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Autore: Jaded_Mars    07/07/2012    3 recensioni
“SLASH!! Toglimi subito queste manette di dosso!!” Axl stava diventando isterico. “Non tolgo proprio un bel niente. Si chiama gioco di squadra Axl. Calmati.” “Slash ti prego…ce le apri per favore? Promettiamo che staremo buoni e non litigheremo. Vero Axl?” cercò di persuaderlo Izzie implorandolo. ‘non voglio passare ore legata a questo stronzo.’
“Eh no ragazzi, adesso restate legati! Avete solo bisogno di un po’ di pazienza, così imparerete a sopportarvi a vicenda!”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La corsa sul bus era stata più breve del previsto, forse perché era passata tra quattro chiacchiere e un po’ di sorsi di alcool che avevano rilassato i due ragazzi. Sembrava che in seguito al piccolo incidente di prima avessero trovato un certo equilibrio tra loro, che li rendeva capaci di parlare senza astio o la costante attenzione alle parole che usavano onde evitare discussioni. Senza tensioni era tutto più facile, anche raggiungere un accordo sul da farsi. Quello che entrambi si chiedevano, senza però esplicitarlo era se sarebbe durato.
Dopo avere attraversato mezza città, scesero alla prima fermata dello Strip, avevano concordato di passare in rassegna tutti i locali che di solito frequentavano in gruppo alla ricerca di Slash, si era fatto piuttosto tardi e forse sarebbero riusciti ad entrare senza grossi problemi di fila, la maggior parte della gente era già dentro i vari posti.
Solitamente era facile trovare il riccio, bastava chiedere al buttafuori di turno se l’avevano visto entrare o uscire, con i casini che combinava da sbronzo si era costruito una certa reputazione sul Sunset e domandare di lui  era sufficiente per sapere dove si trovava. Oramai i baristi erano indecisi se uno come Slash fosse una benedizione visto che li foraggiava con le sue abbondanti bevute o una disgrazia per il fatto che finiva spesso per creare rissa o distruggere qualche pezzo di arredamento o mobilia.
Secondo i piani, Axl ed Izzie chiesero a un po’ di gente fuori dai locali che si susseguivano ininterrottamente lungo la strada prima di entrare, onde evitare di sprecare tempo inutilmente. Non che avessero fretta, però era venerdì sera e c’era davvero un affollamento pazzesco di giovani che avevano approfittato anche del clima favorevole per andare a divertirsi un po’ e già normalmente sarebbe stato difficile entrare e farsi largo tra le persone da soli, così ammanettati avrebbero sicuramente avuto maggiori difficoltà a muoversi, perciò volevano aspettare di trovare il posto esatto in cui fosse il loro amico per andare sul sicuro.
 
“Axl ma secondo te è davvero venuto qui con gli altri?” chiese Izzie a un certo punto mentre stavano camminando verso il pub successivo. Erano arrivati oltre la metà del loro percorso e ancora non avevano incontrato nessuno che sapesse di lui, il che era piuttosto strano visto che di solito chiunque sapeva dov’era. Quella sera invece sembrava che si fosse smaterializzato nel nulla, insieme a Izzy, Steven e Duff.  Entrambi avevano dato per scontato che fossero andati sul Sunset Strip, perché i piani originari erano proprio quelli, prima che scoppiasse il litigio tra loro e perdessero le tracce degli altri.
 
“Massì sicuro!Che dubbi ti fai venire?”  rispose Axl ostentando sicurezza, anche se pure lui si stava iniziando a domandare la stessa cosa. Era così strano che ancora non ci fossero segni del passaggio di nessuno di loro. “Stasera sarà finito a farsi qualcuno e non avrà avuto tempo di fare casino, vedrai che lo troviamo!” ci credeva sul serio, anche perché sperava di liberarsi il prima possibile di quella ferraglia che aveva al polso che stava iniziando a dargli non poco fastidio, voleva essere libero non sopportava le limitazioni.
Provò con l’ennesimo tentativo a domandare a un paio di ragazzi che conosceva di vista, e finalmente ebbe una risposta positiva, o per lo meno in parte.
 
“Hey hai sentito?” fece rivolgendosi a Izzie “L’hanno visto, ma non sanno se è ancora dentro o no! Tentiamo?”. Questa gentilezza di Axl risultava nuova ad Izzie che ancora non si era abituata a vederlo comportarsi così normalmente con lei, di solito era un comportamento che non le era riservato, ma finalmente ne era soddisfatta, sapeva che in fondo era una brava persona.
Ovviamente rispose di sì, non si sarebbe lasciata sfuggire l’occasione di scovare il riccio per nulla al mondo.
Una volta entrati nel locale vennero avvolti da una nuvola di fumo e aria calda mista a musica alta e corpi umani che si muovevano al buio: tipico ambiente di un tipico locale dello Strip in un tipico venerdì sera.  Si districarono tra la folla con direzione il più tranquillo degli spot, il bancone del bar.
Aspettando che uno dei baristi si liberasse tra la preparazione di un drink e l’altro, Axl si appoggiò al bancone, rilassandosi un po’ fino a che non sentì un braccio che gli cinse il collo e un corpo piuttosto massiccio che si infilò tra lui ed Izzie.
 
