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Autore: Ami For a Dream    03/07/2012    1 recensioni
Cerco un motivo, una scusa plausibile per non correre a casa sua, per non prenderlo a pugni come invece ogni cellula che compone il mio corpo, mi grida di fare.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È passata una settimana esatta e sono qui a postare, non ci credo nemmeno io, ma è così u.u

Grazie a chi ha recensito, chi l’ha inserita nei preferiti e chi tra le seguite, arigatou gozaimasu m(_ _)m

Buona lettura! <3

 

 

Tomosu uta ni kizu nado iyasenu.

02

 

Prima che Yuu possa muovere un solo altro passo, mi precipito verso la porta del bagno, sento i suoi passi veloci dietro di me e prima che possa effettivamente raggiungerla, riesce ad afferrarmi e ad arrestare questa folle fuga.

« Aspetta Kou! » mi stringe talmente forte che in queste condizioni, non riesco a ribellarmi.

Sento le spalle tremarmi, la gola in fiamme, gli occhi bruciare nel tentativo di piangere; tutto il mio corpo sta cercando di sfogarsi, per liberarsi di questo ammasso di poltiglia nera che si è accumulata dentro di me in questi anni.

Ma io non sono pronto, non almeno a lasciarmi andare in questo modo, non di fronte a qualcuno.

« Lo so cosa stai pensando, che non vuoi farti vedere debole da me… che vorresti stare da solo, ma pensa a quello che abbiamo condiviso insieme.. » fa una pausa, per permettere al mio cervello lento a ragionare, di assimilare le sue parole dette con estrema dolcezza e senza una punta di presunzione.

Abbiamo passato dei momenti intimi e delicati insieme, istanti lunghi anni, nei quali le sue spalle sembravano non voler cessare di tremare ed io, nel tentativo di calmarlo gli sussurravo che non era solo, che non lo avrei lasciato e che tutto sarebbe passato.

Dunque, come posso ora negargli di prendersi cura di me, dopo che lui mi ha donato il suo cuore e la sua anima, quando la sua vita era troppo buia e dolorosa per prendersene cura lui stesso?

Lascio cadere le mie braccia lungo i fianchi in segno di resa, piano mi prende le spalle voltandomi verso di lui; oramai le lacrime sono scivolate lungo le gote e copiose cadono sulla camicia sgualcita.

I suoi occhi sono tristi, le sue labbra all’ingiù mi fanno capire quanto gli dispiaccia vedermi in questo stato.

« Grazie Yuu.. » sussurro.

Scuote leggermente il volto « Non devi ringraziarmi » mi abbraccia stretto, in questo calore e affetto mi crogiolo, ricordando dopo tanto tempo il significato di calore umano.

Il pianto è silenzioso, non sono mai stato una persona espansiva, mi sono sempre nascosto e così continuo a fare, senza mai fare scenate o dare spettacolo di me.

Anche sul palco sono così, se non fosse per il live che me lo impone, potrei tranquillamente suonare le mie canzoni in un angolo, senza che nessuno mi veda. Perché quando sono lì sopra, quando compongo e suono, vendo i miei pensieri, i miei sentimenti e non il mio aspetto. In quelle musiche, c’è la mia anima.

Anima che so aver venduto al diavolo, un patto di sangue che mi legherà a vita finché non esalerò l’ultimo respiro, essa apparterrà a lui fino al giorno della mia morte, non l’avrò mai indietro prima del tempo.

Restiamo così, in piedi fermi di fronte la porta del mio bagno, so che Yuu mi donerà tutto il tempo di cui necessito, non si tirerà indietro come ho fatto io in passato.

Mi scosto da lui quando sento di stare meglio, se così si può dire, il mio cuore continua a sanguinare ma almeno le lacrime hanno cessato di scorrere.

Mi asciugo il volto con un lembo della camicia, per poi alzare gli occhi in quelli leggermente più sereni di Yuu.

« Mi faccio una doccia e poi andiamo a lavoro, ok? » gli dico con un mezzo sorriso.

« Se vuoi, chiamo Yutaka e gli dico che non andiamo, possiamo dirgli che ti senti poco bene »

Scuoto la testa « No, ce la faccio, ho solo bisogno di lavarmi » non mi sono mai tirato indietro, nemmeno quando mi è capitato di stare male veramente e non inizierò ora.

« Come vuoi tu Kou, ti aspetto di qua » indica la salone.

Sorrido e annuisco prima di sparire nel bagno, chiudo la porta ma senza girare la chiave, so che non entrerà nessuno a disturbare questo attimo di solitudine.

