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Autore: Elenie Estel    18/01/2007    1 recensioni
Sentì qualcosa muoversi nel letto accanto a lei. No. Non era possibile. Era solo un sogno. Strinse più forte il cuscino, che emise un sonoro "Ahia!"... (seguito di "Vacanza da ricordare" e di "Vivere e sopravvivere"
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quasi non si videro più per il resto del mese. Poi arrivarono le vacanze di Natale.
Peter tornò a casa dai suoi, e così anche Remus. Sirius invece era stato invitato da James, e avrebbe trascorso le feste a casa Potter.
Kate era stata indecisa fino all’ultimo. Da una parte avrebbe voluto rimanere al castello per studiare, per stare in pace per… in realtà non sapeva neanche lei perché voleva rimanerci. Aveva ricevuto l’invito della nonna e degli zii, ma nessuno dei due l’aveva entusiasmata. La nonna, rimasta sola l’anno prima negli ultimi tempi era sempre più triste, e per quanto la nipote le fosse affezionata, sentiva il bisogno di uno svago. Gli zii avevano percepito questa sua necessità, ma non avevano capito che tra quello che cercava c’era anche la quiete. E in una casa dove soggiornavano James Potter e Sirius Black la quiete era una vera e propria utopia.
Alla fine si decise, e prese il treno con gli altri studenti, diretta alla cascina della nonna.
Il viaggio era sempre la parte peggiore della suo anno scolastico. In treno era più esposta che mai agli sguardi e, sebbene ormai la sorte della sua famiglia non facesse più notizia da un pezzo, Kate sentiva che il suo aspetto attirava più occhiate di quante non ne desiderasse.
Era cambiata molto poco nell’ultimo anno, sempre sottile, con gli stessi occhi marroni e gli stessi capelli neri, lasciati per lo più bradi. In vista del viaggio li aveva fermati (diciamo che ci aveva provato… come aveva sottilmente notato Emmie quella mattina) con una pinza. Il risultato era particolare, ma non sgradevole.
Fece il viaggio negli scompartimenti dei Prefetti, con Remus e Ray.
Fino all’ora di pranzo andò tutto abbastanza bene. Poi Remus decise di raggiungere i suoi amici, e il posto che lasciò libero, di fronte a Kate, fu preso da una Serpeverde del sesto anno.
La nuova arrivata fissò a lungo Kate, alla quale ben presto saltarono i nervi. Nel bel mezzo di una discussione sui libri di testo di Pozioni che stava portando avanti con Ray si voltò di scatto e, incenerendo con gli occhi la ragazza, le disse: “Si può sapere che c’è da guardare?” Quella rimasse assolutamente imperturbabile.
“Tu sei Katleen Potter.” Non era una domanda. Questo irritò ancora di più Kate.
“Sì. E allora?” chiese, irrigidendosi.
“Nulla. Mi chiedevo che ci facevi TU qui!” rispose supponente l’altra.
“Per tua informazione, sono Prefetto come te. Inoltre sono in questo scompartimento da quando il treno è partito, mentre tu hai appena avito la malaugurata idea di venirmi a rompere. CHE COSA VUOI?”
“Io? Niente. Che cosa dovrei volere da una come TE?”
“Cos’ho che non va?” chiese Kate, improvvisamente gelida.
Ray, che la conosceva meglio, sapeva che stava per esplodere uno dei suoi attacchi d’ira.
“Se stai con certa gente non ho bisogno di te!” rispose la Serpeverde, indicando Ray con un cenno della spalla.
Kate si alzò.
“Ritira quello che hai detto.” Disse, gelida.
Anche la ragazza si alzò. Era di tutta la testa più alta dell’esile Kate, e doveva pesare circa il doppio.
“Non ci penso neanche!”
“Kate, basta… andiamo dagli altri…” cercò di intromettersi Ray.
“RITIRA-QUELLO-CHE-HAI-DETTO!” sibilò Kate. Lanciò un’occhiataccia anche a Ray.
“NON CI…”
In quel momento si aprì la porta dello scompartimento e apparve il carrello dei dolci.
“Volete qualcosa dal carrello?” chiese la strega gentile.
La Serpeverde si ricompose per prima e fece i suoi ordini. Poi pagò e uscì dallo scompartimento.
“E voi due, ragazzi?”
Kate scosse la testa. Il litigio le aveva fatto passare l’appetito. Ray acquistò una grossa quantità di dolciumi e li sparpagliò sul sedile lasciato vuoto dalla Serpeverde, per scoraggiare altri eventuali visitatori.
“Kate, mangia qualcosa!”
Ma la ragazza rimase impassibile.
“Mi ha fatto passare l’appetito. Quella piccola idiota!” rispose.
“Non dovresti mettere a discutere in quel modo con Narcissa Black. Non è una buona idea.”
Kate si voltò a fissare l’amico negli occhi.
“Non è una buona idea, dici? E allora lasciamo che la principessina faccia tutto quello che vuole! Vado a fare un giro del treno, così magari sbollisco un po’… a dopo!”
Detto questo si alzò e uscì, lasciando Ray solo con i suoi dolci.
Attraversò tre o quattro vagoni a passo di carica, finché non si sentì afferrare alle spalle.
“Ehi! Dove scappi!”
James l’aveva bloccata, e ora la trascinava verso lo scompartimento dove si erano accampati i ragazzi.
“Jim, non è proprio il momento giusto… Mollami! E mollami!”
“Sciocchezze, Kat! Abbiamo da mangiare per dodici e dobbiamo fare due chiacchiere.”
“Ora? Ma non si può…”
“No. Ora.”
Kate si scosse il cugino di dosso e lo seguì nell’ultimo scompartimento del vagone. Quando furono entrati entrambi Sirius lancò un incantesimo Silenziatore sulla porta.
“A che debbo l’onore di questo rapimento?” chiese Kate sedendosi sull’unico sedile non ingombro di dolciumi, evidentemente liberato apposta per lei.
“Sai, Kate, sono passati mesi da quando ci hai dato una mano… e ci siamo accorti che non ti avevamo ancora ringraziato come si deve. E così abbiamo colto l’occasione del Natale per manifestarti tutta la nostra riconoscenza.
Grazie di tutto quello che hai fatto per noi!” Sirius aveva parlato senza mai riprendere fiato, come se recitasse a memoria una parte. Peter e Remus le porsero un pacco avvolto storto in una carta argentata, decorato da un nastrino blu.
“Ragazzi… grazie… io… non…” Kate non sapeva cosa dire o pensare. Prese il pacco e rimase a lungo a guardarlo, circondata dal più profondo silenzio.
“Allora? Lo apri?” chiese alla fine James.
“Subito!” esclamò Kate.
Strappò d’un colpo la carta e le cadde in grembo un pesante volume foderato in cuoio.
La copertina recitava “La lotta alle forze Oscure, uso della Trasfigurazione”.
Kate sorrise. Erano mesi che dava la caccia a quel libro, e sapeva bene quanto costasse e quanto fosse difficile procurarselo.
“Grazie ragazzi!” esclamò, e senza riflettere bacò tutti e quattro su una guancia.
Tutti e quattro rimasero imbambolati per un momento, poi si ripresero. Prima Sirius e James, poi Remus e infine Peter.
“Be’… io devo andare! Ci vediamo! Buon Natale!”
Detto questo la ragazza lasciò lo scompartimento e raggiunse Ray, ancora circondato dai dolci.
  
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