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Autore: golightly    06/07/2012    1 recensioni
La ragazza entrò in un pub, il Paiolo Magico, e proprio mentre pensava a quanto quel nome fosse bizzarro accadde: lo sguardo penetrante di Elena aveva incontrato per la prima volta gli occhi azzurri e ridenti di Gideon.
Il primo non aveva notato gli occhi simili a carboni ardenti della giovane ed era passato oltre come molti altri avevano fatto prima di lui, al contrario quegli occhi di ghiaccio si erano impressi nella mente di lei, che sin dal primo istante aveva capito che da quel momento non avrebbe più potuto fare a meno di quello sguardo.
Questa storia racconta di come due persone apparentemente diverse scoprirono di essere due facce della stessa medaglia e di come una semplice babbana insegnò al mondo della magia che, al di là delle differenze, sia i maghi che i babbani sono esseri umani afflitti delle stesse paure, divorati dagli stessi desideri e animati dal medesimo ingegno.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fabian Prewett, Gideon Prewett, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il mistero del Paiolo Magico


Un vociare diffuso, simile alla deflagrazione di una bomba, esplose improvvisamente all’interno del locale e questo fu l’ultimo ricordo della giovane prima di perdere conoscenza e cadere rovinosamente a terra come un sacco di patate.
Al suo risveglio si trovava in una camera polverosa e dall’aspetto opulento ancora frastornata ed incapace di comprendere ciò che le era appena accaduto. Dopo un attimo di confusione iniziale Elena si sedette appoggiandosi alla struttura dell’imponente letto a baldacchino e iniziò a guardarsi intorno: la stanza era abbastanza spoglia occupata unicamente dal grosso letto e da una cassettiera di legno sormontata da uno specchio, le pareti erano bianco sporco e due occhi azzurrissimi, gli stessi che l’avevano accolta al pub, la stavano osservando con aria indagatrice e vagamente apprensiva.
«Come ti senti?» le chiese il giovane dagli occhi di ghiaccio porgendole un bicchiere di liquido arancione non meglio identificato.
«Come se fossi appena stata investita dall’entourage di Udinì» rispose Elena osservandolo con fare interrogativo.
 «Dove mi trovo? Chi sei? Come accidenti riuscite a fare.. beh.. a fare quello che fate?» proseguì sentendosi inspiegabilmente avvampare a causa della vicinanza del ragazzo che nel frattempo si era seduto accanto a lei.
«Ti ha mai detto nessuno che non è carino assalire gli sconosciuti con tutte queste domande? Come ti chiami?» disse il giovane trattenendo a stento una risata.
«Mi chiamo Elena.. comunque ti ha mai detto nessuno che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda?» rispose la ragazza incerta, sempre più a disagio e sempre più curiosa di scoprire la verità sul Paiolo Magico.
«Ti trovi in una delle camere sopra al pub; io sono Gideon e quella che hai appena visto è Magia.» le spiegò semplicemente Gideon .
«Oh» fece Elena «Ha perfettamente senso in effetti» continuò più rivolta a sé stessa che al proprio interlocutore.
«Di solito i Babbani sono molto più restii ad accettare l’esistenza del nostro mondo sai??» disse Gideon sempre più incuriosito dal comportamento della giovane «i Babbani sono quelli senza poteri magici» aggiunse come risposta ad un’occhiata interrogativa della ragazza.
«Beh ciò che ho appena visto va contro le leggi della fisica, la magia quindi è la spiegazione più semplice e di solito le spiegazioni più semplici sono anche le più corrette» rispose sorprendendolo con il sorriso più dolce che avesse mai visto in tutta la sua vita.
«Piuttosto perché sono ancora qui? Voglio dire mi sembra evidente che ci teniate a far sì che nessun “babbano” venga a sapere dell’esistenza del vostro mondo.. allora perché mi hai portato in questa stanza e mi hai raccontato la verità invece di modificare la mia memoria? Potete far fluttuare gli oggetti a mezz’aria, ma non potete modificare i ricordi di chi vi sta intorno?»
«Certo che ti piace proprio fare domande eh?» rispose Gideon sopraffatto dal fiume di parole che lo aveva appena travolto «comunque possiamo modificare i ricordi degli altri se lo vogliamo, ma con te non possiamo.. la verità è che esiste un incantesimo che in teoria dovrebbe impedire a quelli come te di vedere questo posto ed invece tu sei entrata indisturbata come se niente fosse e quindi per la sicurezza di tutti dobbiamo riuscire a capire come ci sei riuscita prima di decidere sul da farsi; lo capisci?» Elena annuì semplicemente in risposta.
«Cosa mi succederà?» domandò all’improvviso la giovane dopo aver riflettuto silenziosamente per un po’. «Sei ufficialmente sotto la mia tutela.. resterai con me fino a quando non avremo capito cos’è successo».
E così delle persone che nemmeno conosceva avevano già deciso per lei - realizzò Elena - quella consapevolezza accese in lei una rabbia che non sapeva di poter provare,non era certo scappata da una prigione per essere rinchiusa in un’altra gabbia!
«COS’HAI DETTO?? NON POTETE PRENDERE UNA DECISIONE DEL GENERE SENZA NEMMENO INTERPELLARMI È ASSOLUTAMENTE INGIUSTO!» sbottò la ragazza infiammandosi e scattando in piedi come una molla cominciando a vagare per la camera come una leonessa in gabbia.
                               
