2 settimane erano troppo tempo, per stare da sola e aspettare… ma avevo altri problemi,
 Da Lunedì scorso Angela si era calata nel personaggio di Sherlock Holmes Stava con un giornalino in mano e una lente di ingrandimento.
< Ma chi sarà, Chi sarà questa ragazza? > ripeteva più volte…
Io ero rossa di vergogna perché temevo potesse riconoscermi.
Infatti sul giornale c’era scritto  : Taylor Lautner  & one mistery Girl.
Lati positivi: non avevano capito chi ero.
Lato negativo: ero su un giornale, o forse di più.
La foto era sfocata, ritraeva Taylor che  teneva una mano sul tavolo e una ragazza china nella direzione opposta dei paparazzi, si vedevano solo i suoi lunghi capelli marroni oltre che i suoi vestiti, cioè i miei.
Quello era il momento in cui Taylor aveva pagato il conto prima di prendere e scappare con me  nelle cucine davanti a noi…
Ero divisa in due: Stare a sentire Angela che  continuava a Blaterare sulla foto oppure stare con Jess e mettermi al centro dell’attenzione proprio quando l’attenzione era l’ultima cosa che volevo?
< Ciao Sara! >una voce mi riportò alla realtà
< Ciao Mike! > Oh dimenticavo lui! 
< Come va? > chiese
< Potrebbe andare meglio… >Dissi
< Ti va se…. Insomma mi chiedevo se Questo mercoledì ti andrebbe di uscire… con … me… >
“Distraiti” pensò quella vocetta che ignoravo spesso, ma questa  volta decisi di darle retta…
< Dove andiamo? > dissi accettando l’invito.
< Non lo so, cinema? > propose, visibilmente  stupito: forse credeva che avrei rifiutato.
< Va benissimo. Allora scegli tu il film?  >dissi sorridendo per incoraggiarlo.
< Certo, avevo qualcosa in mente, sarà una sorpresa! >
< Ok… > e conclusi cosi la conversazione.
Martedì e Mercoledì passarono lentamente… non avevo da fare nulla… 
Vagavo prima per le strade facendo Jogging, poi per i corridoi di scuola e infine tra le mura di casa mia.
Mercoledì alle 18, Mike sarebbe venuto a prendermi e saremmo andati al cinema questi erano i programmi, solo che non sapevo che film avremmo visto e non ero mai uscita , veramente con qualcuno, quindi ero nervosa, ma tanto l’uscita con Mike era solo un’occasione per distrarmi…
Mi vestii casual non badando molto all’abbinamento dei colori…
Arrivò puntualmente, e mi fece accomodare sulla sua smart verde.
Aveva solo 17 anni, ma qui la patente  a 16..
Davanti al cinema disse:
< Ho pensato di andare a vedere Abduction, quel film con Taylor Lautner, Angela ha detto che poi non siete andate a vederlo, cosi ci è andata con Ben… >
Con tutti i film che dovevamo vedere proprio Abduction? Non volevo offendere Mike, quindi confermai quello che sapeva riguardo la mia uscita con Angie, di sicuro Ben non l’avrebbe accompagnata a rivederlo al cinema se sapeva che l’aveva gia visto….
Mi arrangiai… Lo scopo di quell’uscita doveva tenermi lontana da Taylor, invece di farmelo vedere in azione….
Ah mi sarebbe toccato recitare mostrandomi contenta ed entusiasta, ma la prossima volta, sempre se ci sarebbe stata, avrei scelto io il film…
Certo però che Abduction era uscito a Settembre, che strano che alla fine di ottobre era ancora al cinema, Forse era piaciuto tanto al pubblico e quindi avevano deciso di farlo rimanere nelle sale. Ma d’altronde come biasimarli?
Durante il film fissavo a vuoto lo schermo…
Mike ogni tanto mi guardava e dovevo concentrarmi per fargli capire che invece stavo guardando il film…
Dopo un po’ non resistei più a non guardare Taylor - Nathan e mi misi anche io a seguire.
Durante le scene di azione (la maggior parte del film, se non tutto) Mike  teneva il braccio sul bracciolo della sedia  con il palmo aperto che aspettava la mia mano…
Cosa stava facendo? Decisi di tenere le braccia incrociate sperando che si arrendesse, ma sperai in vano, perché la mano restò cosi fino alla fine del film; Quando Nathan si mise a parlare con il vero padre al telefono Mike sbadigliò e stiracchiò le braccia.
