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Autore: Frulallas    03/07/2012    15 recensioni
Questa pazza storia inizia con una leggera insinuazione di Crilin... dove porterà questa sua leggerezza i nostri eroi Gohan e Videl? non poteva starsene zitto? e perchè io continuo a fare domande? Leggete e divertitevi ;) (Gohan/Videl)
Dalla storia:
"Ad ogni modo, dovresti farti avanti con lei, è davvero una bella ragazza. Cioè, voglio dire , lo sarebbe ancora di più se fosse un po' più femminile... insomma... non per dire ma i suoi modi sono un tantino grezzi...un vero e proprio maschiaccio! Forse con una gon-"
SBAM!
Decimo capitolo : "Un motivo per svegliarti"
Pronti al gran finale?
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Crilin, Gohan, Goku, Un po' tutti, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La rivincita

ovvero: come le ragazze dai capelli corti si fanno valere

 

 

Capitolo VII – Finalmente insieme…

 

 

 

“Great Sayaman.” mormorò il ragazzo verso l’orologio.

 

“Gohan, volevo dire, Great Sayaman, c’è un problema nel distretto nove. Un edificio ha preso fuoco, e non riusciamo a spegnere l’incendio. Abbiamo bisogno di te, si pensa che ci siano ancora persone all’interno.” si sentì chiara e forte la voce del commissario, che chiedeva aiuto all’eroe della città.

 

“Arrivo subito.” concluse Gohan alzandosi in piedi chiedendo al professore se poteva uscire d’urgenza, e dopo aver ricevuto il permesso, corse fuori dalla classe, velocissimo.

 

Videl lo seguì a ruota. Quanto diavolo erano scomode le ballerine che indossava!

 

“Gohan!” lo chiamò da lontano, ma lui non la sentì, perché era troppo concentrato sulla sua missione e stava già salendo le scale due a due per arrivare al tetto, dove la ragazza lo raggiunse poco dopo. Gohan aveva già indosso il suo costume da supereroe (che molti avevano paragonato a un revival dei Power Rangers) e avrebbe spiccato di lì a poco il volo, se Videl non l’avesse fermato stringendogli il bordo del mantello.

 

“Ehi, eroe! Ti sei forse dimenticato che siamo una squadra?” gli disse risentita la ragazza.

 

“Videl!” Gohan toccò subito terra quando la vide e si avvicinò a lei.

 

“Videl, lo sai che non voglio che tu venga con me quando ci sono delle situazioni troppo pericolose.” spiegò il mezzo sayan  guardandola,  preoccupato.

 

“Gohan, vestito elegante o meno, io sono sempre io. Lo sai che ti seguirò comunque, per qualsiasi motivo, dal più banale al più rischioso.” allargò le braccia la ragazza, con la sua solita schiettezza, per niente spaventata da qualsiasi situazione avrebbero dovuto affrontare, insieme.

 

Il ragazzo sospirò. “… Temevo me lo ricordassi. Dai allora, trasformati e andiamo. Hanno bisogno di noi.” Videl fu contenta di quel noi.

 

La ragazza fece per spingere il bottone del suo orologio per diventare Great Sayagirl, quando si accorse che l’orologio, ovviamente, non era riapparso magicamente da prima.

 

“Oh no, non ho con me l’orologio!” si lamentò.

 

“Allora vieni così come sei, tanto chiunque in questa città sa chi siamo.” sbuffò il mezzo sayan. La sua copertura di Great Sayaman ormai era più una forma estetica che un requisito…

 

“Ok.”

 

I due spiccarono il volo, ma Videl, imbarazzata, si bloccò subito.

 

“Gohan!” chiamò.

 

Il ragazzo si girò. “Che c’è? Oh.” Gohan notò che il vestito di Videl non andava esattamente d’accordo con la forza del vento, che lo spostava avanti e indietro. Di sicuro, non poteva volare in quelle condizioni.

 

“Non stare lì impalato! Aiut- ehi!” Gohan la prese in braccio a mo’ di sposa e lei fu davvero stupita dell’intraprendenza del giovane. Da quando era diventato così audace?

 

“Sbrighiamoci, dobbiamo arrivare il più presto possibile, abbiamo già perso un sacco di tempo! Tieniti forte!” disse partendo alla massima velocità.

 

La ragazza si sentì davvero in colpa. Come ho potuto essere così stupida? Se non avessi indossato questo dannato vestito tutto questo non sarebbe successo.

 

°^°

 

Che imbarazzo! pensò Gohan, voglio solo arrivare il più presto possibile nel luogo dell’incendio. Non che mi dia fastidio tenerla in braccio, per carità…

 

Che imbarazzo! si disse la ragazza  solo che arriviamo al più presto al palazzo in fiamme. Non che mi dispiaccia essere tenuta in braccio da lui…

 

Nessuno dei due parlava, ma se si fossero letti nella mente, di sicuro avrebbero risolto subito i loro problemi. Nel frattempo la ragazza si godeva quel dolce contatto con il giovane. Perché riuscivano a stare insieme, da soli, solo quando il ladro di turno voleva rapinare una banca, o il solito idiota andava in giro contromano ai duecento all’ora? Videl non poté far a meno di sospirare e pensare che bisognava aver pazienza, e che presto il lieto fine sarebbe arrivato anche per loro due. O almeno, lo sperava! E quante prove avrebbero dovuto  superare insieme ancora!

