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Autore: thisisnarnia_    05/07/2012    1 recensioni
Ero seduta in salotto a leggere con mio padre quando lui mi disse:
-Ti devo raccontare una cosa… Mettiti comoda.-
-Allora, innanzi tutto sei stata ammessa a una scuola che si chiama Hogwarts. E’ una scuola speciale, perché tu sei speciale. Lascia che ti spieghi.-
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dopo che ci fummo riuniti andammo a comprare un animale, io scelsi un gufo da granaio perché aveva un aspetto fiero ed elegante, il negoziante mi disse che era femmina, perciò la chiamai Bess. Lily prese un gatto fulvo che chiamo Molly mentre Alice un rospo, Oscar II. Non so come mai, ma Neville mi sembrò parecchio soddisfatto della scelta della figlia. Finiti gli acquisti, andammo tutti a mangiare un gelato da Florian Fortebraccio. Nel tavolo accanto a noi c’era una famiglia di biondi, il figlio, la copia perfetta del padre, scrutava di nascosto Lily, e dal pallore della sua pelle sembrava che facesse capolino un po’ di rosso, ma forse mi sbagliavo. Anche Lily gettò un’occhiata fugace al ragazzo, ma poi si girò di nuovo verso di me.
-Quelli sono i Malfoy, Draco, il padre, era il nemico di mio papà a scuola, ma poi mio padre gli salvò la vita durante la Seconda Guerra Magica, perciò non si odiano più, ma di certo non sono buoni amici. Il ragazzo si chiama Scorpius, ed è del nostro stesso anno, non dev’essere un tipo simpatico.- dicendo quest’ultima frase mi sembrò che Lily arrossì, ma siccome aveva un bel po’ di lentiggini era difficile determinarlo. In ogni caso, Scorpius era carino, aveva i capelli chiarissimi e gli occhi grigi. Tornammo a casa, ed ero particolarmente eccitata perché era la fine di agosto, e il primo di settembre sarei andata ad Hogwarts, mancava una settimana.
 
Il giorno seguente, appresi che mia madre era al corrente della mia natura magica, perché a colazione mi disse:
-Evie, non sei obbligata ad andare in quella orribile scuola…- mi disse apprensiva.
-Dahlia…- disse mio padre.
-Mamma! Certo che voglio andarci!! È bellissima la magia!- Mia madre rimase un po’ interdetta.
-Ma… Lo sai cosa direbbero i tuoi nonni…-
-Non me ne frega niente!-
-Eveleen! Torna subito qui!- mi urlò mia madre con voce rotta quando mi alzai.
 
Assomiglia tantissimo a Harry…
-Dahlia, so che per te è difficile da accettare, e lo sarà pure per i miei genitori, ma per i diciassette anni in cui ho convissuto con mio cugino l’ho sempre disprezzato, ma alla fine, quando se n’è andato, ho capito quanto era speciale, non diverso, non strano, ma speciale. E pure Eveleen lo è. Dahlia, è nostra figlia! Se lei è felice in quella scuola per me va bene, e per te?- guardai mia moglie, che tratteneva le lacrime, e per la prima volta la vidi come un’estranea, e per un istante mi domandai perché l’avevo sposata, e me ne vergognai. In lei rividi mia madre, con la sua mania di essere sempre cos’ normale, ma era davvero una qualità esserlo? I suoi occhi chiari erano limpidi e lucidi, mentre una sola lacrima le rigava una guancia. Si teneva una mano sul petto e il suo sguardo era profondamente addolorato e si intuiva che stesse combattendo una lotta contro sé stessa, per non impedire a Eveleen di frequentare quella scuola.
 