Lavo via tutto lo sporco che è in me, come se con questo gesto possa cancellare anche tutto il male che mi sto auto-infliggendo; via l’alcool, via il mio amore per Takanori e via anche il sesso che abbiamo fatto, se fosse vero sarei a cavallo, invece, quando la doccia è finita mi ritrovo solo con un corpo pulito ma una mente devastata e marcia.

Ripenso a quello che ho fatto poco fa a Yuu, al terrore che gli ho indotto con cattiveria assurda e tutto, solo per far del male all’uomo che amo. Mi chiedo se davvero potrei passare sopra tutto e tutti, pur di raggiungere il mio scopo. Mi chiedo se non ci fosse stato Yuu, mi sarei fermato o sarei andato diritto per la mia strada, senza pensare alle conseguenze di un gesto simile, al dolore che ne sarebbe scaturito dopo.

Con gesti veloci e naturali, asciugo il mio corpo e i capelli, la mente ben lontana da ciò che sto facendo, vorrei davvero trovare qualcosa che mi desti e non mi faccia più pensare a lui.

Esco dal bagno avvolto nel mio accappatoio, subito il volto di Yuu si gira verso di me, tra le dita tiene una sigaretta fumante e un piccolo rivolo di fumo abbandona le sue labbra.

Gli sorrido appena e lui ricambia, non siamo mai stati così vicini come ora, quella bruttissima esperienza ci ha aiutati ad abbattere quel muro che si era creato.

Ho scoperto che Yuu è una persona bellissima, un mondo tutto da scoprire celato benissimo dietro un velo di finta arroganza e strafottenza. È così dolce e altruista che non lo avrei mai immaginato, nonostante tutto quello che gli era capitato, il dolore che era costretto a subire, quando mi vedeva strano mi chiedeva sempre cosa ci fosse che non andava. Metteva da parte se stesso, solo per me.

Tutto questo in qualche modo mi ha cambiato, ho scoperto che nella vita ci sono altre priorità, come aiutare il mio amico a stare meglio, perché Yuu è mio amico anche se ero convinto del contrario. Mi rammarico del fatto che me ne sia accorto solo ora, che siano dovuti passare ben dieci anni prima di acquistare questa consapevolezza; però, mi posso consolare con questi attimi solo nostri, in cui nessun’altro mai entrerà.

« Che c’è Kou? » la sua voce mi desta, come un cretino sono rimasto immobile a guardarlo.

« Oh! No, nulla.. mi vado a..a vestire » in un baleno m ritrovo nella mia stanza da letto, dove il letto a due piazze mi accoglie intatto e la mia cara, dolce e amata Hellion poggiata su di esso; almeno lei ha dormito bene.

In tutta fretta mi vesto con dei jeans e una felpa nera, siamo già in ritardo e non voglio mettere ulteriormente nei guai Yuu, quindi devo fare velocemente.

Appena sono pronto torno sui miei passi raggiungendo Yuu, il quale mi aspetta sempre seduto sul divano.

« Pronto? » mi chiede non appena mi vede spuntare.

« Sì, sono pronto » in mano tengo Hellion contenuta nella sua custodia rigida.

« Sei sicuro? » mi chiede costringendomi a voltarmi verso di lui per rassicurarlo.

« Sì Yuu, sono sicuro. Perché se così non fosse, se davvero io non riuscissi a vedere Taka nemmeno per lavorare, significherebbe dover lasciare la band e francamente, mi ha tolto già troppo… » parlo velocemente e tutto d’un fiato, voglio essere sincero con lui perché se lo merita.

Annuisce piano, ma non si muove quindi aspetto che mi dica ciò che ha da dire.

« Hai ragione Kou, è esattamente così che devi reagire. Ma vedi, non è colpa sua se ti sei innamorato di lui e lui no.. capisci quello che voglio dire? »

Certo che capisco quello che sta gentilmente tentando di dirmi, sente il rancore che ho nei confronti di Takanori e, anche se sono legittimato dal dolore che provo, non lo sono nei suoi confronti.

È vero che ha fatto sesso con me ed era sbagliato, ma l’errore è stato di entrambi, se davvero lo volevo e se fossi riuscito ad esser più forte e ad impormi su me stesso, avrei potuto benissimo evitare di avere un rapporto così intimo con lui.

« Sì Yuu, capisco quello che vuoi dire e ti prometto, che cercherò con tutto me stesso di non cedere al rancore che provo… devo dimenticarlo Yuu, perché lui non mi amerà mai,  sarò per sempre il suo migliore amico e questo mi fa ancora troppo male.. »

Annuisce di nuovo, è come se negli occhi avessi viso un peso in meno da portare.

