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Autore: La Kurapikina    03/07/2012    1 recensioni
Ciao a tutti!!! E' la prima cosa che scrivo una ff su loro e spero vi piaccia. E' una "riscrizione" con molti cambiamenti della casa della notte dal punto di vista di Damien, in cui la storia prende una piega diversa da quella descritta nei libri, soprattutto per quanto riguarda Jack
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio.

Si, può sembrare strano ma dopo le parole di Nyx non sapevamo proprio cosa dire: in cinque minuti scarsi avevamo scoperto che io e Jack saremmo dovuti morire e che esattamente in quel momento nel mio ragazzo il Bene e il Male stavano combattendo una lotto all’ultimo sangue per prendere il controllo e che solo lui poteva decidere quale delle due parti far vincere. Ah, non dimentichiamo che avevamo un Imprinting nonostante fossimo entrambi novizi!

E quello decisamente non aiutava, infatti io, che già ero spaventato di mio, provavo anche la paura di Jack e quello non faceva che aumentare la mia fifa e sapevo che anche per lui era così.

“Imparerete” disse Erik, esperto di Imprinting, visto che una volta ne aveva avuto uno con la sua ex ragazza umana che si era spezzato quando lei lo aveva tradito (o almeno quelle erano le voci che avevano captato le gemelle con il loro super radar per gli scoop): “a dividere le vostre emozioni da quelle dell’altro e creerete un equilibrio.”

“E’ normale sentire anche fisicamente gli schiaffi che riceve l’altro?” domandai, anche se sapevo perfettamente che non lo era, visto che lo aveva letto nel libro di sociologia Vampira.

Night infatti sgranò gli occhi, come tutti gli altri presenti tranne me e Jack, non riuscendo a spiegarsi come quello fosse possibile: tutti gli Imprinting di solito riguardavano empatia emotiva, non fisica. Anche in quello, eravamo strani.

“Forse è perché è un Imprinting fra novizi, e poi, non dobbiamo dimenticare che è solo per quello che entrambi siete vivi, quindi deve essere di una forza incredibile!” propose Stivie Rae e, anche se l’idea non mi trasmetteva esattamente sicurezza, anche io dovetti ammettere che poteva benissimo avere ragione.

“Fa sempre piacere sapere che in un modo o nell’altro dovevo crepare…” sussurrò Jack, ironico, e non riuscii a trattenere un sorriso; e dire che all’inizio lo consideravo solo un bellissimo stronzo… ma chi avrebbe potuto leggere sotto quella maschera perfetta che si era costruito?

“Il problema, ora…” cominciò Erin, lasciando che, come sempre, Shaunee finisse per lei: “E’ capire chi voleva avvelenarti.”

“Potrebbe benissimo esser stata Neferet!” sbottò Zy mentre la rabbia per quello che considerava un vero e proprio tradimento da parte della sua mentore le arrossava le guancie: “Cavolo, deve essere immischiata in qualcosa di brutto! E poi abbiamo sentito tutti il messaggio registrato… per non contare che Jack tira fuori la vera lei: una stronza completa!”

“Mi dite cosa avete contro Neferet?” intervenne Erik, che non sapeva, aggrottando le sopraciglia: “Anche io ho percepito che odia Jack, anche se credo l’abbiano capito tutti... ma cosa avete tutti ora contro la Somma Sacerdotessa?”

Dopo esserci scambiati occhiate complici, decidemmo con gli sguardi che ci potevamo fidare di lui e Zy (che aveva grandi potenzialità per diventare la futura ragazza del novizio più bello della scuola) cominciò a raccontargli ciò che avevamo scoperto e visto, ma per convincerlo Jack dovette anche fargli ascoltare il messaggio registrato con la voce di sua sorella morta e Neferet.

Gli faceva male, vedevo e sentivo che soffriva mentre riascoltava, forse per la millesima volta, quel messaggio e trattenne a stento le lacrime; capii anche perché prima avevo risposto male a Neferet e da dove mi venisse la sensazione che lei mi avesse sottratto qualcuno che amavo: erano l’odio e la rabbia di Jack, quelle, non le mie. Solo in quel momento mi resi pienamente conto di quanto fortemente quelle brutte emozioni tormentassero l’anima del mio ragazzo e mi sorpresi a desiderare che non ne rimanesse sommerso.

Lui si voltò e mi sorrise dolcemente, con gli occhi lucidi, quindi si raggomitolò in stile gatto (in effetti mi ricordava un po’ Cameron, la mia micia) contro il mio petto e lo abbraccia carezza dogli istintivamente i capelli; la registrazione finì.

Erik se ne stava zitto, diventando ogni secondo sempre più pallido: sembrava giusto un tantino sconvolto.

“Che troia stronza!” sibilò poi facendo scoppiare risatine generali per quella risposta che riassumeva in poche parole tutti nostri pensieri su Neferet: “Oh, Jacky, mi dispiace così tanto: prima i tuoi genitori, ora quella pazza… ecco perché fai così lo stronzo con chi non conosci… tenero lui!!! Giuro che sarò un compagno di stanza bravissimo con te! Ti tratterò sempre benissimo, promesso!”