Non potevo permettergli altro e capii subito al volo
< Vado un attimo in bagno… > sussurrai velocemente.
< Ma il film è quasi finito… > disse cercando di trattenermi, ma mi defilai subito…
Aspettai 5 minuti circa  e quando tornai erano appena iniziati i titoli di coda…
Tirai un sospiro di sollievo quando vidi Mike venirmi incontro, senza mostrare delusione o tristezza.
< Facciamo un giro? > chiese sempre con un sorriso.
< Certo! >
Comprò due Hot dog e cominciammo a passeggiare, attorno al  cinema…
Ci sedemmo su una panchina e cominciammo a chiacchierare…
< Allora, hai visitato L.A.? > mi chiese
< Non ancora > Risposi…
< Ti andrebbe di venirci con me? >
Ma no! Sembrava che ripetesse tutte le battute di Taylor in modo sbagliato, come se volesse prendere il suo posto…
La cosa mi irritava parecchio!
< Spiacente, ma l’ho gia promesso, ad un'altra persona… > dissi acida
Mi guardò e disse < Posso sapere chi è? >
< Non sono affari Tuoi… >Mi alzai.
< Ehi scusa se ho detto qualcosa di sbagliato, ma insomma ti ho chiesto solo se volevi venire con me a visitarla… > disse alzandosi anche lui..
Mi sfiorò il braccio.
< In effetti hai Ragione… Scusa … è solo che Taylor non lo vedo da qualche giorno… >
< Ah > disse sorpreso..
Quando mi accorsi di aver pronunciato il nome di Taylor , cercai di salvarmi all’ultimo minuto , ma era troppo tardi perché Mike si era gia avviato verso la macchina… 
Lo seguii … ad un tratto si voltò e disse < Ti va se questo Sabato vieni a casa mia? >
Glielo dovevo ma …
Improvvisamente una macchina nera con i finestrini scuri alzati si fermò lentamente davanti a noi…
“Sabato sto con Tay” pensai allegramente..
< Mi dispiace ma sono occupata sabato, impegni familiari… >
< E non puoi rimandarli? >
< Spiacente, ma temo proprio di No… Sarà per un’altra volta… >
In quel momento l’auto davanti a noi, riparti con un rombo…
Come se fosse stata li per sentire la mia risposta…
Arrivò Sabato….
Quella mattina ero nervosa, per fortuna mi ero preparata.
Feci colazione con calma, con latte e caffè, poi passai in camera e trovai 50 dollari.. 
“Papà”pensai.. di solito ogni settimana ci da qualche paghetta da usare per fare shopping!
Ero in preda al nervosismo quando scesi le scale…
Guardai l’orologio.. erano le 9…
Quando uscii dal palazzo vidi una macchina nera, precisamente una porche 997 turbo,parcheggiata davanti a me… 
Non riuscii a vedere chi vi fosse all’interno perché indossava una felpa e il cappuccio gli copriva il volto, quando si voltò il ragazzo sorrise e notai che aveva gli occhiali da sole…
Aprii la portiera con un sorriso stampato sulla faccia, -sembravo un’idiota-;
quando mi sedetti sul sedile del passeggero Taylor mi disse < Pronta per Los Angeles? > 
< la domanda più corretta è : Los Angeles è pronta per me? >
ridemmo e cominciammo a chiacchierare.
< Dove si va? > chiesi , ero davvero curiosa …
< We’re going  to Malibu Beach, dopo cominceremo ad avvicinarci alla città passando per Hollywood e poi stasera ti farò assaggiare la cucina americana > mi fece l’occhiolino.
< Ma come facciamo a Malibu? Dove mangiamo? Hai pensato a questo? >  chiesi perplessa.
< Certo , ho due asciugamani  e il cestino con il pic-nic, pensavi che ci avrei lasciati senza mangiare? >
< Come mai ti sei coperto cosi tanto? È inverno lo so, ma non qui non fa cosi tanto freddo >quella era una domanda che forse non avrei dovuto fare…
< Non posso uscire di casa come se niente fosse, la gente mi riconoscerebbe e finiresti nei guai solo perché sei con me… >
< Ah Gia è vero!.... >
Dopo venti minuti eravamo sulla costa,ormai riuscivo a vedere il mare attraverso i finestrini…
Stavamo percorrendo la  CA-1 N/PCH che ci avrebbe portato direttamente in spiaggia dopo un quarto d’ora.
