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Autore: takichan    21/01/2007    1 recensioni
Bastava che Aoi mi guardasse per leggere come un libro aperto i miei pensieri, e viceversa. Guardarlo per me era come guardare attraverso un bicchiere di vetro trasparente pieno di acqua.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2
pov Uruha<3

Sembrava che tutto fosse tornato alla normalità, eppure c'era un dettaglio che io mi sforzavo di non riconoscere ed Aoi, probabilmente, cercava di non mostrare.
Non avevamo più parlato di quella notte e, poco a poco, gli argomenti connessi a quel fatto iniziarono ad aumentare. Quando usciva non avevo più il coraggio di dirgli scherzosamente di non bere, e lui mi telefonava solo quando era certissimo di non essere ubriaco. Non riuscivamo più a guardare la tv insieme facendo commenti idioti a ciò che vedevamo, perchè troppo spesso avremmo scherzato sull'amore, argomento di cui gli anime ed i telefilm parlavano fino alla nausea. In pochissimo tempo tutto ciò che credevo non avrebbe mai avuto un termine si era interrotto bruscamente, sotto il nostro sguardo solo in parte inconsapevole.
Lui cercava sempre di farmi sorridere ma tutti si erano resi conto che non ci riusciva più come prima. Più di una volta Kai, e perfino Reita, avevano provato a chiedermi cosa fosse successo, ma io effettivamente non sapevo spiegarlo neppure a me stesso e così la risposta era sempre la stessa: "Non è nulla, siamo solo un po' stanchi, per questo sembriamo diversi dal solito. E' tutto a posto"
Non avevo il coraggio di prendere in considerazione l'unica ipotesi plausibile, cioè che Aoi, per qualche motivo, mi avesse mentito e non avesse intenzione di parlarmene.
E sapevo che doveva essere una cosa molto importante, se preferiva subire una situazione pesante come quella che si era creata piuttosto che rivelarmi perchè non potesse essere sincero con me. Il suo comportamento non mi dava nessun indizio utile e comunque mi sarei sentito un impiccione, a voler a tutti i costi capire qualcosa che lui chiaramente non desiderava che io sapessi. Così lasciai semplicemente tutto come stava ed anche gli altri, dopo un pò, si abituarono a vederci ridere nervosamente ogni tanto, quando i nostri sguardi si incrociavano, si abituarono al fatto che non sapessimo più tutto l'uno dell'altro, si abituarono a vedere più spesso un Uruha facilmente irritabile e triste ed un Aoi incapace di farmi ridere come un idiota, un Aoi che mi guardava con rimorso.
Tutto ciò rese anche gli altri molto più seri, sentivo che ormai per tutti le prove e gli impegni che avevamo insieme non erano altro che una scocciatura e avrei voluto gridare a tutti, uno per uno, che se volevano ridere non avrebbero certo ferito i miei sentimenti, anzi, non mi avrebbero fatto altro che bene, ma ero io il primo a non essere in grado di divertirsi.
Come potevo pretendere che loro lo facessero?
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"Uruha, smettila di fumare così tanto. Andiamo a mangiare?"
"...non ho fame. Aoi...Perchè questa mattina c'era una valigia fuori dalla tua stanza?"
Aoi si sedette di fianco a me, cercando di sorridermi almeno un pò.
"Volevo parlartene a pranzo...Vado per un pò a vivere da una ragazza, per ora solo un paio di settimane. Non ti preoccupare per le spese, continuerò comunque a pagare la mia parte"
Lo fissai per un attimo, cercando ancora una volta di attraversare quei suoi occhi ormai impermeabili al mio sguardo, poi sospirai ed appoggiai la testa allo schienale del divano.
"Okay"
Non potevo certo impedirgli di andare via.
Sapevo perfettamenente di non essere molto loquace in quei giorni ed era più che comprensibile il fatto che lui volesse andarsene.
Non ero esattamente la compagnia migliore nella quale potesse sperare, considerando il fatto che passavo la maggior parte del mio tempo libero davanti alla tv o con la chitarra, cercavo di concentrarmi tanto da non sentirlo neppure quando rientrava in casa o mi passava accanto.
In effetti ci riuscivo molto bene.
"...Uruha....smettila di fumare. Morirai giovane se continui così"
"...hai ragione" risposi piano, spegnendo la sigaretta nel posacenere.
Gli sorrisi stancamente e mi alzai.
"Vai pure a mangiare, se vuoi. Io non ho per niente fame, ora. Magari mi preparerò qualcosa a casa, questa sera"
"...ma Uruha...tu non sai nemmeno cucinare...sei sicuro che non sia un problema, se me ne vado?"
"Nessun problema, figurati. Imparerò" mormorai queste parole con un sorriso prima di uscire, chiudendo piano la porta.
  
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