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Autore: nowtellmeastory    09/07/2012    9 recensioni
Dal capitolo 7:
“Aspetta un attimo Christ –lo interruppe Zacky sgranando gli occhi- ci stai dicendo che abbiamo in casa una ragazzina minorenne scappata di casa, e che se i genitori lo vengono a sapere, finiremo TUTTI nei casini??” Okay, si era incazzato.
Johnny annuì con aria colpevole.
“Oh, ma tu e Matt vi siete bevuti il cervello?!?!” Iniziò a dire.
“Andiamo Zacky, cosa avresti fatto tu al posto nostro?” Ebbe l’istinto di provare a proteggerla. Strano!
“Che cazzo di situazione!” Si mise a ridacchiare Brian.
“E tu Jimmy?? Non dici nulla??” Insisteva Zacky.
“Io.. beh.. a dire la verità io avrei fatto la stessa cosa, Zacky..” il ragazzo era rimasto molto sorpreso dalla giovanissima età di Gwen, ma non riusciva proprio a vederne i lati negativi. Lui vedeva solo una ragazza che andava protetta, e anche se la conosceva da nemmeno 24 ore, poteva dire tranquillamente di volerle bene.
E se volete sapere di più, basta solo leggere! :)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 22.


Dopo quella palese dichiarazione, Gwen decise di aiutare Matt nel conquistare Val, visto che lui la aveva aiutata a rifarsi una vita, a soli diciassette anni.
“Ho in mente una cosa..” disse guardandolo sorridente.
“Dimmi tutto!” Il ragazzo le rivolse l’attenzione scrutandola attentamente.
“Eh no, è una sorpresa. Non la puoi sapere!” Rise, per poi scappare al piano di sopra, con in mente una cosa carina per far incontrare finalmente da soli in modo romantico, il dolce Matt e la bella Valary.
Percorrendo il corridoio, si trovò Brian che usciva dalla sua camera. Abbassò lo sguardo e proseguì per andare a cercare Jimmy, fino a che non si sentì la sua mano sulla spalla che la fermava bruscamente.
“Gwen.”
“Mi fai male Brian!!” La ragazza scansò la mano del chitarrista dalla spalla e lo guardò.
“Ti prego Gwen, devi ridarmi quella roba.”
“Stai scherzando spero.”
Il ragazzo aveva un’aria piuttosto stressata, strano vedere come da un giorno all’altro avesse cambiato espressione e non sembrava più così forte.
-
“No, non sto scherzando. Gwen, ne ho bisogno, maledizione!”
“Non ti dirò né dove l’ho messa e né te la darò, fattene una cazzo di ragione e se proprio vuoi star meglio, ti vai a disintossicare. E meno male che non eri dipendente..” scossi la testa e mi girai per andare via.
“Mi costringi a trovarla da solo, ragazzina.” Mi voltai ancora verso di lui e lo guardai arrabbiata.
“Uno: il mio nome è Gwen. Chiamami ancora ragazzina e avrai un altro tatuaggio. Sulla tua faccia, con la forma di cinque dita. Due: ficca il naso nelle mie cose e ti posso assicurare che ti faccio fuori, Brian. Tre: non sei in grado di dettare legge. Detto questo, buona giornata.” Me ne andai con tutta la rabbia possibile in corpo e cercai di calmarmi prima di bussare alla camera di Jimmy, contando fino a dieci, per sbollire.
“Chi è?” Mi rispose tranquillamente.
“Sono Gwen, posso entrare?” Poggiai la mano alla maniglia e attesi la sua risposta.
“UN ATTIMO!” Lo sentii agitato tutto d’un tratto e aspettai fuori fino a che non mi venne ad aprire, dopo un paio di minuti.
“Scusa se ti ho disturbato, magari posso passare più tardi..” abbassai lo sguardo un po’ imbarazzata, mettendoci anche il fatto che avevo addosso il costume e il telo.
“No no, entra pure! Certo che tu e Johnny ne fate di casino in piscina eh!” Rise e aprì la porta per farmi passare.
