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Autore: ScarlettIvyCH    06/07/2012    4 recensioni
Un sogno, quello di volare, nasconde in sé un desiderio segreto, l’ultimo. Un breve brano che racconta l’incubo di una ragazzina o forse il suo desiderio più nascosto, il suo unico sogno.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questo è il primo racconto che pubblico in questa sezione e spero possa piacere almeno un po’... commenti, pareri e critiche costruttive  fanno sempre piacere quindi, se avete un attimo di tempo e ne avete voglia, potete lasciarne uno :D Beh, buona lettura...

 

 

Morire è una cosa a cui tutti pensano prima o poi. Tutti sanno che la morte non si può fuggire e a volte c'è chi le va incontro come se fosse una cara amica. Nessuno sa cosa c'è dopo, ma tutti, anche i più scettici, sperano in qualcosa che li faccia stare meglio.

L'aria gelida sul mio volto, le braccia aperte come ali ed il limpido cielo primaverile. In piedi in bilico, come un equilibrista, ho giusto il tempo per degli ultimi pensieri.

Ho sentito più di una persona dire che l'uomo non è fatto per il volo e che se sono stati inventati mezzi per farlo è stato solo perché a nessuno piace rispettare le regole, nemmeno quelle dettate dalla natura. Forse non dovrei provare a volare, ma sono sicura che ne vale la pena e poi ora non c'è proprio spazio per ripensamenti e dubbi inutili. Ora, almeno per una volta, farò ciò che voglio, almeno per una volta sarò libera di volare. Guardare il mondo dall'alto, librarsi nel cielo ed estraniarsi dal quel caotico concetto che si estende sotto nuvole e stelle ogni giorno e poi volare, sempre più in alto. Ora volare sarà l'ultima cosa che farò, mi innalzerò nel cielo per raggiungere una meta sconosciuta. Basta un breve passo in avanti.

L'aria che s'infrange sul mio corpo è tagliente ed è impensabile anche solo provare a respirare. Sento che manca poco, presto sarò a terra e lì riposerò le mie stanche ali. Per un attimo riesco a sentire il freddo dell'asfalto in contrasto con il calore del sangue, un dolore acuto e poi più nulla.

Il bianco, candido e luminoso, mi avvolge come il nulla. Mi siedo e incomincio a pensare a ciò a cui ho fatto fronte milioni di volte nella mia mente. Ora è finita, non si torna indietro, è stata una decisione stupida? No affatto, va bene così. Ho perso molto, ma mi va bene così. La mia famiglia e i miei pochi amici, persone che non mi hanno mai conosciuta fino infondo eppure provavano affetto per me, credo che loro soffriranno. So che ho scelto la strada più facile e sbagliata, so che il mio gesto è stato quanto di più egoistico potessi scegliere di fare e spero che mi perdoneranno. Ho lasciato loro più lettere, forse solo miei sfoghi e giustificazioni. Nel profondo il mio egoismo si fa sentire e mi ritrovo per l'ennesima volta a sorridere lievemente del fatto che qualcuno piangerà per me, ma credo che ora non avrà molta importanza.

So che del bianco che mi circonda posso fare ciò che voglio, è il mio luogo, ma voglio che resti ancora per un po' così, immobile.

Improvvisamente la stanchezza mi ripiomba addosso e un respiro accelerato insieme ai battiti del cuore sono gli unici rumori.

Ho sognato di morire.

Il caldo soffocante delle coperte mi fa desiderare il freddo marmo del pavimento, ma ancora non mi alzo. Il morbido cuscino e i miei capelli rimangono a contornarmi il viso. Le lacrime ricadono sulla federa mentre un sorriso appena accennato non vuole andare via, perché infondo volare è bello.

  
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