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Autore: sberio    09/07/2012    4 recensioni
Una Bella fisioterapista ed un Edward suo paziente alle prese con un problema di amnesia. Riuscira' lui a ricordare la loro breve ma intensa storia d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Erano passati circa un paio di mesi da quando Edward Masen aveva ritrovato la memoria e da altrettanto tempo Bella aveva interrotto qualsiasi tipo di contatto con quella famiglia.

Solo con Alice si era sentita qualche volta per telefono e aveva cosi’ saputo che Edward si era del tutto ristabilito e che aveva ripreso a lavorare a tempo pieno.
Alice le aveva suggerito piu’ di una volta di passare da loro, con una scusa qualsiasi, affinche’ Edward la potesse rivedere ancora e magari dare uno scossone alla sua memoria, ma Bella stava cercando in tutti i modi di chiudere definitivamente questo capitolo della sua vita e pertanto continuava con una scusa o con un’altra a declinare qualsiasi invito.
Non che la cosa la facesse stare meglio, era contenta di sapere che Edward stesse bene ma d’altra parte il ricordo di lui le faceva ancora molto male, motivo per cui, ogni volta che s’imbatteva in qualche articolo di giornale che lo riguardava, preferiva evitare di leggerlo.
Edward dal canto suo aveva ripreso a lavorare a pieno ritmo, sotto lo sguardo soddisfatto di suo padre. La fusione era ormai alle porte, ragion per cui i suoi impegni, spesso coincidenti con la presenza di Tanya, si stavano moltiplicando.
Agli occhi di tutti non era cambiato nulla, Edward Masen era tornato, per il mondo dopo una lunga trasferta di lavoro di circa sei mesi in giro per il mondo, per la sua famiglia dopo una lunga pausa sabbatica di altrettanti mesi. Solo Alice aveva cominciato a notare delle livissime sfumature diverse nei modi di fare del fratello. Aveva avuto l’impressione piu’ di una volta che qualcosa fosse veramente cambiato, come se Edward cominciasse a non sopportare piu’ il peso di quella vita fatta di apparenze e diplomazia perenni.
Una volta aveva provato anche a parlarne con lui, ma Edward aveva minimizzato la cosa rispondendole che erano solo sue fantasie, tutto era tornato come prima......gia’ ma prima di cosa?
Quella mattina Bella era in ritardo al lavoro. Non aveva sentito suonare la sveglia e il risultato era: colazione saltata e guida ai limiti del lecito fino all’ospedale.
Una volta arrivata in prossimita’ del parcheggio, si accorse che all’ingresso c’era una moltitudine di persone ben al di fuori del normale.
Riusci’ ad infilarsi in mezzo alla folla e alla fine raggiunse il suo reparto.
Una volta dentro, dopo aver indossato il camice, si diresse a rivedere il registro prenotazioni per vedere i pazienti della mattinata.
Trovo’ la pagina relativa alla mattina vuota, con tutti gli appuntamenti rinviati ai giorni successivi.
Non capi’ in un primo momento cosa stesse accadendo e per questo ando’ a chiedere notizie ad una sua collega.
“Bella, mi vuoi dire che ti sei dimenticata cosa succede oggi?”
“Direi proprio di si”
“Oggi c’e’ la cerimonia di inaugrazione del nuovo reparto di cardiochirurgia...non si parla d’altro in questi giorni!”
“Ah si e’ vero....hai ragione, me ne ero proprio dimenticata”
“Gia’, il direttore sanitario ci tiene cosi’ tanto che sia tutto perfetto che ci ha fatto spostare tutti gli appuntamenti a domani, vuole che presenziamo tutti alla cerimonia di inugurazione”
“Immagino che ci sara’ anche qualche autorita’”
“Autorita’ e’ dir poco cara....ci sara’ il sindaco, tutta la giunta comunale, il Vescovo e alcuni rappresentati delle forze dell’ordine”
“Caspita” rispose Bella
“Gia’...per non parlare dei finanziatori dell’opera...a quanto pare a rappresentare l’International Bank ci sara’ il rampollo di casa Masen!”
“Casa Masen?” rispose Bella sbigottita
“Si, lo scapolo d’oro...Edward Masen. Bello, ricco...guarda io ci vado giusto per dargli un occhiatina dal vivo”
“Ah certo” disse Bella alquanto sconvolta, mentre stava gia’ valutando l’idea di chiedere di tornare a casa perche’ non si sentiva bene. Voleva evitare qualsiasi tipo di contatto con lui, anche solo visivo”
All’ora stabilita di inizo dell’inaugurazione pero’ la loro responsabile non ammise repliche: tutti dovevano recarsi ad assistere alla cerimonia. Solo Bella cerco’ di opporre una minima resistenza, le sue colleghe erano ben felici di saltare un giorno di lavoro.
