Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Eleonora999    09/07/2012    5 recensioni
Salve, allora questa è una fic Ichigo/Kisshu.
E' la mia prima storia, quindi so già che sarà difficile guadagnarsi qualche lettrice. Ma ci spero comunque tanto.
La storia è molto incasinatA, dove si capirà qualcosa solo verso la fine della storia stessa.
Ci saranno i tormenti di ghish, varie scoperte sulle origini della sua razza.
ese vi dico DEA DELL'AMORE cosa vi fa pensare?
Bhè, allora entrate e leggete, e lasciate qualche commentino se vi è piaciuta ^^
* Fine della battaglia. E’ finita, ma io mi sento morire. Perché? *
Ho almeno attirato un po' la vostra attenzione? Che fate, leggete ancora l'introduzione.. Entrate e leggete la storia ^^
Ciao ♥
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve ragazzeeeee, come va? A me va abbastanza bene, apparte il fatto che due giorni di mare consecutivo hanno portato scottature dolorose su di me T_T.
Ma è anche grazie al mare che mi è venuta questa fantastica ispirazione.
Bhè si, il settimo capitolo già lo tenevo scritto ed era solo da migliorare.
mi sono scritta da parte la mia nuova ispirazione e ho constatato che la nuova "idea" era molto meglio. 
Però mi dispiaceva buttare via un lavoro già finito, così ho mescolato il vecchio lavoro, con quello nuovo..
e.. Caboooom, mi è uscito questo capitolo. Penso che sia il capitolo più lungo che io abbia mai scritto o.o o sbaglio?! Bhè oltre a questo, vi lascio alla lettura si questo capitolo, nella speranza che non sia una delusione.
Se lo è, per favore ditemelo Y_Y
Buona lettura. ♥

Miracolo
+ extra
" Per la nostra dolce pasticciona "
*Settimo Capitolo*





“ Le parole hanno un peso.
  
Pronunciale con cautela.
 
Non buttarle lì, tanto per riempirti la bocca.
 
Soprattutto quando ti rivolgi a qualcuno che ami, misurale.
 
Una parola cattiva, urlata magari soltanto per rabbia o per stanchezza, può lasciare dei segni che nemmeno ti immagini.
 
Ferite profonde che perdono sangue anche a distanza di anni.
 
E lo so che la ragione non sempre può vincere contro l’istinto, ma alle parole, quando proprio sei fuori di te o non sai cosa dire, prediligi il silenzio. ”


 

* *

 
 

