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Autore: pandamito    04/07/2012    2 recensioni
Fece un tiro e poi lo rilasciò quasi a fior di pelle sul viso della ragazza, che tossì rumorosamente. « Fanculo, Duncan! » lo maledì, cercando di non soffocare.
Sulle labbra del ragazzo si dipinse un ghigno. « Dai, Courtney, la sigaretta dopo quello che abbiamo fatto non me la puoi negare. E‘ come un rito! »
Si avvicinò con le labbra alla pelle della ragazza, che però lo scansò, mettendosi a braccia conserte e voltandosi leggermente per dargli le spalle. « Fumare qualche volta va bene, ma per te è come una droga! » protestò la perfettina. « Dopo una ne vuoi subito un‘altra! »

Raccolta di one-shot sulla Duncney, niente di più, niente di meno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Un urlo agghiacciante provenne dal bagno, e ciò fece scattare in piedi il ragazzo alla cresta verde che dal salotto si precipitò immediatamente nel corridoio, preoccupato, e bussò violentemente alla porta del bagno. « Courtney! » gridò. « Courtney, che succede? » domandò allarmato e continuando a bussare.
« Niente! » si sentì l’altra gridare dall’interno del bagno. « Va via! E‘… E‘ tutto a posto. » cercò di rassicurarlo.
« Ma ti ho sentita urlare. » affermò l’altro, confuso e più allarmato di prima.
« Ho detto che non è niente. » protestò ancora l’altra, fredda, cercando di mandarlo via.
« Apri questa porta. » ordinò.
« No. » si sentì rispondere.
« Courtney, ho detto: apri questa porta. » ribatté l’altro. 
« Ed io ti ho detto di lasciarmi in pace! » gridò ancora, innervosita.
« Ma non è vero! » le fece notare.
« Sì invece! Ti ho detto di andartene. » gli ricordò.
« Non è la stessa cosa. »
« Sì che è la stessa cosa, idiota! E se non lo è… beh, te lo dico ora! »
Il punk alzò gli occhi al cielo, esasperato. « Maledizione Courtney, apri questa maledettissima porta! » Batté un pugno su di essa.
« No! » gridò ancora l’altra, convinta a non cedere.
« Mi vuoi dire cosa succede? » domandò.
« Non succede un bel nulla, solo non ti voglio vedere. » gli gettò queste parole, sperando che finalmente se ne andasse.
« Guarda che se non apri sfondo la porta! » la minacciò.
« Non puoi! Questa casa la pago io! » le ricordò l’ispanica.
« Chi se ne frega! » gridò.
« Non provarci, Duncan! Ti faccio causa! » rispose anche lei con una minaccia.
« E allora apri questa maledettissima porta. »
La ragazza, alla fine, sospirò, pronta ad arrendersi. « Ok, ma prometti di non ridere. »
Il punk alzò un sopracciglio. « Perché mai dovrei farlo? » chiese.
« Tu prometti e basta! » affermò frettolosa l’altra.
« Va bene, va bene! » si arrese l’altro, alzando le mani.
La porta del bagno si aprì piano e da lì ne uscì una Courtney dai capelli biondi. Quando la vide, il ragazzo ne rimase da prima esterrefatto, poi una fragorosa risata non poté essere trattenuta e fuoriuscì dalla sua bocca, facendo imbestialire la nuova bionda.
« Ti avevo detto di non ridere. » Courtney mise il broncio e le risate di Duncan aumentarono, tant’è che quasi piangeva. La ragazza serrò i pugni e digrignò i denti. « Smettila! » urlò.
Subito fu avvolta in un abbraccio di Duncan, che non smetteva di ridere e lei cercò di respingerlo, invano.
« Ma cosa diavolo ti è calato in mente? » domandò Duncan, mentre prendeva a fissare nelle sue mani una ciocca di capelli biondi e cercando di trattenere le risa il più possibile.
Quella s’imbronciò come una bambina. « L‘altro giorno era passata una bionda al centro commerciale… e tu l‘hai guardata... E così io… » tentò di dire, diventando paonazza e facendosi travolgere dall’imbarazzo.
Il punk non poté che scoppiare di nuovo a ridere, sotto lo sguardo severo e rosso dalla vergogna di lei. « E tu pensi veramente che le stessi guardando i capelli? » domandò divertito. Grosso errore, Courtney già era travolta dalla rabbia. « Le stavo guardando il vestito! Sai, pensavo potesse piacerti… » cercò di riprendersi, inventandosi una scusa.
Lo sguardo di lei si addolcì. « Davvero? » chiese.
Lui annuì, mentre univa le sue labbra con quelle carnose e morbide della ragazza. « Dimmi però che non è permanente. » si notava una punta di preoccupazione nella sua voce.
Stavolta era la ragazza a ridere. « No, è uno shampoo color, meno di un mese e se ne andrà. »
Duncan sospirò sollevato, per poi prendere un’altra ciocca bionda nelle sue dita ed osservarla. « Sai, forse però potrei anche abituarmi. »
« Non ci contare. » si sentì dire, ricevendo una - meravigliosa e dannatamente nera - occhiata truce.









Quanto la fai lunga, Humphrey!
Bene, dopo questa citazione di Blair posso andare.
Oggi non avevo voglia di andare al mare, tanto non c'è manco quello che mi piace.
E fra tipo tre giorni vado a Roma, oh yeah!
Sto morendo di caldo.
Perché non posso andare sul set di Freaks? ç_ç
Mi fa male pure l'orecchio e forse deve tornarmi il ciclo, bene.
Ho comprato un libro sullo spazio e il tempo solo per Freaks!
Quindi non so che dire, ma oggi su mtv ho beccato Greek, la confraternita!
Era da tanto che non lo rivedevo vtiehjfi4oerf lo amo!
E 'Amore e altri rimedi' è entrato nella mia Top di film più belli mai visti, assieme a Donnie Darko.
Poi amo Anne Hathaway e... e con Jake Gyllenhaad c45ijkrehfi4kre. Ecco.
Quindi bao!
Baci e panda, Mito.

   
 
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