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Autore: SweetTaiga    05/07/2012    4 recensioni
"Ma se l’Amore che dice è una stretta al petto dovuta alla sua mancanza, un colpo al cuore ogni volta che mio padre rievoca con disgusto il suo nome, un sorriso ogniqualvolta mi addormento pensando a lei, allora ha ragione.
Forse i Malfoy non provano amore, ma Draco si."
Quando l'Amore trionfa, l'Odio cerca il modo di ostacolarlo. Sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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34. Punti di vista, pezzi di vita


Questo capitolo è interamente dedicato a voi,
che mi avete seguita fin qui.

 

 
When you try your best but you don’t succeed
[ Quando fai del tuo meglio ma non hai successo... ]



Taci, *
le dissi, all’ombra del salice piangente.
La abbracciai dolcemente, cingendole le spalle. Fu un giorno di grandi promesse, di immense speranze. Salendo sul primo treno per Bruxelles continuavo a ripensare alla sua pelle candida, al suo sorriso. I mezzi babbani, in qualche modo, mettono in moto i ricordi.
Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. *
Il cielo piangeva lacrime minuscole e gelide, vedendo il finale che noi non eravamo capaci di intuire. O che, magari, rifiutavamo di accettare.
La cravatta rossa dei Grifondoro brillava sul suo petto;  intrecciata alla mia, color verde smeraldo, sembrava rispecchiare la nostra situazione: due colori contrapposti, due tonalità inaccostabili, due entità destinate ad odiarsi ma ostinate ad amarsi.
Piove sui nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude.  *
Le nostre pelli, fresche e umide, continuavano a sfiorarsi; rimanemmo in silenzio ad ascoltare il vento. Per lunghe ore non proferimmo parola. Quando giunse il tramonto, ci trovò abbracciati, distesi sull’erba bagnata, con le vesti sporche ed i cuori leggeri.
..su la favola bella che ieri t’illuse, che oggi m’illude, o Ermione. *
E mi chiedo se ho fatto davvero del mio meglio, se ho davvero dato tutto per lei, se l’ho protetta in maniera adeguata, se magari la vita non sarebbe stata più semplice per lei se io non fossi stato così ottuso ed egoista da volerle rimanere accanto. Mi chiedo se non sarebbe stato meglio non averla guardata studiare fino a tarda notte in biblioteca, osservarla sorridere ai suoi amici, seguire con gli occhi i suoi movimenti nervosi e austeri.
Mi chiedo se capirà il biglietto che le ho lasciato, mi chiedo se non sarei dovuto essere più esplicito con lei, sia nell’accoglierla nella mia vita che nel lasciarla sola.
Mi chiedo se Voldermort sia già sulle mie tracce.
Mi chiedo se mia madre sta bene, se mio padre ha scelto da che parte stare.
Mi chiedo se in fondo la scelta di andare via sia stata giusta.
Mi chiedo come sarebbe ora la mia vita se non avessi mai incrociato gli occhi di Hermione.
Me lo chiedo fin dal nostro primo bacio, e la risposta è sempre la stessa: non sarebbe stato meglio. Sarebbe stato solo più facile.



When you get what you want but not what you need…
[ Quando ottieni quello che vuoi ma non ciò di cui hai bisogno… ]




