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Autore: Dolcemaia    03/07/2003    1 recensioni
Ciao, spero proprio che non decidiate di farmi fuori perché ho deciso di torturarvi con un’altra fanfic. A dir la verità avevo deciso di tralasciare per un po’ Sailor Moon, per scrivere altro (non sto facendo pubblicità occulta, giuro), ma leggendo i vostri commenti ho deciso di riprovare, sperando che il risultato vi sia gradito!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Errori Fatali di Dolcemaia

Le parole mai dette (Capitolo 8)

L'arrivo di Chibiusa causò una mobilitazione di massa da parte di tutte le sailor, che erano ormai onnipresenti in casa di Bunny.

A lei, in fondo, non dispiaceva, poichè le permetteva di evitare domande della bambina a cui non avrebbe saputo come rispondere.

Non voleva raccontarle del tradimento di Marzio e di tutto ciò che aveva provocato, era troppo piccola e poi sapeva bene che lei l'adorava, non voleva distruggerle il suo mito, ma Bunny era davvero in difficoltà, perché ogni sera prima di addormentarsi sua figlia, non mancava di rivolgere un pensiero ai genitori a Crystal City.

Addirittura alcune notti si svegliava piangendo e gridando, spaventata dai brutti incubi, che la tormentavano da quando era tornata, e solo tra le braccia di Bunny e consolata dalla voce di Marzio al telefono, riusciva a riaddormentarsi.

Avrebbero tanto voluto tenerla con sè, ma sapevano bene di non poterlo fare e temevano il momento in cui avrebbero dovuto fare i conti con la realtà che la riguardava.

Erano talmente carini loro quattro, infatti, sebbene entrambi dovessero lavorare, Bunny e Marzio non perdevano occasione di portare i due bimbi in giro per la città o a fare delle piccole gita durante i fine settimana.

Chiubiusa si era tanto affezionata a Robbie, e il bimbo, anche non riuscendo ancora a capire nulla, si divertiva tanto a tirare quei codini rosa e a giocare con la sorellina.

Da quando aveva cominciato a lavorare Bunny aveva avuto davvero poco tempo da dedicare all'università e poichè non era tanto lontana dalla laurea decise di prendere un periodo di ferie per preparare gli ultimi esami, con l'aiuto delle sue amiche e Marzio, che le avevano avevano promesso di badare, al suo posto, ai due bambini.

Ogni mattina infatti il ragazzo passava dal piccolo appartamento in cui tutti e quattro facevano colazione, poi mentre lui portava via i bimbi, Bunny andava a seguire le lezioni.

A dir la verità era più indietro di quanto pensasse e sarebbe stato molto difficile per lei, riuscire a studiare tutto in tempo per gli appelli e contemporaneamente badare ai bambini, alla casa, a Marzio e alle amiche, senza trascurare niente e nessuno. In più c'era ancora il problema dell'arrivo di Chibiusa da risolvere.

Era molto preoccupata per tutto ciò che avrebbe dovuto dire e fare e mentre era sovrappensiero, camminando per i corridoi dell'università, un ragazzo le diede involontariamente uno spintone, facendole fare un tonfo per terra e sparpagliando per terra tutti i fogli che aveva in mano.

"Oddio, mi dispiace non ti avevo proprio vista, come stai? Ti sei fatta male? Sono davvero mortificato, ti aiuto subito a raccogliere tutto!!!" Le disse assicurandosi che la ragazza non avesse nulla di rotto e scapicollandosi per raccogliere le carte che le erano cadute.

"Non preoccuparti, sto bene e poi è colpa mia ho la testa altrove...." Gli rispose alzandosi da terra.

Era davvero un bel ragazzo... Alto, castano, abbronzato, con un fisico mozzafiato e degli occhi verdi da perdere la testa. In più era terribilmente gentile, infatti, per scusarsi costrinse Bunny ad accettare per lo meno un caffè.

Così scoprì che si chiamava Eric ed era nella sua stessa classe. La ragazza si sorprese del non averlo mai notato, in fondo era di un bellezza che non passava inosservata, poi dalle sue parole capì, chegli altri suoi compagni l'avevano sempre vista come una ragazza molto riservata, che se ne stava da sola con i suoi pensieri e non le si erano mai avvicinati proprio per questo. Dopo aver parlato ancora un pò, lui si offrì di prestarle i suoi appunti degli ultimi mesi, che le sarebbero stati davvero molto utili e che addirittura glieli avrebbe portati a casa sua quella sera stessa.

