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Autore: Giuli Directioner    06/07/2012    0 recensioni
Credere sempre nei propri sogni, sembra facile a dirsi, però molte volte noi tutti ci siamo scoraggiati e abbiamo pensato che non saremo mai riusciti a realizzarli. Questo è quello che succede a Giulia un'adolescente che nonostante alcuni alti e bassi cerca di credere nei suoi sogni e riuscirà a farli avverare, forse... Buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cercai di calmarmi e con voce poco convinta risposi:
«Dimmi tutto!»
«Allora, ho pensato a un piano per farti venire al concerto. Con i soldi che mi hanno regalato per il compleanno ti prendo il biglietto aereo e il biglietto del concerto. Tu chiedi ai tuoi se puoi restare a casa a dormire per una settimana, ma noi andremo al concerto! Non scoprirà mai niente nessuno, tu realizzerai il tuo sogno e saremo tutti felici, che te ne pare?»
«Non saprei, sai come la penso sulle bugie..»
«Dai, per una volta! So che è il tuo sogno, che ti costa?»
«I miei si fidano di me, non voglio tradire la loro fiducia..»
«Ok, rinunci così al tuo sogno? Allora forse non è così importante come pensavo…»
«Smettila! Lo sai benissimo che vederli è la cosa che desidero di più al mondo,ma ho paura di mentire ai miei!»
«Io sto facendo tutto questo per te e tu mi dici queste cose? Ma che ti prende?! Stiamo parlando di andare al concerto dei One Direction, i tuoi idoli, hai capito?»
«Lo so, non devi essere tu a ricordarmelo, sai che farei tutto per loro, solo paura che i miei possano scoprirci!»
«Non ci scopriranno, te lo prometto! Stai tranquilla e riflettici..ci stai?»
«Ok!»
«Oddio, sono così contenta! Andremo a un loro concerto ti rendi conto?»
«No sinceramente non riesco ancora a crederci…»
«Due mesi e noi saremo lì, sotto quel palco a cantare come delle matte, a divertirci e a emozionarci con loro, saremo speciali e sarà un giorno che ricorderemo per tutta la nostra vita!»
«Oddio, non posso crederci, finalmente anche noi li incontreremo, non vedo l’ora! Dobbiamo andare presto perché io voglio essere in prima fila eh!»
«Aaah, ora ti riconosco! Saremo in prima fila, te lo prometto!»
«Ho l’ansia già da ora ahahah»
«Non dirlo a me, sono così felice!»
«Però non mi va che paghi tutto tu,già mi ospiterà tua zia..»
«Allora dividiamo, magari io ti pago il biglietto aereo e tu quello per il concerto. Ok?»
«Ok, così va meglio. Non so proprio come ringraziarti per tutto quello che hai fatto e che stai facendo per me, significa davvero tanto, grazie, grazie di cuore per tutto.»
«E di che?! Se non ti aiutassi che migliore amica sarei? E poi lo sai che mi fa piacere, voglio vederti felice e ora ci sono riuscita!»
«Grazie perché ci sei sempre, e ogni volta che sono triste mi fai tornare il sorriso. Non riesco neanche a dimostrarti il bene che ti voglio, nessuna si sarebbe offerta di pagarmi il biglietto aereo, ma tu si perché sei una persona speciale, fantastica! Ti meriti di più che un’amica come me. Non immagini neanche quanto conti per me tutto quello che stai facendo, grazie di cuore.»
«Smettila scema, mi fai piangere così! Ci sono e ci sarò sempre. Non dire neanche per scherzo che merito di più di te, perché tu sei l’amica che tutti vorrebbero ma solo io ho. Mi hai dimostrato molte volte il bene che mi vuoi e lo sai anche tu. Sono contenta di aiutarti a realizzare il tuo sogno perché so quanto ci tieni. Ora vado a dormire, buonanotte ciccia a domani.»
«Non so proprio che dire, sono troppo felice, non avrei abbastanza parole per dirti come mi sento ora. Grazie, notte Chia, ti voglio tanto bene. A domani.»

Poggiai il telefono sul comodino, mi buttai sul letto, affondai la testa sul cuscino e iniziai a piangere, lacrime di gioia ovviamente. Mi sentivo la ragazza più felice del mondo, piano piano mi stavo avvicinando al mio sogno.
Mi misi il pigiama, diedi la buonanotte ai miei a andai a dormire.

I giorni successivi sembravano interminabili e io nel mentre facevo il conto alla rovescia, da sessantatre giorni passarono a trenta e da trenta a quindici, avevo solo una cosa in mente: il loro concerto del tre Settembre a Milano.
Ormai ci dividevano da loro solo tre giorni quindi decisi di preparare la valigia e andare da Chiara.

Il giorno dopo ci dirigemmo all’aeroporto, entusiaste, finchè i nostri occhi non caddero sullo schermo degli orari dei voli. Tutto il nostro entusiasmo sparì in meno di un secondo, il nostro volo era stato cancellato.
  
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