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Autore: Brainless    07/07/2012    1 recensioni
Quando una ragazza vi viene a dire che non è vero che le piacciono gli stronzi, sbattetela al muro più forte possibile, perchè sta mentendo.
Più stronzo è un ragazzo, più una ragazza lo troverà irresistibile.
C'è da dire però, che lo stronzo attira, ma un ragazzo che ti ama ti farà innamorare di lui a sua volta, mentre dello stronzo ti stancherai ad un certo punto, almeno spero.
Comunque sia mi sono sempre tenuta alla larga dai ragazzi, o almeno ci ho provato, perchè quando quel bastardo decise di piombare nella mia vita non ho potuto fare niente per respingerlo.
-
In questa storia c'è una doppia narrazione, perchè adoro scrivere in prima persona, ma questo comporta non poter esprimere i sentimenti degli altri! Invece così alternando i sentimenti della ragazza a quelli del ragazzo si ci può immedesimare meglio nella parte dei protagonisti, sia lei che lui.
Ci vorrà comunque un po' di tempo prima dell'arrivo della storia centrale della fan fiction, spero continuerete a leggerla.
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maren.

E che palle, perchè mi ritrovo sempre a correre? Non potrei semplicemente ignorarlo? Quanto odio provare dei sentimenti.
Cerco di inventare una scusa nel caso dovessi imbattermi in qualche amico, sembra quasi che io mi voglia portare sfiga da sola, visto che nemmeno finisco di pensare a cosa inventarmi e Mattia mi arriva addosso, fantastico.
- Stellina, - è così che mi chiama mio fratello. - dove scappi? - Mi sorride e sto di nuovo bene, mio fratello ha sempre avuto questa influenza su di me, lui mi guarda e tutti i problemi svaniscono.
- Ho lasciato Alessandro solo a casa, lo so che ho fatto una cazzata, ma dormiva, io avevo bisogno di prendere aria e devo accertarmi che non abbia fatto saltare in aria la casa!
- Nene, stai piangendo. - Rido.
- Io? No amore, non sto piangendo ho sbadigliato! Ora fammi andare, se succede qualcosa ad Ale non me lo perdonerei..- Come mento io, non mente nessuno.
- Io esco sta sera, ti dispiace accollartelo fino a domani? Poi giuro che non te lo lascio più! - Gli stampo un bacino sulle labbra come faccio da quando avevo due anni e vado via. Sono più serena, non m'importa di Nicholas, solo di Alessandro e della mia estate senza pensieri che comincerà proprio sta sera alla fest..la festa! Cazzo, cazzo, cazzo e ora come faccio? Non posso deludere Mattia, sono mesi che vuole restare solo con la sua ragazza e non posso proprio lasciare Ale solo, nè tanto meno portarlo con me. Andrò in paradiso sicuramente, ma a quella festa no.
Entro a casa e il mio cuginetto mi salta praticamente in braccio, si sente grande per essere rimasto a casa da solo e mi guarda con lo sguardo sexy di un bimbo di due anni. Gli passo una mano fra i riccioli e spiaccico il mio naso al suo, lo guardo negli occhi, è bellissimo ritrovare in quel bambino così perfetto qualcosa di mio, abbiamo gli stessi occhi del nonno, solo che i miei hanno preso i colori di nonna e sono più chiari, ma i "cerchietti" dentro sono gli stessi. Mi sorride e mi chiede quando sarà il nostro matrimonio. E' il bimbo più bello del mondo!
- Amore, ti va se andiamo a fare un giro? Nene deve andare a restituire un vestito. -
- Manen, mia.- Sì, Alessandro non sa dire la "r". Del resto tutti a casa mi chiamano "Nene" perchè alla sua età neanche io sapevo pronunciare il mio nome. Gli prendo la manina e lo porto in stanza dove gli mostro il vestito che avrei dovuto mettere alla festa di inizio estate che ogni anno si tiene qui. E' una festa abbastanza stupida, tutti vanno vestiti in maschera, io volevo essere originale e volevo andarci vestita da Maiko(http://weheartit.com/entry/27171795) ma poi Mattia mi ha fatto notare che d'estate un Kimono mi avrebbe fatto soffocare di caldo, ed il trucco bianco si sarebbe liquefatto in pochi secondi, senza parlare dei capelli..così optammo la mia seconda ossessione dopo il Giappone e affittammo un costume da "Alice nel Paese delle Meraviglie".
- Nene, tei una pincipetta? -
- Solo se tu sei il mio principe!- Prendo il vestito avvolto nella carta azzurra e con il mio piccolo Puffo con i capelli ricci mi incammino verso il centro.
Arrivati alla fermata dell'autobus Alessandro mi tira la mano, come per chiamarmi. Lo guardo e mi indica un ragazzo che stava mangiando delle patatine, capisco che ha fame e infilo una mano in tasca per tirare fuori il portafoglio, che ovviamente non ho. Mi scuso e cerco di farlo stare zitto, ma per quanto adorabile, Ale è sempre un bambino e inizia a piangere.-
- Ne voglio una, Manen, chiedigliela!
- Ma amore, non posso.. non lo conosco! - Vederlo piangere mi strazia, mi avvicino a quel ragazzo con lo sguardo basso.
- Mh..scusa..- Si gira verso di me e mi sorride. E' una bella sensazione quando qualcuno che non conosci ti sorride, ti fa sentire un po' come se fossi al posto giusto nel mondo. - Sai, Alessandro, il mio cuginetto ti ha visto mangiare ed io sono uscita senza borsa.. Non è che potresti dargli una patatina? Non vorrei sembrarti maleducata, ma vederlo piangere mi strazia il cuore. - E lui ride porgendo le patatine ad Alessandro. Ale sorride, quel ragazzo anche, quanto mi piacciono i sorrisi. Poggio il vestito su una panchina e prendo in braccio Alessandro per avvicinarlo a lui. - Su Ale, ringrazia. -
- Attie! - Lui si gira verso di me.
- Che vestito..strano..-
- Ahahah, non vado mica in giro così! Sarebbe per una festa. -
- Sarebbe? Non lo è? -
Accenno un sorriso. - Vedi questo marmocchio? Ecco, non posso lasciarlo a casa mentre vado a divertirmi e dunque il vestito torna dov'era. -
-Posso chiederti una cosa strana? -
-Non è mio figlio, no..- Rido io e ride lui.
- Mannò! Non che ci sia niente di male, ma mi hai detto che era il tuo cuginetto.. Sai, non voglio nè rapirti ne portarti in Alaska, solo magari potrei farti compagnia. Sta sera io e dei miei amici suoniamo nel garage dei miei, non facciamo nulla di pesante, puoi portare anche lui. - Si gira verso Alessandro - Ci saranno tante patatine e lui può giocare con i miei cugini.. E tu, beh mi faccio figo con i miei amici portanto una bella ragazza come te! - Arrossisco istantaneamente. - Nonono, non volevo metterti in imbarazzo,scusami davvero. E' che mi sei sembrata dispiaciuta, certo non siamo bravi come quelli che suoneranno sta sera alla festa, ma ce la caviamo.-
- Nene, ci andiamo? -
Non lo so, Ale..non voglio disturbare..-
- Eddai, Nene. Venite! E' questo il tuo nome? -
Gli sorrido. - Va bene, ci sarò. Piacere, io sono Maren. -
Mi porge la mano. - Io sono Niall. - Sorride, ancora.



