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Autore: Miss Sparrow    04/07/2012    5 recensioni
Tra medaglioni delle Barbie e maledizioni oscure,Eccomi con una parodia sui Pirati Dei Caraibi. La storia verrà un po' stravolta, ma spero che alla fine risulti divertente. Troverete un'insopportabile Elizabeth, un fascinoso Jack ed un idiota Will ad aspettarvi!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell’autrice:  Rieccomi qua, sottospecie di mozzi!! Allora, prima di iniziare il prossimo capitolo vorrei fare alcuni particolari ringraziamenti
 

  1. A Cable  e Hannanas  che hanno recensito e  messo la storia tra le seguite e ad ele superstar, per la bella recensione.
  2. A mio padre che è stato il primo a ridere per questa storia.
  3. A chi mi ha supportato (e sopportato) durante questo doloroso periodo nel quale ho scritto il capitolo (vi avverto, mentre scrivo sono capace di stare alzata fino all’una o di far leggere a qualunque malcapitato mi capiti a tiro tutti i miei scritti): La mia gatta, la mia cara amica, le mie adorate ciliegie ed il mio barattolo di Nutella, con il quale posso affermare di avere un complicato rapporto di amore-odio.

Ed ora finisco con le cavolate. Ci rivediamo in fondo alla storia. Enjoy!
 
 
 
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai a Port Royal
Chè la diritta via era smarrita.*
 
 
 
Silenzio in sala. Buio. Sipario. Luci. Azione.
 
Primo piano sul viso di una nobildonna settecentesca deformato in un’espressione di puro terrore.
Ah no, aspettate, ho sbagliato attrice. Che ci fa lei qua? Portatela via! Ricominciamo.
Primo piano sul viso di una piattola snob con la bocca semi-aperta. Probabilmente le piace mangiare mosche.
 
 
Piattola:
 
 
La donzella piattola si alza dal letto rosa fosforescente e, correndo come un’infoiata per la stanza, inizia ad aprire in modo febbrile ogni cassetto (rosa) che trova sul suo cammino finchè, con un’espressione che vuole sempre dire “amo-mangiare-mosche”, si dirige strascicando le pantofole di pelo (rosa) sul tappeto (rosa) fino ad arrivare davanti ad una cassaforte (rosa). Con un’espressione che probabilmente dovrebbe sembrare risoluta (ma, date le capacità recitative della Knightley, non cambia da “amo-mangiare-mosche”) la fanciulla mocciosa inizia a far ruotare la rotella della suddetta cassaforte (rosa), fino a trovare la combinazione giusta. A questo punto appoggia un dito sul localizzatore di impronte digitali, spiaccica una mano sul sistema di sicurezza a frequenze tattili, e, finalmente, pronuncia la parola d’accesso: “Password”. Che fantasia.
 
 
Aperta la Cassaforte (rosa) ne inizia a tirare fuori un numero impreciso di oggetti, trai quali: Uno spazzolino da denti, una spilla a forma di ghiandaia imitatrice, una foto di Justin Bieber, una tazza (rosa) di Porridge andato a male, uno shampoo,  il Sacro Graal, un Horcrux e l’anello del potere.  Svuotata la cassaforte, la tizia trova finalmente ciò che cercava: Il medaglione delle Barbie che tanto tempo fa aveva sgraffignato preso in prestito da quello strano bambino.
 
 
In un attimo decide di indossarlo,  e voltandosi verso uno specchio (rosa) lì vicino lo annoda dietro il collo.
 
 
Specchio: Craaassh!
 
 
Mentre pezzi di vetro volano da tutte le parti una voce proveniente dalla porta tuona:
 
 
Voce: Elizabeth? Hai di nuovo rotto uno specchio?? Su fammi entrare.
 
 
La ragazza cerca di limitare i danni infilando i cocci di vetro sotto il tappeto (rosa). Poi corre ad indossare la vestaglia da notte (rosa), con il solo risultato di rovesciare un armadio (rosa) e di pestare la coda al gatto (ros..ehm…) , il quale schizza sulle tende (rosa) soffiando verso di lei**.
 
 
Elizabeth: No, aspetta papi, non sono presentabile!
 
 
Governatore: (sospirando tra sé e sé ) E quando mai lo è? Sarà il decimo specchio che rompe…
 
 
Elizabeth si precipita ad aprire alla porta, facendo cadere, nell’ordine, un vaso cinese antico e pregiato, una bambola di porcellana unico ricordo della madre defunta,  una statua di un qualche scultore greco ed una caraffa piena d’acqua.
 
