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Autore: TheCandyCoverGirls    09/07/2012    5 recensioni
Due figlie. Due destini. Uno scambio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 4

 

   - Racconti -

 

                                                                                 

 
 
 
 
 

Non ho voglia di tornare a casa, non in queste condizioni. Non sarei in grado di evitare domande, e non sarei neanche in grado di dare risposte.
 
”Spero solo che Dante non si preoccupi troppo se per pranzo non mi vede ancora arrivare. Cavolo fa davvero caldo!”
 
Diedi un’occhiata in giro. Non c’era nessuno.
Tolsi i vestiti e – rimasta in costume – mi tuffai in acqua.
Nuotai in profondità, finché non cominciai a sentirmi i polmoni risucchiati dalla pressione. Risalii e poco prima di uscire con la testa in superficie, vidi un’ombra avvicinarsi.
 
“Oddio una manta! Aiuto!”
 
Nuotai verso il pontile, con il cuore che batteva a mille per lo spavento. Se non si fosse capito, ho paura delle mante.
Mi sdraiai sul pontile e lascai che il Sole mi asciugasse la pelle. Era come ricevere una dolce carezza.
 
Un rumore di schizzi mi fece girare lo sguardo verso il mare. Un raggio di Sole mi offuscava la vista e l’unica cosa che riuscii a distinguere fu la sagoma di una donna. Sembrava guardare verso di me, anzi no, stava guardando me, ne ero certa, perché si stava avvicinando sempre di più al pontile.
 
“Ahh, che sciocchezze! Chissà che gliene può fregare di me. Da quando ho le manie di persecuzione?!?”
 
Chissà come, la sagoma era sparita sotto i mei occhi. Mi girai a pancia in giù con le braccia penzoloni.
 
<< Ehilà! Bella giornata, non è vero? >>
 
Sussultai dalla sorpresa.
 
“Ma come?”
 
La guardai.
Quello che vidi diciamo che mi mozzò un pochino il fiato. Ma giusto un pochino, dopotutto quella era la ragazza del mio sogno.
 
 Mi sembrava di guardare in uno specchio. Adesso capivo perché mi era parso di conoscerla da sempre: era uguale a me!
Anche lei mi guardava con aria stupita; poi mi sorrise.  Un sorriso caldo.
 
<< Sei uguale a me! >> dissero le nostre voci al uni suono. La ragazza rise. << Be’… Non proprio uguali… >>.
 
“Su questo non ci sono dubbi”, pensai.
 
La guardai meglio.
Per quanto cercasse di nasconderlo, non potei fare a meno di notare una cosa che mi lasciò stupita e non.
In quel momento mi accorsi per la prima volta che nella parte inferiore del corpo non aveva le gambe. Aveva una coda.
Era una sirena.
 
(Sclero generale! xD N.d.C.C.)
 
<< Ma tu sei >>. Lo stupore m’impedì di proferire altre parole.
 
<< Una sirena. Forse, la più incosciente di tutte. >> Credo di aver capito a cosa si riferisse.
 
<< Non ti preoccupare, so mantenere i segreti. Specialmente i miei… >> Questa non era una battuta, era una consapevolezza troppo opprimente.
 
<< Per tutti i cavallucci marini! Sei la mia copia spiccicata! >>. Iniziò a nuotarmi intorno, come per studiarmi. << Se non fosse per i capelli…. E la forma! >>
<< Non capisco come sia possibile una cosa del genere >>.
 
<< Benvenuta nel club >> commentai io.
 
 La osservavo mentre si scervellava per rispondere alle nostre (più che altro alle sue. Io volevo stare in santa pace e alternare momenti di sclero a momenti di depressione. E magari farmi anche un paio di filmini mentali, che, come tutti sanno, fanno bene alla salute, soprattutto quando la si conserva così a lungo sottovuoto per un rosso che non si vuole fare avanti ) domande.
Ogni tanto la sentivo borbottare qualcosa tipo “ Non ho mai sentito di alter ego umani, perciò lo escludo “, “ Nessuna maledizione “ o “ No, lo escludo da principio “. Poi, alla fine esultò.
 
