Eccomi qui. Capitolo che ha leggermente
faticato ad uscire dalla mia testolina causa il caldo.
Spero vi piaccia e che nessuno dopo mi voglia morta
Buona lettura
CAPITOLO 13: RAPIMENTO
(POV AYLA)
Avevo appena detto a Seth
tutta la verità, anche quella parte che non avevo
avuto il coraggio di confessare ai miei genitori.
Gliel’avevo
detto e adesso lui era lì impalato, sconvolto.
Lo capivo, ma avrei tanto voluto che mi dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.
Vederlo con lo sguardo perso
nel vuoto, senza nessuna reazione, mi stava facendo preoccupare.
<< Seth? Tutto ok? >> chiesi.
Nessuna risposta.
<< Seth? >>
riprovai a chiamarlo.
Niente.
Va bene,
passiamo alle maniere pesanti.
<< SETH!!!!!!!!!!!!!
>> urlai con tutto il fiato che avevo.
<< Vuoi rompermi i
timpani?!!! >> mi disse di rimando.
Si era ripreso, meno male.
<< No, ma cominciavo a preoccuparmi.
>> dissi facendo un po’ l’offesa.
<< Scusa, è che mi hai
colto alla sprovvista. >> ammise abbracciandomi.
Rimanemmo in silenzio per
qualche minuto.
Non era un silenzio
imbarazzante o teso. Era un silenzio tranquillo.
<< Seth, che facciamo?
>> chiesi ad un certo punto.
Avevo una così grande confusione in testa.
Ecco la lista delle cose che
avevo da fare:
-
decidere se tenere o no il mio dono;
-
nel caso in cui non avessi voluto tenerlo dovevo decidere
se darlo a eventuali figli;
-
cosa fare riguardo alla nuova scoperta sui figli di
mezzovampiri e lupi;
-
una volta scelto, dire tutto ai miei. Che il cielo mi
aiuti!!!!!
Insomma, per essere un’adolescente
ero leggermente piena di decisioni importanti.
<< Non lo so. Sicura che
non ti ha detto altro? >>
<< Sicurissima. Mi ha
detto solo quello che ho riferito. Lo zio Emmett e la zia Rosalie stanno
facendo delle ricerche per capirci qualcosa di più. >>
<< Va bene. Lo sai che
non otterremo mai l’aiuto degli altri lupi, vero? >>
<< Lo, so. Ci faremo
bastare l’aiuto dei miei. >> dissi stringendomi a lui.
Mi strinse a se e mi guardò
negli occhi.
In quei
occhi scuri vidi un calore che mi fece scaldare il cuore.
Era qualcosa che mi faceva
sentire bene, molto bene.
Poi fu il caos.
(POV IGNOTO)
Dopo che Jasper se ne fu
andato ripresi la mia ricerca della casa dei mezzovampiri.
Riuscii a trovarla e vidi che
c’erano solo la piccola e un ragazzo.
L’odore era inequivocabile:
era un lupo.
Merda!
Se si fosse innamorata
ricambiata di quel lupo sarebbero stati guai grossi.
Soprattutto per la mia
salute.
Se Aro lo avesse saputo sarei morto e non ci tenevo
proprio.
Senza pensare entrai e in un
lampo la presi di peso e mi preparai per andarmene, ma fui bloccato.
E non solo dal lupo, ma anche dai genitori della
ragazzina.
<< Lascia subito mia
figlia. >> mi intimò il rosso.
<< No. Lei viene con
me. >>
<< Lasciala
immediatamente. >> mi disse il lupo gelido.
<< No. >> ribadii.
Si misero in
posizione d’attacco pronti per agire.
<< Pensate a una cosa, se attaccate me correte il rischio di ferire
anche lei. È questo che volete? >> vediamo se così mi lasciavano passare.
Si irrigidirono e, dopo un attimo, mi lasciarono passare.
Uscii e me
ne andai con la ragazzina in spalla.
<< Mettimi giù SUBITO!!!!!!! >> mi urlò spaccandomi quasi i timpani.
<< No. Tu vieni con me a Volterra, chiaro? >>
<< NO!!!! >> urlò
di nuovo.
L’avevo presa. Adesso dovevo
solo portarla a destinazione.
Ecco qui il mio ultimo
parto. Ci ho messo un po’ ma credo che sia venuto accettabile.
Lo so che adesso mi vorrete fucilare, ma vi
prego di non farlo altrimenti rischiate di non vedere come va a finire questa
storia.
Nel prossimo capitolo vedremo un
salvataggio in estremix e qualche altra notizia
minore.
Spero che qualcuno lasci un commentino
Iaele