 
Quando il Governatore entra nella stanza, lo spettacolo non è certo dei migliori.
 
 
Governatore: (facendo un enorme sforzo per mantenere la calma) Elizabeth, cara, ancora a letto così di tarda mattina!
 
 
Elizabeth: (restando quasi accecata per la luce proveniente dalla finestra) Mh, sì… Papi, ma quello è un pacchetto!! È per me, vero?
 
 
Governatore: Ma certo mia principessina.  E indovina un po’ cos’è?
 
 
Elizabeth: (Con un sorriso smagliante) IL MIO PONY ROSA!!!!!
 
 
Governatore: (tappandosi le orecchie) No, non è il pony e, per piacere, non urlare!
 
 
Elizabeth: (senza dare ascolto alle preghiere del padre) COME NON È IL MIO PONY?? IO-VOGLIO-IL-MIO-PONY!!!
 
 
Governatore: (reggendosi a malapena in piedi) Sì, Elizabeth, avrai il tuo pony, ma ti prego, la mia emicrania… e poi è un regalo ancora più bello!
 
 
Elizabeth: (sospettosa) più bello di un pony?
 
 
Governatore: Ma certo tesoro, è un vestito, un bellissimo vestito!
 
 
Elizabeth: (soddisfatta) mmhh… va bene… passami quel pacchetto. E tu, schiava, aiutami ad indossare questo meraviglioso abito che tu non potrai mai neanche sognarti.
 
 
Schiava: (rassegnata) Sì Miss Swann.
 
 
Elizabeth si sistema dietro il paravento.
 
 
Governatore: Sai, mi piacerebbe che tu indossassi questo abito alla cerimonia di oggi.
 
 
Elizabeth: (con l’aria di chi cade dalle nuvole) Che cerimonia?
 
 
Governatore: Quella per la promozione del capitano Norrington… anzi, del Pomodoro Norrigton!
 
 
Elizabeth: (a denti stretti) Padre, dovrei andare un attimo in bagno.
 
 
Governatore: (incredulo) Elizabeth! Possibile che dopo tanti anni il solo nominare quell’ortaggio ti faccia ancora questo effetto? Non avrei mai dovuto portarti alla sagra del pomodoro quando avevi 3 anni. Ne hai mangiati così tanti…
 
 
Elizabeth: (con voce strozzata) Padre potremmo evitare di parlarne?
 
 
Governatore: Ma cero, però sarà un problema se casomai tu dovessi interessarti a Norrington. Sai ha un debole per te, e speravo proprio che adesso che è stato promosso al grado di Pomodoro… oh scusa…
 
 
Troppo tardi, Elizabeth aveva già inondato il vestito della sua cameriera di vomito.
 
 
Schiava: Eeeekk!!
 
 
Elizabeth: Taci, e continua a fare il tuo lavoro, dovresti essere onorata!
 
 
Maggiordomo: Milord, avete visite.
 
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
 
Intanto, nella sala del gigantesco maniero dei Malfoy  del Governatore Swann, un ragazzo dall’aria spaesata ebete stava passeggiando intorno alla tavola. Incuriosito si avvicinò ad un candelabro e lo sfiorò. Rompendolo. Fece per infilarlo in cassetto, ma quello gli rimase in mano. Disperato cercò di infilare il tutto dentro un armadio, ma quello gli cadde addosso rovesciando tutto ciò che conteneva. Togliendosi un paio di mutande rosa dagli occhi prese un’ascia dal muro (staccando un pezzo di intonaco), fece a pezzi il tutto e lo infilò sotto il tappeto.
 
 
In quel momento fece la sua apparizione il signor Weatherby Swann. Osservò il palese rigonfiamento del tappeto, l’ascia appoggiata sul tavolo, la mancanza di alcuni oggetti nella stanza e, prendendo un grosso respiro e indossando il suo miglior sorriso scese le scale. William Turner. Come immaginava. Tra quel fabbro e la figlia, presto avrebbe dovuto far ristrutturare la casa.
 
 
Governatore: (cordialmente)Ah, signor Turner, che piacere rivedervi.
 
 
Will: Buongiorno signor Gandalf, ho il vostro ordine.
 