Continuò ad inveire per un tempo indefinito mentre l’Auror la osservava rapito. Col passare dei minuti Gideon era rimasto sempre più affascinato da quella furia in miniatura: sarcastica e un po’ saccente all’inizio,poi curiosa ed incredibilmente acuta,poi sorprendentemente dolce ed infine ardentemente furiosa ed indignata. L’aveva sottovalutata inizialmente ed ora non vedeva l’ora di scoprire fino a che punto poteva arrivare quella piccola contraddizione vivente. Qualcosa nel suo sguardo doveva essere cambiato e lei se ne era certamente accorta perché si era fermata al centro della stanza rossa come un peperone ed incapace di proseguire oltre con quell’arringa appassionata contro le ingiustizie che stava subendo “quando arrossisce è incredibilmente bella” si ritrovò improvvisamente a pensare mentre la osservava divertito.
 
«Cosa proponi allora?» le chiese usando il suo migliore tono diplomatico.
 «Io me ne torno a casa vivendo la mia vita come se niente di tutto questo fosse successo ed una volta a settimana ci incontriamo per scoprire perché sono riuscita ad entrare in questo stramaledetto pub» rispose Elena cercando di controllare la rabbia che l’aveva infiammata poco prima.
 «Mmm.. non credo che possa funzionare..» disse Gideon trattenendo a stento una risata,ma continuando a sorridere con gli occhi.
«E di grazia potrei saperne il motivo?» fece lei sarcastica.
«Perché non possiamo permetterti di andare a raccontare a tutta Londra quello che hai visti qui mi sembra evidente» rispose lui improvvisamente serio al contrario della ragazza che sentendo la risposta era scoppiata in una risata cristallina che lasciò l’Auror prima leggermente interdetto e poi irrimediabilmente affascinato.
«Di grazia potrei sapere cosa ho detto di così divertente?» chiese allora il giovane scimmiottandola sorridendo.
«Andiamo Gideon anche se lo facessi chi pensi che mi crederebbe?» osservò la giovane.
«Facciamo un accordo ti va? - proseguì Elena – io ho un disperato bisogno di un lavoro quindi potresti chiedere al proprietario del pub se ha bisogno di una cameriera così potresti tenermi sotto controllo ogni giorno durante l’orario lavorativo a patto che io possa vivere libera nella mia Londra per il resto della giornata che te ne pare? » concluse soddisfatta.
«Si può fare.. ne vado a parlare con Tom ed intanto ti vado a prendere qualcosa da mangiare.» disse il ragazzo uscendo dalla camera rassegnato, quella ragazzina l’aveva incastrato e lui non se ne era nemmeno accorto si ritrovò a pensare mentre scendeva le scale diretto al pub.
 
Pochi minuti dopo la porta della camera si aprì nuovamente e Gideon fece il suo ingresso appoggiando il vassoio della cena sul letto.
«Allora affare fatto?» chiese Elena sorridendo speranzosa tendendogli la mano
«Affare fatto! Inizi domani mattina alle 09.00 a.m.» rispose lui stringendole la mano; non appena si toccarono una strana scarica di adrenalina pervase il corpo di entrambi che sfuggirono quasi subito a quel contatto come se si fossero scottati. Si osservarono per un po’ la prima incredibilmente imbarazzata ed il secondo incredibilmente confuso.
«Ascolta ormai si è fatto tardi che ne dici di mangiare la tua cena in santa pace e dormire qui per sta notte?» le chiese ad un certo punto Gideon.
«È una buona idea» disse lei incapace di aggiungere altro ancora imbarazzata.
«Buona notte Gideon» disse infine accompagnandolo alla porta.
«Buona notte Elena» rispose lui prima di sparire nell’oscurità delle scale.

Note dell'autrice: Sei mesi per aggiornare una storia accidenti.. mi sembra evidente che la costanza non è il mio forte.. a mia discolpa posso solo dire chè è un periodo difficile e che nemmeno la mia valvola di sfogo principale (la scrittura) è bastata a mettere a posto le cose, la buona notizia è che ne sto uscendo e finalmente sto ricominciando a scrivere.
Comunque! Ringrazio di cuore quelli che hanno inserito la storia nelle varie liste non ho mai pubblicato nulla di quello che ho scritto e sapere che apprezzate è una piccola grande gioia per me!!
Alla prossima, Golightly :)

  
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