Zoro

Quel giorno il cuoco era veramente bello. Aveva quel non so cosa, che mi attirava più del solito.

Ma quel maledetto aveva deciso di farsi desiderare, e allora non potevo più toccarlo.

Era arrivato il momento di studiare qualcosa.

Con passo leggero mi avvicinai a lui, ed ecco che con un semplice e veloce gesto, Tac!

 Gli tastai le sue meravigliose e morbide chiappette, ma non avevo tempo per rimanere li a godermele, dovevo iniziare a correre.

“Spadaccino pervertito dove pensi di andare????”

Era furibondo!

Mi nascosi dietro la porta della cucina e rimasi li per un po’.

 Lo vidi passare davanti a me per poi dopo sparire dentro un'altra stanza.

Era segnale di via libera, ma mentre stavo uscendo, un ombra gigantesca apparve dietro le mie spalle. Per poco non mi venne un colpo.

Il cuoco aveva preso una scopa.

“Mi sa che l’ho fatta grossa!”

“Enorme!”

A fine della giornata ne avevo prese un botto!!

 
 
 
Angolino dell’autrice:

Zoro: Stronzaaaa! Mi ha dato un ciacco di legnate!

Autrice: E dai che sarà mai???

Zoro: Io ti avevo chiesto di farmi toccare le sue chiappe e basta, no di farmi anche menare.

Autrice: Si, ma si accontenta fifty-fifty, non lo sai?

Zoro: NO!!!! Ti ucciderò per questo!

Autrice: Oh cazzo!

Sanji: Ehi marimo che hai?? Te la sei presa perché ti ho gonfiato come un pallone?

Zoro: Ah! Va chi c’è! Vieni che ce ne sono anche per te!

Autrice/Sanji guardandosi impauriti: CORRIIIII!!!!!

Zoro: Ehi voi! Si proprio voi che state leggendo, recensite se no vi vengo a prendere!!!! (risata malefica) Ma comunque un grazie speciale per aver letto anche questo capitolo.(Faccina dolce e caruccia)