 

 

 

 

“Eccoci!” annunciò Gohan, interrompendo i pensieri della giovane,  vedendo il fumo partire da un’alta costruzione. Scesero a terra dove li aspettavano trepidanti il commissario di polizia e il capo dei vigili del fuoco.

 

“Qual è la situazione?” Videl chiese subito, pragmatica, non notando che tutti i presenti stavano fissando il suo bizzarro nuovo look. Non le si addice, pensò il commissario.

 

“Il fuoco non riesce ad essere domato facilmente, per colpa del vento proveniente da Est. Inoltre oggi era il giorno della famiglia, quindi vi erano molte più persone del solito negli uffici, siamo riusciti a salvare diverse persone, ma non sappiamo con esattezza se sia rimasto qualcuno dentr-“ il capo dei vigili del fuoco fu bruscamente interrotto da un uomo con la giacca elegante spiegazzata e la cravatta bruciacchiata, evidentemente un impiegato di quell’azienda, che era stato da poco salvato, che si parò davanti al duo di eroi.

 

“Vi prego fate presto! Tommy è ancora lì dentro!” urlò con le lacrime agli occhi l’uomo.

 

“Chi è Tommy?” chiese preoccupato Gohan.

 

“È mio figlio! Dovete fare presto! Se ne stava a gironzolare per il mio ufficio, quando l’ ho inavvertitamente perso di vista! Oh povero me, il mio bambino…” continuò a piangere l’impiegato.

 

Senza dire nulla di più Gohan si alzò in volo prontamente, e si concentrò al massimo per sentire se era rimasta ancora l’energia vitale di qualche persona ancora intrappolata nel palazzo.

 

 

…Sì! Una flebile lucina stava ad indicare che vi era ancora qualcuno. Era vivo, ma la sua esistenza era appesa a un filo, perché la luce stava diventando man mano sempre più fioca.

 

L’eroe si bagnò con un secchio d’acqua prima di entrare in quella fornace e si tolse il mantello, perché poteva prendere fuoco, e si diresse immediatamente verso il piano in cui il bambino era rimasto intrappolato. Ruppe una finestra ed entrò. La temperatura era insopportabile e si faceva fatica a tenere gli occhi aperti, tuttavia Gohan non si fece per niente intimidire e corse verso il luogo in cui era custodita la preziosa luce di vita del bambino. Corse per tutto il corridoio e arrivò davanti a una porta sbarrata da una trave che era caduta a causa del fuoco.

Dietro quella porta c’era una persona da salvare, quindi il ragazzo non perse tempo. Usò entrambe le mani per spostare la trave che era incastrata tra il tetto e il pavimento, quando una voce lo fermò.

 

“Gohan, fermo!” Videl gli urlò contro. “Non farlo! La trave è attaccata al tetto e lo sostiene. Se la sposti rischi di far crollare tutto!” 

 

Eh già. Videl durante tutto questo tempo aveva seguito silenziosamente il giovane, che non si era accorto di nulla se non quando l’amica l’aveva chiamato. Il suo vestito era visibilmente rovinato, e l’orlo era completamente distrutto. Beh, dite quel che volete ma salvare la città in ballerine non doveva essere così semplice!

 

“Devo farlo. Sosterrò io stesso il tetto, mentre tu vai a prendere il bambino. Non ci resta molto tempo.” spiegò Gohan velocemente.

 

Si può dire che Videl fosse la mente del duo di eroi. Certo, anche a lei piaceva agire nelle situazioni nelle quali non si vedeva alcuna via d’uscita, ma era preoccupata che il tetto non avrebbe retto in tutta la sua interezza, seppur sostenuto da Gohan, e  poteva ulteriormente ferire il piccolo intrappolato. La sua mente ragionava alla velocità della luce per trovare una soluzione sicura e in poco tempo. A un certo punto la ragazza notò una bocchetta dell’aria che arrivava direttamente aldilà del bagno dove era rimasto Tommy. Non era molto larga ma lei era sicura che sarebbe stata in grado di passarci attraverso.

 

“Aspetta, Gohan!” lo chiamò “ penso di riuscire ad introdurmi nel bagno tramite quella bocchetta laggiù” disse mentre gliela indicava, “ così non rischiamo che il tetto crolli. “ concluse.

 

“Mi stai prendendo in giro? La temperatura è insopportabile qui dentro, e quel passaggio sarà rovente. Non ti permetterò di passarci attraverso.” gli rispose il ragazzo in modo autoritario, tentando di sollevare la trave caduta, non prendendo minimamente in considerazione la proposta di Videl.

 

Qui stiamo perdendo troppo tempo, pensò la ragazza, è ora di agire per conto mio.

 

E prima che Gohan se ne potesse accorgere, la giovane dai capelli corti tolse la copertura dalla bocchetta e vi si infilò dentro.

