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Autore: Zsadist    06/07/2012    3 recensioni
La verità è che non ho mai incontrato Dio, né tanto meno desiderato farlo. Ma ho incontrato il Demonio, un bellissimo demone dal doppio volto. Uno bianco ed uno nero. Io che sono un discepolo di Dio, e che posseggo l’Innocence ho un’anima che notte dopo notte, si tinge delle tetre tonalità del buio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee, Nuovo personaggio, Tyki Mikk, Yu Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
La promessa

 
Tyki sorrise. Essere un Noah e poter attraversare gli oggetti era qualcosa che lo metteva sempre di buon umore e che poteva sorprendentemente tornare utile, proprio come in quel momento. Aveva perso la nozione del tempo intento com'era a osservare quella ragazza andare avanti e indietro per la nave mentre cercava di trovarlo.  Era davvero divertente.
Il portoghese, tornando tangibile, si accomodò appoggiando la schiena alla parete e incrociò le braccia. L'idea di tornare nuovamente davanti a quell’Esorcista lo faceva sorridere. Era davvero curioso di conoscere qualcosa in più su di lei. Fino a quel momento solo il ragazzino dai capelli bianchi era riuscito a suscitare interesse, ma Isabella... sorrise nuovamente leccandosi leggermente le labbra.
 
-Cerchi qualcuno?- domandò lui appena la bionda sbucò dalla porta del ristorante.
 
Isabella si bloccò per poi voltarsi lentamente. Quel maledetto era lì che la fissava ridendo. Rideva di lei! Una rabbia mista a orgoglio s’impossessò di lei e prima ancora di rendersene pienamente conto con la mano aperta aveva già colpito il ragazzo in volto.
 
Il Noah spalancò gli occhi incredulo. Poteva sentire tranquillamente il dolore provenire dalla guancia. Nessuno aveva mai osato tanto. Dimenticò il suo desiderio di giocare con quella ragazza e allungò la mano pienamente intenzionato a strapparle il cuore.
 
La bionda digrignò i denti. L’aria si era fatta improvvisamente pesante e il volto del ragazzo che le stava davanti aveva cambiato completamente espressione. Oh oh… pensò mordendosi il labbro inferiore. Si sarebbe aspettata una qualsiasi reazione da parte di quello strano individuo, ma non che la guardasse come se la volesse morta. Non aveva il tempo necessario per incoccare una freccia. Ma doveva almeno provarci. Spostò il piede destro leggermente indietro, bilanciando al meglio il peso. Afferrò l'arco ma riuscì solo a disporlo davanti a sé prima che la mano, chiusa in un pugno, del ragazzo le arrivasse sul torace all’altezza del cuore. E non accadde nulla. Isabella restò un attimo attonita a guardare l'espressione vuota di lui. Era come se fosse deluso. Ma da cosa?
 
-Te la prendi troppo secondo me- sbottò la bionda cercando di allentare la tensione.
 
Innocence costatò il ragazzo. L’unica cosa al mondo che non era in grado di attraversare. L’unica arma in possesso degli Esorcisti. Lì, con le dita che sfioravano l’arco della bionda, il Noah accarezzò l’idea di stringere in una morsa l’unico mezzo di difesa di quella ragazza e distruggerlo. Il Conte del Millennio avrebbe approvato. D’altronde era quello il loro compito, liberare il mondo da quei falsi apostoli di Dio. E una volta tolto di mezzo l’Innocence doveva uccidere l’Esorcista. Voleva uccidere quell’Esorcista. Si leccò le labbra. Tease avrebbe avuto qualcosa di tenero da mangiare quella volta. Eppure qualcosa gli diceva che c’era tempo. Che non era quello il momento di eliminarla. Che poteva giocare ancora. Non ne avrebbe fatto parola con nessuno. Un piccolo segreto. Tyki ritrasse la mano sogghignando. Se Road l'avesse visto in quel momento sicuramente l'avrebbe deriso fino allo sfinimento.
 
-Forse- rispose lui tornando ad appoggiarsi alla parete -O forse tu sei più manesca di quanto non sembri-.
 
Isabella arrossì. In effetti aveva reagito in malo modo alla sua provocazione. Ma d’altronde non era per nulla abituata a esporsi con gli altri. Tranne che con Yuu e con Linalee, aveva eretto una barriera col resto del mondo, e ritrovarsi davanti a quel tizio che oltre ad avere la mania dei travestimenti, pareva avesse anche una doppia personalità, era qualcosa di tremendamente strano ma nello stesso tempo curioso.
 
-Beh, che vuoi farci- borbottò appoggiando la mano sinistra sul fianco –Hai riso di me!-.
-Ohhhh, non credevo fossi tanto suscettibile, bambina- rispose lui accendendosi una sigaretta.
 
La ragazza rilassò leggermente i muscoli e sapeva anche di dover riporre l’arco perché per prima cosa era assurdo parlare continuando a puntargli un’arma contro, e in secondo luogo, stare con l’arma in mano senza usarla le avrebbe sicuramente fatto dolore il braccio. Eppure non era del tutto certo che il pericolo fosse scampato. Scosse leggermente la testa e decise di riporre l’arco.
 
-Non amo che gli sconosciuti si prendano gioco di me- spiegò la bionda incrociando le braccia.
 
Tyki sorrise e buttò ciò che restava della sigaretta a terra per poi pestarla col piede per spegnerla del tutto.
 
-Sei stato tu?- domandò Isabella mostrando la collana al ragazzo.
-Può darsi- rispose lui senza nemmeno guardare il gioiello.
-Chi sei?- chiese sussurrando l’Esorcista chinando leggermente il capo -Tu mi hai battuto a poker una volta, poi mi hai seguita fino alla stazione dei treni ed ora sei qui su questa nave. Perché?-.
-Coincidenza piccola- ribatté Tyki scrollando le spalle -Non credi nelle coincidenze?-.
-Non mi sono mai fermata a pensarci- rispose lei.
 
Il Noah si avvicinò di un passo e prese la collana dalle mani della ragazza. Guardò il ciondolo brillare e senza dire nulla si portò alle sue spalle e le mise la collana al collo. Poi tornò davanti a lei per vedere come le stava. Era bellissima. Con le guance leggermente arrossate e quello sguardo disorientato, le donava un’aria da cucciolo. Sì. Il cucciolo cui aveva appena messo un collare.
 
-Posso sapere il tuo nome?- domandò Isabella in un soffio.
-Tyki- rispose lui sogghignando.
-Sparirai ancora dalla mia vista?- chiese ancora lei.
-No- dichiarò il Noah.
 
Ed incapace di resistere, la ragazza avanzò di un passo fino a trovarsi a pochi centimetri da lui.
 
-È una promessa?- sussurrò lei fissandolo negli occhi.
-Si- rispose lui.
 
Isabella sorrise mestamente, mentre dentro di lei qualcosa si risvegliava ed ignorando che colui alla quale iniziava ad affidare la sua fiducia, fosse proprio colui contro cui in giorno si sarebbe trovata a combattere.

 
   
 
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