“Ma che belle ragazze che abbiamo qui! Due belle sorelle, mi piacciono le rosse!” a parlare era stato un ragazzo piuttosto sbronzo e sicuramente poco lucido per avere capito che si era cacciato in un bel casino, perché non contento degli apprezzamenti aveva anche dato una bella palpata al culo di Axl.
Il rosso si irrigidì all’istante e girò freddamente verso il tipo fulminandolo con lo sguardo “Ragazza a chi coglione?” gli chiese con un tono gelido, che mal celava quanto si fosse incazzato, se c’era qualcosa che non sopportava era quando qualcuno gli dava della ragazza e in quel caso il tipo aveva pure esagerato.
Non appena il poveraccio si accorse dell’errore madornale che aveva commesso rabbrividì e iniziò a prodigarsi in scuse sperando di scamparla, ma Axl stava per mettergli le mani addosso e lo avrebbe anche picchiato pesantemente se quello non se la fosse data a gambe lasciandolo solo con Izzie. A proposito, Izzie non aveva detto niente perché era troppo impegnata a non scoppiare a ridere di fronte alla comicità della scena. Capiva che per Axl era stato un po’ un affronto, ma vista da fuori era risultata una situazione oltremodo ridicola e lei non riusciva a farci niente, era più forte di lei ridere. Un po’ come è difficile trattenere le risate come qualcuno cade, è una cosa naturale. Ma ovviamente Axl non l’aveva presa così alla leggera, lo considerava un affronto alla sua mascolinità e vedere Izzie che rideva confermò il suo timore ed aumentò la sua irritazione.  “Che cazzo hai da ridere?” sbottò guardandola con gli occhi che si erano ridotti a due fessure. Nonostante l’atteggiamento del ragazzo facesse piuttosto paura, Izzie non riusciva a fermarsi, era quasi arrivata sull’orlo delle lacrime.
“Ma dai guarda il lato comico della cosa.” Riuscì finalmente  a dire quando recuperò fiato, mentre si passava un dito sotto le ciglia per sistemare il trucco.
 
“Lato comico un cazzo, mi ha dato della donna!” fece Axl estremamente arrabbiato ma anche al limite dell’isterico. “E mi ha palpato!”  per lui era una questione di orgoglio e virilità, era evidente.
 
“Ma dai era sbronzo, non capiva niente di suo, avrà visto i tuoi capelli lunghi e ha fatto due più due…” cercò di ridimensionare la ragazza, ma sembrava che Axl non capisse.
 
“Fanculo! Mi stai dando della ragazza pure tu?”  si avvicinò minaccioso a lei guardandola a un palmo di naso, estremamente aggressivo la strattonò per un braccio verso di sé, facendo aderire i loro corpi in modo che lei sentisse esattamente come era fatto. “Ti sembro una donna?”
 
“Non ho detto che a me sembri una ragazza, ho solo detto che a lui lo sei sembrato tutto qui!” si difese Izzie, preoccupata che la situazione degenerasse. Per una frazione di secondo pensò che sarebbe anche stato in grado di picchiarla o di fare chissà che altro, ma sperò che non accadesse. “Scusami.” Disse spaventata abbassando lo sguardo, sperando che bastasse a far tranquillizzare il ragazzo che in effetti la lasciò andare.
 
