1D  HIGH  SCHOOL

La sveglia inizió a suonare, e non appena la sentì la ragazza castana sdraiata sul letto si tiró su come una molla, lanciando un'occhiataccia al display luminoso.


Si alzó controvoglia, findandosi dentro la doccia; prese una maglietta a righe bianca e rossa, e un paio semplice di jeans chiari, più delle Superga rosse. Legó i capelli in una coda alta, prese la tracolla e uscì di casa, chiudendo la porta a chiave dietro di se.

Joel Anderson vive da sola in una piccola villetta a due piani nella periferia di Londra, come regalo dei suoi genitori per il suo sedicesimo compleanno: essendo americana, Joel era già maggiorenne, ma non avendo la patente europea non poteva guidare veicoli stranieri sulle strade londinesi. Prendeva ogni giorno la metropolitana, ma le andava bene così.

Come altro "regalo" per la maturità, i suoi genitori l'avevano iscritta ad un prestigioso college, innaugurato da poco, distante solo un paio di fermate da casa sua.

Quel giorno, sarebbe stato il suo primo giorno di scuola: non che avesse problemi, certo, ma lo studiare non le era mai andato a genio.

Nonostante ció, nella sua vechia scuola aveva la media più alta dell'intero istituto.

Arrivó di fronte agli enormi cancelli scuri, da dove stavano entrando altre ragazze.

Joel notó che, in tutta la zona del cortile, non aveva visto nemmeno un ragazzo; che quella scuola fosse un collegio femminile?
I suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno che la urtó bruscamente, facendola cadere.

Guardó la fragile figura di fronte a se, chiedendosi se fosse veramente una ragazza o solo un piccolo ramoscello ricoperto di carne: la ragazza aveva un caschetto di capelli rossi scuro che delineavano il volto perfetto, con qualche lentiggine, i luminosi occhi verdi smeraldo, brillanti come due gemme preziose; vestiva semplice, ma con stile.

«Perdonami, non ti avevo vista», le disse porgendole la mano, che Joel accettó, rialzandosi e raccogliendo la sua roba.

«Non importa, sta tranquilla»
«Comunque, io sono Amber»
«Joel», rispose la castana stringendo la mano a Amber. Il trillo di una campanella le riportó alla realtà, e solo qualche secondo dopo si accorsero di essere le uniche due rimaste nel cortile. Trattenendo una risata, le due ragazze corsero verso l'aula di teatro, dove il preside avrebbe parlato della scuola, eccetera, eccetera.

Arrivano giusto in tempo, sedendosi negli ultimi due posti della sala, mezza vuota: tutte ragazze.

La figura del preside era al centro del palco, con un largo sorriso e l'espressione seria sul volto; dietro di lui, cinque uomini e tre donne.

«Salve a tutte, e benvenute alla OneDirection High School. Sono Simon Conwell, il preside di questo prestigioso istituto: coloro che vedete qui dentro, rappresentano le ragazze con i migliori voti di tutta l'Inghilterra, scelte appositamente da qui presenti insegnanti...»

Uno a uno i cinque uomini si alzarono, disponendosi in una specie di fila.
«Vi seguiranno durante tutti gli anni che frequenterete qui dentro, e vi posso assicurare che sono i migliori. Ma presentiamoli tutti: il professore di Scienze, Matematica e Trasporto, Payne; i professori di Marketing, Economia e Inglese, Malik e Tomlinson; il vostro insegnante di Educazione Domestica, Teatro e Uniformi Scolastiche, Styles; e il vostro insegnante di Storia, Geografia e Musica, il professor Horan. Poi abbiamo le nostre favolose supplenti nonchè istruttrici di Ginnastica e Arte, le signorine Peazer e Calder. E infine, l'insegnante che si occuperà di farvi rigare dritte, la signora Flack. Gli insegnanti provvederanno a farvi fare un giro per la scuola e...buona fortuna ragazze!»

Si alzarono tutti in piedi, applaudendo finchè Conwell non uscì dalla stanza.

Una delle due supplenti, riccia e slanciata, si posizionó vicino alla porta, aspettando che tutte e venti le studentesse si radunassero di fronte a lei.

«Salve a tutte, io sono la professoressa Peazer, ma voi potete anche chiamarmi Danielle! Oggi faremo un giro per la scuola, dopodichè avrete un'ors di tempo per andare a casa e prendere le vostre valigie per sistemarvi nelle camere doppie del secondo piano. Potrete decidere voi le coppie, naturalmente! Ora basta perdersi in chiacchere, iniziamo il nostro giro!», esclamó con un sorriso, infondendo simpatia fra le venti ragazze davanti a se.

Danielle mostró loro le classi, la caffetteria, la presidenza, i bagni, la palestra, i laboratori, l'osservatorio, il piano delle camere, le stanze loro e dei professori (in caso ci fossero state delle emergenze).
Infine, le riaccompagnó di fronte all'ingresso.

«Ci vediamo tra un'ora qui davanti! A dopo!»