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Autore: Jenni Skeletron    07/07/2012    2 recensioni
Una ragazza che senza rendersene conto si è intrappolata in ciò che una volta era un sogno, fino al quel fatidico incontro. Un ragazzo biondo dallo sguardo triste, uno sconosciuto in grado di farla sentire nuovamente viva ed amata. Il tutto comincia con la notte di San Lorenzo...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Kadaj, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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27 Novembre

( Iniziamo subito con una bella canzone: http://www.youtube.com/watch?v=3dHP3ikuJ_A)
Nonostante tutti i miei sforzi non ero riuscito ad arrivare in tempo ed ora Virginia si trova davanti a me; sul viso un’espressione che non credevo avrei mai visto.
- Non pensi sia arrivato il momento di dirmi cosa diavolo sta succedendo?
- Dubito che mi crederesti.
- Penso di essere in grado di decidere da sola se crederti o no.
Più volte avevo immaginato questa scena durante il tragitto di ritorno, ma non avrei mai creduto che tutto si sarebbe avverato così presto.


Avevo cominciato parlandole di Sephiroth, spiegandole il ruolo della Shin-Ra in tutto questo, ma non ero ancora riuscito ad accennare alla faccenda del geostigma nella speranza che mi fermasse prima di farlo. Forse sarei riuscito a risparmiarle questa preoccupazione.
Fino a quel momento aveva avuto uno sguardo assorto, probabilmente alla ricerca di prove che testimoniassero ciò che le stavo dicendo.
- Non posso crederci.
Solo allora il suo sguardo si era rivolto a me.
- Virginia …
- Tutto ciò che stai dicendo che non ha senso!
Aveva dannatamente ragione. Tutto questo non rientrava nei canoni della logica umana.
Le stavo dicendo che un “esperimento” le dava la caccia concludendo la sua opera con la distruzione del mondo e che io stesso ero una cavia da laboratorio; non avrebbe mai potuto credermi.
Come se non bastasse sentivo il sangue scorrere lungo il braccio; forse non sarei arrivato alla fine della conversazione.
-Virginia ti prego. Non pretendo che mi creda, ma almeno pensa a tutto ciò che ti ho detto.
Ragiona; cosa ricaverei dal mentirti?
Il dolore è sempre più forte ed a stento riesco a trattenere le smorfie di dolore. La vista comincia ad annebbiarsi e la sua figura non è più così nitida. Vorrei poter decifrare la sua espressione, ma il suo volto ormai non è altro che un informe insieme i colori.
- Cloud cosa sta succedendo? Stai sanguinando.
Dannazione Cloud, RISPONDIMI!
-Va tutto bene…
La mia voce, nient’altro che un roco bisbiglio si spenge insieme al sorriso che avevo cercato di mostrarle alla vista delle sue lacrime.

xoxoxoxoxox

Era crollato davanti ai miei occhi ed ora in preda alle lacrime continuavo a chiamarlo inutilmente.
Tutto ciò che mi aveva detto fino a quel momento non aveva più importanza; tutto quello che volevo era che lui si risvegliasse.


Nonostante tutti i miei richiami continuava a non rispondermi ed in un momento di lucidità mi accingo a digitare il suo numero; se qualcuno può aiutarmi deve essere lei.
-Virginia cosa c’è?
- Vieni subito, ti prego.
Non riesco a fermare le lacrime per poterle rispondere mentre alla sua voce sento accavallarsi quella del proprio ragazzo.
- Non muoverti; arriviamo subito.


Sarebbero arrivati; avevo piena fiducia in loro.
Continuo a chiamarlo inutilmente fino a quando le loro mani non mi allontanano dal suo corpo.

xoxoxoxox

Mi risveglio tranquillamente disteso nel mio letto, ma ci vogliono ben pochi secondi per riprendere finalmente coscienza di ciò che era appena successo.

Mi dirigo di corsa nel salotto nella sperando con tutto il cuore che si trovi là.
Al suo fianco vi sono Zack ed Aerith con in mano una tazza di ciò pare un thè caldo.
- Virginia.
Nel vedermi lascia cadere la coperta che fino a pochi minuti fa aveva sulle spalle venendomi incontro e circondandomi il collo con le braccia nude.
Solo in questo momento mi rendo conto di ciò che aveva addosso; una corta camicia da notte di un chiaro rosa confetto ornata da piccoli merletti neri.
I capelli dolcemente sciolti che ricadevano disordinatamente sulla sua schiena fino all’altezza della vita.