« Grazie Kou e ricordati, io ci sarò sempre, basta uno sguardo e io ti capirò e quando capiterà che io non ci sia, chiamami.. » ha messo così tanta enfasi nel pronunciare queste parole, che non posso far a meno di annuire.

« Promesso » dico come incantato dalla sua voce.

Lasciamo il mio appartamento diretti allo studio, dove gli altri ci staranno già aspettando e mi chiedo come mai non ci abbiano già chiamato, ma forse hanno contattato Yuu quando io ero in bagno, decido di chiederglielo.

« Yuu, ma ti hanno chiamato dallo studio? »

« Mmhh » annuisce, senza aggiungere altro.

Come immaginavo infatti « E che gli hai detto? » nel frattempo ci stiamo avvicinando alla mia macchina.

« Che hai rotto la macchina e non ti partiva, quindi ti sono venuto a prendere » risoluto e sorridente, indica la sua Jaguar poco distante dalla mia.

Storco la bocca di lato, scocciato di non poter prendere la mia auto per andare a lavoro, per di più ora mi toccherà inventare qualche scusa con Akira, perché sicuramente vorrà dare un’occhiata al guasto, anche se poi non ci capisce nulla di motori, ma lui è fatto così e non vorrei cambiarlo per nulla al mondo.

Pensare a lui mi scaturisce un risolino, è un buon amico e un ottimo fratello da una vita ormai.

« Ok » assecondo Yuu, in fin dei conti lo ha fatto solo per aiutarmi.

« Che ti ridi? » mi chiede a sua volta sorridente Yuu.

« Pensavo ad Aki, ora mi toccherà inventare qualche scusa per non far vedere la macchina al nostro grande meccanico » rido ancora di più, prendendo in giro Akira ad alta voce.

La risata di Yuu si alza nell’aria e tutto mi sembra più bello e leggero, come se le angosce che mi hanno portato a bere così tanto ieri, non fossero mai esistite.

« Sono sicuro che qualcosa ti verrà in mente! » continua a ridere, mentre insieme saliamo a bordo della sua auto e allacciamo le cinture di sicurezza.

Vengo investito dall’odore della pelle dei sedili e dal buon profumo di Yuu, resto come destabilizzato in questo limbo di sensi risvegliati; davvero è sempre stato questo il suo odore?

Riesco a percepire la voce di Yuu che continua a parlare, sicuramente continuando a prendere in giro Akira per il suo modo di fare il meccanico ma senza essere in grado di cambiare una candela; ma io non riesco ad uscire da questo stato di catalessi, dove la mia mente e la mia anima si stanno dissetando.

Improvvisamente la sua mano a contatto con la mia spalla mi riscuote, mi volto verso di lui come stralunato.

« Stai bene Kou? » mi chiede di nuovo preoccupato.

Di più.

Per fortuna riesco solo a pensarlo e a non pronunciarlo.

« S-sì, sto bene! » perfetto ho gridato troppo, sono idiota.

« Sicuro..? » mi guarda strano ed ha completamente ragione, mi sembro pazzo.

« E’ solo un leggero mal di testa, ho bevuto leggermente troppo ieri.. » meglio spostare l’argomento in questa direzione.

« Leggermente?! » mi rimbecca lui prontamente, sapevo che gli avrei fatto scordare qualsiasi cosa, non è riuscito a farmi bene la ramanzina, quindi ne approfitterà adesso.

« Va bene, ho bevuto eccessivamente troppo, così va meglio? » occhio da cerbiatto ferito, parte prima.

I suoi occhi si addolciscono all’istante e capisco di avere in mano la vittoria, per la seconda volta in poco tempo, sono un genio.

Sospira prima di parlare « Mi prometti di non farlo mai più? »

Lo guardo diritto negli occhi « Cercherò Yuu, te lo prometto, ma ora sono forte grazie a te.. non so se in futuro mi potrà accadere di nuovo… »

« E in quel caso, sai cosa devi fare »

« Ti chiamerò » ribatto.

« Esatto Kou, non dimenticarlo mai »

« Promesso » più sincero di così, non sono mai stato in vita mia.

Credo che gli sia andato bene, perché si sistema meglio e avvia il motore della Jaguar che con un rombo potente, ci fa capire di essere sveglia e attiva già da subito.

È una grande macchina questa,decisa, elegante, bellissima; sicuramente degna del suo padrone.

 

 

 

 

 

 

   
 
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