 

“Videl, torna qui, subito!” gridò Gohan furibondo.

 

Troppo tardi, rispose mentalmente lei.

 

Controvoglia Videl ammise che faceva davvero caldo. Le mani le bruciavano così come le ginocchia che erano a contatto con il metallo rovente della bocchetta, ma non si lamentò per questo. Aveva passato delle situazioni peggiori di questa. Rimpiangeva però il suo solito costume da Great Sayagirl.

 

“Ehi, Tommy!” gridò “ Tommy, riesci a  sentirmi?”.

Nessuno gli rispose quando uscì dalla bocchetta respirando affannosamente. La ragazza notò subito il piccolo sdraiato per terra. Era incosciente, ma vivo.

 

Devo subito portarlo fuori di qui, questo bambino ha bisogno di cure. Fece per prenderlo in braccio, quando la porta del bagno si aprì con violenza. Da fuori, un Gohan decisamente arrabbiato la guardava serissimo, e le faceva segno di uscire.

 

“Come hai fatto…?” gli chiese stupefatta.

 

“Ho rimesso la trave al suo posto. Ora non cadrà più. Usciamo, presto. Ho molto di cui parlarti.” Il tono di Gohan era quello che usava (raramente) per dare degli ordini che dovevano essere eseguiti immediatamente. Videl pensò a quanto Gohan fosse potente per riuscire ad alzare una trave in fiamme e rincastrarla al suo posto e che quando usava quel tono con lei sembrava quasi un adulto . La ragazza si sentiva un po’ in colpa per avergli disubbidito, ma il bambino era in salvo, no? Videl l’aveva passato alla forti braccia di Gohan , e ora , insieme, correvano verso l’uscita da quel rogo.

 

 

 

 

Quando successe l’impensabile.

 

 

 

 

Il vestito di Videl era ormai malandato e, mentre correva, un suo lembo si era impigliato a una sporgenza nel muro. Videl strattonò forte, ma non riuscì a tirarlo fuori. Vide che Gohan era già lontano, stava correndo fuori con il bambino, e non pensò neanche per un secondo a chiamarlo, dato che le era parsa un’inezia il fatto di essere rimasta incastrata lì. Forse non avrebbe dovuto sottovalutare ciò, e il fatto di essere rimasta da sola.

 

Il tetto, come lei temeva, non era abbastanza solido, e la ragazza sentì solo uno scricchiolio inquietante prima di vederlo cadere lentamente su di sé.

 

Fece in tempo solo ad urlare un nome, disperatamente.

 

 

“Gohan!”

 

 

Il ragazzo si girò, ma non vide nient’altro che macerie.

 

 

***

Angolo dell’autrice

 

Ok, sono pronta! *si mette in posizione da martire pronta a ricevere pietre e/o ortaggi marci*

Cavoli, lo so che mi vorrete tanto male adesso! (Anche se morirei per  vedere le vostre facce dal “Quando successe l’impensabile” in poi)

Beh, come avrete certamente notato, quando parlavo di un colpo di scena intendevo IL colpo di scena per eccellenza, quello che (spero) vi lasci con il fiato sospeso fino al prossimo capitolo!

Che ne dite,  siete sulle spine di una rosa o di un cactus adesso? xD

Spero che continuerete a seguire questa storia anche se ha preso questa piega un po’ inaspettata di azione/dramma. (Varierà questa piega nel corso della storia? Non ve lo dico. U.u”) Ma in fondo, bisogna lottare per raggiungere i propri sogni e l’amore, non credete?

Grazie davvero per i complimenti per lo scorso capitolo e per i suggerimenti per i nomi del gattino (sono tutti adorabili! :3) e un sacco pieno di “VI ADORO” ai seguenti recensori: Ethel00, amy99, Seele, ScandalousLaRabiosa, Sah96, SweetNemy,  mikchan, normina e Darma!

Siete tutti fantastici! (anche voi che leggete solo, ma come faccio a darvi un nome se non recensite? ;) )

Ringrazio anche chi non mi lancerà oggetti appuntiti o materiale radioattivo. (sto parlando seriamente. u.u)

Alla prossima!^^

Frulallas

 

… In molti mi dicono che le mie anticipazioni fanno venire un po’ di ansia e di apprensione per il capitolo successivo, ma sarei davvero una iena se non vi anticipassi qualcosa del prossimo! (poi mi piacerebbe sapere secondo voi come continuerà la storia!) tuttavia, non rinuncerò alle mie anticipazioni super bastarde! ;) Mi odierete… sob…

 

Ecco a voi quella del capitolo VIII : “… e già separati.” (per capire il senso del nome del capitolo dovete collegarlo con il nome del VII)

 

‘ “Io… io non ce la f-faccio più…” la vista le si annebbiò per un istante, mentre i suoi polmoni richiedevano aria fresca e pulita e ricevevano solo quantità enormi di fumo sporco e denso.

 

Da sola, non ce la faccio. , pensò Videl ormai sconfitta dalla stanchezza, mentre finalmente chiudeva gli occhi e si distendeva sul pavimento.’

  
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