Entrando nella stanza trovo Hermione in lacrime ed Harry che, sconvolto, le accarezza la testa. Quando alza lo sguardo su di me gli rivolgo un’occhiata interrogativa; lui mi fa cenno di avvicinarmi, mimando con le labbra la parola “Malfoy”.
Mi siedo sul suo letto e Hermione finalmente alza la testa. « Ron… », dice, e poco dopo tenta con imbarazzo di asciugarsi gli occhi ancora pieni di lacrime.
Non faccio in tempo a chiedere cosa diavolo stia succedendo che mi porge un biglietto. Riconosco vagamente la scrittura di Malfoy e, nonostante non abbia la minima idea di chi sia questo Leopardi, capisco che quelle sono parole d’addio. Pensando al biglietto di Narcissa capisco finalmente cosa è successo.
Io e Harry abbiamo pregato per giorni interi affinché si lasciassero, in modo che tutto tornasse finalmente alla normalità: nessun Serpeverde in giro, Hermione tutta per noi, nessun rischio di uccidere il ragazzo della propria migliore amica. Eppure non lo volevamo davvero: ora, con Hermione al limite della disperazione, vorrei andare a prendere quell’idiota per quei quattro capelli ossigenati che si ritrova e trascinarlo qui.
Sarebbe stato troppo da uomo maturo parlarle faccia a faccia?
Ma in fondo lo capisco. So che Hermione gli avrebbe impedito di andare via, so che l’avrebbe trattenuto, so che nella peggiore delle ipotesi l’avrebbe seguito. Resta però una domanda: sarà d’aiuto ciò che ha fatto? Davvero pensa che Voldemort  ci lascerà in pace? Abbiamo combattuto contro di lui prima che quel biondino ossigenato capisse come impugnare la bacchetta, continueremo a farlo anche senza di lui. Quindi a cosa è servito tutto questo? Davvero vale la pena far piangere Hermione?
La guardo contorcersi in singhiozzi silenziosi, la mano stretta in quelle di Harry, il volto nascosto dalle maniche nere del mantello. E capisco. Capisco che Malfoy ci ha concesso del tempo, che è andato via per permetterci di organizzarci, che se fosse rimasto qui probabilmente ora staremmo già affrontando uno sciame di fastidiosi Mangiamorte.
E forse è la cosa giusta. Forse è ciò che noi volevamo, magari non ciò di cui Hermione ha bisogno, ma quasi sicuramente è la scelta giusta. E comprendo anche quanto debba essergli costata questa scelta: abbandonare Hermione, lasciarla sola, arrabbiata. Chissà se ha pensato che lei avrebbe pianto per la sua partenza. Chissà lui dov’è ora.
La mia migliore amica alza lo sguardo su di me: gli occhi arrossati, le labbra gonfie, le mani tremanti.
Mi trovo improvvisamente a pormi la domanda più importante: tornerà?
Un lampo, subito seguito da un rombo lugubre di tuono, squarcia l’aria.
E noi? Noi ci saremo ancora, nel caso in cui dovesse tornare?
Smetto di pensare e mi avvicino a lei. Le stringo l’altra mano, quella che non è custodita tra le dita di Harry. Mi sembra di tornare in un attimo indietro nel tempo. I primi giorni a Hogwarts, i battibecchi, poi i sorrisi, il coraggio, le avventure, la Pozione Polisucco, l’andare contro le regole, le partite a scacchi magici fino a tarda notte, i pomeriggi passati a studiare e le sere in cui Hermione, preoccupata per noi, ci lasciava copiare i compiti. Sembra tutto così lontano, eppure al solo pensiero il cuore mi batte all’impazzata.
Hermione si alza di scatto ed in un attimo ci ritrovo abbracciati, tutti e tre, indivisibili.
E nella sfortuna, nelle catastrofi che ci perseguitano, nei guai in cui continuiamo a infilarci, nell’eterna lotta contro il male, mi accorgo di essere fortunato.
Siamo in tre.
Siamo ciò che voglio, ciò di cui ho bisogno.