Stavo spiando i miei genitori dal buco della serratura della porta che avevo sbattuto con violenza piangendo, e mi stupii per quello che stava dicendo mio padre, riuscii a intuire che aveva uno sguardo e una voce molto triste, mentre mia madre era afflitta. In quel momento non riuscivo proprio a volerle bene, non riusciva a capire perché fosse così ossessionata dalla perfezione, dalla normalità, che poi la normalità era un concetto relativo, per come parlavano i maghi, loro erano quelli normali, e io mi sentivo nel mezzo, non completamente magica, ma nemmeno normale come di definiva mia madre.
Mia sorella Elizabeth cominciò a strillare perché aveva fame e mia mamma, con il trucco sciolto scosse la testa e disse con voce sconvolta:
-Oh cielo, piccola, scusa, non ho finito di imboccarti!-
 
In quel momento suonò il campanello e incautamente andai ad aprire, e mi ritrovai davanti l’ultima persona che avrei voluto vedere: mia nonna Petunia. Mi abbracciò, non mi piacevano i suoi abbracci, lei era così ossuta che faceva quasi male quando mi abbracciava.
I miei genitori la salutarono calorosamente ma si vedeva che mio padre era a disagio.
-Allora, è tutto pronto per la scuola, Lily? Andrai in prima media, sei emozionata?-
-Ehm… Sì un po’…-
-Ecco, mamma, a proposito di questo… Eveleen non andrà nella scuola in cui avevamo pensato all’inizio…- mia nonna trasalì.
-Ma, come, è una scuola così per bene!- non era per bene, era proprio snob.
-Ecco, lei… insomma…-
-Dai, Diddino piccino, non può essere così orribile!-
-Ecco, lei ha ricevuto la lettera di ammissione alla scuola… in cui è andato Harry…- l’espressione di mia nonna rimase immobile, come se stesse cercando di assimilare l’informazione, poi si aperse in un sorriso tirato e disse:
-Beh, è semplice, non ci andrà!- disse con una voce particolarmente acuta.
-No, mamma, lei ci andrà-
 
Mia madre socchiuse le labbra e boccheggiò per alcuni istanti.
-Diddino, figlio mio, ma sai com’era tuo cugino quando è tornato da quella scuola, non era normale.-
-Mamma, io… Eveleen vai in camera tua!- dissi a mia figlia, non volevo che dovesse assistere a tutto ciò.
 
Uscii dalla stanza e appoggiai l’orecchio alla porta:
-Mamma, cos’è per te la normalità? Siamo tutti normali! Harry era una persona fantastica, e gli ho sempre dimostrato il mio odio, e me ne pento. Tu no? Non posso credere…- non potevo più sentire altro, aprii la porta e uscii.
 
Andai a casa Potter, ultimamente lo facevo spesso, anche senza invito, era brutto da dire, ma lì mi sentivo a casa veramente, per me Harry e Ginny erano come zii, anche se tecnicamente Harry era un mio cugino di secondo grado, erano sempre gentili e disponibili con me.
 
Bussai e mi aprì Ginny.
-Che brutta faccia che hai? C’è qualcosa che non va?-
-Mia mamma non vuole mandarmi a Hogwarts, però mio papà sì e mi sa che stanno litigando. So solo che verrò, anche di nascosto.-
-Oh, cara, mi dispiace!- e mi abbracciò. Poi salii da Lily e lei mi spiegò un po’ come funzionava il mondo magico, mi spiegò che a Hogwarts c’erano quattro Case, che la scuola durava sette anni, le materie. Mi sembrava tutto fantastico, ero davvero entusiasta di partire di lì a pochi giorni. Riuscì a tornarmi il buonumore, per affrontare mia madre. Dopo aver cenato tornai a casa.
 
Aprii la porta di casa e entrai cauta. Vidi mia mamma seduta sul divano con l’espressione distesa e rilassata, probabilmente stava guardando alla TV uno dei suoi programmi preferiti pieni di storie d’amore complicatissime che non finivano mai, sempre piene di colpi di scena.
-Ciao tesoro!-
-Ciao…-
-Sappi che per me va bene se vai a… in quella scuola.- era evidente che le era costata molto quella decisione, ma un improvviso moto d’affetto nei confronti dei miei genitori.
-E… la nonna?-
-E’ contraria, ma sai quanto ti vuole bene, prima o poi lo accetterà…-
Sorrisi avvolta nel buio del pianerottolo in cima alle scale e infilai la porta di
camera mia.
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So che in realtà Scorpius è più grande ma ho voluto che avesse la stessa età della protagonista, mi piaceva di più l’idea… Spero che non vi dia fastidio quest’ulteriore modifica della storia originale della Rowling. Se possibile potete lasciare una recensione? Anche critica, mi farebbe comunque piacere! :)
  
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