Film > Re Leone
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Autore: Miranh    04/07/2012    4 recensioni
Ciao! Eccomi qui, come promesso, a postare il secondo libro! Mi scuso per il tempo passato! Dunque, in questo seguito troverete tutti i protagonisti finalmente cresciuti e pronti ad affrontare ciò che il destino ha in serbo per loro. Spero vi piaccia! Un saluto a tutti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9. “ Nuovi tormenti ”

 

Il giorno seguente la giovane Uru, ancora pensierosa, decise di andare incontro al branco, per chiedere notizie su Ahadi.

Raggiunse la valle, dove vide tutte le leonesse, che si erano allontanate assieme a Blumar, Jani e Revu, per cacciare, mentre gli altri giovani maschi se ne stavano da un'altra parte a riposare. Passò loro davanti, per raggiungere le altre, ormai lontane, ma quelli non persero tempo con lei:

<< Ehi, bambola! Cosa fai lì da sola?? Dai, vieni un po' qui, che ci divertiamo... >> disse un leone;

<< Eh?? >> si intimorì lei;

<< Che fine ha fatto quel vagabondo, con cui te ne stavi in giro ieri, eh? >> disse un altro << Ti ha mollata per caso? Che spreco... >>

<< C-cosa dite?? Non è il mio compagno... >>

Un leone le spuntò da dietro:

<< Povera piccola... Dunque sei single? Se hai bisogno di un po' di consolazione, puoi fare affidamento su di me... >> le cinse il ventre con una zampa;

<< EHI! >> Uru si scostò in fretta << Tieni le zampe apposto! >>

<< Ehi, calma...Che caratterino che hai... >>

Uru non disse più niente. Allungò il passo e si allontanò svelta per andare incontro alle leonesse, ma il leone insistette:
<< Su avanti...Non fare la difficile >>

<< Gradirei che la smettessi di seguirmi! >> affermò lei risoluta;

<< Sei proprio sgarbata, sai? Su, vieni qui... >> tentò di cingerle i fianchi;

<< Lasciami!! >> ringhiò lei, scostandosi di nuovo.

Il vecchio Kaius, che stava seduto all'ombra di un albero là vicino, si accorse di tutto e si avvicinò: << Lascia in pace quella ragazzina, Dhag! Se hai intenzione di assumere un atteggiamento depravato, vallo a fare lontano da questo luogo! Qui non tollero simili comportamenti! >>

Dhag soffocò un ringhio, abbassando il capo in segno di sottomissione, e si allontanò.

<< Tutto bene? >> domandò Kaius;

<< Sì, grazie... >> rispose lei;

<< Non ti conviene andare in giro da sola. Può essere molto rischioso >>

Uru annuì mestamente: ora capiva cosa volesse dire Ahadi il giorno precedente.

<< Come mai sei sola? Non c'era Ahadi con te? >>

<< Sì, c'era, ma...ieri sera si è allontanato. Ho provato a cercarlo dopo un po', ma non l'ho trovato... Sono venuta qui per chiedere se l'avevate visto voi... >>

<< Mi spiace, non so dove sia... Prova a chiederlo alle leonesse. Forse l'avranno visto loro >>

<< Va bene >>

Raggiunse la valle dove esse si erano dirette. Avevano appena terminato la caccia, con la cattura di una zebra e cominciarono a divorarla. Uru si avvicinò con cautela: << Ehm... >>

Eva alzò lo sguardo: << Oh, Buongiorno, cara. Vuoi favorire? >> chiese, indicando la preda;

<< Salve, Eva. No grazie, non ho collaborato nella caccia, perciò... >>

<< Suvvia, non fare complimenti. Mangia con noi >> disse Kaya;

<< Grazie, ma... Veramente ero venuta qui, per sapere se avevate visto Ahadi in giro >>

<< Mi dispiace, non l'abbiamo visto... Pensavamo fosse con te >>

<< Si, infatti è stato con me, ma fino a ieri sera. Poi è sparito >>

Lena si introdusse nel discorso con fare brusco: << Cosa sei tu per Ahadi?? Allora?? >>