Quando tornò a casa, scoprì con piacere che Marzio e Chibiusa le avevano preparato una bella cenetta e stavano aspettando lei trepidanti. Era devvero bello sentirsi così coccolati e amati.

Se ripensava ai periodi della gravidanza in cui si sentiva così sola e persa senza il suo amore e ora guardava quella casa piccola, ma piena d'amore tutto per lei, si sentiva davvero al settimo cielo. Finalmente la sua vita stava prendendo la piega giusta, certo non avave dimenticato ciò che aveva combinato Marzio, ma certo lui si stava dimostrando comprensivo, amorevole e infinitamente dolce....

...forse un giorno avrebbero potuto ricominciare tutto da capo, ma per il momento era felice così...

Mentre stavano cenando il campanello suonò. Bunny si era completamente scordata di Eric, scese frettolosamente e si scusò per non averlo accolto più dignitosamente, lui noncurante si limitò a sorriderle e a darle gli appunti. La ragazza, osservando con gioia quasi infinita che ogi parola pronunciata dal professore era stata annotata con minuziosità inverosimile, si fece prendereda uno slancio d'affetto e gli diede un innocente bacio sulla guancia, per ringraziarlo.

Quando tornò di sopra si accorse che qualcosa nell'aria era cambiato. Marzio stava indossando la giacca e Chibiusa aveva gli occhi rossi e lucidi.

Per un attimo ebbe la sensazione di aver sbagliato appartamento, la serenità e l'armonia che aveva regnato fino a qualche momento prima nella sua stanza, aveva ceduto il posto ad un'insolita fredezza e indifferenza.

"Ma che sta succedendo..." Provò a dire.

Nulla. Nessuno dei due rispose. Era piuttosto imbarazzante essere lì e non capire perché padre e figlia avessero cambiato tanto umore in così poco tempo.

"Mi dispiace di essere scesa, ma ora possiamo continuare la cena, non potevo rimandare, era importante..."

"Ce ne siamo accorti che era importante!" Si lasciò scappare Marzio mentre si avviava verso la porta con fare gelido e distaccato.

"Non capisco a cosa vi riferite!! Marzio mi spieghi perché stai andando via!!" Gli chiese voltandosi verso di lui, cercando di capire cosa intendesse con quelle parole e soprattutto con quel tono.

"Ecco perchè a Crystal City sta succedendo il finimondo!! Bunny è tutta colpa tua io ti odio!!! TI ODIO!!! Hai capito!!!!!" Le disse piangendo disperatamente Chibiusa.

In realtà i due, incuriositi dalla fretta di Bunny di scendere dallo sconosciuto visitatore, si erano appostati dietro la finestra e avevano assistito a tutta la scena, senza però, conoscerne il contesto e nella loro mente la motivazione di quella situazione non poteva che essere una nuova storia d'amore di Bunny.

Dal canto suo la ragazzaa non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Era davvero incomprensibile per lei, per quale motivo così repentinamente Chibiusa e Marzio le stavano voltando le spalle.

"Cosa c'entra, ora Crystal City??"

"Tu hai tradito Marzio, con quel pallone gonfiato!! Sei la persona più cattiva e squallida che io abbia mai conosciuto!!!Non voglio restare in questa casa con te nemmeno un minuto di più e se potessi porterei via con me Robbie!!" La bambina scappò via piangendo, dopo aver pronunciato quelle parole con un tale odio, da sembrare troppo lontano dalla sua vera natura, dolce anche se a volte un pò prepotente.

"Marzio ma che sta dicendo?" Si rivolse quasi implorante verso il ragazzo.

"Ti abbiamo visto dalla finestra! Non puoi negare l'evidenza.... Capisco che tra di noi ci sono stati dei problemi, ma credevo fossi una persona diversa... credevo fossimo sulla via buona per ricominciare tutto dall'inizio..."

"Ma non è come credete!! Eric è solo un amico che si è offerto di darmi i suoi appunti, di cui ho disperatamente bisogno, nulla di più!!"

"Bunny non devi giusticarti, soprattutto mentendo perché non è proprio da te... Hai fatto la tua scelta e per quanto non sia d'accordo devo rispettarla! Forse solo ora riesco a capire come ti sei sentita tu, mesi fa!!"