 
Il governatore fece un grosso sospiro, povero ragazzo, lo shock avuto quando aveva visto saltare in aria il mercantile dove era imbarcato lo faceva spesso confondere.
 
 
Governatore: Signor Swann, ragazzo, ed un giorno o l’altro dovrai spiegarmi chi diavolo è questo Gandalf…
 
 
Senza prestare attenzione alle parole di Gand…ehm…Weatherby Swann William porge la lama al governatore.
 
 
Will: (interrompendosi frequentemente) La lama è… è in… accialo, no acciaio da… dama… damosco! Sì, sì, la lama è in acciaio Damosco  e ha in… in… intarsi d’oro fili… fili… filiramato nell’elsa!
 
 
Governatore: Eccellente!
 
 
Will: (pulendo la mano sporca d’inchiostro sul retro dei pantaloni) Se permette, signore.
 
 
Il governatore gli porge la spada riluttante. Will prova ad esibirsi in un gioco di prestigio, ma l’unico risultato è quello di spuntare i capelli del maggiordomo di passaggio, squarciare una tenda, ferire una serva e far scappare nuovamente il povero gatto.
 
 
Governatore: (riprendendosi in fretta e furia l’arma) Sì sì, davvero stupenda, il Pomodoro Norrington…
 
 
Elizabeth: (mentre infila le scarpe) Burk!
 
 
Governatore: …sarà molto felice di averla. Portate i miei… signor Turner?
 
 
Will: (con sguardo ancora più ebete (se possibile) ed un rivoletto di bava sul mento)...
 
 
Governatore: (sventolandogli cinque dita davanti agli occhi) Turner? Yuhu?
 
 
Elizabeth: (rotolando giù dalle scale) Whoaaa!!
 
 
Governatore: (osservando in modo interrogativo prima Elizabeth poi Will) Oh… capisco… Elizabeth sei… ehm… “bella” oltre ogni dire.
 
 
Elizabeth: (rialzandosi da terra in modo molto poco grazioso) Lo so. (notando improvvisamente William (intorno al quale, intanto, si era formata una pozzetta di bava)) Oh, Will, ma che piacere! Ti ho già detto che hai dei capelli favolosi?  (ne prende una ciocca tra le dita) Sai proprio stanotte ti ho sognato!
 
 
Will: (estasiato, ma sempre con la faccia da ebete) Sognato me?
 
 
Elizabeth: (freddamente) Ma certo che no. Ho sognato i tuoi capelli. (tornando a parlare con la ciocca) Il nostro primo incontro rammenti?
 
 
Will: (ignorando la freddezza della sua Eli) Come dimenticarlo, Frodo?
 
 
Elizabeth: (scocciata) Will, quante volte devo chiederti di chiamarmi Elizabeth?

 
Will: Un’altra ancora, Frodo.

 
Governatore: (cercando di calmare Elizabeth) Su cara, lo sai che a volte si confonde…

 
Elizabeth: (con un’aria insopportabilmente saccente) Ossequi, Legolas.

 
Padre e figlia salgono sulla carrozza e si allontanano, lasciando solo un confuso Will.

 
Will: (correndo dietro la carrozza ormai partita, ehhh, brutta cosa la lentezza di riflessi) Ossequi. Elizabeth.


 
*Ho la vaga impressione che Dante si stia rivoltando nella tomba.
**Questo è un piccolo tributo alla mia gatta. Immagino che se vedesse Elizabeth farebbe più o meno così.

 
 
Note dell’Autrice: Uff… e un’altra missione è stata compiuta (anche se questo cap. mi ha leggermente deluso rispetto all’altro)! Il prossimo capitolo, temo, non sarà in anticipo come questo, perché il 6,7, e 8 non sarò a casa. Tra l’altro penso  che sarà il più difficile. Anche perché il punto in cui l’Onnipotente (Jack Sparrow) incontra le due guardie è già divertente da  sé. Beh, ora la smetto di fare monologhi su ciò che di certo non vi interessa. Naturalmente spero di riuscire ad aggiornare entro la settimana prestabilita, ma forse ce la farò prima. Proprio non ci riesco a fare le cose in ordine.
Al prossimo capitolo
Miss Sparrow
 
P.S. come avrete notato per leggere la storia è necessario conoscere più o meno Il Signore Degli Anelli ed Harry Potter (anche se a HP saranno fatte solo brevissime citazioni.)
 
 
  
 

  
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