Alla fine Bella si ritrovo’ assieme al resto del personale nella sala conferenze dell’ospedale per assistere al discorso del sindaco e del direttore sanitario.
Ad un certo punto senti’ i gridolini delle sue colleghe che guardavano in direzione del palco della autorita’....si volse anche lei e lo vide: era Edward.
Vestito in giacca e cravatta con un aria molto professionale, sedeva vicino al sindaco con il quale chiacchierava tranquillamente. Vicino a lui c’era una splendida donna bionda con un tailler elegante e discreto: Tanya.
A Bella manco’ il respiro, non lo ricordava cosi’ bello....e adesso aveva un’aria cosi’ professionale da esperto uomo d’affari che lo rendeva ancora piu’ affascinante: era proprio ritornato l’Edward di una volta.
Al termine del suo discorso, il direttore sanitario lo introdusse alla platea con una serie di elogi.
Edward si alzo’ dal proprio posto con una classe innata, si avvicino’ al leggio e ringrazio’ i presenti con un breve discorso con cui mise in mostra tutte le sue grandi capacita’ oratorie.
Bella stentava a riconoscerlo: quel ragazzo dolce e gentile aveva lasciato il posto ad un uomo scaltro e sicuro di se’.
Non riusci’ piu’ a restare oltre, specie quando si accorse di come Tanya lo osservava, consapevole del fatto che tutti lo gurdassero con ammirazione e desiderio, ma con la certezza che fosse solo suo.
Bella si alzo’ dal suo posto e discretamente usci’ dalla sala.
Se ne torno’ in reparto e cerco’ di allontanare qualsiasi pensiero su di lui, concentrandosi a rivedere e aggiornare tutte le cartelle dei suoi pazienti.
Passo’ quasi un’ora in quel modo, nel silezio piu’ assoluto, cercando di concentrarsi sul suo lavoro per evitare che i ricordi tornassero prepotenti nella sua testa. Ad un certo punto senti’ la porta principale aprirsi e dei passi lungo il corridoio. –Strano- penso’ – o qualcuno si era stufato come lei ed era tornato indietro, oppure doveva trattarsi di qualche paziente che non sapeva che oggi le attivita’ erano state sospese.
I passi continuarono lungo il corridoio ma le sembrarono incerti, come a sincerarsi che ci fosse qualcuno a cui chiedere un’informazione.
Bella si alzo’ dal suo tavolo per andargli incontro, apri’ la porta che dava sul corridoio mentre gia’ cominciava a dire “mi spiace ma oggi il reparto e’ chiuso..”quando le si blocco’ il respiro: Edward era davanti a lei.
“Salve” disse lui sorridendole “qualcuno pero’ c’e’...”
“E...Edward” disse lei balbettando ma poi si corresse immediatamente “cioe’ sig. Masen”
“Ciao Bella” rispose lui con tono gentile “come va? stai facendo gli straordinari?”
“Io? ehm no...ma...ma come mai lei e’ qui?”chiese Bella sempre piu’ sbigottita
“Perche’ continui a darmi del lei?” chiese lui con estrema naturalezza “mi risulta che una volta eravamo in confidenza..o mi sbaglio?”
“io...si ma...non capisco cosa vuoi dire....ti ricordi di me allora?” chiese Bella con la voce carica di speranza
Edward la fisso’ un attimo e poi disse “una bella ragazza come te non si dovrebbe mai dimenticare....ma purtoppo ti chiedo scusa....no, la mia testa e’ ancora avvolta in una fitta nebbia”
“Ma scusa....allora non capisco, che ci fai qui?”
“Alice...mia sorella...ringrazia lei. Sono giorni che non fa altro che parlarmi di te e alla fine e’ riuscita ad incuriosirmi...cosi’ ho pensato di approfittare di questa occasione per parlare un po’ con te.”
“E sei venuto qui a cercarmi?”
“Si, credevo di trovarti al ricevimento ma quando ho capito che non c’eri ho pensato di venire direttamente nel reparto di fisioterapia”
“Ma...non capisco...se non ti ricordi di me, come pensavi di riconosermi?”
“Be’, mi ricordo di averti vista il giorno che mi sono svegliato in ospedale, quando ti ho scambiato per una infermiera....e comunque, per essere sicuro di non sbagliare, mi sono portato dietro una tua foto”
“Una mia foto? tu hai una mia foto? ma come..quando?”
“te l’ha fatta Alice durante il barbeque a casa nostra....la tengo qui al sicuro” le disse con aria provocante tastandosi la giacca all’altezza del petto
Bella rimase disorientata dalla risposta e poi lui continuo’ con estrema naturalezza “Ma dimmi piuttosto Bella, come mai non sei al ricevimento con il resto del personale?”