"Marzio ti prego, ascoltami, si tratta solo di un equivoco!! Non posso credere che mi stiate facendo un processo alle intenzioni!! Aldilà del fatto che non mi pare di avere qualche vincolo sentimentale ufficiale da dover rispettare, non c'è assolutamente nulla tra me e quel ragazzo!!"

"Anche se fosse davvero solo un malinteso, le cose non cambierebbero dopo ciò che hai detto!! Credevo mi amassi anche solo la metà di quanto ti amo io, e ti giuro che mi sarebbe bastato per continuare ad andare avanti, ma evidentemente mi sbagliavo!"

"Ma perché devi sempre saltare alle conclusioni senza mai permettermi di parlare!"

"Perchè anche tu hai fatto la stessa cosa!! Bunny tu non hai mai voluto guardare la verità dritta negli occhi, perchè ne hai sempre avuto paura! Anche se questa ti sembra una situazione totalmente diversa da quella passata, è invece uguale in tutto e per tutto, e ti assicuro che la presenza di terzi o quarti non c'entra proprio nulla!!"

Bunny era stupita, Marzio stava davvero costruendo un castello sul nulla o si stava riferendo ad altro? Si sentiva davvero spiazzata, la situazione la stava turbando. Pensava a Chibiusa che dopo averle detto di odiarla era scappata via nella sua stanza e stava guardando l'uomo, che forse amava ancora, negli occhi senza riuscire a riconoscerlo, senza capire a cosa stesse cercando di dirle.

"Tu hai paura di innamorati!! L'hai sempre avuta, forse è per questo che ti ho tradito!! Non mi hai mai detto che mi ami, ti sei sempre solo limitata a rispondere ai miei baci, alle mie carezze, alle mie parole d'amore!!"

"Marzio ma sta impazzendo? Ora sarebbe colpa mia se sei andato a letto con un'altra?? Mi stai accusando di non averti amato abbastanza?? Ma come ti permetti anche solo di pensarlo?? Io ti ho amato con tutta la mia anima e il mio corpo!! Avrei preferito bruciare all'Inferno, piuttosto che stare senza di te anche solo per un secondo!! Avrei fatto tutto il possibile e l'impossibile per stare con te... ma che ne sai tu, che hai preferito il letto caldo di un'altra a me!!" Disse con rabbia sull'orlo dell'esasperazione.

"Hai detto bene... Che ne so io... Bunny quando mi hai mai detto tutto ciò?? Quando?? Hai sempre avuto paura di parlarmene... è chiaro che dopo un pò anche la persona pù sicura del mondo inizia a tentennare!!! Io pensavo che i miei sentimenti non fossero corrisposti come io volevo... sapevo che mi amavi, ma non quanto lo facevo io! Mi sono sentito così frustrato, così inutile, per non essere riuscirto a provocare in te tutto ciò che provocavi tu in me, da provare di essere capace di dare emozioni con un'altra!!"

"Mi sembra tuto talmente assurdo...."

"Ed ora è successa la stessa cosa... Io non posso vivere in questo modo, davvero ci ho provato, ma proprio non ci riesco... Non riesco a starti accanto senza avere il minimo contatto con te, senza sentire la tua morbida pelle tra le mani, senza sentire il tuo profumo, da così vicino da impazzire... e te l'ho fatto capire in tutti modi possibili e immaginabili, ma tu niente!! Pensavo, anzi speravo, che avessi solo un grande auto - controllo, ma la verità è che non mi ami più, se mai l'hai fatto..."

Dicendo ciò, aprì la porta e varcò la soglia. Bunny rimase lì imbambolata, incapace di reagire a ciò che le aveva detto. Avrebbe voluto urlare che si stava sbagliando, che non era vero, che anche se non le era chiaro cosa voleva dalla vita, sapeva che lo avrebbe voluto accanto nel bene e nel male, ma nulla.

Il suo corpo sembrava non volerle obbedire. Non un muscolo si mosse, rimase semplicemente lì ferma, come un oggetto dimenticato.

Lui si voltò appena, ma sufficientemente da mostrare i suoi dolci occhi pieni di tristezza e delusione.

"Dà un bacio ai bambini e dì loro che tornerò presto...." E sparì.