Per un attimo temetti che Night avesse intenzione di fregarmi il ragazzo, ma poi mi ricordai tutti i “lui non gioca nella tua squadra” delle gemelle e decretai che era solo un bravo ragazzo amico di un ragazzo problematico. Il mio ragazzo problematico.

Jack ridacchiò stringendosi maggiormente a me, come per rassicurarmi… anzi, era proprio quello il suo scopo! Cavolo, ci avrei messo un po’ a ricordarmi che lui sentiva quello che pensavo!

Rimanemmo qualche secondo in silenzio, poi Jack sospirò e disse:“Secondo me non è stata Neferet…”

Gli occhi di tutti si puntarono su di lui e nemmeno io capii, quindi riprese:“Non  ricordate quello che a detto il medico? Sono stato avvelenato poco prima che venissi alla Casa della Notte e, anzi chi lo ha fatto ha programmato tutto affinché sembrasse che avessi semplicemente rifiutato la Trasformazione… Neferet è venuta a prendermi a casa, ma subito dopo siamo venuti qui: non avrebbe avuto il tempo di avellenarmi… e poi, perché sprecarsi lì quando entro poco sarei stato nel suo regno, nelle sue mani? Qui, per lei, è molto più facile agire.”

In effetti, aveva senso: Neferet non si sarebbe sprecata a cercare di farlo fuori mentre era ancora dalla sua famiglia umana visto che in poche ore lo avrebbe avuto a sua completa disposizione alla Casa della Notte, dove tutti pendevano dalle sue labbra.

La sua famiglia umana… mi sentii gelare mentre un pensiero tremendo prendeva vita nella mia mente.

“L’hai capito?” sussurrò Jack con la voce che tremava: “Loro ne sarebbero stati perfettamente in grado…”

“E’ spaventoso!” commentai in tutta risposta.

“Mi odiano più di quanto odiassero Mary: io non solo sono un novizio, ma sono gay ed ho sempre avuto la brutta tendenza a rispondere male e a cercare di non farmi controllare. Era più facile usare Mary che me… ne sarebbero stati perfettamente capaci.”

Ok, anche i miei genitori avevano qualche difficoltà ad accettare che fossi gay, ma non gli sarebbe passato nemmeno per l’anticamera del cervello il pensiero di avvelenarmi!

Però poteva aver ragione: i suoi lo odiavano, di questo ne avevo avuto la prova, e sapevano come funzionava il rifiuto della trasformazione visto che c’era passata Mary, quindi… dio, che cosa terribile!

“Non penserete che siano stati i tuoi genitori!” esclamò Stivie Rae mentre l’orrore (lei aveva con sua madre un rapporto che nemmeno il finimondo avrebbe potuto scalfire) rendeva ancora più evidente il suo accento perfettamente Oki.

Anche gli altri sembravano sconvolti da quell’idea, però, uno alla volta, dovettero ammettere che quelli era abbastanza folli da farlo e avrebbero avuto i mezzi per farlo. Dopotutto, erano pur sempre i giudici Roberts, chi avrebbe avuto il coraggio di contraddirli?

“Jack Twist.” la voce di Dragone ci fece sobbalzare: da quanto tempo era lì? cosa aveva sentito?

“Mi dica professore!” esclamò Jack schizzando in piedi con le guancie arrossate.

“La polizia ha avvertito in tuoi genitori: saranno qui in pochi minuti.” lo disse con voce leggermente preoccupata e quello ci fece capire che anche lui sapeva dei problemi di Jack in famiglia, quindi la risposta del mio ragazzo stupì anche lui: “Perfetto!” lo disse con un sorrisetto sbieco da perfetto stronzo e per un attimo potei giurare di aver visto una scintilla rossa illuminare quegli occhi di un blu perfetto: voleva incastrarli.

“Perfetto…” ripeté mentre  il ghigno diventava sempre più cattivo e gli occhi quasi vennero invasi dal rosso… rosso come la parte sinistra del suo Marchio, quella cattiva!

Nello stesso istante in cui quel pensiero prese vita nella mia mente reagii d’istinto, afferrando Jack per un braccio e lo tirai contro di me, stringendolo fino a quando non percepii il male calmarsi nel suo spirito e riprendere la stessa posizione a parità del bene.

sarebbe stata più difficile di quello che avevo creduto: il male era davvero ben radicato in Jack e lui sembrava faticare a tenerlo a bada.

“Scusami…” sussurrò rendendosi improvvisamente conto di quanto malvagia fosse stata la sua reazione, tanto che perfino dragone era indietreggiato.

“Va tutto bene…” mormorai a mia volta io senza lasciarlo andare e cercando di trasmettergli tutte le migliori emozioni possibili; rimanemmo così per un tempo indeterminato, fino a quando non sentimmo la voce di Neferet provenire del corridoio fuori dalla mensa: “Vostro figlio ora sta bene, anche se ci sono diverse cose da chiarire…”

“Arrivano!” esclamò Jack rialzandosi di scatto subito imitato da tutti: eravamo pronti a tutto.

 

 

Ciaooo!!! Scusate il ritardo ma sono stata davvero molto incasinata e non riuscivo più a scrivere! cmq spero che vi piaccia fatemi sapere per favore!!!

  
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