“IO? avevo del lavoro arretrato e...”
“e hai pensato bene di sgattaiolare via....”
“non credo che la cosa ti interessi” rispose lei, questa sicurezza nei suoi modi cominciava a darle fastidio.
“scusami...volevo solo cercare di fare un po’ di conversazione” disse lui con un’aria da santarellino
“perche’” chiese lei in modo piuttosto deciso
“perche’ cosa?”
“perche’ ti interessa fare conversazione con me, se non ricordi nulla”
“te l’ho detto, colpa di Alice....ha continuato a tessere le tue lodi in tutti questi giorni, mi ha raccontato della festa di Emmett in piscina e...beh’, la cosa mi ha incuriosito”
“e cosi’ hai pensato di venire a cercarmi?”
“ero curioso di parlarti di persona...e di vedere se questo mi potesse aiutare a ricordare qualcosa”
“ed e’ servito?”
“No, mi spiace.....e direi che la cosa e’ parecchio frustante”rispose lui abbassando i toni.
Bella lo guardo’ e per un attimo le sembro’ di vedere nuovamente l’Edward che aveva conosciuto e di cui si era tanto innamorata “non devi abbatterti” gli rispose “vedrai che un giorno, quando meno te lo aspetti, un dettaglio magari... ti fara’ ricordare.....guarda il lato positivo della cosa, sono solo sei mesi di buio, almeno hai recuperato tutta la memoria passata”gli disse per confortarlo anche se la cosa le dispiaceva, in fondo in quei sei mesi c’era tutto il loro rapporto.
“Sono abituato ad avere sempre tutto sotto controllo” rispose lui con un tono di nuovo deciso “specie se si tratta della mia vita....e questi mesi di assoluto silenzio sono per me molto irritanti...non sopporto l’idea che qualcuno abbia potuto approfittarsi della cosa” disse in modo duro.
“Mi spiace” rispose Bella “come vedi non posso aiutarti...ora se non ti dispiace” questa conversazione altalenante cominciava a farla star male, non voleva intaccare il bel ricordo che aveva di Edward e invece quest’uomo che le stava davanti lo stava facendo....
“Mi stai mandando via?” chiese lui stupito
“Io...non credo abbiamo nient’altro da dirci...parlare con me non ti e’ servito a nulla..credo che a questo punto sia meglio che le nostre vite continuino come se non ci fossimo mai incontrati”
“Perche’ dici questo?” chiese lui “io vorrei tanto ricordare mentre tu sembri cosi’ ansiosa di dimenticare..”
“voglio essere sincera con te Edward” disse Bella “ non sono ansiosa di dimenticare, e’ solo che io conservo uno splendido ricordo del periodo che abbiamo passato insieme, la tua terapia, il barbeque, la festa in birreria quando ti sei finto il mio ragazzo...”
“come?” chiese lui incuriosito “mi sono finto il tuo ragazzo?”
“si..beh Alice forse non conosce questa storia. Una sera ti sei finto il mio ragazzo e mi hai accompagnata ad una festa di amici in modo da tenermi lontano un tipo un po’ invadente...”
“come sono stato come pseudo-fidanzato?”
“molto molto bravo...” rispose lei compiaciut al ricordo di quella serata “comunque Edward il punto e’ che io ho un ricordo bellissimo di quel periodo, come di quello splendido ragazzo dall’animo gentile e allo stesso tempo spiritoso e divertente che sei stato. Un ragazzo che mi ha portato a vedere le sue serre, che mi ha fatto ascoltare la sua muisca e che mi ha portata a visitare il museo cittadino per farmi partecipe delle sue conoscenze....e adesso invece vedo un’altra persona, del tutto estranea per me, con dei modi arroganti e pretenziosi....io non voglio che tu mi rovini il bel ricordo che ho di quei giorni.”
Bella gli parlo’ con estrema franchezza, come aveva sempre fatto d’altronde. Se questo era il vero Edward Masen, allora di sicuro non avevano nulla in comune.
Edward resto’ a gaurdarla per un momento, poi disse “Alice mi aveva avvisato”
“Riguardo a cosa?”
“Che eri una persona fuori dal comune...diversa da tutte quelle con cui ho avuto a che fare finora..e aveva ragione, pochi avrebbero il coraggio di parlarmi in questo modo sai?”chiese lui
“Forse perche’ io non ho nulla da perdere..” rispose lei
“Giusto...il problema e’ proprio questo infatti. Sono sempre e continuamente circondato da persone che vedono in me sonlo il mezzo per raggiungere i propri scopi, fama, ricchezza, l’invidia degli altri...che alla fine so di poterli trattare anche con poco riguardo, per i loro interessi sono pronti a giustificare qualsiasi mio comportamento. Tu sei diversa invece, mi tratti con franchezza perche’ non vuoi niente da me....sai credo che sia questa la cosa che mi fa stare piu’ male....per una volta che incontro una persona che si interessa a me per quello che sono e non per quello che rappresento...beh, alla fine io non riesco neanche a ricordarla”.