“Vai a farti fottere Izzie.” era incredibile come per una stupidata l’umore di Axl fosse cambiato come il giorno e la notte. E ovviamente era tornato quello insopportabile e ostile di sempre. Si staccò da Izzie per quanto gli era possibile con quelle manette addosso, si ordinò un long Island fregandosene di chiedere informazioni su Slash e si mise a parlare con una ragazza avvenente ma piuttosto anonima che stava al suo fianco che non vedeva l’ora di attaccare bottone con lui da quando era entrato. Nonostante il suo carattere difficile, Axl era sempre e comunque estremamente desiderato dalle donne e a lui certamente non davano fastidio tutte quelle attenzioni.
Izzie si morse un labbro contenta di averla scampata,  ma si sentì subito a disagio quando Axl iniziò a dare retta alla bionda che aveva di fianco finendo per ignorare lei completamente. Quello che più le dava fastidio, tra l’altro, era che lui si stava comportando in un modo ostentatamente sfacciato con quella, quasi a dimostrare che lui poteva avere chiunque volesse, da vero uomo quale era. Era gelosia? Izzie scacciò quel pensiero sibillino inorridita. Stava rivalutando l’idea che non lo sopportava, figuriamoci se poteva essere gelosa di lui! E poi Axl non le piaceva, anche se non fosse stata per la paura, il contatto ravvicinato di qualche minuto prima non le era dispiaciuto poi troppo, anzi… ‘Ma che cavolo sto pensando?’ si domandò stizzita. Cercò di cambiare pensieri concentrandosi sull’obiettivo Slash che al momento era davvero quello che desiderava di più raggiungere. Braccò il barista chiedendo un gin tonic e approfittò per sapere del riccio. Venne a sapere che sì era passato, aveva scolato circa una decina di rum e coca e poi l’aveva perso di vista.
Izzie fu alquanto dispiaciuta di quella notizia, aveva sperato che la fine di quella storia fosse vicina e invece… nonostante Axl fosse impegnato a parlare ‘amabilmente’ con la sua nuova conquista provò a disturbarlo lo stesso, magari sarebbero andati da un’altra parte.
 
“Hey Axl, Slash è andato via…” gli disse mettendogli una mano sulla spalla. Ma il ragazzo se la scrollò di dosso e fece come se non l’avesse sentita “Axl…” riprovò Izzie questa volta senza toccarlo ma con un tono un po’ più insistente.
 
“Lasciami perdere!” le rispose infastidito e scostante.
 
“Volevo solo farti sapere che Slash non c’è più…” iniziò Izzie sulla difensiva, ma venne subito stroncata da Axl che si girò apposta con uno scatto per guardarla con sufficienza “Non me ne frega niente di Slash, sono occupato adesso, non vedi? Piantala di rompere le palle!”  dette queste gentili parole le diede di nuovo le spalle e tornò a concedere le sue attenzioni alla ragazza, finendo per baciarla in modo abbastanza plateale.
Izzie rimase fissa a guardarli quasi scioccata da quanto Axl potesse essere davvero stronzo,  si stava facendo i suoi porci comodi costringendola ad assistere.  Era una cosa sottilmente perversa in effetti, e più ci pensava più le veniva voglia di prendere il ragazzo a calci. ‘Maledetto Slash!’ avrebbe fatto un culo quadro al ragazzo non appena lo avesse trovato, per averle rovinato la serata e soprattutto per averla vincolata in quella situazione. Si sedette su uno sgabello che intanto si era liberato al suo fianco e si mise a bere il suo gin tonic con aria scocciata, davvero non sapeva cosa fare.
 
“Problemi col tuo ragazzo?” si sentì chiedere da uno sconosciuto che si era seduto di fianco a lei. Voltò leggermente il capo per vedere che viso avesse e anche se era uno piuttosto carino (a dire il vero era un tipo niente male, anche se era troppo presa dalla sua arrabbiatura con Axl per potere valutare a mente lucida) non aveva assolutamente voglia di farsi abbordare e stare a parlare con lui.
“Non è il mio ragazzo.” Rispose freddamente non dandogli attenzione. ‘Se fosse il mio ragazzo lo avrei già ucciso se avesse baciato un’altra con me davanti’ pensò.
 
“Beh allora non ti spiace se sto qui a parlare con te. Cosa stai bevendo?” chiese lui avvicinandosi.
 
“Gin tonic, ma è finito.” rispose Izzie distaccata.
 
“Due gin tonic!” ordinò il ragazzo al barista “Allora come ti chiami?” domandò non demordendo.
 
“Izzie, ma senti non è serata.” Sperò che così almeno lo capisse e se ne andasse. Non che non le piacesse che uno così bellino le rivolgesse attenzione ma non era dell’umore adatto per stargli dietro.
 
“Sono sicuro che mi lasci stare un po’ con te cambierai idea.”  Le disse porgendole il suo drink e facendo un cin guadandola negli occhi.
Izzie sospirò, si domandò perchè la gente non riuscisse a capire quando non era aria.
 
“Senti ti ringrazio del cocktail, ma davvero stai sprecando tempo.” Gli disse il più gentilmente possibile.
 
“Ma dai andiamo a ballare!” la prese per mano e la fece alzare, nonostante l’opposizione della ragazza.
 
“Davvero, grazie ma non ho voglia.” Quella situazione stava iniziando a diventare imbarazzante. Odiava le presse, anche se erano belle presse.
 
“Avanti, non fare la preziosa, è solo un ballo!” insisté lui.
 
