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Autore: Eleonora999    06/07/2012    6 recensioni
Salve, allora questa è una fic Ichigo/Kisshu.
E' la mia prima storia, quindi so già che sarà difficile guadagnarsi qualche lettrice. Ma ci spero comunque tanto.
La storia è molto incasinatA, dove si capirà qualcosa solo verso la fine della storia stessa.
Ci saranno i tormenti di ghish, varie scoperte sulle origini della sua razza.
ese vi dico DEA DELL'AMORE cosa vi fa pensare?
Bhè, allora entrate e leggete, e lasciate qualche commentino se vi è piaciuta ^^
* Fine della battaglia. E’ finita, ma io mi sento morire. Perché? *
Ho almeno attirato un po' la vostra attenzione? Che fate, leggete ancora l'introduzione.. Entrate e leggete la storia ^^
Ciao ♥
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tadààààààààààààààààà ♫ { sorrido allegramente }
Ecco a voi la stesura del 6° Capitolooo
Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeah { applausi *-* applausi tutti per meee *-* }
Vi accenno che sarà un po' noioso all'inizio ^^
Ora vi lascio..
Buona letturaa :P


Consapevolezza
*Sesto Capitolo*
 

“Ciao Ryan”
“Ciao Strawberry, di buon ora sveglia? Come mai?”
“Così.. senti Ryan, posso venire al locale? Devo parlarti, visto che sono in anticipo farò anche una sorpresa alle ragazze”
“Oh, ma certo Strawberry, è successo qualcosa di grave? Comunque anche io ho da dirti delle cose.. allora a dopo”
“Vabbhè.. a dopo biondo”
“Hahah ciao rossa”
-          Non so se Ryan sia la persona giusta con cui parlarne, ma vale la pena di fare un tentativo.. se ne parlassi con le altre non              capirebbero neanche lontanamente la confusione che ho dentro.. Ghish.. –
Così si preparava la giornata di Strawberry, con la testa chissà in quale altro mondo, era molto turbata dalla visita di Ghish, ma nonostante tutto non faceva altro che pensarlo,  più scacciava lui dalla mente e più quello che era successo la notte prima diventava sempre più nitido.
-          “Non capisco il motivo per cui mi hai attaccata, ho avuta paura di te, ma fidati, non si ripeterà una seconda volta” – sorrise nella consapevolezza che quell’affermazione non era per lui, ma bensì per se stessa, lei sapeva che se sarebbe ritornato, avrebbe avuto ulteriormente più paura di prima, e quello che era successo la notte precedente era solo un assaggio.
Ghish era un alieno, e gli alieni non provano amore. –
“ Ghish…” -  calde lacrime stavano sfiorando il suo viso, qualcosa dentro lei stava iniziando ad emergere, ma non sapeva bene cosa, e in più non capiva il motivo per cui piangeva per lui. –
Andò verso l’armadio, prese degli short di jeans un po’ stracciati e anche un po’ larghi sulle cosce, una canotta rosa salmone, una cinta coordinata alla canotta e delle ballerine nere. Dopo di che si dedicò al suo intimo, non sapeva spiegarselo, lei stessa ammise che quello che stava facendo era strano, ma quel giorno, convinta più che mai, decise di essere più accurata nel suo abbigliamento.
Prese delle brasiliane in pizzo, nere con un fiocco rosso ai lati dell’elastico delle mutande, e coordinò un reggiseno, sempre in pizzo, interamente nero, con un unico particolare, aveva un fiocco (anch’esso rosso) al centro sul “balconcino”. Soddisfatta del suo risultato andò finalmente in bagno a farsi una bella e rinfrescante doccia.
Quando uscì dalla camera da bagno inebriò la propria stanza di un odore molto dolce, un mix tra fragole e limone, perfetto!
Era il momento di prepararsi, si vestì, lasciò i capelli sciolti, si mise un po’ di trucco, un lucidalabbra ed era pronta per uscire. Uscita di casa si diresse finalmente a MewCaffè.
“Buon giornooooooooooooooooo”
“Oh Ciao Strawberry, bentornata come stai?” le disse l’americano moro sorridendole.
“Ciauuu Kyle, sto bene grazie – ricambiando il sorriso di Kyle – ma dimmi un po’, dov’è Ryan?”
“Strawberry non è che tra voi c’è del ‘Romantico’?” - chiese
Strawberry, divenne rossa, come poteva pensare che tra lei e Ryan c’era del ‘Romantico’ lui era un fratello per lei.
“Non dire sciocchezze Kyle, io non potrei mai stare con ‘quella cosa’ – disse il biondo sopraggiungendo dalla cucina e indicando Strawberry, che per di più per risposta ebbe.. non ebbe niente e questo lo fece insospettire.. – Strawberry? Ci sei? Ma che hai? Hahahaha ti ho chiusaaaaaaa”
“Ah? Cosa ? Ma che dici Ryan!!!!!” -  Strawberry, non ascoltò minimamente una parola di Ryan, cadde nei suoi pensieri, pensieri che naturalmente erano rivolti a.. lui! - .
“Ryan, devo parlarti…” – Ryan sorrise amarevolmente e le fece segno di seguirla nel laboratorio.