<< C-cosa..? >> Uru rimase perplessa;

<< Lena! Vedi di moderare il tuo comportamento >> la rimproverò Kaya;

<< Quanto siete noiose... Le ho fatto semplicemente una domanda. Dunque? Quale rapporto c'è tra voi due, ragazzina? >>

“ Com'è sgarbata... ” pensò Uru: << Perché mi fai questa domanda? Non ti conosco neanche... >>

<< Faresti bene a conoscermi, invece...Prima che tu cada in un'ingenua illusione amorosa! >>

<< Lena! >> la richiamò Eva;

<< Illusione amorosa?? >> Uru cercò di capire per quale motivo quella leonessa le avesse detto una cosa simile;

<< Ascolta... >> continuò Lena << ...non so che tipo di rapporto abbiate voi due, ma sappi che lui è mio! E non lo cederò a nessun'altra, specialmente a quelle come te! >>

<< Eh...? >>

<< Lena! >> la richiamarono di nuovo;

<< Lui è il mio compagno! Perciò vedi di stargli lontano! >>

<< Co...?! >>

<< Piantala con le tue sciocchezze, Lena! Da quando è diventato il tuo compagno? Non ti sopporta neanche... >> disse Kaya;

<< Cosa ne potete sapere voi?? Razza di impiccione! >>

<< Ora basta! >> esclamò Uru.

Tutte si voltarono verso di lei.

<< Tu non sei la sua compagna... Altrimenti me l'avrebbe di certo detto >> “ e non mi avrebbe baciata... ”

<< Si vede che non lo conosci bene, ragazzina... >>

<< E tu pensi di conoscerlo? >>

<< Mooolto meglio di te >>

<< Ah, sì? Eh, eh, eh....! >> Uru si chinò a ridere;

<< C-cosa c'è di tanto buffo?? >> si lamentò Lena;

<< Il fatto che tu sia più grande di me di età, ma più piccola di mentalità... O almeno questa è la prima impressione che mi hai dato >>

<< Come....Come osi?!! >> scattò in avanti, per attaccarla;

<< Ferma! Sei impazzita??! >> Eva e Kaya la bloccarono;

<< Lasciatemi! Quella stupida deve imparare a portarmi rispetto! >>

Uru in un primo momento rimase sconcertata, ma riuscì a calmarsi subito:

<< Guardati...Non ti vergogni? Attaccare quelli più giovani di te emotivamente... >>

Lena la guardò adirata. La giovane continuò a parlare: << Credo proprio che confermerò le mie opinioni su di te. Questo tuo comportamento non può di certo essere paragonato a quello di un'adulta... >>

<< Cosa?! >> ringhiò;

<< Lo vedi? Perché fai così? Perché non cerchi di calmarti e di riflettere un po', invece di adirarti a quel modo? Se continui così, rischierai di inimicarti tutti quelli che ti circondano...e di restare sola >>

Lena smise di ringhiare e chinò il capo.

<< Su, cerca di calmarti ora...Perché non possiamo essere amiche? >>

<< Amiche? Uh, uh... >> ridacchiò Lena, tenendo il capo abbassato << Tu...tu non conosci il significato della parola rivalità, vero? Eh, eh...Hai ancora molto da imparare sul mondo... >>

<< Forse hai ragione. Ma io non penso che sia il mondo a essere crudele: sono i suoi abitanti che influenzano lo scorrere dei fatti. Tutto dipende dal nostro comportamento. Ora scusatemi, ma devo andare. Eva, Kaya, grazie per il vostro intervento >> detto ciò si voltò e tornò nella giungla.

<< Che leonessa.... >> commentò Kaya;

<< Già...è davvero in gamba. Sa farsi rispettare, nonostante l'età che ha >> disse Eva.

Lena si stufò: << Ora basta! Mi avete seccato tutte quante! Siete troppo santarelline per i miei gusti! >> e corse via.

