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Autore: takichan    21/01/2007    1 recensioni
Bastava che Aoi mi guardasse per leggere come un libro aperto i miei pensieri, e viceversa. Guardarlo per me era come guardare attraverso un bicchiere di vetro trasparente pieno di acqua.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1
pov Uruha<3

"Aoi?"
"Uruchaaan....ciao.." la sua voce era leggermente strascicata, ma io inizialmente credevo fosse solo un suo modo di salutarmi. Stupido, come spesso faceva.
"Buonasera adorato, dove sei?" chiesi allegro.
Certo, mi faceva venire i brividi sapere che, invece di fumare una sigaretta dopo averlo fatto (come la maggior parte della gente "normale" fa) lui preferisse telefonarmi, ma mi faceva piacere e mi tranquillizzava sapere che non si era cacciato in qualche guaio.
Ero capace di preoccuparmi se non mi chiamava dopo un certo orario.
"Sono...a casa di...uuh...come si chiama...? Ahahah che scemo che sono...non le ho chiesto come si chiama...Beh, tanto non ha importanza, no?"
A questa sua risposta iniziai ad essere piuttosto perplesso. Non che non fosse da lui, dimenticare di chiedere ad una ragazza come si chiamasse, ma la sua risata era davvero sospetta.
"Aoi...hai bevuto troppo, vero? Guarda che domani, anzi oggi, dobbiamo uscire presto! Ti avevo detto di non fermarti in giro, scemo"
"Mmh...dai, Urupon...non mi sgridare..."
Sospirando scossi il capo. Non ero certo arrabbiato con lui, ero solamente un pò preoccupato e mi sentivo improvvisamente in ansia come una madre.
"No...Non ti sto sgridando, è che speravo che tornassi a casa" dissi, pur supponendo che l'effetto che avrebbero avuto su di lui le mie parole sarebbe stato quasi nullo.
"...se vuoi torno a casa, Uru.."
"No! Non ci pensare nemmeno, in quelle condizioni...! E' pericoloso!"
"...Urupon...tu sei il mio migliore amico?"
Fui abbastanza sorpreso dal tono in cui mi chiese se io fossi il suo migliore amico. La cosa mi sembrava abbastanza ovvia.
"...beh...certo...che sono il tuo migliore amico...e tu sei il mio migliore amico, no?"
"Ma...se sei il mio migliore amico...perchè capisci tutto quello che sento...tranne...quello?"
"...quello cosa?"
"...quello...quello, insomma....vedi? Non lo capisci..."
"...Aoi, ma cosa devo capire? Spiegati un pò meglio..."
A quel punto iniziavo a preoccuparmi sul serio, i toni scherzosi non erano più adatti alla conversazione.
Fra me e lui non c'erano mai stati malintesi o equivoci.
Mi dissi che mi stavo preoccupando troppo, in fondo probabilmente era solo l'alcool a confondere Aoi.
"Tu...Non lo vedi, quando mi guardi? Non capisci? Che sono innamorato?"
"Aoi, dimmi dove sei. Ti vengo a prendere, okay? Così ne parliamo con calma..." cercavo di sembrare calmo, ma ero davvero nel panico.
Non era possibile che non mi fossi accorto di una novità simile.
Continuai a ripetermi che era solo una sciocchezza.
L'alcool.
"...no, non venire..."
"Ti sei innamorato di quella ragazza?" Chiesi, ora con un tono di voce molto basso.
Se avesse detto di sì, avrei potuto tranquillizzami. Non si ricordava neppure come si chiamasse, era inverosimile che si fosse innamorato di lei.
Se invece avesse detto di no, allora difficilmente mi sarei riaddormentato.
"...no...non questa....nessuna ragazza..."
"Aoi...dimmi dove sei, per favore...Voglio vederti, mi manchi"
Provai ad essere dolce.
Non era una bugia e sapevo che a lui faceva piacere sentirmi parlare così, perchè non accadeva molto spesso.