When you feel so tired but you can’t sleep… Stuck in reverse…
[ Quando ti senti così stanco ma non puoi dormire… bloccata nel contrario… ]




Ho lasciato Harry e Hermione da soli, non potevo sostenere il dolore nascosto malamente in quel silenzio. Solo ora mi rendo conto di essermi comportata come una bambina: come ho potuto urlare in quel modo contro Hermione? Se qualcuno ha il diritto di soffrire e di stare accanto a Harry, quella è lei. Lei che c’è sempre stata e sempre ci sarà. E chi sono io per mettermi contro Malfoy? Per una volta che quell’inutile essere si è rivelato utile.
Se non fosse per loro due probabilmente in questo momento staremmo già combattendo.
Ho finto di non sapere nulla delle visite notturne di Hermione presso Villa Malfoy, ma in realtà era ormai da tempo che sospettavo stesse accadendo qualcosa di grosso. Qualcosa che va oltre tutti noi, che va persino oltre l’ES, che va oltre Harry, che va oltre me, oltre Silente, oltre Malfoy: qualcosa da cui Hermione vuole tenerci distanti.
Lei ci ha sempre difesi. Senza di lei Harry avrebbe perso la sua battaglia molto tempo fa, senza di lei Ron non avrebbe mai imparato ad amare, senza di lei Malfoy non sarebbe mai cambiato, senza di lei anche io non sarei la stessa persona.
Senza di lei sarei rimasta la timida, impaurita, impacciata Ginny.
Magari ho esagerato.  Sicuramente ho esagerato.
Persino quel buono a nulla di Malfoy ci ha salvati. Magari senza saperlo, magari solo per Hermione, ma ha coinvolto anche noi. Penso che ognuno dei presenti, questa sera, abbia compreso il gesto di Malfoy. Immaginavo che sarebbe scappato, ma non credevo che questa sua fuga ci avrebbe concesso del tempo.
Quando l’ho capito è stata come un’illuminazione. Tempo. E’ tutto ciò che serve, e lui ce l’ha fornito. Non so se sarà un giorno o un mese, ma ogni minuto in più è come una benedizione.
Voldemort lo seguirà per vendicare il tradimento.
Noi avremo tempo per organizzarci, per decidere come agire, per avvisare i professori e quei pochi Auror che ancora ci sostengono. Magari potremmo persino mettere in allerta il Ministero, sempre che non sia già sotto il controllo di Voldemort. E anche Hermione avrà tempo, tempo per capire, tempo per accettare: è sempre stata più sveglia di noi. Saprà sicuramente cosa fare, come reagire.
Luna si avvicina a me lentamente. Siamo sedute sul mio letto, senza parlare. Ci limitiamo a guardare davanti a noi, come sperando di intravedere la fine di questa storia strampalata.
Bussano alla porta.
« Avanti », mi precede Luna.
Il volto arrossato di Neville fa capolino dall’ingresso. « Posso? », chiede timidamente. E, nonostante tutto sia cambiato, nonostante abbia più volte dimostrato il suo coraggio, nonostante il suo corpo non sia più quello di un bambino ed il suo volto non sia più simile a quello di un bambolotto babbano, rivedo nei suoi occhi il ragazzino impacciato di qualche anno fa.
Sorrido a quel ragazzino e all’uomo che è diventato, facendogli cenno di sedersi accanto a noi.
« Penso che... Tutti noi abbiamo nascosto qualcosa. Penso… sia ora di svelare tutto, nonostante le promesse che abbiamo fatto », afferma in un sussurro, tormentandosi le mani. Eppure quando alza lo sguardo non vi è traccia di incertezza nei suoi occhi.
Io e Luna compiamo un muto cenno di assenso.
Sapevamo che sarebbe arrivato questo momento. In qualche modo ognuno di noi sa che l’altro ha scoperto qualcosa, qualcosa di oscuro, segreto e misterioso che non può rivelare. Ognuno di noi conosce una parte della storia.
E’ ora di rimettere in ordine i pezzi del puzzle.
« Comincio io », afferma Luna.
Gli occhi mi si chiudono dal sonno ma tento di restare concentrata. Ci posizioniamo comodamene sul mio letto e, a turno, sveliamo ciò che gli adulti avevano cercato di tenerci nascosto in attesa che fossimo pronti a scoprire autonomamente la verità.
« Credo ci abbiano messi alla prova », continua Luna, leggendomi nel pensiero. « Credo che abbiamo continuato a fornirci indizi per arrivare da soli ad una soluzione nel momento in cui saremmo stati pronti ».
Vedo Neville annuire. « Ora lo siamo. Racconta », dice poco dopo, con voce bassa e rassicurante.
Così Luna inizia a parlare, regalando a me e Neville i pezzi mancanti di una storia che stiamo contribuendo a creare.



