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Autore: champagne supernova    04/07/2012    4 recensioni
Una nuova famiglia va ad abitare nella "casa degli omicidi" più famosa di Los Angeles.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I do ~ I do not.


Fisso l'anello con il cuore palpitante. Che gli dico adesso? Io non voglio sposarmi. Cioè, voglio. Ma non ora. Ho solo diciassette anni. Però li avrò per sempre.

Rifletto un secondo. Tate mi guarda impaziente.

Sì, io lo amo. E voglio stare con lui.

-Certo che ti sposo- dico. Aspetto che mi infili l'anello al dito, per poi saltargli praticamente addosso.

 

***


Mostro l'anello a Moira; siamo sorprese entrambe. Mi prende la mano per guardarlo meglio e mi abbraccia, felice.

-Allora è vero quello che si vocifera in giro?- chiede un uomo entrando in cucina.

-Ci sarà un matrimonio?-

-Lei chi è?- chiedo io, perplessa.

-Che stupido, non mi sono neanche presentato. Sono Chad, abitavo qui. E tu sei la futura sposa, giusto?- dice sorridendo.

-Sì, sono Emily- dico, stringendogli la mano.

-Stai già pensando ai preparativi, vero?-

-Be', no. Il mio ragazzo me l'ha chiesto cinque minuti fa-

Moira sorride -vuoi organizzare il matrimonio, vero Chad?-

Lui annuisce, facendo una tenera faccia da cucciolo mentre striscia la suola del mocassino contro il pavimento.

-Perchè no?- dico io -potrebbe servirmi aiuto-

-Potrebbe? Tesoro, secondo me non sai neanche da dove cominciare-

-In effetti è così-

-Posso andare a dare la notizia a Constance?- mi chiede Moira. Io annuisco e rivolgo uno sguardo pensieroso a Chad.

-Quando pensate di farlo?-

-Il prima possibile-

-No, no, no! Io direi di aspettare Halloween, così da poter uscire... e comprare il vestito-

-Veramente pensavo di usare l'abito di mia madre-

-Uh, che cosa dolce. Vediamolo-

Saliamo in soffitta e Chad mi aiuta a cercare lo scatolone con l'abito di sposa di mia madre. Dopo minuti di ricerca, lo trovo e lo mostro a Chad.

Lui sussulta e cade all'indietro. Sorrido perchè ho capito cosa intende.

-È un Vera Wang- dice sfiorandolo -quanto tempo fa si è sposata tua madre? Non può essere originale-

-I miei non erano sposati; mio padre le ha fatto la proposta due anni fa-

dico posizionando il vestito sul mio corpo e facendolo ondeggiare un po'.

-Che aspetti? Provalo-

Guardo Chad, torva. -Provarlo davanti a te?-

-Amore, sono gay. Tranquilla che non mi interessa guardarti-

-Scendi- dico seria, indicando le scale che portano alla soffitta. Chad ride e si allontana. Accendo la lampadina per fare un po' di luce. Mi tolgo i vestiti e anche il reggiseno di dosso e mi infilo l'abito.

Cazzo.

La cerniera! È troppo in basso e non riesco a chiuderla.

Tutto un tratto mi sento toccare la schiena nuda.

-Serve aiuto?- è la voce di Tate. Mi giro verso di lui, chi mi cinge la vita con le braccia.

-Lo sposo non dovrebbe vedere l'abito prima delle nozze; porta sfortuna-

-Non credo in queste cose. Credo solo nel destino- dice, facendomi girare e chiudendomi la cerniera.

Sento Chad risalire le scale, e appena mi vede sorride. Mi porto tutti i capelli su una spalla e mi tiro su il corsetto.

-È un po' grande- affermo.

-Non posso credere a quello che sto per dire... chiederò a Moira di aggiustarlo un po'-

I due tornano di sotto e io mi ricambio; porto l'abito con me e mi dirigo in cucina pensando di trovarci Moira.

Eccola lì, insieme a Constance intente a bere un caffè. Appena entro entrambe si girano verso di me.

-Emily?- mi chiama Constance.

-Sì?- continuo io, nervosa.

-Che ti avevo detto?- Constance si alza e mi abbraccia -Tate non aveva intenzione di lasciarti-

Sorrido e ricambio calorosamente l'abbraccio.

-Abbiamo tutto il tempo per abbracciarci dopo- dice Chad entrando in cucina. Schiocca le dita, serio -a lavoro!-

 

***

I preparativi per il matrimonio procedono benissimo e il tempo passa velocemente. Non ci sposeremo dopo Halloween come aveva proposto Chad. Adesso siamo solo a metà settembre.