“Ma co.. Ahi!” – si mantenne il capo – “Dove mi trovo..!?”
“Ben Svegliata Strawberry…” Le disse un ragazzo entrando in quella presunta.. Camera?
“Chi-chi sei? Ahii.. che mal di testa, dove mi trovo?” La stanza era al buio, tranne per qualche raggio di sole che si faceva spazio tra le veneziane di quella camera.
Almeno aveva una sicurezza, si trovava in una camera, e su un letto.
Il ragazzo allora aprì le veneziane facendo in modo che la stanza riprendesse aria e luce.
Era una camera di un ospedale, ne era sicura.
Il ragazzo si sedette di fianco al suo letto e le strinse la mano.
“Strawberry, lo so sei un po’ intontita, ma vuoi sapere come ti trovi qua?” le sorrise, solo allora Strawberry si degnò di guardarlo in faccia era.. era MARK? Che ci faceva Mark lì? Non capiva più nulla, ma per nascondere i suoi dubbi gli sorrise al suo volta.
“Mark.. cosa è successo?”
“Bhè Strawberry, ti ho trovato nel parco Inohara, ai piedi del grande albero.. e”
“E cosa..? Mark dimmi la verità..!” ma cosa stava succedendo.
“Ti ho trovata lì, tramortita.. in una pozza di sangue..” - la sua voce era frustata, amareggiata come se qualcosa lo stesse facendo soffrire. – “Strawberry, ho temuto il peggio, correvo a più non posso… quando mi son trovato vicino a te.. non potevo crederci.. non respiravi e perdevi sangue dalla testa”.
Strawberry fu molto sconvolta da ciò che le diceva Mark, ma lei,  assolutamente , non ricordava nulla.
Fu in quel momento che si rese conto di dover dar un’occhiata a quello che era, ormai, il suo ex-ragazzo.
Aveva il volto sciupato, stanco. Non era da lui.
“M-ma-ark, ahi mi fa male la testa..” si mantenne ancora di più il capo.
“Dimmi Strawberry, ma non agitarti  e  non sforzarti, ti ascolto.. per favore” le faceva male vederlo così.
Gli sorrise. “Da quanto tempo sono qui..?”
“5 giorni” fu la risposta immediata. Proseguì. “5 giorni che eri in coma…”
“Coma?.. Io non ric-“ – aveva lo sguardo perso nel vuoto. Ricordava, ricordava tutto ciò che le era successo. Lei voleva morire. Lei non meritava di vivere. Lei.. Lui.. “GHISH!” urlò nella disperazione più totale.
Mark che aveva assistito a tutta la scena, rimase incuriosito. Chissà qual’era la verità.
Strawberry si strinse le tempie, aveva gli occhi sbarrati, stringeva la benda che aveva intorno al capo. Era evidente che stava subendo una violenza psicologica da parte dei suoi ricordi.
“NO.” Era smarrito, era furibonda lei.
“NO. NO. NO.” Mark si preoccupò molto, chissà cosa le stava succedendo, impulsivamente l’abbracciò e lei parve calmarsi..
“Mark.. io non dovrei essere qui, tu non dovresti essere qui.”
“Strawberry.. so cosa dovrei fare, ma non ti preoccupare ti lascerò in pace appena ti dimetteranno, io chiamerò il dottore per farti controllare e che ti facciano tutti gli accertamenti.”
La ragazza-gatto sorrise. “Grazie Mark.”
 

 

* * 5 giorni prima * *
 

 
 

‘No.. cosa ho fatto, sono un emerito completo idiota..’. gli doleva il cuore.
“Strawberyyyy” urlò a squarciagola.
Era lì, fermo e impalato. Gli occhi sbarrati.
L’aveva vista.
Lì terra, inerme.
Un’enorme macchia di sangue che man mano diveniva sempre più ampia.
Finalmente si decise di teletrasportarsi a qualche metro sopra di lei.
Lui, lui è stato la causa di questo scempio, non ci credeva.
Timoroso, pian piano scese al suolo.
Una mano si allungò, voleva verificare, voleva sapere se era viva, ma la trasse subito. Sentì una scossa sulla mano, come se gli dicesse ‘hey ma che fai, fermati non toccarla.’ Non aveva tutti i torti, non voleva farle di più di quanto non avesse fatto già abbastanza.
Voleva portala con se, non voleva abbandonarla, ma quelle scosse che riceveva lo costringevano a non avvicinarsi ulteriormente, e in più, in lontananza sentiva una voce avvicinarsi.
A malincuore si nascose sul grande albero.. e lì vide la scena che non avrebbe mai voluto vedere, lui.

 

Ancora lui.

 

Per quanto tempo aveva intenzione di galoppare la sua sfortuna.?
Lo vide avvicinarsi, urlare il nome della sua preziosa gattina.. la alzò sofferente e scappò via, con il corpo di quella ragazza che aveva sempre amato.
Sarebbe partito. Sarebbe andato via.
Avrebbe dichiarato di aver fallito la missione.
Il suo pianeta forse l’avrebbe potuto deriderlo, ma forse era meno grave del senso di colpa che si portava addosso.
L’aveva uccisa, e questo lo uccideva.