“Beh un po’.. –sorrisi e lo guardai, per poi guardarmi intorno- ma qui c’è un casino enorme.. che stavi facendo?”
“Io? Niente! Sono un tipo disordinato di natura, figurati..” si grattò la nuca nervosamente e cercò di distrarsi guardandosi intorno.
“Okay.. ahm, volevo parlarti di una cosa, riguarda Matt e Valary!” Diventai euforica e mi misi a sedere sul suo letto, guardandolo sorridente.
“Oh, Matt e Valary, quei due ci girano intorno da quando eravamo ragazzini e ancora non si decidono ad uscire. E’ uno strazio!” Scosse la testa e incrociò le braccia, poggiandosi allo stipite della porta.
“Appunto, è palese che si piacciono e bla bla bla, tutto il resto, mh? Io ho pensato che potremmo organizzare una cosa carina per farli incontrare da soli e far finalmente ardere la scintilla!” Feci un gesto teatrale con le mani e lo guardai entusiasta.
“L’idea non è male, ma.. sicura che vuoi il mio aiuto? Non me la cavo bene con queste cose!” Venne a sedersi vicino a me e mi guardò preoccupato.
“Tu lascia fare a me, e quei due saranno la coppia più bella del mondo.” Sorrisi mettendogli un braccio sulle spalle.
-
Calò la sera, e tutti cenarono insieme, ai soliti posti. Brian punzecchiava Gwen, Gwen punzecchiava Brian, gli altri se la ridevano e Zacky scuoteva la testa sconsolato, pensando di avere a che fare con dei bambini.
Quando fu ora di andare a letto, ognuno si ritirò nella propria stanza, ma stranamente Gwen non riusciva a prendere sonno. Si girava e rigirava nel letto, si alzò un paio di volte e andò alla finestra per prendere un po’ d’aria, ma niente. Morfeo quella notte sembrava avercela con lei.
“Non sono tranquilla.. -sussurrò inginocchiandosi e prendendo la valigia, assicurandosi che la roba fosse ancora lì, e infatti tutto era a posto, ma la ragazza aveva un brutto presentimento -Brian, quel figlio di put..” continuò e si bloccò subito dopo, intuendo che qualcosa non andava. E sapeva anche cosa.
Si vestì in fretta e controllò l’orario. Erano quasi le due di notte, più o meno lo stesso orario dell’altra volta.
Uscì facendo silenzio, e a passi veloci si diresse verso lo stesso parco dell’altra volta. Mentre camminava si malediceva, perché lo avrebbe dovuto lasciar perdere, perché non avrebbe dovuto importargli di lui, perché se i ragazzi l’avessero scoperto, sarebbe successo il finimondo. Stava rischiando tutto per colpa sua, e appena ne avrebbe avuto l’occasione, lo avrebbe preso a schiaffi sul serio.
-
“Si può sapere perché mi segui?” Mentre mi guardavo intorno, sentii una voce provenire da dietro le mie spalle. Era lui, il mio presentimento era fondato, e lo trovai con le spalle contro un albero, con una gamba piegata all’indietro, e la solita faccia strafottente, con i suoi occhi che mi fissavano, mezzi coperti dal cappello nero. Mi voltai e tolsi il cappuccio, prendendo un grosso respiro profondo.
“Perché lo sapevo che saresti venuto qui. E perché ho detto che non ti avrei permesso di rifarlo.” Lo guardavo fredda.
“Sto aspettando Vincent, puoi andare via? Non lo ripeterò una seconda volta.”
“Tu e ..Vincent, potete andare a farvi fottere. Io da qui non mi muovo.”
“Gwen, ascoltami bene. Non sarei qui se tu mi avessi dato la MIA roba, e poi è pericoloso.”
“Per me o per te?”
“Per me perché gli scambi si fanno senza occhi indiscreti, e per te perché gli spacciatori qui girano armati.”
“Non ho paura.”
