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Autore: imaginnarry    09/07/2012    2 recensioni
Vidi la posta su un lato e una busta attirò la mia attenzione. Kingston University.
L’aprii con poca delicatezza e lessi velocemente cosa diceva la lettera.
Ero stata presa. E questo significava: Londra, nuova vita, senza Nathan Sykes.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2.

 
 
Erano passati due mesi dalla mia ammissione alla Kingston University, le lezioni sarebbero iniziate in due settimane e quindi era arrivato il momento di trasferirsi a Londra, in modo da avere abbastanza tempo per sistemarsi.
Salutai un ultima volta i miei genitori e caricai nella macchina di Aaron, mio fratello, l’ultima valigia. Lui e Victoria mi avrebbero accompagnato alla stazione, a Londra mi sarebbe venuta a prendere mia zia Helen, con la quale avrei vissuto.
Osservai le strade della cittadina in cui ero nata e cresciuta, conscia che per un po’ di tempo non le avrei riviste e dovevo ammettere che questo mi dava un senso di sollievo.
Anche se erano due mesi che non sentivo, né vedevo, Nathan a Gloucester, che non era esattamente una metropoli, avrei potuto vederlo da un momento all’altro. Ora che andavo a Londra non correvo questo rischio e sarebbe stato più semplice lasciarmi alle spalle tutto.
 
Ci dirigemmo al binario, dal quale sarei partita ed iniziai a salutare mio fratello.
-Sorellina, comportati bene, mi raccomando. Ci vediamo presto.- mi abbracciò stretta.
-Ti voglio bene, Aaron. Controlla la mamma e il papà. E comportati bene.- dissi staccandomi un attimo. Io e Aaron eravamo sempre stati molto legati, i nostri genitori lavoravano molto e non era raro che partissero, quindi mio fratello maggiore era una delle poche figure familiari che avevo sempre avuto come riferimento. Avremmo anche potuto essere gemelli per quanto ci somigliavamo. Capelli biondi, occhi di una sfumatura dell’azzurro, forma del viso simile. L’unica differenza era il nostro sesso e probabilmente il carattere.
Andai verso Victoria, che aveva gli occhi lucidi. Sorrisi istintivamente, prima di abbracciarla.
-Mi raccomando, non fare danni. Qualunque cosa tu abbia bisogno, sai dove trovarmi.- dissi in maniera protettiva.
-Certo, tanto ti raggiungerò a Londra prima che tu possa immaginare.- sorrise, asciugandosi le lacrime.
Anche lei avrebbe studiato a Londra con me, solo che avrebbe iniziato con un semestre dopo, in quanto un’emergenza famigliare l’avrebbe portata un periodo a Nottingham.
-Ti voglio benissimo, Vicky.- la strinsi un’ultima volta.
-Anche io, tesoro. Ricordati che sei mia e fai la brava.- annuii e mi allontanai.
Riuscii a convincerli che non era necessario che aspettassero la partenza del treno e li salutai un ultima volta con la mano. A quel punto iniziai a mettere le mie valige sul treno.
-Hannaaa!- mi sentii chiamare da una voce fin troppo famigliare, che mi fece gelare il sangue nelle vene. Mi girai molto lentamente per trovare davanti ai miei occhi l’ultima persona che mi sarei aspettata di rivedere. Se ne stava li, con il fiatone per la corsa, i capelli castani più corti tirati su con del gel e gli occhi azzurri-verdi che mi fissavano, facendomi sentire piuttosto a disagio.
Cosa diavolo ci faceva qui?
-Cosa ci fai qui?- chiesi a metà tra il meravigliato e l’indifferente.
-Sono venuto a salutarti. Ho saputo che vai a Londra.- annuii semplicemente –era il tuo sogno essere presa alla Kingston.- lo vidi accennare un sorriso, che creò una strana reazione in me. Non avrei saputo definirla. O forse semplicemente non volevo.
-Non c’era bisogno che tu facessi questo sforzo.- dissi fredda, caricando l’ultima valigia. Prima che potessi salire io, però, venni bloccata per il polso, da una stretta decisa.
-Sì, invece, Han.- il tono con cui lo disse fece automaticamente accelerare il mio battito cardiaco, senza che potessi in alcun modo controllarlo.
-Cosa vuoi, Nathan? Non ho intenzione di perdere il treno per colpa tua.- dissi in un sospiro.
-Ho bisogno che tu mi perdoni, non posso lasciarti andare, sapendo che mi odi e che non mi hai perdonato.- il suo tono era basso e incerto. I suoi occhi avevano quel velo di tristezza, che non avrei mai voluto vedere e sapere che la colpa era mia, mi portò le lacrime agli occhi.
-No, ti prego, non piangere.- sussurrò abbracciandomi stretta. Misi le mie mani attorno alla sua vita e lasciai che il suo profumo mi avvolgesse. Sapevo che era sbagliato, che non avrei dovuto permettergli di avvicinarsi, ma semplicemente non ce la facevo. Tornare ad incastrare il mio viso nell’incavo del suo collo era semplicemente la sensazione migliore provata in questi lunghi mesi.
-Io non ti odio, Nath. Non potrei mai farlo.- sussurrai semplicemente. Questo bastò perché mi stringesse ancora più forte, rendendomi ancora più difficile, volerlo lasciare. –Nath, devo andare, ora.-
Lui si staccò piano, annuendo comprensivo. Mi diede un bacio sulla fronte, com’era solito fare e fece qualche passo indietro.
Salii sul treno, andando a prendere posto e osservandolo dal finestrino. Chi volevo prendere in giro, io non avrei mai potuto odiarlo, così come non avrei mai potuto fare un qualcosa che fosse diverso dall’amarlo.


***Jingle introduttivo***
Sera a tutti!
Come state? Spero bene. (:
Prima di tutto volevo cogliere l'occasione per ringraziare per le recensioni, non me lo aspettavo sinceramente e mi hanno fatto davvero molto piacere. <3
Avrei dovuto aggiornare prima, ma sono stati due giorni intensi tra impegni familiari ed iscrizione all'università, quindi ho aggiornato appena arrivata a casa.
Spero che questo capitolo vi piaccia, sinceramente tra tutti quelli che ho scritto finora, è uno tra i miei preferiti, la scena finale mi piace un sacco. ç_ç Fatemi sapere cosa ne pensate anche voi, dai. :D
Già dal prossimo capitolo posso dirvi che arriverà qualcun'altro dei ragazzi, ma dovrete aspettare per sapere chi sarà, se avete già qualche idea, ditemelo e vedremo chi ha indovinato.
Alla prossima.
#muchlove
-n.
  
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