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Autore: MadLucy    03/07/2012    3 recensioni
Un pianto tenue. Spezzato. Devastato. Rotto.
Rotto, Mello che è sempre forte e non cade mai.
-Falli smettere, Matt. Falli smettere! Non senti come ridono?-
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Oculi in puteo supplicant.

Occhi duri. Occhi pietrosi. Occhi sgraziati. Occhi spessi. Occhi muti. Occhi lontani. Occhi dolorosi. Occhi acuminati. Occhi vividi. Occhi impossibili.
I suoi occhi.


Li sente, Matt.
Singhiozzi. Piccoli e vergognosi e soffocati dalla stoffa. Timidi e insopportabili a chi li emette, abortiti sulle stesse labbra che li sta creando.
Sono una richiesta non posta, un segreto mai accettato, una verità di cui nessuno conosce il volto. Matt non può più tapparsi le orecchie.
Si alza, abbandonando le sue certezze e il suo porto. Verso un grande nero, una nebbia densa di speranze afferrate con forza a cui non si vuole dire addio.
Il fondo del pozzo è quel piccolo letto spoglio e mesto. Lenzuola ruvide da scostare.
La chioma di Mello riflette le tenebre, volto premuto sul cuscino, un rossore furioso di lacrime e imbarazzo nascosto in un bianco che tace.
Un pianto tenue. Spezzato. Devastato. Rotto.
Rotto, Mello che è sempre forte e non cade mai, Mello che piange solo quando nel cielo brilla la Luna.
Matt non sa cosa fare, perchè non è mai successo e ciò che non conosce lo disorienta.
Alza la testa di colpo, lui. Lo guarda, occhi grigi di lacrime che non vuole piangere, rossastri del sangue che verserà.
-Falli smettere, Matt. Falli smettere! Non senti come ridono? Non voglio che ridano, Matt...-
Il suo corpo trema e sussulta, non sembra più forte ma solo flagellato. Deliri strappati alle sue labbra da un'ossessione martellante.
-Ridono, ridono... falli smettere di ridere! Mi fanno male.- Piagnucolii di un morente invischiato fra i flutti di un mare da cui non uscirà.
Matt non sa e non capisce. Esita, e decide di non essere più bambino ma solo amico. Di essere quello forte, per la prima volta.
-Cosa dici? Non senti che non ridono più? Stanno zitti, adesso, hanno smesso. E' passata.-
Mani minuscole e timorose fra capelli chiari. Un tremore placato con menzogne il cui artefice non conosce il significato.
-... smesso?- ripete Mello senza credere.
-Sì, smesso. Non lo faranno più.- Promesse senza valore, senza inizio nè senso. Promesse che si promette al buio.
Amarezza poco infantile in quella voce ferita ed incrinata. -I suoi occhi ridono sempre.- Di me.



Occhi cavernosi. Occhi torbidi. Occhi immensi. Occhi ciechi. Occhi aspri.
Che non avrebbero mai smesso di ridere di lui.



































Note dell'Autrice: Sì, è un pelo nonsense. Ma boh, l'ho scritta senza pensarci troppo.
In questa storia, i nostri due protagonisti -facciamo tre, poichè nonostante non sia stato nominato nemmeno una volta Near è il più presente- dovrebbero avere all'incirca otto o nove anni.
Mello si nasconde sempre dietro una facciata di pietra e fuoco, distruggendo e annientando, si comporta come se dovesse continuamente dimostrare la sua forza. Ma l'ho subito considerato fragile, in fondo.
Spero di non essere stata OOC, con Mello, lo spero proprio. u.u E chi, se non il caro vecchio Matt, può consolarlo mentre piange? Pucci loro.
Grazie mille per avere letto. Sarei molto contenta di sapere cosa ne pensate.
Lucy
  
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