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Autore: Glowen    22/01/2007    17 recensioni
Memore degli insegnamenti dell'uomo che, invece di insegnargli l'Inglese, gli ha insegnato la vita, Todd Anderson sceglie la sua strada. Una brevissima storia sul film 'l'Attimo Fuggente'.
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

*Strappate quella pagina*

***

Il Signor Anderson entra nella classe e i sui studenti lo seguono con lo sguardo, incuriositi.

Si siede alla cattedra e li guarda, senza lasciar trapelare nulla dagli occhi chiari. E’ giovane e questo in linea di massima va a favore degli studenti.

Ma è presto per giudicare, del resto i professori non sono tanto diversi gli uni dagli altri.

Todd Martin Anderson, professore di lettere con Honorem.

Guarda la classe, seduto per la prima volta in vita sua dall’altra parte della barricata.

Guarda i suoi studenti e si sente rivivere in loro. Loro lo guardano e lui non sa più da dove iniziare, sebbene si sia preparato questa prima lezione da mesi.

“Bene” esordisce scorrendo l’elenco

Emerald…chi di voi è Emerald?”

Un ragazzo biondo dall’aria timida alza la mano senza troppo entusiasmo.

“Bene, Emerald. Inizi a leggere l’introduzione e vediamo di farci un’idea di cosa affronteremo quest’anno”

Josh Emerald, che ovviamente tutto il corpo docenti conosce solo come ‘Emerald’, apre il libro e si infila gli occhiali; il resto della classe cerca la pagina giusta mentre pensa che no, non è affatto diverso da tutti gli altri.

Todd Anderson apre a sua volta il libro e prima ancora che i suoi occhi si posino sul titolo, la voce di Emerald lo colpisce come una lancia.

“Comprendere la poesia, di Johnathan Evans Prichard, professore emerito”

Todd Anderson non ha neanche bisogno di leggere il libro, sa benissimo di cosa parla quel saggio.

La prima volta che l’aveva sentito era stato Neil a leggerlo, l’ultima Cameron. Ma ciò che è importante è quello che è successo nel mezzo.

La vista gli si annebbia mentre istantanee sbiadite si affacciano alla sua memoria.

Charlie, sfacciato e rivoluzionario che sorride mentre gli occhi chiari guardano Nolan con irriverenza; Neil, che gli ruba i fogli della poesia e inizia a correre per la camera; Knox, che attaccato a un telefono si fa forza ripetendosi quella frase ancora e ancora; e la grotta piena di fumo e la voce di Pitts che legge una poesia mentre Meekx borbotta con Cameron; e poi lui, John Keating, l’uomo che gli ha insegnato a vivere;

ricorda tutto dei suoi anni alla Welton, dal cuore che batteva forte carico di ideali e voglia di vivere dopo ogni lezione con Keating alla tristezza di quella notte, quando Charlie l’ha svegliato con gli occhi gonfi di pianto e niente è più stato lo stesso. Ricorda le risate di Neil e la sadica ironia di Charlie, ricorda la fiducia che tutti riponevano in Knox e ricorda le lezioni di lettere. Ma soprattutto ricorda quel giorno, quella mattina, quando una poesia inventata davanti alla classe con gli ho chiusi e l’immagine di Walt Witman nella mente gli ha cambiato la vita.

“Non se lo dimentichi” gli aveva detto Keating e no, non se l’era dimenticato.

Aveva scelto lettere perché gli era sempre piaciuto, fregandosene di tutto il resto; e aveva scelto di diventare professore, perché quando si insegna si impara tanto e per preservare in qualche modo viva la memoria di quell’uomo fantastico.

Per provare, nel suo piccolo, a cambiare il mondo; per essere se stesso, come gli hanno insegnato Neil e Keating. Immagina Charlie e Knox, cosi come erano a 17 anni, che seduti infondo alla classe gli restituiscono una sguardo complice e non ha bisogno di altro per sentirsi forte.

Emerald finisce di leggere il saggio e la classe lo fissa.

Todd alza finalmente gli occhi.

“Strappate quella pagina” dice sorridendo.

E lontano nella sua memoria riaffiora quella voce

“Anzi sapete che vi dico? Strappate tutta l’introduzione!”

*******

Allora…sono partita a scrivere questa fics dalle ultime tre righe; quelle frasi mi sono balenate in mente in un’ora un po’ noiosa di economia e mi hanno fatto venire voglia di scrivere questo piccolo delirio sul mio film preferito.

Se avete voglia di lasciarmi un commento…

-Lady Glo-

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