Calde lacrime cominciano a bagnarmi il petto mentre la sua presa scivola via lasciando che le sue mani si stringano alla mia camicia.
Questa volta sono a stringerla in un abbraccio fino a quando Aerith non si avvicina con nuovamente in mano la calda coperta di lana per posarla dove era prima del mio arrivo.
Scappa alla mia presa asciugandosi le lacrime prima di proferire un grazie alla ragazza alle sue spalle.


-Ci ha chiamati dicendoci di venire immediatamente; quando siamo arrivati eri steso sul pavimento ed il tuo braccio sinistro era circondato da una pozza di sangue.
-Perché non mi hai detto niente.
La sua voce è poco più di un sussurro mentre continua a cercare di soffocare i singhiozzi.
- Mi dispiace. Volevo raccontarti tutto, ma… la tua reazione…. mi ha bloccato.
-Sei solo un idiota.
Questa volta non riesce a trattenere le lacrime lasciando che la rabbia prenda il sopravvento e si manifesti con dei pugni diretti al mio petto. Ancora una volta la stringo a me, ma con maggiore forza.
- Colpiscimi più forte che puoi.
Ti ho ridotta in questo stato e merito la tutta la tua collera.


I colpi si fanno sempre più deboli fino a quando non scompaiono e non riuscendo a sorreggerla la sua figura si accascia a terra ancora in preda alle lacrime. Non riesco a sopportare il fatto di essere la causa di tutto quel dolore e la seguo nella sua discesa verso quell’abisso che continuava a trascinarci a se senza possibilità di ritorno.

xoxoxoxoxoxox

Alla fine, grazie all’intervento di Aerith e Zack , Cloud era stato in grado di raccontarmi tutto nei minimi dettagli.
Finalmente sapevo; sapevo la verità.
Conoscevo la storia di Cloud, il vero obbiettivo della Shin-Ra, chi fosse Sephiroth e quale fosse la vera storia su quegli uomini in nero e la coppia che in quel momento avevo davanti, ma ancora non riuscivo a capire una cosa; cosa c’entravo io in tutto questo.


Mai prima di allora avevo sentito parlare di quella strana società che, a quanto mi era stato detto, aveva più volte rischiato di distruggere l’intera umanità.
Tutto ciò che avevo appreso non era che una novità; mi sentivo come se fino a quel momento io e le persone che avevo di fronte fossimo vissuti in due mondi completamente diversi.


-Perché avete deciso di dirmi tutto solo ora?
- Volevo proteggerti. Speravo di poterti tenere al sicuro, fuori da questo orribile mondo del quale faccio parte.
Mi sbagliavo. Nel momento stesso in cui ci siamo conosciuti ho decretato il tuo inevitabile destino.
- Vorresti dire che non avresti mai dovuto incontrarmi?
Il suo sguardo era mutato; inizialmente triste e dispiaciuto ora incredulo al suono della mia indignata affermazione.
- Non ho detto questo.
Adesso era in piedi davanti a me accompagnato da un’espressione scura. Avevo toccato un tasto dolente; a quanto pare sono brava nel ferire le persone.


Aerith e Zack continuavano ad osservarci ai lati della stanza in attesa di non so cosa, forse l’ennesima crisi o il crollo definitivo.
Non oso guardare quegli occhi color del cielo per paura di essere ferita a mia volta, ma i miei propositi vengono mandati in fumo dalla sua mano che costringe il mio viso ad incontrare il suo.
Piccole, calde lacrime continuano a bagnarmi il volto in questa fredda notte. Vorrei poter dimenticare tutto; cambiare la storia riscrivendola dal principio, ma so bene che non ne sarei mai in grado.
Tutto ciò che avevamo provato fino ad allora mi aveva cambiato; i nostri ricordi erano troppo importanti.
- Non cambierei mai tutto ciò che c’è stato tra noi.
Quella sera è stata la migliore della mia vita; da quando ti ho incontrata tu sei diventata l’unica cosa che mi impedisse di mollare.
Virginia fino ad ora tu sei stata la mia salvezza.


