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Autore: Giuli Directioner    09/07/2012    1 recensioni
Credere sempre nei propri sogni, sembra facile a dirsi, però molte volte noi tutti ci siamo scoraggiati e abbiamo pensato che non saremo mai riusciti a realizzarli. Questo è quello che succede a Giulia un'adolescente che nonostante alcuni alti e bassi cerca di credere nei suoi sogni e riuscirà a farli avverare, forse... Buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non potevamo credere ai nostri occhi, rimanemmo incantate alla scritta deleted accanto al nostro volo. Qualche minuto dopo andammo all’accoglienza a chiedere spiegazioni.
«Scusi, noi dovevamo prendere il volo Cagliari-Milano delle 5 ma nello schermo delle partenze c’è scritto che è stato cancellato, a che ora il prossimo?»
«Buongiorno ragazze, intanto scusate per il disagio ma purtroppo l’aereo che doveva fare la tratta Cagliari-Milano ha avuto un viaggio e non è stato possibile sostituirlo. Per oggi non sono previsti altri voli per Milano, il prossimo è previsto per domani pomeriggio alle 15:30, mi spiace. »
Io e Chia ci scambiammo uno sguardo preoccupato, il concerto era domani alle 21 e 15 non saremo mai riuscite ad arrivare in tempo per guadagnarci il posto in prima fila.
«A che ora parte il volo per Torino-Caselle?» dissi con voce disperata.
«E’ appena iniziato l’imbarco»
«Potete cambiarci il biglietto?»
«Si ragazze, però dovete sbrigarvi!»
«Si grazie!»

Dopo aver cambiato i biglietti corremmo a depositare i bagagli, fatta la carta d’imbarco ci avviammo al gate dopo aver passato i controlli di sicurezza, ci controllarono i documenti e le carte e finalmente salimmo sull’aereo. Chia chiamò la zia per avvisarla che avremmo preso l’aereo per Torino e saremo arrivate a Milano in treno.
Prendemmo posto, ci scambiammo uno sguardo d’intesa seguito da un sospiro di sollievo.

L’aereo decollò e noi iniziammo a parlare e poi ad ascoltare musica. Dopo un’ora di viaggio arrivammo all’aeroporto e subito ci recammo alla stazione dei treni e facemmo il biglietto. Salimmo sul treno perché ormai mancavano 5 minuti alla partenza.
Due ore di viaggio e poi saremmo arrivate a Milano. Mancavano 36 ore al concerto e non stavamo più nella pelle, il momento tanto atteso si avvicinava sempre di più. Durante il viaggio avemmo modo di pensare a come ci saremmo dovute organizzare e iniziammo a realizzare che era tutto vero.

Alle 9 e un quarto il treno arrivò in stazione a Milano e trovammo la zia di Chia che era venuta a prenderci. Come ci vide ci chiamo e ci abbracciò subito dopo ci disse:
«Ciaoo ragazzee! Quanto tempo che non ci vedevamo eh?! Come state? Andato bene il viaggio? Quanto siete cresciute!»
«Ciaoo zia, sarebbe potuto andare meglio ma va beh, l’importante e che ora siamo qui!»
«Ciao Cri, ci sei mancata tanto!» dissi mentre la strinsi in un abbraccio.

Ci avviammo verso casa sua parlando del più e del meno. Cristina abitava in un palazzo d’epoca al 2 piano. Il suo appartamento era abbastanza grande e molto luminoso. E’ stata gentilissima ci ha accolto molto calorosamente e per noi aveva preparato la camera degli ospiti, come arrivammo sistemammo le nostre cose e Cri si offrì di farci fare un breve giro turistico prima di pranzo.
Visitammo il Duomo,il Castello Sforzesco e poi ci avviammo a Porta Vittoria dove avevamo un appuntamento con un’amica di Cri e sua cugina che aveva la nostra stessa età.
Ci avvicinammo a loro per salutarle e subito l’amica di Cri allungò la mano per presentarsi.
«Piacere Ilaria!» disse facendo un sorrisone. Dopo essersi presentata a Chia fece lo stesso con me e poi aggiunse « Però chiamatemi Ila. »
Qualche secondo dopo sua cugina si avvicinò a noi e noi ci presentammo. Si chiamava Sofia e andava anche lei al liceo linguistico. Le raccontammo il perché eravamo a Milano e scoprimmo che anche lei era una directioner quindi passammo tutto il pranzo a parlare di loro e di quanto eravamo emozionate.

Decidemmo di tornare a casa a prepararci e ci demmo appuntamento alle 17 difronte ai cancelli dell’Alcatraz avremmo dormito lì per guadagnarci il posto prima fila.
All’ora decisa ci ritrovammo tutte davanti ai cancelli e Sofia ci presentò le sue amiche Missy, Claudia e Erika.
Parlammo a lungo e l’emozione aumentava sempre di più.
Non eravamo le sole lì a quell’ora ma eravamo le prime della fila, iniziammo a fare amicizia con le altre.
A un certo punto sentimmo delle urla e dei pianti così mi avvicinai a guardare che stava succedendo…
  
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