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Autore: Lady Kid 1412    06/07/2012    0 recensioni
Cosa può succede se nella squadra arrivano due nuovi membri in prova, legati in qualche modo al destino di Tony? L'arrivo di nuovi personaggi provoca nuovi eventi... ma i pericoli da affrontare non sono cambiati!
[Il seguito della mia fan fiction "La Trappola"]
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto, sono in un ritardo incredibile!! ma continuavo a dirmi, che senso ha pubblicare ora che è passato così tanto tempo xD però l'idea di lasciare la storia senza il suo capitolo finale, mi rendeva triste... quindi ecco a voi, dopo secoli!! l'ultimo capitolo della mia fan fiction^^


“Tony!!” gridò Marie guardando l’uomo cadere a terra “Che cosa gli avete fatto maledetti!” disse arrabbiata cercando di liberarsi dalla sedia a cui era stata legata.
“Signorina...” disse uno dei due uomini di Thomas staccando una striscia di nastro adesivo e applicandola sulle labbra della ragazza “Che ne dice di lasciar parlare noi adulti?”
“Maledetti...” balbettò Tony portandosi una mano nel punto in cui era stato ferito
“Che c’è DiNozzo?” domandò Alejandro guardando il collega “Mi pareva di avertelo già detto, ognuno è artefice dei gesti che compie... se tu ti fossi fatto uccidere ora anche lei non sarebbe in pericolo”
Tony spostò lo sguardo verso Marie che lo guardava spaventata, mentre delle lacrime le segnavano il volto “Marie...” disse piano Tony chiudendo gli occhi e battendo un pugno per terra
“Capo, cosa facciamo ora?” domandò uno dei due uomini che avevano assoldato
“Faremo finta che qualcuno si sia introdotto in questa casa e, dopo aver ucciso DiNozzo, sia scappato portando via Marie...” disse Alejandro prendendo la sua pistola
“Che cosa? Ma non sarebbe meglio eliminarli tutti e due?” domandò di nuovo l’uomo
“Sono d’accordo... anche se è davvero un peccato dover uccidere una bella ragazza come te” disse il secondo uomo passando una mano sul volto di Marie
“Non toccarla!” gridò Tony furioso, quando il suono di uno sparo riecheggiò nuovamente nell’appartamento.
Marie guardò terrorizzata l’uomo di fronte a lei accasciarsi senza vita sopra di lei facendo sbilanciare la sedia che cadde a terra con un tonfo.
“Che cosa diavolo ha fatto?!” gridò l’ultimo complice rimasto guardando Alejandro che ancora teneva la pistola alta “Perché lo ha ucciso?!”
“Ho pensato che sarà più facile far credere alla polizia che sia entrato qualcuno qui... se ne trovano i cadaveri, mi basterà dire che vi ho sparato per proteggere Anthony e Marie, ma non ci sono riuscito”
“Questa è una follia, lei non può...” l’uomo non finì la frase che un proiettile lo raggiunse in piena fronte senza dargli scampo di salvarsi
“Nessuno mi deve dire cosa posso e non posso fare” ringhiò Alejandro.
 
Gibbs uscì furioso dalla sala interrogatori e subito si mise davanti a McGee che lo stava aspettando fuori con Ducky.
“Spero per te che si tratti di qualcosa di importante! Hai appena mandato a monte l’interrogatorio” sbraitò l’uomo
“Capo... so chi è il complice di quell’uomo!” ammise McGee leggermente preoccupato “Non ci crederà, ma si tratta dell’agente speciale Fernández!”
“Da non credere” disse Ducky guardando la foto di due ragazzi, Emily che sorrideva e Alejandro che la stringeva a se “Fernández era il fidanzato di Emily Taylor?”
“Proprio così” annuì McGee
“Dov’è lui adesso? E DiNozzo?” domandò Gibbs guardandosi intorno
“Se cercate Tony...” disse Abby avvicinandosi al gruppo “è appena tornando a casa a vedere se Marie stava bene”
“E Alejandro invece?” domandò nuovamente Gibbs facendosi più preoccupato
“Beh... lui ha accompagnato a casa Marie, solo che non è ancora tornato” disse Abby notando gli sguardi turbati dei colleghi “Perché me lo chiedete, è successo qualcosa?”
“Quel maledetto!” sbraitò Gibbs “McGee chiama Ziva e dille che ci vediamo con i rinforzi davanti all’appartamento di DiNozzo! Non c’è un secondo da perdere!!”
 