Cercavo di asciugare le lacrime davanti a quel serafico sorriso, ma con scarsi risultati.
- Cloud io..
- Non è colpa tua; mi sono espresso male.
Allontana le mie mani dal mio viso per poterlo finalmente prenderlo fra le sue prima di consolarmi con un dolce bacio.

xoxoxoxoxoxox

Finalmente si era riaddormentata verso le sei del mattino mentre Aerith e Zack erano tornati a casa.
Doveva essere distrutta.
Improvvisamente il suo telefono comincia a squillare e mi accingo a rispondere prima che possa svegliarla.
- Pronto.
- Cloud sono Irene; puoi passarmi Virginia.
- Mi dispiace, ma in questo momento sta dormendo.
- NON CI CREDO! Sono le dieci passate; NON DORME MAI COSì A LUNGO.
Le sue grida rischiano di perforarmi un timpano. Non pensavo la prendesse così male.
- E va bene; lo dirò a te. Oggi è il mio compleanno e lo festeggerò questo pomeriggio alla pista di pattinaggio che hanno appena montato; vedete di non mancare.
- Ci saremo ed auguri.


Pochi minuti dopo Virginia si era svegliata e mi ero accinto a riportarle il messaggio dell’amica.
Dopo tanti sforzi ero riuscito a convincerla ad andarci ed ora ci ritrovavamo davanti alla pista con un piccolo pacchetto regalo in mano.
Nonostante tutto continuava ad avere un’espressione assorta; probabilmente dovuta a ciò che era successo la mattina.


Le stringo un braccio attorno alle spalle costringendola a voltarsi.
- Oggi fai come se nulla fosse cambiato.
Me lo prometti?
Un dolce sorriso compare sul suo volto appena in tempo con l’arrivo di Irene.
Per queste ore non avrebbe dovuto pensare a niente e l’avrei aiutata in tutto ciò.

xoxoxoxoxox

Non ero mai stata brava a pattinare, ma con l’aiuto di Cloud non ero ancora caduta.
Una fredda volata di vento mi colpisce alle spalle facendomi rabbrividire; nella fretta di uscire avevo dimenticato la sciarpa.
Ci fermiamo al centro della pista ponendoci l’uno davanti all’altro.
- Hai freddo?
Sento il suo caldo respiro a pochi centimetri dal mio volto mentre pronuncia quella che più di una domanda pare un’affermazione.
- Non è niente.
Prima che possa ribellarmi si toglie la sciarpa ponendomela al collo; è così calda ed ha il suo stesso profumo.
- Serve più a te che a me.
Senza la lana scarlatta è possibile vedere il collo del maglione che porta sotto il lungo cappotto rigorosamente nero dal quale fuoriescono i jeans scuri.
Al contrario suo il mio soprabito è bianco in contrasto con la gonna rossa e le calde calze nere.
- Vorrei poter vedere con te la neve.
Le sue parole mi distolgono dai miei pensieri che ormai avevano cominciato a correre liberi.
- Dovresti sapere che qui la neve cade di rado.
Da quando ero bambina non avevo potuto vederla più di un paio di volte rimpiangendo di non potermi buttare in quel candido manto o semplicemente di non poter ricordare una di esse.
- Vorresti vedere con me la prossima nevicata?
I suoi guanti cominciano a scorrere sui miei in piccole carezze circolari, non ricordo da quando abbiamo cominciato a prenderci per mano.
- Non vi è nulla che non vorrei vedere con te.
Non importa cosa ci circondi o cosa si intrometta tra noi; non ho intenzione di perdermi un tale fenomeno in tua compagnia.
- Devo considerare questa tua affermazione come un sì?
- Manterrai la promessa.
- Finchè avrò fiato nei polmoni.
- Vedi di non deludermi.

xoxoxoxoxoxox

Non appena si era privata del cappotto non avevo potuto non baciarla.
La volevo con tutto me stesso, ma non avrei mai fatto niente contro la sua volontà per questo ero stato felice quando aveva ricambiato il mio bacio.
La sua pelle candida era più di quanto potessi desiderare.
- E’ doloroso?
La sua mano era lievemente appoggiata sulla mia fasciatura. Forse era questo che la preoccupava maggiormente.
- Non abbastanza da impedire di starti vicino.
Avevo ricominciato a baciarle il collo. Questa notte non avrei permesso a Sephiroth di intromettersi oltre.



Angoletto autrice:

eccovi pronto il nostro nuovo capitolo ^^ Spero sia di vostro gradimento.
Momento dei ringraziamenti per la nostra Sweety Lover e BahGirl per le loro recenzioni, Deby92 e Taiga 93 per avermi messa tra le seguite.
Con affetto
Jenni
   
 
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