Bella fu colpita da queste sue parole, rivide ad un tratto tutto l’Edward che conosceva e amava...la stessa solitudine, lo stesso desiderio di semplicita’ nelle cose.....si rese conto che forse la facciata poteva essere diversa ma alla fine  si trattava sempre della stessa persona.
Provo’ per lui una rinnovata ondata di affetto e  dovette reprimere l’istinto di abbracciarlo e baciarlo come aveva fatto l’ultima volta che si erano visti....ma questo lui non lo ricordava affatto.
“Edward scusami...forse ho un po’ esagerato....io credo veramente che tu sia una gran bella persona.”
“Una gran bella persona che e’ meglio non frequentare” rispose lui
“No, non volevo dire questo....io conoscevo un altro Edward ma ....adesso comincio a crede che sia sempre la stessa persona”
“e....ti andrebbe di rivederla qualche volta questa persona?”
“cosa intendi?”
“trovarci per un caffe’ o per un aperitivo....scegli tu”
“Edward io...non so se sia il caso”
“Perche’? Lo hai appena detto tu che ti piacerebbe rivedere l’Edward che conoscevi”
“Si ma tu adesso sei una persona cosi’ impegnata,non so se avresti il tempo di...”
“Lascia gestire a me il mio tempo....”
“E la stampa? che direbbe se ti vedesse insieme ad una comune ragazza ?”
“Bella, non cercare scuse con me. Se non hai voglia di bere un caffe’ in mia compagnia non hai che da dirlo”
“No...non si tratta di questo... e’ solo che ... tu adesso sei tornato ad essere la persona importante che eri una volta...”
“Bella, come hai detto tu, sotto questo cumulo di apparenze c’e’ pur sempre un semplice ragazzo e questo ragazzo sta chiedendo ad una ragazza di andare a prender un caffe’ insieme, niente di piu’”
“Ok scusami....ti faro’ chiamare dalla mia segretaria per fissare un’appuntamento allora”
“cosa vuoi dire?”
“che se metti da parte i tuoi toni arroganti e la tua mania di controllo e mi fai vedere quello che c’e’ sotto..allora vada per il caffe’ o per una cioccolata”
“Signorina Bella, con la cioccolata direi che si sta un po’ allargando...”le rispose lui scherzando
“Guradi sig. Masen che io non bevo la cioccolata con chiunque...si ritenga un’uomo fortunato!”
“Caspita! Ma allora vuoi dire che posso di nuovo fare la parte del tuo ragazzo?”chiese lui
“Io sto parlando seriamente” rispose lei con finta indignazione
“Ma anche io! Sarei la persona piu’ invidiata della serata”rispose lui sorridendo
“Edward ti ringrazio del complimento ma...scusami, con la fidanzata che ti ritrovi credo tu sia gia’ la persona piu’ invidiata... di sempre”
“Hai ragione, l’unica differenza e’ che per una volta vorrei vedere qualcuno sorridere a me....non solo ed esclusivamente ai fotografi!”
Bella capi’ il rammarico di Edward in quelle parole e rivide il lui quel ragazzo tanto ricco e invidiato quanto solo. Mossa da una sorta di smisurato affetto nei suoi riguardi, si avvicino’ a lui e poso’ la sua mano su quella di lui sussurrando “Edward..”
A lui basto’ quel contatto per far scattare qualcosa nel suo cervello. Senti’ come un click nella sua testa e l’immagine gli invase la mente in pochi istanti: vide se’ stesso in una stanza da letto sconosciuta e appena illuminata da una debole lampada e poi vide lei, Bella, senza abiti addosso, gli occhi socchiusi come le labbra e le guance arrossate ...lo stava chiamando con quello stesso tono di voce Edward,Edward,Edward....
Si ridesto’ e si ritrasse da quel contatto come se fosse stato scottato dall’acqua bollente.
Bella sobbalzo’ a quell’improvvisa ed inaspettata reazione “Edward” disse “cosa c’e’? non ti senti bene?” continuo’ lei con voce allarmata.
Lui la guardo’ sconvolto per un momento senza dire nulla, poi riusci’ a risponderle “io...no, tutto bene..scusa ma devo andare, io...si, devo proprio andare via...scusami ancora” le rispose e senza darle il tempo di reagire percorse a lunghi passi il corridoio e imbocco’ la porta dalla quale era entrato, lasciando una Bella ancora piu’ sconvolta e sbigotttita di prima.

  
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