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Autore: Meredith    18/01/2007    2 recensioni
Chelsea è appena arrivata nella nuova scuola, e già un ragazzo le si fa avanti. E' uno sbruffone, uno di cui Chelsea non si potrà mai innamorare. Ma chissà che le loro strade non si incorcino...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Chelsea si sedette su una poltrona, prendendo un caffè che suo padre le porgeva.
“ Prima che tu possa dirmi qualsiasi cosa, lo so che ho sbagliato e….”.
La signora Walker guardò il marito. Lui capì e se ne andò.
“… lasciarvi è stato uno sbaglio terribile. Tu sai di Mark. Non posso nasconderti che sono restata con lui per un po’, fino a quando mi sono resa conto che non era quello che volevo. Volevo restare con voi”
“ Dovevi capirlo prima di andartene”
“ Chelsea, ascolta, non pretendo che tu capisca, ma almeno dammi un’altra opportunità”
“ Un’altra opportunità? Te ne sei andata di casa per quattro mesi, non puoi pretendere di tornare e di ricominciare come se niente fosse” gridò Chelsea
“ Lo so, ho sbagliato, ma sono qui rimediare”
“ Rimediare! Non devi sforzarti, perché io ho già rimediato da sola. Ti ho eliminato dalla mia vita. Via il dente via il dolore, no?”.
Chelsea prese lo zaino e se ne andò a scuola. Però la bambina con il vestitino rosa la continuava a tormentare.
“ Perché?’ si chiese Chelsea.
Eppure lo sapeva, il perché. Quella volta la madre, vedendola pentita, l’aveva perdonata. Era la stessa situazione, solo che chi doveva perdonare, questa volta era lei.
Mentre il pensiero cominciava a prendere forma nella mente di Chelsea, la ragazza cercava invano di scacciarlo.
“ Non è la stessa cosa. Ha fatto una cosa gravissima, io avevo solo rotto una finestra”.
A scuola le cose non andarono meglio. Izzie volle sapere tutto: il perché la madre fosse ritornata, cosa aveva detto, e soprattutto se Chelsea voleva perdonarla.
“ Credo che tornerà, se è questo che vuoi sapere”.
Il quel momento passò Josh. Chelsea avrebbe voluto tanto farsi abbracciare dal ragazzo e raccontargli tutto, ma qualcosa in lei la stava fermando. “ Non posso” si disse, e mentre lo stava pensando, vide Victoria.
Era la prima volta che la vedeva, da quando aveva scoperto che cosa aveva fatto con Josh.
Il suo primo impulso fu quello di saltarle addosso e riempirla di pugni, ma riuscì a reprimere l’impulso e continuò per la sua strada. In fondo, Victoria era messa peggio di lei: aveva provato a riconquistare Josh tantissime volte e non c’era riuscita, era arrivata perfino a sottrarlo ad un’altra persona con l’inganno, ma Josh non era tornato comunque con lei.
Però il fatto che fosse messa peggio di lei non era abbastanza. Le aveva tolto un elemento essenziale, quasi vitale, l’aveva fatta star male per giorni, fatta versare cisterne di lacrime, usato milioni di fazzoletti. Il fatto che fosse messa peggio di lei non poteva bastare.
“ Izzie, c’è qualche cosa che Victoria non vuol far sapere di lei?”
“ Eh? Perché?”
“ Rispondi”
“ Ehm… Sì, effettivamente c’è. Quando eravamo in prima, io e lei eravamo vagamente…. Amiche”
“ Cosa?”
“ Ero piccola, non conoscevo nessuno, e lei era diventata presto una stella della scuola. Comunque, durante una lezione di ginnastica, il prof ci aveva fatto andare, per punizione, solo noi due, a fare un giro del giardino di corsa. Ecco, aveva appena piovuto, e lei cadde nel fango, sporcandosi in modo imbarazzante. Dovevamo esserne solo noi due a conoscenza, invece un certo John Roy, fotografo per il giornale della scuola, era alla finestra e fece una fotografia. Prima che la foto facesse il giro della scuola”
“ E questo John Roy adesso dov’è?”
“ E’ uscito dalla scuola un paio d’anni fa. Sapevo dove abitava, facevo anch’io parte del giornale della scuola. Posso provare a rintraccialo, se vuoi” Però questo non le avrebbe ridato Josh. Niente poteva ridarle Josh. Quando finì la scuola, Chelsea prese in considerazione l’idea di non tornare a casa. Poteva andare da Izzie e telefonare a casa. Però prima o poi sarebbe dovuta tornare a casa, lo sapevo. Quindi, con un sospiro, si incamminò verso l’abitazione, dov’era sicura di ritrovare sua madre.
“ Ciao tesoro”.
La voce di sua madre. Forse era rimasta lì tutto il giorno. Forse aveva parlato con suo padre, forse si era già trasferita lì.
“ Ciao” mugulò lei
“ Cos’hai fatto di bello, a scuola?”
“ E’ stata una giornata pessima. Come tutte le altre da un settimana e mezza”
“ Perché? Cos’è successo una settimana e mezzo fa?”
“ Il suo rag…” cominciò il signor Walker, ma fu zittito da un’occhiataccia di Chelsea.
“ Ragazzi, eh?” disse la signora Walker
“ Non sono affari tuoi”
“ Hai ragione. Henry, non devi dire qualcosa a nostra figlia?”.
Chelsea guardò i genitori con aria torva.
“ Senti, tesoro, io e mamma abbiamo parlato e… insomma… avremmo deciso che… forse sarebbe meglio per tutti se tua madre tornasse qui, a vivere, non credi?”
“ No” rispose secca la ragazza” Non credo affatto”
“ Deborah, puoi lasciarci soli?”.
La signora Walker se ne andò dal salotto.
“ Chelsea, è tua madre”
“ A perso il diritto di esserlo quando se n’è andata”
“ Ha sbagliato, d’accordo. Ma è pentita. Sta male perché tu non la vuoi perdonare”
“ Sta male? Poverina! Io sono stata male per due mesi, quando se n’è andata. Ci ha lasciato soli, papà. Ogni giorno ho sperato che tornasse, ma non l’ha fatto. Non è tornata. Adesso è troppo tardi”.
Mentre parlava la voce le si incrinò e cominciò a piangere. Suo padre la strinse a sé e la consolò.
“ Dovrai perdonarla, prima o poi, lo sai. Sarebbe meglio per tutti se la perdonassi prima che poi. Comunque non si trasferirà qui finchè tu non vorrai”.
Chelsea voleva che sua madre tornasse. Desiderava ritornare a quando erano una famiglia unita, come nella casa vecchia.
La bambina vestita di rosa tornò. Piangeva. Chelsea capì cosa rappresentava quella bambina. Era il suo ostacolo per la felicità. Doveva solo perdonare la madre perché quella bambina scomparisse. Ma era una cosa troppo grande, da fare.
Per troppo tempo aveva fissato la porta, aspettando che si aprisse e che lei tornasse. Ma non si era mai aperta. E ora aveva che smesso di fissare la porta, quella si era aperta.
La bambina in rosa cominciò a piangere, e sua madre apparì, come nel sogno.
“ Se sei pentita di perdono”.
Sua madre era certamente pentita, e lei doveva perdonarla.
Scese in salotto, dove, nell’entrare da scuola, aveva visto delle valige. Ne prese una, sapendo bene di essere vista dai genitori. Un sorriso comparve sui loro visi.
“ Devi promettere di non farlo mai più” disse Chelsea
“ Prometto” rispose Deborah Walker.

Un grazie in particolare a DJ Kela, a Darklight92 e a Bea che hanno recensito.
  
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