And the tears come streaming down your face
When you lose something you can’t replace
When you love someone but it goes to waste…
Could it be worse?
[ E le lacrime scendono sul tuo viso
quando perdi qualcosa che non puoi sostituire
quando ami qualcuno ma tutto va a rotoli…
potrebbe andar peggio? ]



Hermione, stretta tra me e Ron, ha finalmente smesso di piangere.
Prendo un bicchiere d’acqua dal mio comodino e glielo porgo, convincendola a bere qualche sorso. « Allora… Cosa sta succedendo qui? Puoi spiegarci quel biglietto? », dico, dopo aver tirato un lungo sospiro. Per un attimo le labbra di Hermione si deformano in una smorfia di dolore e temo di aver causato un’altra crisi di pianto. Lei però si siede compostamene sulla sedia accanto al mio letto, raddrizza le spalle e inizia a raccontare.
« E’ una frase di un famoso poeta babbano, Leopardi. E’ praticamente un inno al suicidio », ammette, e avverto una nota stridula nella sua voce.
« Ha intenzione di uccidersi? », domanda Ron, stranamente preoccupato. In realtà lo sono anche io – non tanto per la prematura morte di Malfoy quanto per la reazione che ciò provocherebbe in Hermione.
Lei però scuote la testa. « Scusate, devo essermi espressa male… ». Si porta le mani nei capelli, cercando nella sua mentre le parole adatte per spiegarci qualcosa che, a quanto pare, è molto più complesso di quanto sembra. E’ la prima volta che Hermione non trova le parole – di solito ne ha sempre avute in abbondanza.
« Ecco… », continua. « Più che un inno al suicidio è un’accettazione della morte », aggiunge. « Ma non so per quale motivo sia dovuto andare via », conclude.
Sento la testa scoppiare; e non penso che la confusione sia dovuta solo alla botta in testa che ho preso atterrando vicino alla Foresta Proibita.
« Forse… », sussurra Ron. Nel giro di un nanosecondo gli occhi di Hermione sono puntati su di lui, pronti a scandagliargli l’anima. « Ronald.. c’è qualcosa che dovrei sapere? ».
Ron non ha il tempo di rispondere che la porta di spalanca. Vediamo entrare come in un film a rallentatore i nostri compagni d’avventura più quattro intrusi.
Ginny, Luna, Neville, Fred, George, Zabini, Nott, Parkinson e Greengass entrano come se fosse normale, come se avessero trascorso gli ultimi anni fianco a fianco. Nei loro occhi la stessa luce.
E’ Ginny a parlare e, vedendola, mi si stringe il cuore.
« E’ arrivato il momento di mettere insieme i pezzi. Vogliamo la verità. Ora ».
Penso che si stia rivolgendo a me, ma con mia grande sorpresa noto che i suoi occhi scrutano quelli di Hermione.
Lei, di tutta risposta, guarda prima Ron e poi me.
« Penso che molti di noi avranno qualcosa da svelare », afferma dopo un profondo respiro. Asciuga una lacrima superstite con la manica del mantello e poi si schiarisce la voce.
« Chi vuole cominciare? », domanda.
Oltre le finestre esplode l’alba; dopo la pioggia, dopo i misteri, sembra che qualcosa di nuovo stia per iniziare. E sento scorrere nelle vene l’adrenalina di un nuovo inizio, o magari della tanto attesa fine. Prendo la mano di Hermione e la stringo nella mia.
« Comincio io », annuncio, cercando nei suoi occhi e in quelli di Ron la forza per andare avanti.



Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

[ Le luci ti guideranno verso casa
e riscalderanno le tue ossa
e io cercherò di curarti ]




E immensinoi siam nello spiritosilvestre,d'arborea vita viventi; *
Mi strinse forte baciandomi le labbra. Chiese se fossi felice: non fu necessario risponderle. Il sole iniziava a scomparire oltre le montagne, il momento di dirsi addio – non per sempre!, continuavamo a ripeterci – per andare a dormire era sempre più vicino. Temevamo di salutarci, l’abbiamo temuto ogni giorno trascorso insieme.
E se non dovessimo incontrarci? E se Voldemort questa notte attaccasse il castello? E se ci dividessero?
Ogni ipotesi sembrava orribilmente plausibile, troppo vicina alla realtà. 
…il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia e le  tue chiome auliscono come le chiare ginestre…
Ogni giorno mi guardava come se fossi l’ultimo. E poco tempo fa, che l’ultimo giorno lo era davvero, non le ho permesso di farlo. L’ho osservata in silenzio e sono andato via.
Come un ladro, come un codardo. Ma per la prima volta nella mia vita ho fatto qualcosa di utile.
Non le ho donato la libertà, ma le ho fornito più tempo. Come diceva quel grande mago secoli fa, il tempo è un bene troppo prezioso per essere sprecato.  **
Chiuso in questo squallido albergo di Bruxelles mi chiedo ancora una volta se ho fatto davvero bene ad andare via, a lasciarla sola. Dei Mangiamorte ancora nessuna traccia, mentre la nostalgia comincia già a farsi sentire. Fuori, come quel giorno, piove.
… piove (…) su la favola bella che ieri m’illuse, che oggi t’illude, o Ermione. *
Io invece ho smesso di illudermi. Tu continui a crederci, ma io non posso. Ho guardato in faccia la realtà. Ma posso davvero vivere senza l’illusione del nostro amore?
Mi chiedo cosa ne sarà di noi.
Quale sarà la prossima mossa di Voldemort?
Verranno a cercarmi?
O rimanderanno la mia punizione ed attaccheranno Hogwarts?
Che ne sarà stato di mia madre?
E mio padre, adesso, da che parte sta?
Mi sembra di vederlo, appoggiato alla poltrona di pelle nera, con un la bacchetta stretta in pugno e la testa rivolta verso il soffitto. Cosa starà pensando? Mi difenderà? Aiuterà le forze oscure a rintracciarmi?
Qualunque cosa accada, spero solo che vengano da me. Sono pronto ad affrontare Voldemort in persona se ciò significherà dare ad Hermione e all’Esercito il tempo di organizzarsi.
Improvvisamente mi accorgo di qualcosa che non avrei mai voluto ammettere.
Hogwarts è diventata la mia casa.
E vorrei davvero essere lì.
« E allora vai », dice una voce alle mie spalle, rispondendo ad un’affermazione che ha preso forma solo ed unicamente nella mia testa. Voltandomi non riesco a credere ai miei occhi.
Che stia iniziando ad avere le allucinazioni?


 
(…) When you’re too in love to let it go…
[  (…) quando sei troppo innamorato per lasciar andare…]

 



* Frasi tratte da “la pioggia nel pineto” di D’Annunzio
** Ovviamente mi riferisco al De Brevitate Vitae di Seneca. Una lettura che consiglio assolutamente!




NOTE:
Finalmente eccomi qui. L’esame di maturità è solo un ricordo, l’estate è arrivata ed io sono libera di scrivere quanto mi pare! : )
Non posso fare altro che chiedervi scusa per il ritardo, ma penso (spero) che mi capirete. Ho dovuto mettere lo studio al primo posto e – fidatevi – è stato davvero difficile stare lontana da Efp per così tanto tempo.
Non voglio blaterare troppo, quindi mi limito a dirvi che la canzone di questo capitolo è “Fix you, Coldplay”.

Grazia a voi che mi seguite.
E grazie a Jerry, così, senza un motivo preciso.



SweetTaiga



   
 
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