< Taylor ma è davvero cosi brutta la vita che fai? >
< Ci sono dei lati positivi come ad esempio la gente ti riconosce per strada, ti apprezza, mi piace davvero recitare era il mio sogno e adesso si è avverato, mi diverto molto sul set conosco tante persone con la mia passione… Ma alla fine non ho più privacy  e questo è un prezzo molto alto… >
Era un pensiero molto triste…
< Ehi, La vita è una scalata…Ma la vista è grandiosa > disse infine
Quella frase l’avevo gia sentita…
< Mi sa che ad Hanna Montana farà davvero piacere che citi le sue battute > aggiunsi scherzando.
Fece un sorriso a 32 denti ….
Quando arrivammo Taylor parcheggiò la sua macchina il più lontano dalla spiaggia, l’aveva nascosta in mezzo agli alberi … 
Per fare il gentiluomo apri il porta bagagli e prese tutto lui, dicendo che non gli pesava affatto…
Sistemammo gli asciugamani per terra e ci sedemmo sopra per guardare il mare…
Era molto azzurro e sembrava molto più pulito dello stabilimento che frequentavo d’estate al mare…
Oltre a noi c’era qualche passante che camminava lungo la battigia…
< Vuoi vedere di cosa sono capace? > 
< Dipende, se vuoi fare acrobazie spericolate, allora no.. > risposi facendo la linguaccia…
Taylor aprii il cestino che aveva portato prese un contenitore di plastica pieno d’uva verde e disse < Comincia a lanciarmeli.. >Fece un sorriso, si alzò e si cominciò ad allontanare…
Provai 1… 2… 3… tirai il primo chicco e lo prese al volo con la bocca!! SENZA L’AIUTO DELLE MANI!!
 < Wow, Sei bravissimo!! >
mi fece l’occhiolino ridendo e masticando l’uva.
Mi stavo divertendo troppo, rimasi a giocare con lui almeno per  20 minuti fino a quando tutto il grappolo d’uva finì.
< Ora tocca a te mangiare qualcosa ! > e tiro fuori un contenitore in cartoncino pieno di patatine fritte e crocchette < Perfetto mi toccherà fare la dieta per un anno >dissi.
< Davvero? Scusa non lo sapevo be se vuoi posso prenderti altro… >
< Ma no! Che vai a pensare! I’m joke, i love it. Della dieta non mi importa nulla, le patatine fritte e le crocchette le adoro! >
< Allora ti sfido a mangiarle! > Fece qualcosa che non mi aspettai… prese una patatina e avvicinandomela alla bocca disse < Da brava, ora basta parlare apri la bocca >, dischiusi le labbra quel tanto che bastava per far entrare la patatina dentro la bocca e cominciai a masticare.
Cominciammo a mangiare in silenzio…
Non è un appuntamento… Non è un appuntamento …. Non è un appuntamento .. Continuavo a ripetermi…
< Allora andiamo? > Taylor mi offri la mano mi aiuto ad alzarmi e tornammo in macchina.
< Sono le 12 se ci sbrighiamo riusciamo ad arrivare a Hollywood per le 13, e a goderci il tramonto da lassù > 
< Sei pronta? > < Si.. >< Bene, allora allacciati le cinture si parte > 
Come un pazzo cominciò ad accelerare sempre di più fino a quando in autostrada si stava avvicinando ai 120 e gli urlai <  Rallenta!!Guidi come un pazzo!! >Si mise a ridere e cominciò a rallentare..
< Va meglio? > 
Lessi il tachimetro ora era a 100, < Si ora va decisamente meglio >.
Arrivammo a percorrere delle stradine sempre più strette, il posto sembrava veramente deserto…
Questa parte di Los Angeles veramente desolata !! L’unica cosa che c’è per i turisti sono le opere del cinema…
< Qualche settimana fa ho avuto l’onore di poter mettere le miei impronte sulla “Walk of fame” ti andrebbe di vederle? > 
< Certo è fantastico! >dissi emozionata 
Arrivammo all’inizio della “Strada del successo” dove seguendo Taylor riuscimmo a trovare le sue impronte vicino a quelle dei colleghi…
< Che aspetti ? prova… > Misi le mani nel calco…
Era un po’ buffo visto che le sue  erano quasi il doppio delle mie, mi sentivo una bambina piccola…
< Meglio che andiamo, prima che faccia tardi e prima che mi riconoscano >Disse un po malinconico… Infatti per non farsi notare indossava gli occhiali da sole che gli coprivano gli occhi, e il cappuccio gli nascondeva la testa…
Seduti in macchina cominciò a guidare, non feci caso alla strada che stavamo prendendo ma sentivo, solo una pressione, stavamo salendo… ma non capivo  dove stavamo andando…
Quando non sentii più le fusa della porche , capii che c’eravamo fermati…
< Dove siamo? > chiesi < Indovina? >
< Wow Taylor è meraviglioso , non avevo mai visto il tramonto da qui, non ho parole.. >
Eravamo sulla collina con la scritta Hollywood, non so come aveva fatto ad arrivarci, ma era incredibile…La vista …..tutto…
Erano più o meno le 16 e mezza e il sole stava calando…
Taylor mi aiutò a salire sul cofano della macchina e insieme ci sedemmo ad aspettare la sera…
< Ti manca l’Italia? >disse infine..