Infatti lui cedette e mi diede l'indirizzo dell'appartamento, dicendomi che mi avrebbe aspettato fuori.
Battendo tutti i precedenti record di velocità esistenti fino a quell'istante, mi trovai nel posto indicatomi da Aoi in meno di quindici minuti, quando normalmente ne avrei impiegati almeno quaranta.
Ero vestito appena, non mi ero neppure guardato allo specchio, solo in quell'istante mi rendevo conto che c'erano due o tre gradi.
Lui mi aspettava appoggiato ad un muro, con una sigaretta fra le dita.
Non mi aveva ancora visto e probabilmente non si sarebbe accorto della mia presenza fino a quando non sarei sceso dall'auto, così ne approfittai per rimanere un attimo ad osservarlo. Sembrava perfettamente normale, sorrideva addirittura e muoveva leggermente il capo, probabilmente a ritmo di musica, dato che vedevo anche da lontano il sottile filo degli auricolari attorno al suo collo.
Era la prima volta, da quando ci siamo conosciuti, che ero nervoso prima di incontrarlo.
Scendendo dalla macchina causai un pò di rumore ed Aoi si girò verso di me, mi sorrise e mi salutò con un cenno del capo.
Mentre attendeva che arrivassi da lui, si tolse gli auricolari e spense l'IPod, riponendolo in una tasca.
Non appena fui abbastanza vicino, fece un passo avanti e mi abbracciò.
"Urupon, cretino....prima di preoccuparti per me, pensa a te stesso...e soprattutto a ciò che ti metti addosso per uscire in piena notte in inverno"
"Ehi, non eri ubriaco tu? Mh, bell'ingrato che sei, ho fatto il più velocemente possibile e mi sono dimenticato la giacca...e la felpa...beh..."
"Sì, sì...è che l'aria notturna....mi ha fatto un pò riprendere...Sospettavo che saresti arrivato così in fretta e non mi sono fatto la doccia...uhm...Puzzo?"
Mi allontanai un pò e gli sorrisi.
"Molto"
Sembrava non ricordare ciò che ci eravamo detti al telefono.
"...pff...Okay, ho capito...Andiamo? Così mi faccio la doccia a casa, e per domani sono pulito e profumato e bello e..."
"....sì, sì, okay...andiamo, Principesso" risi prendendolo per un braccio, pensando del resto anche al mio stesso bene: un paio di minuti in più e sarei diventato un ghiacciolo, il vento freddo mi aveva reso insensibili le mani e buona parte delle gambe e del viso.
Non appena feci per partire Aoi mi appoggiò una mano sul braccio, fermandomi.
Si tolse la giacca e me la porse, poi accese il riscaldamento al massimo.
"...senti...quello che ti dicevo al telefono...era una stupidaggine, eh. Non ti sei preoccupato per quello, vero?"
Lo guardai un attimo, infilandomi la giacca. Non avrebbe avuto senso, con Aoi, rifiutarla, o anche cercare di mentire.
"...un pò, in effetti..." Abbassai il capo. Era troppo serio, qualcosa non mi quadrava "...anche perchè...quando ti ho chiesto se per caso fosse quella ragazza tu mi hai risposto "no, nessuna ragazza"..." continuai ridendo, in un tentativo di sdrammatizzare.
Lui finalmente sorrise "Grazie Urupon"
"Eh...? Per cosa?"
"...perchè...ti sei preoccupato così tanto di non essere riuscito a capirmi, anche solo per un attimo"
"Ah...ah, ma figurati" risposi mostrandogli la lingua "Comunque...domani...credo che avrò molto sonno...e chiederò di rimandare l'incontro con i costumisti" continuai riaccendendo il motore e partendo.
Lui appoggiò il capo al poggiatesta del sedile e sorrise.
"Scusami, la prossima volta starò più attento...grazie"
  
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