 

* *

 

Passarono circa 2 giorni dall’accaduto, ma di abbandonare la Terra non se ne parlava.
Sentiva che qualcosa lo teneva ancora legato li.
In cuor suo sapeva, sperava che Strawberry non era morta, ma l’evidenza lo ingannava.
Lui stesso constatò che non respirava, lui stesso.
Così si affidò al suo cuore. Chiuse gli occhi e dopo un po’ li riaprì.
Si ritrovò in quella che doveva essere una camera d’ospedale, anche sul suo pianeta c’erano.
Lei era lì, intorno aveva dei fili che di conseguenza erano collegati ad un grande macchinario, che ogni tanto emanava un *bip*.
Impulsivamente le toccò la mano sinistra, quel *bip* divenne più frenetico.
Non capiva cosa avesse combinato.
Strawberry impercettibilmente mosse l’indice, ma Ghish non se ne rese conto.
Quei bip prendevano ad andare più velocemente, un rumore così assordante che catturò l’attenzione dei medici fuori alla porta.
In tempo riuscì a smaterializzarsi . Si nascose fuori alla finestra.
Quelle strane finestre erano chiuse, quindi non l’avrebbero mai scoperto, ma potè sentire ugualmente quello che dicevano.
Ed insieme a quelle parole il suo cuore iniziò a galoppare di felicità.
“Ma è incredibile, è un miracolo.. non ci credo. Chiamate il ragazzo”
“S-salve dottore mi dic.. Strawberryyy, sei viva” le strinse le mani.
Il dottore gli sorrise “Ragazzo vostra sorella è viva, ma non è del tutto cosciente..”
“Oh.. Strawberry..” aveva detto di essere il fratello, perché sapeva che Strawberry si sarebbe ripresa, e sapeva anche che se avesse detto che era il fidanzato lo avrebbe spellato vivo.. sorrise.
‘Ma la gattina è figlia unica.. vuoi vedere che quel mollusco..’ stavolta decise di ritornare nella sua astronave, aveva il sorriso sulle labbra.
Da quella sera, per tre notti consecutive continuava a farle visita.



 

* *



 

Passarono tre giorni da quando uscì da quell’ospedale, l’unico suo pensiero stavolta era quello di tornare a casa, farsi una bella doccia e.. riflettere!
‘Allora era questo quello che voleva Ghish? Vedermi morta..?’ una lacrima gentile le bagnò il viso.
Le faceva male sapere che quell’alieno voleva la sua morte, anche se ci avrebbe messo la mano sul fuoco, negli ultimi giorni lo aveva sentito vicino.
Arrivò a destinazione e finalmente, con gioia entrò in casa.
Salì le scale ed entrò in camera sua, era rimasto tutto come quella notte.. la finestra aperta, il letto disfatto. A sua insaputa il suo corpo tremò di paura.

 



Cercò di non pensarci e andò a farsi la doccia.
“Aaaaaaah, ci voleva proprio questa doccia *-*, ma aspetta un attimo, fammi leggere la lettera delle ragazze..”

