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Autore: Giuli Directioner    06/07/2012    0 recensioni
Credere sempre nei propri sogni, sembra facile a dirsi, però molte volte noi tutti ci siamo scoraggiati e abbiamo pensato che non saremo mai riusciti a realizzarli. Questo è quello che succede a Giulia un'adolescente che nonostante alcuni alti e bassi cerca di credere nei suoi sogni e riuscirà a farli avverare, forse... Buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai le 10.00 e il sole splendeva ormai alto su Cagliari disturbando così il mio sonno, non riuscendo a dormire mi alzai per abbassare l’avvolgibile, ma quando tornai a letto ormai non avevo più sonno quindi decisi di alzarmi e prepararmi per andare al mare con la ma migliore amica Chiara.

Non sono una ragazza a cui piace molto il mare perché stare in costume mi mette a disagio dato che odio il mio fisico purtroppo di costituzione magro, però per far felice la mia amica dato che lei lo ama decisi di andare lo stesso per farle compagnia.

Il mio nome è Giulia, ho quasi 17 anni e frequento il liceo linguistico; amo la danza classica e la pratico da sette anni. Il mio sogno?Viaggiare per il mondo, visitare Londra ma soprattutto incontrare i miei idoli, che per me sono il motivo per cui mi sveglio sorridente la mattina: i One Direction.

A molte persone può sembrare stupido avere un idolo beh, per me non è affatto così, io amo quei cinque ragazzi più di chiunque altro.
Appena finii di preparare la colazione andai a svegliare i miei genitori, con loro ho quasi sempre un bellissimo rapporto se non fosse per il fatto che loro non capiscano quanto per me siano importanti i One Direction, pensano che vere un idolo sia una cosa stupida e quindi non mi capiscono sotto questo punto di vista.

Dopo aver fatto colazione andai a finire di prepararmi e mi feci trovare di fronte a casa di Chiara,lei scese quasi subito, mi diede un grande abbraccio,salimmo sul pullman e iniziammo a parlare del più e del meno.
Ovviamente tutte le fermate erano strapiene quindi decidemmo di scendere all’ultima.

Dopo aver sistemato gli asciugamani e tutto il resto mi disse:
«Amore hai letto che hanno scritto su twitter i ragazzi?» Ovviamente anche lei era un Directioner.
«No che hanno scritto?»
«Le date del tour europeo!E indovina … in Italia faranno ben 5 tappe!!» mi rispose lei tutta contenta.

Feci una pausa, non sapevo se essere felice o meno, tanto io non sarei potuta andare dato che avrei dovuto per forza prendere un aereo e i miei non erano d’accordo, però Chiara aveva la possibilità di andare dato che i suoi genitori l’appoggiavano e la zia l’avrebbe ospitata a Milano quindi decisi di essere contenta perché sapevo che lei si meritava di andare a un loro concerto e di realizzare così il suo sogno.
«Dove?» chiesi interessata.

«Milano, Roma, Firenze, Napoli e Palermo, come già sai io andrò a Milano e se convinci i tuoi genitori mia zia può ospitare anche te!» mi disse facendo gli occhi dolci
«Amore, lo sai quanto mi piacerebbe ma purtroppo è impossibile non li convincerò mai, ma sono super contenta per te, li vedrai e il tuo sogno si avvererà, sono così felice per te!»dissi con gli occhi lucidi.

Dopo aver passato tutta la mattina e il pomeriggio in spiaggia tornammo ognuna a casa propria.

Dopo aver fatto la doccia andai ad aiutare mia mamma a preparare la cena e le dissi:
«Ma’ i One Direction hanno fissato le date per il tour europeo, posso andare al concerto di Milano con Chia?Ti prego mamma non puoi nemmeno immaginare quanto io ci tenga, farei di tutto per andarci, ti prego!»
Si scostò un ciuffo di capelli da davanti al viso e con voce seria, un po’ triste mi disse:
«Lo sai come la penso, non mi piacciono queste cose, sei grande ormai, amore dai non chiedermelo più anche perché non avremmo la possibilità economica lo sai.»
Con gli occhi pieni di lacrime mi limitai a dire un misero ‘ok’ e mi ritirai in camera mia.

Passai mezz’ora a piangere vedendo il mio sogno allontanarsi sempre di più; poco dopo scesi giù a cenare e non ebbi il coraggio di guardarla in faccia, ero troppo triste e lei lo sapeva.

Verso le 23.00 mi chiamò Chiara.
Afferrai il telefono e con voce tremolante risposi
«Chia, sei tu? »
Lei con la voce preoccupate mi chiese:
«Si amore, che hai?E’ successo qualcosa?»
Mi si inumidirono gli occhi di nuovo, non riuscì a controllarmi e scoppiai a piangere.
«Ho chiesto a mamma, mi ha detto di no.»
Lei si fece seria e mi disse:-Tranquilla amore, io so che meriti di incontrarli, ho un piano in mente..»
  
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