<< Bah...Quell'altra, invece, è tutto il contrario di Uru... >> disse Kaya;

<< Già... >>

 

Uru si addentrò nei vari sentieri, circondati da alberi e da enormi piante, per cercare Ahadi. Aguzzò la vista e tese bene le orecchie, nel caso lui fosse vicino. Il cuore le palpitava forte. Pensava continuamente a ciò che era successo tra loro l'altra sera. Voleva conoscere il motivo per cui lui se ne fosse andato e ciò che era sul punto di dirle, prima che corresse via:

<< Ahadi! >> lo chiamò << Ehi, Ahadi! Dove sei finito? Ehiiii! >> “ Uffa. Sembra esseri dissolto nel nulla... ”

Alcuni uccelli rimasero spaventati da quei richiami e volarono via dagli alberi a lei vicini, cinguettando accompagnati dal rumore dei rami e delle foglie smossi.

<< Ops. Non volevo spaventarli... Però...quanto chiasso che fanno >> commentò lei.

Giunse nei pressi di un torrente, con cui dissetarsi: << Che stanchezza... Spero do riuscire a trovarlo prima di sera... >> e cominciò a bere.

Si sentì poi un rumore di foglie accartocciate.

Uru si voltò di scatto: era il giovane leone ferito, che aveva aiutato il giorno prima, durante lo scontro: << Oh... Tu sei... >>

<< Ciao. Ero... Ero venuto a cercarti da queste parti, per ringraziarti di avermi aiutato ieri... >>

<< Figurati. Era il minimo che potessi fare... >> si asciugò la bocca con una zampa;

<< Se...se questo è un cattivo momento, vado via >> le disse con fare gentile;

<< No...resta pure. Non dai fastidio >> gli sorrise;

<< Sei sicura? >>

<< Sì >>

<< D'accordo...Ehm... Tieni, ho una cosa per te >>

<< Hm? >> le allungò un pezzo di carne, in segno di ringraziamento;

<< Grazie, ma...non dovevi disturbarti per me >> disse lei;

<< Bé, questo è niente in confronto a ciò che hai fatto per me... >> abbassò timidamente lo sguardo;

<< Sei molto dolce, sai? Peccato che quella leonessa non abbia avuto la capacità di capirlo... >>

Il giovane arrossì per quel complimento inaspettato.

<< Scusa non mi sono ancora presentata... Il mio nome è Uru. E il tuo? >>

<< Laio... >>

<< Carino >>

<< Grazie... >>

Uru si abbassò ad addentare la carne, e poi lo guardò: era molto giovane, anche più di lei: << Come vanno le tue ferite? >>

<< Oh, bene... Non è niente >>

<< Ti eri cacciato proprio nei guai, eh? >>

<< Eh, già... >> rispose lui con un mezzo sorriso.

Uru allungò lo sguardo sulle sue ferite:

<< Non è vero che sei in salute... Guarda, ti si stanno infettando >>

<< Ah...Non devi preoccuparti >>

<< Mi preoccupo eccome! Vieni, mettiamoci sopra delle erbe. Un mio amico mi ha insegnato a distinguere quelle curative da quelle velenose >>

<< Sul serio, non preoccuparti >>

<< Parole al vento >>

Si alzò e si aggirò in varie parti, finché tornò con delle piante in bocca: << Ecco, con queste vedrai che andrà meglio >> le adagiò sulle ferite del nuovo amico. Laio fece una leggera smorfia di dolore, ma quel momento gli piacque molto.

Uru finì la medicazione: << Ecco fatto. Visto? Non c'è voluto niente. Cerca di essere meno irrequieto la prossima volta però, eh >> fece un altro sorriso. Il giovane arrossì distogliendo lo sguardo da lei.