 **


“COMEEEEEEEEEEEEEEE? Cosa è venuto a fare quell’alieno da strapazzo? Cazzo, la terra è di nuovo in pericolo, devo avvisare le altre..”
“NO!” – Disse strawberry nella rabbia più totale, alzandosi di scatto e facendo cadere la sedia per terra.. lasciando un Ryan al quanto sbigottito. Cercò di calmarsi, e riprese fiato – “Scusami Ryan, la terra non c’entra, è venuto per me. Non so ancora cosa vuole da me.. so solo che ho provato piacere nel vederlo..”
Ryan sorrise, così decise di raccontarle la verità.
“Strawberry, lo sai che io e te abbiamo lo stesso DNA? – ma che dice? – forse ti chiederai come mai, bene ora ti spiego tutto. Prima che tu venissi trasformata Kyle sperimentò il dna da gatto su di me. In me non ha fatto nascere poteri, ma solo la capacità di trasformarmi in un gatto, dopo di che tu sei stata trasformata tramite lo stesso dna da gatto mio, quindi in qualche modo io e te, siamo collegati!”
“Spiegati meglio Ryan, non ho capito..” – era incredula.. o_O – “Allora, quando tu sogni qualcosa che ti turba, qualcosa che il tuo inconscio cerca di farti capire quello che tu più e più volte hai tentato di sotterrare, di conseguenza lo sogno anche io. Ma ciò avviene solo in alcuni casi!”
“Ho capito, quindi tu sapevi di chi ti parlavo quando venisti a casa mia.. hahaha che strana situazione” .
“Bhè.. allora, hai capito?” – chiese Ryan, Strawberry doveva capire i sentimenti per Ghish, ma tutto aveva il suo tempo. – “Capire cosa Ryan..? hahaha si ho capito non ti preoccupare”
Detto ciò si abbracciarono.
“Bene oltre a questo volevo dirti che: Mina e Pam sono partite per una sfilata di quest’ultima e torneranno tra una settimana, Paddy è partita in un Tour con il padre, l’ha chiamato “la danza delle scimmie ballerine” o_O valla a capire.. e Lory.. bhè Lory si è presa una pausa di una settimana, è andata in un centro benessere, in più mi hanno detto che si sono tanto dispiaciute di non venirti a salutare.”
Strawberry si rattristò, tutte andarono via, e non si sono neanche degnate di farglielo sapere, veramente non se lo aspettava, finchè la sua attenzione fu attirata da una lettera posta davanti agli occhi.
Alzò lo sguardo e Ryan la guardò dolcemente “ Non prendertela Straw, qui ci sono tutte le spiegazioni, io torno in America per qualche giorno insieme a Kyle, in tal caso il Caffè sarà chiuso per 10 giorni”
“Ryan cosa dovrò fare se lui verrà.. verrà da me?” – “Seguilo” le disse.


 

**

 

Prima di tornare a casa Strawberry passò per il parco Inohara, quanti ricordi la legavano al quel posto.
Ricordava tutto ciò che aveva passato. Come un fiume, scorrevano nella sua mente i ricordi più belli e quelli più brutti. Istintivamente alzò lo sguardo su grande albero, senza farsi una ragione, senza sapere un perché a balzi rapidi e felini si adagiò sul ramo più alto dell’albero. Quell’albero sapeva di lui.