Niall.

Stavo andando dai ragazzi a dire che volevo andare alla festa d'estate e che quindi non avremmo provato, ma poi una ragazza si è avvicinata insieme al cuginetto e mi ha chiesto se potevo dargli una patatina, perchè aveva fame. L'ho guardata, non volevo che sparisse. Piccolina e bionda, come me, ma con gli occhi nocciola e verdi, ero troppo timido per chiedergli direttamente di restare con me, così quando lei mi disse che non poteva andare alla festa per badare al suo cuginetto, la invitai alle prove. Dovetti ingoiare tutta la mia timidezza per farlo, ma ne valeva la pena. Ora siamo sull'autobus che va in centro, lei andrà a resituire quel buffo vestito azzurro ed io la seguirò, visto che non devo più andare da nessuna parte perchè le prove si faranno. Lei continua a sorridermi e mi sento strano.
- Dov'è che vai? - Mi dice. Ed ora? Cosa le dico?
- Uhm, in realtà faccio solo un giro. - Le sorrido, spero si distragga, anche se sono consapevole di non avere il sorriso più bello del mondo.
- Mh, e tu sali sugli autobus così tanto per? - Sono fottuto..ah no!
- Mannò, è che non ti ho ancora detto dove abito.. Ecco, io sto qui sopra, in quella casa verde..beh allora ciao.. - Le sorrido un ultima volta e mi giro per scendere, anche se non volevo davvero andarmene. Lei mi tira e la porta si chiude, la guardo.
- Stavo cadendo, scusami. - E' attaccata a me, non riesco a smettere di sorridere al pensiero della gente che ci guarda possa pensare a qualcosa fra me e lei. Beh forse mi sto solo facendo dei trip mentali, ma il pensiero mi piace. Mi sento un cretino, tutto quello che riesco a fare è sorridere.
- Beh, visto che ormai siamo partiti ti accompagno!- Mi sono innamorato dei tuoi occhi, penso. - Mi sono innamorato di tuo cugino!- Dico ridendo mentre le cingo le spalle col braccio. - Così non cadi. - Lei mi sorride, sono in paradiso.
  
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