“Ciao Straw,
 siamo Lory, Paddy, Mina e Pam.
Questa lettera avrà calligrafie diverse perché ognuna di noi ha scritto un pezzo personale solo per te.
Lory: Ciao Straw, sono Lory, in questi giorni mi sento sola, non averti al mio fianco mi rende triste.
Tutte noi siamo tristi. 
Strawberry, spero che verrai il prima possibile al lavoro.
Ho cercato di parlare con Ryan, volevo venirti a trovare, me lo ha vietato.”
«.. Ryan aveva già capito tutto..»
“ ma mi fido comunque delle sue parole, mi ha detto che stai bene e che anche se hai la febbre sei sempre la solita pasticciona hahaha.
In questi giorni
Il locale era pienissimo, e senza di te ci siamo sentite un po’ perse, inoltre quei ragazzi che frequentavano il locale mi torturavano sempre chiedendomi ‘Hey dov’è finita quella bomba della tua amica rossa?’  haha ma ci credi?
Comunque io mi sono presa una vacanza di circa 3 giorni andrò in un centro benessere, mi servirà per rilassarmi, e per tenere i nervi saldi.. Straw, ho da dirti molte cose.
Paddy: Ciao gattonaaaaa come stai?
Lo sai il mio sogno si è avverato, condurrò un tour tutto mio.!
Anch’io volevo venirti a trovare ma Ryan me l’ha impedito.
Pensa per due giorni mi ha incatenato al pilastro del caffè solo perché io lo avevo minacciato del fatto che se lui non mi permetteva di venirti a trovare lo avrei fatto di nascosto..
T____T mi sento insicura senza di teee, guarisci presto, ti voglio troppo bene :P”
«Oh.. Paddy..»
Pam: Strawberry, io non sono il tipo da avere una conversazione molto viva, e neanche il tipo di scrivere lettere. Ma sono il tipo di fare sorprese, ma vedendo i continui rifiuti da parte di Ryan non mi sono azzardata a chiedergli di venirti a trovare.
Strawberry ho visto cose in te, che penso solo Ryan sappia.
Mi limito spesso ad osservarti e..
piccola non preoccuparti, segui sempre il tuo cuore.
Ti voglio bene.
Mina: Hey ritardataria, come stai?
Ti sembrerà strano ma non faccio altro che pensarti, Strawberry mi manchi davvero tanto.
A volte piango, ma non per colpa tua, ma mia, perché quando siamo in compagnia non facciamo altro che litigare.
Ho voluto essere l’ultima a scriverti questo pezzo di lettera, perché mi vergogno un po’ di mettere a nudo i miei sentimenti, e vorrei che solo la diritta interessata ne sappia il contenuto.
Forse non sono come Paddy che ti fa sempre sorridere, non sono come Lory che confida sempre in te, e non sono neanche come Pam, mi dispiace essere quello che tu odi.
Straw, sei un’amica molto speciale per me, anche se non te lo dimostro mai..
Ti ringrazio per avermi scaldato il cuore.. grazie ancora Straw.
Guarisci presto.. Tua Mina..”
«.. Stupida, ti voglio molto bene anche io Mina .. »

Calde lacrime iniziavano a riempirle il viso, era felicissima, aveva delle amiche fantastiche.
Ma la sua attenzione fu attirata dal retro della lettera.

“Ciao amore mio, sono Ryan
Mi sono preso la briga di prendere la lettera delle ragazze, l ho aperta e a loro insaputa ci ho messo anche il mio pezzo di lettera.
Forse questa lettera la leggerai a distanza di giorni, magari perché sei furiosa con le tue amiche, o ancora peggio, come temo è che te ne sei dimenticata.
Non so perché ti sto scrivendo queste righe, ma ne sento il bisogno.
Strawberry, ti ringrazio dal più profondo del mio cuore per avermi donato il sorriso.
Sei la sorella che non ho mai avuto.
 Sei dolce, solare, testarda e anche pasticciona, ma è così che ti ho conosciuto.
Avevi solo 14 anni, eri molto graziosa ed anche combattiva, e pensare che non mi eri neanche simpatica.
Strawberry, spero che per te io sia stato un ottimo amico-fratello.
In questo viaggio in America so già che mi mancherai.
Ho paura di perderti.
Perdonami se non ti dimostro il bene che ti voglio, ma tu lo sai, non ti lamenti.
Ora ti lascio alla lettura di queste righe, ciao piccola ci vediamo tra dieci giorni…
PS: Ghish.. ti ama.”

Altre lacrime.
“Oh Ryan, perché.. perché .. aiutami!” - Aveva preso una decisione. Era il momento di agire, si vestì, e uscì di casa.
La meta? Insicura.
Lei? Insicura.
Dove l’avrebbe trovato? Non lo sapeva. 

 

* *
 

Nel buio della notte, per le strade ormai deserte di Tokyo, una ragazza dall'aria affaticata non demordeva, continuava la sua ricerca urlando il suo nome a squarciagola.

“GHISH!”
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Eleonora999