31 Ottobre 1981

James giocava con il piccolo Harry in salotto: per divertirlo aveva incantato i biscotti a forma di animaletto, che la madre aveva preparato, e in quel momento scorrazzavano sul tappeto, riempiendolo di briciole al cioccolato. Era una fortuna che Lily fosse in cucina a lavare i piatti della cena, altrimenti si sarebbe un po' seccata nel vedere il suo bel tappeto così conciato.
“Sai Lily...” esordì l'uomo prendendo in braccio il figlio, che iniziò a piangere all'istante, perché non voleva smettere di giocare con i biscotti. Il padre ne prese uno e lo offrì al bambino, che iniziò a mangiucchiarlo, calmandosi e si diresse in cucina dalla moglie.
“Dicevi Jamie?” disse, asciugandosi le mani con uno strofinaccio e prendendo Harry dalle braccia di James.
“Pensavo al giglio, quello che ti ho incantato durante l'ultimo anno ad Hogwarts, e mi stupisco che la magia abbia funzionato così bene.”
“Questo” disse Lily scherzando “significa che tu sei un mago migliore di quanto tutti credessero.”
Lui fece una smorfia, poi aggiunse: “E visto il risultato, ho ideato la una soluzione di un problema. Sai che probabilmente passerà molto tempo prima che possiamo uscire liberamente da quest'incantevole nido d'amore” disse facendole l'occhiolino. “e visto che quando andiamo al cimitero ti intristisci vedendo i fiori appassiti sulle lapidi dei tuoi genitori, pensavo di mettercene un po' di questi. Insomma, li posso incantare e li possiamo portare là, così ogni qualvolta ci ritorneremo, troveremo tutto perfettamente a posto.”
Lei sorrise, con gli occhi lucidi, poi annuì. Volse lo sguardo all'orologio e disse: “E' quasi ora della nanna! Ora se Harry vuole può fare un ultimo giretto sulla sua scopa e poi a letto senza storie.”
Harry capì subito e prese a divincolarsi dalla presa della madre, mentre James andava a prendere la scopa. Nemmeno un minuto dopo, Harry sfrecciava per tutta la casa rischiando di rompere tutti i soprammobili e i genitori sedevano sul divano abbracciati, e guardavano il piccolo volare, stanchi, ma felici di quel meraviglioso dono che la vita aveva offerto loro.

Poche ore dopo un alone di morte era sceso su quella casa. Il gatto un po' ciccione dei Potter entrò dalla finestra semiaperta del salotto, saltò sul tavolo, fece pericolosamente oscillare il vaso con il giglio azzurro, poi saltò a terra. Voleva dirigersi verso la cucina per mangiare quello che la padrona gli aveva lasciato nella ciotola, ma vide il padrone steso a terra poco lontano dalla porta d'ingresso socchiusa e sentì delle urla provenire dal piano superiore, una risata, un tonfo secco. Poi la casa cominciò a tremare e lui si nascose sotto ad una poltrona. Crollarono le pareti, ci fu un terribile frastuono, un'ombra volò lontano, poi la casa si fermò. Solamente il pianto di un bambino rompeva il rinnovato silenzio. Il gatto uscì dal suo nascondiglio. Quel posto non era più sicuro per lui. Saltò sul tavolo, lanciò uno sguardo al fiore da poco appassito e uscì dalla finestra.

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Salve! Eccomi con l'ultimissima flash! Che strano è la prima raccolta che chiudo ed è stata l'ultima ad essere pubblicata! Dovrei vergognarmi... xD
Questa storia mi ha fatta arrivare prima ad un contest (cosa che non mi aspettavo proprio) e sono felicissima! *_*
Spero che continuiate a seguirmi! 
A presto,
GGC :)
Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia fra le seguite o preferite, grazie a EmmaStarr e AleJackson per le recensioni che mi hanno lasciato e a tutti quelli che hanno anche solamente letto.