“Hey non hai sentito che non vuole?” 
Axl si era alzato, richiamato dal bisticcio che stava avvenendo tra due e si era messo al fianco di Izzie con atteggiamento ostile. Era stato piuttosto aggressivo anche se non si sapeva spiegare perché, però gli aveva dato davvero fastidio che quel tipo facesse il provolone con Izzie. Insomma … lui poteva farlo con le altre, ne aveva diritto, ma proprio non sopportava che qualcuno desse attenzione a lei… qualcuno che non fosse lui ovviamente.
“Allora? Fuori dai piedi!” gli disse facendogli segno eloquente di cambiare aria.
 
“E tu chi sei scusa?” gli domandò il ragazzo con boria.
 
“Il suo ragazzo! Adesso smamma!” Axl disse le prime parole che gli vennero in mente senza nemmeno prestare attenzione al significato che avessero, era come sempre stato investito dalle proprie emozioni e si stava arrabbiando col tipo che non accennava a muoversi. Nella testa di Axl si era creata una competizione con lui, e voleva a tutti i costi che il suo grande ego vincesse. Così, come sempre in quelle situazioni di confronto, finiva per dire e fare le cose seguendo solo il suo istinto senza pensare alle conseguenze delle sue azioni.
Izzie dal canto suo sentendo quella frase sgranò gli occhi, gli era grata che provasse a togliere di mezzo quel ragazzo ma non si sarebbe mai aspettata che iniziasse a difenderla spacciandola addirittura per la sua fidanzata. Insomma per una che odiavi era un fin esagerato. Eppure Axl si stava scaldando, e non poco per giunta.
 
“Lei prima mi ha detto che non lo sei! Vero? ” protestò l’altro allarmato cercando un disperato appoggio in Izzie, che ovviamente rimase in silenzio smarrita in mezzo a quella lite, ma non così tanto da mettersi all’angolo da sola.
 
“Beh credimi, te lo dico io che lo è!” Axl rispose tranquillamente al ragazzo con un sorriso di sfida stampato in volto e senza nemmeno lui sapere cosa stesse esattamente facendo si girò verso Izzie e la baciò appassionatamente. Forse si gettò su di lei anche con un po’ troppa veemenza perché la ragazza finì con la schiena dritta contro la colonna che avevano vicino prendendosi una bella botta. E fortuna che c’era o quello slancio l’avrebbe fatta rovinare a terra. Non stava più capendo niente, un po’ per la rapidità degli eventi, un po’ per l’alcol che aveva in corpo e che stava iniziando a fare effetto, un po’ perché essere baciata  da Axl era davvero l’ultima cosa che si sarebbe aspettata.
Era confusa, fino a pochi minuti prima era la persona che più odiava ma ora quello che stava accadendo le piaceva, la mano libera di Axl tra i suoi capelli a tenerle la testa, il contatto fisico tra i loro corpi, era tutto davvero piacevole. Perciò non cercò di staccarsi o di sfuggire ma rimase lì ad approfondire quel gioco di lingue così interessante e soddisfacente con la persona che meno si sarebbe aspettata al mondo.
Quando finalmente si staccarono, Izzie si toccò le labbra brucianti “Mi hai fatto un po’ male…” gli disse sorridendo riferendosi all’irruenza di Axl. Era stato un bacio focoso da perdere la testa ed era ancora un po’ scossa per la repentinità con cui tutto era accaduto anche se cercò di riprendere un certo contegno perché era sicura che in quel modo erano riusciti a dare spettacolo.
 
“Davvero?” chiese il ragazzo allarmato, l’ultima intenzione che aveva avuto era quella di farle male.
Certo, c’era stato un istante in cui si era reso conto che se se avesse continuato a baciarla in un certo modo avrebbe finito per mangiarla, ma era stato più forte di lui, Izzie aveva delle labbra così belle ed invitanti. 
 
“Scusami non volevo.” Disse abbassando lo sguardo, poi si diede un’occhiata rapida in giro.
 “Hey se n’è andato.” Fece calmo, riflettendo che era ovvio che se ne fosse andato, solo uno stupido sarebbe rimasto dopo quella scena.
Strano per lui ma sentiva piuttosto imbarazzato, non era normale per lui essere impacciato, abituato com’era ad avere tutto ciò che voleva con facilità, e poi sapeva bene di non essere un bravo ragazzo. Eppure  ancora non credeva a quello che aveva fatto. Insomma ci aveva litigato fino a poco prima, era riuscito ad odiarla e trattarla in un modo fastidioso e cattivo e poi erano bastati pochi minuti per fargli cambiare idea. E in che modo!
Ma non era pentito, non si sentiva incoerente, era così e a volte faceva fatica pure lui a capirsi, l’unica cosa che sapeva era che forse era davvero troppo istintivo. Ma restava che gli era piaciuto. Anzi più che piaciuto, potendo lo avrebbe rifatto, ma non subito, non in quel posto. Forse più avanti nella serata se ce ne fosse stata occasione … forse. 

   
 
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