“Tu no, io però potrei andare nei casini per colpa tua, e non voglio finire nei guai per una ragazzi.. per una come te.”
“Già il fatto che non mi chiami più ragazzina è un passo avanti.” Dissi tranquillamente sedendomi sull’erba, vicino a lui.
“Cosa sei? Un cane da guardia?” Abbassò lo sguardo su di me e io lo alzai di rimando. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, e poi guardammo altrove, nello stesso momento.
“Sono una povera stupida che non vuole la rovina di un altro essere umano, ecco tutto. E dovresti ringraziarmi.”
“Te lo puoi scordare.” Si accese una sigaretta e si sedette di fianco a me, poggiandosi con la testa al tronco dell’albero.
“Brian, ti rendi conto di quello che sto rischiando per questo?” Lo guardai mentre lui aveva lo sguardo alzato distrattamente sui rami alti dell’albero.
“Io non ti ho chiesto di rischiare niente, né di seguirmi quando esco. Ma.. non lo hai ancora detto ai ragazzi, da quello che ho visto.”
“No, non l’ho fatto, ancora.”
“Come mai? Ero convinto che appena avessi messo piede in casa fossi andata dai ragazzi a dire tutto.”
“Non l’ho fatto prima di tutto per Jimmy. Tu e lui avete un legame molto forte, e saperlo lo ucciderebbe. Perché lui è il tuo migliore amico e perché tu non gli hai mai detto nulla. Poi perché ho da fare una cosa importante e tu non puoi metterti in mezzo ai miei piani.”
“Che piani?” Mi guardò di scatto.
“Non ti riguarda, ho chiesto a Jimmy di aiutarmi..”
“Che intenzioni hai con lui?” Continuò a guardarmi rivelando per la prima volta una serietà piuttosto rispettosa nei miei confronti.
“Io con lui sto bene. Ovvio, non stiamo insieme e non vogliamo fare chissà quali grandi cose, ma ci troviamo bene in quei momenti in cui restiamo soli e quindi stiamo stringendo un bel rap.. MA COSA TI IMPORTA??” Arrossii e ringraziai il cielo che fosse buio, così lui non notò il rossore sulle mie gote.
Rise mostrando la dentatura perfetta e bianca nonostante le tante sigarette, mi diede una leggera spallata per smuovermi, e per un secondo, risi insieme a lui. La prima volta che stavamo tranquilli insieme.
La tranquillità e le risate, in una situazione assurda e ai limiti del pericolo.
“Haner! Hai portato la tua amichetta?” La voce dell’uomo della volta precedente ci interruppe, e Brian scattò in piedi, tornando serio, mentre io stringevo al petto le ginocchia e guardavo la scena, mostrando una forza e un coraggio mai mostrati prima.
“Mi ha seguito, non l’ho portata io.”
“Haner, Haner, Haner.. le conosci bene le regole, ero stato chiaro l’altra volta.” Disse con voce profonda e inquietante, con quella nota di rimprovero ironico che solo ai film sanno fare.
“Vincent, per favore. La ragazza è un tipo a posto.”
“Ma ha due occhi e una bocca, e questo non va bene. I nostri affari finiscono qui.”
“Come sarebbe a dire finiscono qui?? Vincent, sei uno stronzo!” Lo prese per un braccio e si trovò spaventosamente vicino a lui.
‘Brian, non scherzare, stai attento, ti prego..’
“Non mettermi le mani addosso, Brian.” In una frazione di secondo vidi un coltellino puntato poco sotto la mascella del ragazzo, e portai una mano alla bocca, voltando lo sguardo.
“Vai via Gwen. Immediatamente.” Mi disse con una calma spaventosa mentre guardava dritto negli occhi il suo spacciatore.
“Ferma lì.” Mi ritrovai una pistola puntata contro, e tremai come mai avevo fatto in vita mia.
“Abbassa quella pistola Vincent, è poco più che una bambina, non puoi farle del male.” Chiuse gli occhi cercando di restare calmo, attento ai movimenti per non sfregiarsi con la lama del coltellino.