Lui gliela aveva fatto conoscere. Un fruscio di foglie la fece distogliere dai suoi pensieri, si girò di scatto, e vide lui. 


Stava impazzendo, decise di uscire da quella gabbia che si chiamava astronave, doveva fare un giro.
Inspiegabilmente si diresse verso il parco Inohara, verso quell’albero che lo faceva sentire in pace, ma quando arrivò di fronte ad esso fu si bloccò all’istante.
Mai si sarebbe aspettato che lei fosse li, con gli occhi chiusi, piccole lacrime che le rigavano il viso, mai, per quanto ricordasse, l’aveva vista così bella.
“Scusami Ghish.” Disse con voce ferma.
“Straw.. Strawberry che ci fai qui?” Ma cosa gli stava succedendo, balbettava? No! Doveva prendere in mano la situazione!
“Parlarti..”


 

Abbassai il capo inconsapevolmente, era stata una pazzia andare lì.
Ma in fondo fui guidata dall’istinto.
Sorrisi appena.. “Ghish, siediti qua, vicino a me..”


 

Solo ora mi rendo conto che piango, mai cacciate tante lacrime nella mia vita adolescenziale.

Senza dire una parola, feci ciò che lei mi chiedeva.
“Cosa vuoi da me?!?” voleva nascondere la sua tristezza, e la mascherò bene. Era arrogante e presuntuosa. E quella semplice domanda mi fece perdere le staffe. Ancora una volta.

“Stupida ragazzina. Il fatto che io non ti abbia fatta  fuori ciò non vuol dire che sei libera di parlarmi, e in più non devi usare neanche quel tono con me.” – sorrise malizioso. Le prese il mento con due dita e la guardò intensamente negl’occhi, poi si diresse istintivamente verso l’orecchio, glielo scoprì e disse maliziosamente –“Chiaro.. gattina?”
Strawberry iniziava a tremare. Non voleva sembrare arrogante, era una frana anche nel nascondere le proprie sensazioni. Ma una forza dentro se riemerse. Con una mano schiaffeggiò quella dell’alieno. Si alzò in piedi e nella furia più irruente iniziò il contrattacco. Lo ricordava. Se lo ricordava quello che si ripromise la notte precedente prima di crollare dal sonno. Non sarebbe stata impreparata, e glielo avrebbe fatto capire, a suo pericolo, a suo rischio.!


Lo schiaffo era pesantemente forte, si portò una mano alla bocca.
Sangue.
Stupida ragazzina, me la pagherai.
Si alzò di scatto anche lui. Le sorrise. Le mise le mani al collo e con una spinta.. la buttò giù, giù dall’albero.
Lei non reagiva. Vedeva il suo corpo che scendeva giù.. sempre più giù.. voleva vederla sfracellarsi al suolo.

MORTE. Questo voleva.


Mentre la sicurezza l’abbandonava, la paura faceva capolinea dentro di lei.
Avrebbe potuto facilmente reagire e invece? Si lasciava cadere a peso morto.

‘Ghish, ho capito i tuoi tormenti, ma siamo troppo diversi’ – altre lacrime, stavolta lacrime amare, piene di pentimento. Lacrime salate. E mentre il corpo di Strawberry si preparava allo schianto col suolo, dolcemente sorrise – “Perdonami.. Ghish”

Finalmente, avrebbe visto la sua morte in diretta.
Ma qualcosa lo dissolse.
Non lo aveva immaginato
“Perdonami … Ghish” – Stupida, chiedi il perdono, perdono di cosa?

Quelle parole lo rimbombavano nelle mente, non lo aveva sognato, era accaduto. Mancavano solo 30 cm dal colpo con il suolo

Strawberry, 18 anni.
Troppo tardi mi sono resa conto dei miei sentimenti.
Troppo tardi per un cuore,che ha vissuto con gli anni nel tormento  di un finto amore, quel cuore che veniva cercato e respingeva, quel cuore che ora viene respinto.
Ho sempre pensato che la morte era brutta. Che morire per un qualcuno che si sarebbe ricordato di me, era bello.
La morte non è brutta, la morte è come la notte.. porta consiglio.
Sono felice di morire così. Sono felice perché ho capito.

 

**

 

Il buio.

  
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