 

In un altro sentiero, non lontano dal torrente, vicino cui si trovava Uru, Ahadi camminava con passo lento, ancora pensieroso per la sera precedente. Era rimasto sveglio per tutta la notte, pensando a lei e a cosa sarebbe potuto succedere, se lui non si fosse controllato. Se le avesse fatto del male, non se lo sarebbe mai perdonato. Le stava molto a cuore e vederla sorridere era una pura gioia per lui. Ancora non riusciva a credere di averla di nuovo accanto a sé. Ogni volta che la guardava provava felicità, ma allo stesso tempo anche un misterioso e contrastante dolore, che lo faceva star male. L'altra notte aveva sentito il desiderio di stringerla più a lungo, di aspirare di più il suo odore, di sentirne il respiro, di possederla completamente, fino ad assaporare con lei il culmine dell'estasi.... Ma come poteva farlo? Lei era ancora casta e così giovane... Non poteva... Non poteva farla soffrire.

 

Questa catena di pensieri fu improvvisamente spezzata dalla presenza di una voce: << Ahadi...? >>

Il leone si voltò: in fondo alla discesa accanto, vicino al piccolo torrente, c'era la sua Uru. I loro occhi si incontrarono intensamente per qualche secondo, finché lui si accorse che lei non si trovava da sola.

Accanto vi era un altro giovane leone: “ Chi è quello...? ” pensò amaramente.

<< Ahadi...Ma dove eri finito ieri sera? >> domandò Uru << Ti ho cercato ovunque... >>

Ahadi tornò a guardarla, senza risponderle. I suoi occhi assunsero un'espressione seria. Uru fu presa da un pizzico di timore:
<< Ehm...Ti presento Laio: è il giovane che ho aiutato ieri, ricordi...? >>

Laio rimase intimorito dall'imponenza del leone e lo salutò col capo inchinato: << Ehm... >>

<< Su non essere timido, Laio... >> lo spronò Uru, sorridendo;

<< P-piacere di conoscerla, signore... >>

Ahadi rimase fermo a guardarli per qualche altro istante, senza rispondere, dopodiché si voltò e riprese a camminare lungo il sentiero.

<< Oh?...Dove vai? Aspetta! >> Uru tentò di seguirlo, arrampicandosi per la ripida salita accanto << Sei sparito tutto d'un tratto ieri sera... Resta qui con noi: facciamo un giro tutti insieme >> “ ho bisogno di starti vicino... Di farti molte domande... ”.

Nonostante i richiami della giovane amica, Ahadi continuava a camminare, cercando di ignorarla.

Uru raggiunse il sentiero e gli andò dietro: << Ma perché non rispondi?? >> domandò preoccupata << E' successo forse qualcosa? >>

<< Perché dovrebbe essere successo qualcosa? >> rispose lui in modo sgarbato;

<< Allora perché non rispondi? >>

<< ...... >>

<< Perché...non mi guardi? >>

Il leone si fermò. Uru ne approfittò per corrergli avanti:

<< Si può sapere cosa c'è? Allora? >> domandò seria;

<< Niente >> rispose lui, evitando il suo sguardo;

<< Non è vero! Qualcosa c'è... Guardati: hai l'aria stanca... Sei rimasto sveglio tutta la notte, vero? >>

<< Cosa vuoi, Uru? >>

<< Eh...?! >>

<< Tornatene dal tuo amico >>

<< Ma, Ahadi... >>

<< Va' e lasciami in pace. Non ho nient'altro da dirti >>

Uru rimase freddamente colpita da quelle parole. Si guardarono per un momento, poi lui passò oltre, e andò via.

“ Ahadi...perché...?! Stupido...! Sei uno stupido!! ” Uru sentì un nodo alla gola e le scese una lacrima.

Ahadi tornò nel luogo della sera precedente. Vedere Uru assieme ad un altro lo aveva fatto stranamente innervosire. Era come se dentro di lui ardesse una tremenda fiamma. Ma forse per Uru sarebbe stato meglio avere accanto qualcuno più giovane. Qualcuno più degno...

Ritrovò il masso, sopra cui si era sdraiata l'altra sera. Era ancora leggermente impregnato del suo odore. Ci salì e vi si sdraiò, pensando intensamente a lei.     

  
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