“E’ una bambina molto bella, poi. Avvicinati.”
“Brian..” sussurrai per paura che ferisse lui in uno scatto improvviso più che perché facesse male a me.
“Fai come ti dice ma con cautela Gwen.” Cercava di guardarmi con la coda degli occhi ma non ci riusciva. Lo vedevo nel provare a girare leggermente la testa ma ogni volta tornava sempre al punto di partenza.
Mi avvicinai con una lentezza innaturale e lui abbassò piano la pistola, causando un mio momentaneo sospiro di sollievo.
“Io ti lascio andare.. –guardò Brian con un sorriso malizioso- se tu mi cedi la ragazzina per una notte. Domani mattina passi da me e puoi riprendertela.”
“Tu non la toccherai nemmeno se questo dovesse costarmi la vita.” Lo guardò con ribrezzo e posò una mano sulla sua, quella in quale aveva il coltellino.
“Brian, se questo può salvar..”
“STA’ ZITTA GWEN! -Mi zittì con rabbia e decisi di non dire più una parola, per non peggiorare la situazione- Vincent, lasciaci andare. Nessuno dei due dirà una parola, nemmeno su quello che è accaduto stasera.”
L’uomo scosse la testa e lo scansò via, prendendo poi me strattonandomi per un braccio. Per un po’ non mi provocava una slogatura. Provai ad urlare presa dallo spavento ma mi posò una mano sulla bocca e così iniziai a dimenarmi, cercando di non piangere.
“Sta’ buona.. potrebbe essere peggio per tutti e due se ti agiti.” Mi sussurrò, e rabbrividii mentre toglieva la sua sporca mano dalla mia bocca.
“Brian, aiutami, ti prego!” Strozzai la voce in gola con il battito a mille. Il bastardo ripose il coltellino e puntò me con la pistola, facendomi zittire del tutto.
Una luce e una frenata brusca proveniente da un auto interessarono l’attenzione di tutti e tre, che rivolgemmo lo sguardo sulla strada e vedemmo venirci incontro non uno, ma ben quattro dei Sevenfold.
“Chi sono questi figli di puttana? Amici tuoi, Brian?” Disse facendo più pressione con la pistola sulla mia pelle.
“Lascia andare la ragazza, altrimenti non vedrai la luce del giorno.” Ringhiò Jimmy avvicinandosi.
“Fermo Jimmy. –Lo bloccò Matt- Dicci cosa vuoi, anche denaro se necessario, ma lascia andare la ragazza.”
“E’ questo il punto, io voglio questa ragazza ma il vostro amico Brian non vuole cedermela!” Ghignò. Riuscii a vedere Zacky che rimasto più indietro rispetto agli altri, componeva qualcosa sul cellulare. Intento a fare il porco con me, strofinando il naso sul mio collo, il bastardo non si accorse che Jimmy si stava preparando ad assalirlo da dietro. Fu questione di pochi secondi prima del caos, caos totale. Fui scansata via dalle braccia di Matt, che mi spinsero via con forza affinchè mi allontanassi dal gruppo. Urla, botte, gente che si strattonava. E poi uno sparo. Chi aveva colpito? Chi era stato ferito? Chi si era accasciato al suolo? 
Caddi sulle ginocchia e sentii un liquido caldo scorrere sul mio addome, portai la mano sul punto che bruciava e capii che quel proiettile aveva colpito me. Chiusi gli occhi e caddi di lato, sperando solo che i ragazzi si accorgessero che la loro trovatella era riversa in una pozza di sangue, mentre perdeva i sensi sempre più velocemente.



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Che dire? Capitolo molto molto forte, siamo passati dalla dolcezza alla crudeltà più assoluta. La colpa è di Second Heartbeat, mai scrivere con quella canzone come sottofondo! ù_ù
Come vi è sembrato? Ve lo aspettavate? Aspetto TUTTI i vostri commenti! :D
  
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