< Come fai a sapere che… > < Senza offesa ma quando pronunci la “r” la calchi troppo e questo è il difetto degli italiani quando parlano l’inglese… calcano troppo le consonanti.. >
Sorrise per incoraggiarmi la risposta, Taylor era un ragazzo allegro e solare , il suo sorriso era contagioso ma a volte s’incupiva e pensai che la sua vita di prima gli mancava davvero…
< Si, L’Italia mi manca da morire…Vorrei salutare i miei amici, i miei parenti… E’ cosi difficile iniziare una nuova vita, in un altro paese , imparare bene una nuova lingua non avere amici… >
Taylor mi abbracciò e mi disse < Ma tu hai degli amici, non essere sciocca, ci sono io … >
Rimanemmo cosi fino a quando il maledetto Iphone di Taylor non gli ricordò che se volevamo arrivare al ristorante in tempo dovevamo darci una mossa.
< Non ci saranno paparazzi? >dissi ricordandomi dell’esperienza di qualche settimana fa…
< No, non ti preoccupare ho pensato anche a questo > E sfoderò il sorriso ampio che preferivo Tanto…
“Delmonicos Lobster House” era il nome del ristorante, quando arrivammo li erano quasi le sette quando entrammo.
Taylor aveva prenotato un posto riservato in fondo al locale.
< Penserai che la vostra cucina è meglio della nostra, ed è cosi ma aspetta di assaggiare quello che ho ordinato  >
Arrivarono le”Onion rings“ :sono  un tipico piatto che si consuma negli Stati uniti e nei paesi anglosassoni, si tratta di anelli di cipolla passati in pastella e poi fritti, una vera delizia..
Taylor mi faceva da insegnante gastronomico : ogni volta che arrivava una portata mi diceva di chiudere  gli occhi e di fidarmi per assaggiare il cibo..
Rideva come un matto quando gli dicevo < Ti prego dammi la ricetta!! >
Il menu che aveva scelto per  me, segui con : L'insalata Caesar che è la regina tra le insalate americane. Inventata in messico (che tra l’altro la cucina messicana è anche la sua preferita).
Il mio preferito in assoluto  fu : Il Cheesecake, è un classico dolce americano, fatto con una base di biscotti e burro e una farcia di crema al formaggio delicata.
Taylor  ne tagliò una fetta e disse < Puoi guardare > presi la mia fetta e dissi < A Los Angeles! > e lui < a Los Angeles > e detti il  primo morso.
Quando rientrammo in macchina ero triste : primo perché la giornata stava finendo e secondo perché Taylor con tono severo mi disse: < Ti devo parlare… > 
< Va bene dimmi >
< Tra poco uscirà il nuovo film della saga di Twilight e domani mattina dovrò partire per fare un “tour”di qualche giorno per partecipare alle premiere, tornerò presto e ti telefonerò prima di arrivare… Mi dispiace davvero tanto, sai con te sto davvero bene , sei uno dei miei migliori amici anche se ci conosciamo da poco… > 
< Ma domani mattina se mi  sbrigo non posso venire a salutarti? >dissi davvero giu di morale.
< No parto presto, Kristen e Robert mi stanno gia aspettando, appena torno andiamo a vedere al cinema il film, tu però intanto vediti gli altri ok? >
< Va bene… >
< Ecco.. siamo arrivati … Buonanotte Sara… >
< Buonanotte Taylor > 
Prima di salutarci mi diede un bacio sulla guancia… chiusi la portiera e corsi su casa … 
ero davvero triste … 
Perché proprio ora doveva andarsene e lasciarmi qui da sola?
   
 
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