“Tu sei un pazzo...” disse Tony guardando l’uomo con aria di sfida
“Pensala come vuoi, ma finalmente avrò la mia vendetta!” rispose l’uomo voltandosi “Ora che anche l’ultimo ostacolo sta per essere eliminato, la mia Emily può riposare in pace”
“Pensi che lei sia felice di vedere che sei diventato uno sporco assassino?” domandò Tony, mentre Alejandro gli puntò la pistola sulla fronte
“Non importa più ormai... ho fatto questa promessa a suo padre e la manterrò... addio agente speciale Anthony DiNozzo”
Proprio mentre stava per sparare, alle spalle di Alejandro comparve la figura di una persona e prima che l’uomo potesse accorgersene, questa lo colpì alla testa con un vaso che andò subito in frantumi.
Fernández cadde a terra privo di sensi, mentre anche la persona alle sue spalle si lasciò cadere a terra senza forze.
“Marie...” la chiamò Tony trascinandosi verso di lei e facendola alzare con delicatezza, la strinse in un caldo abbraccio “Accidenti hai perso troppo sangue...” notò lui guardando le ferite sul corpo della ragazza
“Niente che Ducky non possa ricucire” sospirò lei lasciandosi fuggire un sorriso “Per fortuna quel tipo mi è finito addosso... altrimenti non avrei potuto liberarmi”
“Regola numero 9, mai uscire senza un coltello” disse Tony dandole un leggero colpo sulla nuca “Stai tranquilla ora, è tutto finito...”
“Tony, mi dispiace... avrei dovuto stare più attenta” disse ad un certo punto la ragazza scoppiando in lacrime.
“Ma non dire stupidaggini! Nessuno poteva immaginare che quel tipo fosse un complice di Thomas” continuò lui stringendola ancora più forte a sé “però ora sarà meglio avvisare il capo dell’accaduto... o come minimo ci elimina lui” sorrise Tony prendendo il telefono dal cellulare, quando Alejandro si alzò all’improvviso e, riprendo la pistola che gli era caduta, la puntò contro i due.
“Pensavate davvero che fosse finita così?” disse quasi ridendo Alejandro “Mi avete sottovalutato”
“Speravo ti fosse rimasto un po’ di buonsenso...” lo aggredì Tony cercando di proteggere Marie con il suo corpo
“Facciamo così...” ammise lui puntando la pistola contro Marie “Ti prometto di non farle nulla se me la consegni subito”
“Me lo prometti?” disse Tony titubante
“Si, ma questa sarà l’ultimo favore che ti faccio in quanto ex colleghi”
“Non ti ho mai considerato un mio collega...” continuò l’agente guardando l’uomo chinarsi su di loro e prendere per il braccio Marie.
“Andiamo, ti ho detto che non devi preoccuparti per lei, non ho intenzione di farle del male” disse Fernández tirando la ragazza verso di sé.
“Non toccarmi!” gridò lei cercando di dimenarsi con un gemito di dolore.
“Stai tranquilla tesoro, ancora qualche minuto e sarà tutto finito” continuò lui passando un braccio attorno al collo della ragazza e puntando la pistola contro Tony, che non smetteva di guardarlo furioso “Mi libero di questo tizio e potremmo andarcene via”
“Ti prego Ale, non farlo!” lo supplicò lei inutilmente.
Alejandro stava per premere il grilletto quando alle sue spalle echeggiò il suono di un proiettile che andò a conficcarsi esattamente nel cuore del ragazzo che morì sul colpo.
Tony guardò stupito Gibbs che, insieme a Ziva e McGee, erano entrati nell’appartamento con le pistole in mano, ma prima di dire qualcosa raccolse le ultime forze e alzandosi prese in braccio, Marie, che stava cadendo a terra insieme al corpo senza vita di Fernández.
“Per fortuna siamo arrivati giusti in tempo” sorrise Ziva guardando i due colleghi
“McGee chiama subito un’ambulanza” disse Gibbs rimettendo apposto la pistola.
“Hai visto?” sorrise infine Tony guardando Marie “adesso si che è finalmente finita”
“Per favore... non dirlo... porta sfortuna!” disse lei ricambiando il sorriso, poco prima di perdere i sensi, mentre tutto intorno a lei diventava nero.
 
 Erano passati tre giorni da quell’ultimo incidente, Thomas Connors era finalmente stato arrestato e avrebbe scontato un ergastolo, così all’interno dell’ufficio dell’Ncis era finalmente tornato tutto tranquillo. Marie e Tony erano stati portati subito in ospedale, ma, dopo una settimana di controlli, finalmente erano pronti a tornare a casa.
“Odio i dottori” disse Marie uscendo con le stampelle dall’ospedale
“Solo loro? Io non posso sopportare neanche i politici e gli avvocati” sorrise Tony aiutandola a raggiungere una stupenda Ford Mustang Shelby GT 500 color rosso fuoco con due strisce bianche da corsa, che avevano noleggiato “Non male vero? può fare da zero a sessanta in 5.2 secondi”
“Mi piace! Ma ora cosa facciamo?”chiese lei una volta salita sull’auto.
“Forse Gibbs si arrabbierà... però che ne dici di trasgredire la regola numero 3?”
“Mai essere irrintracciabili?” sorrise lei “beh dato che anche la numero 12 non l’abbiamo rispettata... almeno ci prendiamo un richiamo solo”
Senza farselo ripetere, l’automobile, partì a tutta velocità dal parcheggio dell’ospedale senza avere una metà stabilita.
 
  
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