Tornerò.... stava per partire di nuovo, stava per andare via, un'altra volta... Fu come una pugnalata che le si conficcò nello stomaco, provocandole una ferita che sanguinava copiosamente....

Finalmente riusciva di nuovo a muoversi, doveva seguirlo, doveva farlo.... prima che andasse via, se proprio era necessario per lui farlo, avrebbe dovuto almeno ascoltarla...

Le parole mai dette... quelle del suo cuore che in un modo o nell'altro, era stata sempre sicura che lui conoscesse, ma evidentemente non era così, e solo ora se ne stava accorgendo.

Non riusciva a capacitarsi di quanto egli avesse ragione, aveva sempre evitato di rivelargli per prima ciò che provava, come in un gioco infantile, si vergognava di dire per prima le parole proibite. Aveva dato per scontato che lui sapesse che lo amava da morire, era sempre stato così, perché doveva cambiare, ma aveva sottovalutato che lui era un essere umano come tanti , che aveva le sue insicurezze e lei era una di queste.

Aprì la porta ed era già fuori, quando un pianto disperato dalle sue spalle la destò dai suoi rapidi pensieri, riportandola alla realtà così vicina e così lontana... Robbie aveva bisogno della sua mamma e per quanto fosse combattutta sul da farsi, ricordò che i suoi figli avevano la priorità su tutto... anche sul suo amore ritrovato e già perso.

Marzio sparì, come aveva detto. Nessuno nei giorni successivi, riuscì a trovarlo, nemmeno Heles, la quale lo cercava non perchè avesse voglia di vederlo, ma per un altro motivo.

Da quella sera, Chibiusa aveva cominciato a stare male, dapprima non voleva parlare con nessuno, men che meno con Bunny, rifiutava il cibo e qualsiasi altra cosa, poi pian piano era caduta in uno stato di debilitazione piuttosto grave, aveva la febbre alta e le convulsioni, furono costretti a ricoverarla in ospedale e mentre la bambina veniva agitata continuamente dai suoi soliti incubi e gridava disperata il nome del padre, Bunny l'assisteva impotente, colpevolizzandosi per l'accaduto.

Anche lei era ridotta davvero uno straccio, dimagrita di tanto in così poco tempo, spossata per il poco sonno e dalla preoccupazione per sua figlia e per Robbie che stava dai nonni e quindi vedeva ormai pochissimo.

Probabilmente la malattia di Chibiusa era imputabile più alle conseguenze che quel nuovo distacco tra Bunny e Marzio aveva avuto sul futuro che sulla reale mancanza che avvertiva la bambina. Infatti dopo alcuni giorni in cui la bambina non aveva più ripreso i sensi, Bunny ebbe l'impressione che in alcuni momenti lei si dissolvesse come un ologramma.

Inizialmente sperò si trattasse solo di un effetto ottico dovuto alla stanchezza, poi questi episodi cominciarono a ripetersi sempre più spesso anche davanti alle altre ragazze che si videro alla fine costrette a tivolgersi a Sydia, per avere delle spiegazioni.

Le notizie non furono affatto buone. Come temeva Bunny, quel nuovo distacco aveva ancora più sconvolto Crystal City, le conseguenze erano talmente gravi che la piccola lady, presto si sarebbe dissolta nel nulla, proprio perché non aveva ragione di esistere non essendoci la possibilità di un nuovo amore tra i futuri sovrani.

Un pagliativo momentaneo, che avrebbe ritardato la scomparsa di Chibiusa poteva essere la presenza di Marzio accanto a lei e a Bunny in quel frangente, ma di lui non c'era traccia.

Mentre Sydia raccontava tutto ciò alle altre sailor, Bunny corse in un luogo dove nessuno l'avrebbe potuta vedere e cominciò a piangere.... piangere così disperatamente da non lasciare alcun dubbio sui suoi sentimenti.

Non sapeva perchè si sentisse così disperata, se solo per Chibiusa o forse per il profondo dolore che la torturava nel profondo...

Si sentiva egoista.... doveva preoccuparsi di sua figlia, doveva adoperarsi per trovare una soluzione, ma ciò che le ritornava continuamente in mente erano gli occhi feriti di Marzio, l'ultima volta che lo aveva visto.... degli occhi così tristi, ma allo stesso tempo così risoluti, da non lasciarle la benché minima speranza, che, se un giorno fosse tornato, lo avrebbe fatto per lei.

Continua...

  
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