Moira mi aiuta a chiudere il vestito; adesso mi sta a pennello. Arriva Constance e chiede a Moira di andarsene un minuto.

-Che è successo?- chiedo io, pensando al peggio.

-Niente, volevo solo fare quattro chiacchiere- Constance si siede sul letto dei miei genitori e io sulla sedia si fronte al comò con lo specchio. Mi sistemo i capelli, nervosa. Sento Chad urlare come una ragazzina; forse i fiori non sono quelli che aveva ordinato.

-Sei nervosa?- mi chiede Constance, alzandosi. Annuisco, guardando il mio riflesso.

-Tieni- prende dalla borsa quel contenitore di metallo con l'alcol che mi aveva mostrato tempo prima. Bevo un sorso, tutto d'un fiato.

Constance comincia a sistemarmi i capelli.

-Quando avevo la tua età, ero uguale a te: curiosa, ingenua, innamorata-

Guardo Constance attraverso lo specchio; è incantata.

-Vorrei dirti di non commettere il mio stesso errore, Emily. Ma non lo farò, perchè voi due non siete come me e il mio ex-marito. Tu e Tate vi amate veramente-

-Grazie Constance, per tutto- Lei mi rivolge un sorriso e poi ridacchia tra sé e sé.

-Allora, avete già fatto...- mi volto verso di lei -l'amore?-

Ora sono io quella che ridacchia nervosamente. -Ehm, noi...-

-Emily, guarda che non mi arrabbio. Puoi dirmelo-

-Be', sì. L'abbiamo fatto-

-Parlare di queste cose mi fa ripensare a quando ero in dolce attesa di Tate. Tu vuoi avere figli, Emily?-

Mi torturo una pellicina con l'unghia ben curata prima di rivolgere uno sguardo perplesso a Constance.

-Perchè, potrei averne?-

-Forse, non ne sono sicura-

-Non penso. Forse potrei rimanere incita ma... i morti non crescono-

-Queste cose sono complicate. Vorrei aiutarti a capire-

Moira entra in camera e chiede a Constance di andare con lei. Proprio quando escono, mi sento chiamare da dietro.

Violet.

-Congratulazioni- dice lei. Sembra sincera. -Emily, mi dispiace così tanto per quello che ti ho fatto. Ero gelosa, ma ora ho capito che tutto quello che vuole Tate è stare con te; e io voglio che lui sia felice-

Non faccio in tempo a risponderle, che sparisce.

Mi ripasso il trucco e respiro profondamente. Oh, Dio. Sto cominciando a ripensarci. No, è solo stress.

-Emily?- mi chiama Moira dalla porta.

Ci siamo.

Mi alzo e la raggiungo. Le nozze si svolgeranno in giardino. Verranno tutti gli spiriti della casa. Un matrimonio per fantasmi. Che cosa bella, eh?

Solo una porta mi separa dall'altare.

Maria e Hayden, che mi devono fare da damigelle, si stanno sistemando l'abito. Hayden mi passa il mio boquet e sistema i capelli dietro l'orecchio. Maria sorride e mi sussurra -sei stupenda-

-Pronte?- chiede Hayden, posizionando la mano sul pomello della porta. Annuiamo.

Le seguo. Incrocio gli sguardi degli invitati: gli Harmon, Constance, Moira, Chad, Patrick, Nora, Charles, Billie, Trevis, Elizabeth, Gladys, i gemelli Troy e Bryan.

Arrivo davanti a Tate, più bello che mai.

Quando inizia la cerimonia mi rifugio nei miei pensieri. Solo quando sento Tate dire lo voglio presto attenzione.

-Emily Veronica Johnson, vuoi tu prendere Tate Langdon come tuo legittimo sposo?-

Respira, respira. Continuo a ripetermi. Rivolgo uno sguardo agli invitati, che aspettano con ansia la mia risposta. E poi guardo Tate, che ha smesso di sorridere per via del mio silenzio. Mi prende la mia mano e la stringe nella sua. Sorride dolcemente. Il suo sorriso riesce sempre a farmi sciogliere. Solo ora capisco quanto lui sia importante per me.

-Lo voglio- dico sicura.

-Puoi baciare la sposa- dice il prete, chiudendo soddisfatto il suo piccolo libro.

Tate mi bacia appassionatamente, sollevandomi da terra. Partono gli applausi e i fischi degli invitati.

Me lo sento. È l'inizio di una bella storia.


Angolo autrice!
Waaaaaaaaah! Eccoci qui, alla fine di questa FF. Spero tanto tanto tanto che vi sia piaciuta. Me la lasciate una recensione? C:
Se avete Twitter mi seguite, vero? Sono @hugmesheeran
Un bacio, G.

  
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