<< Ci sono! >> Io sussultai. << L’unica spiegazione plausibile e allo stesso tempo non certa, è che noi siamo gemelle! >>
Sembrava soddisfatta della sua teoria.
 
<< Questo è impossibile >> dissi.
 
<< Trovami una soluzione migliore, allora >> disse sempre allegra e sorridente.
 
<< Ecco la soluzione >> Mi rivestii e feci per tornare verso la spiaggia.
 
<< Aspetta! >>
 
<< In 26 anni ho badato a me stessa. Da sola. Ora ho degli amici su cui fare affidamento. Non mi serve rincorrere l’ipotesi di una sirena solo perché mi assomiglia. >>
 
<< Ma… >>
<< E se facessimo uno scambio? >> urlò lei alle mie spalle.
La ignorai.
 
Tornata a casa, aprii la porta malamente.
 
<< Zhalia, finalmente! Dov’eri finita? >>
 
<< Non sono affari tuoi. Adesso lasciami in pace. >> E salii in camera mia.
 
Ok, d’accordo, forse sono stata un po’ troppo fredda con Dante, ma che ci potevo fare? Tutto mi sembrava così assurdo e…. Completamente senza senso.
 
“ Ho parlato con una sirena. “ Questo era senza dubbio assurdo. “ Ma era davvero una sirena?”
“ Probabilmente mi sono solo immaginata di vedere una coda al posto delle sue gambe. O peggio ancora mi sono immaginata la ragazza! Ok, è ufficiale sono pazza.”
 
Mi misi nuovamente a pensare a quello che mi aveva raccontato Klaus. Ero ancora arrabbiata.
 
“Però… “
 
Afferrai il computer e feci una piccola ricerca.
 
“ Clara White “ Cliccato sul link, si aprì una scheda.
 
“ Clara White. Figlia del capo del consiglio Huntik George White. Abile cercatrice. E bla bla bla. “
 
“ Ecco! Momentaneamente a riposo, trascorre le sue giornate a Parigi. “
 
“ Perfetto! “
 
Preparai velocemente un marsupio con tutto il necessario. Quando gli passai davanti Dante mi guardò interrogativo. Poverino, non aveva il coraggio di parlarmi. Mi sentivo in colpa.
 
<< Scusa per prima >> gli dissi dispiaciuta.
 
<< No, hai ragione, non mi sarei dovuto intromettere in fatti che non mi riguardano >> ammise freddamente.
 
<< Tu non puoi capire. >>
 
<< E chissà perché! >> Esclamò alzando le palme delle mani al cielo.
 
<< Scusa ma adesso devo andare >> dissi sulla porta d’ingresso.
 
<< E dove, di grazia? >> Lo guardai seria.
 
<< A dare un senso a questa assurdità >>.
 
 
Arrivata all’aeroporto di Parigi, controllai sul cellulare l’indirizzo che mi ero scritta.
 
“78, Rue Camille.”
 
Guardai la mappa e costatai che il posto era alquanto lontano, così presi un taxi.
Dopo aver attraversato tutta la città, la vettura si fermò davanti ad un enorme edificio bianco ben tenuto.
Scesi dal taxi, notai che si trattava di una casa di riposo.
Le finestre erano grandi e contornate da bellissimi fiori, tutti di colori diversi.
Entrai nell’edificio. Il pavimento era di marmo rosso e c’erano statue e dipinti rappresentanti i vari capi della fondazione Huntik.
 
Mi soffermai su un dipinto in particolare.
“Il Sig. George White con la figlia Clara.” lessi inciso sulla targa. Mi avvicinai.
 L’uomo aveva i capelli ormai bianchi e gli occhi color nocciola; era un uomo bello e tonico. Avrà avuto sì e no cinquanta anni.
La figlia, circa quindicenne, aveva i capelli castano scuro e gli occhi del padre. Una bella ragazza.
 
<< Un bel quadretto famigliare, non trova? >> mi chiese qualcuno alle mie spalle.
Saltai dallo spavento.
Mi girai, e non potei far altro che sorridere. Davanti a me c’era una signora anziana che mi guardava sorridente da dietro due lenti spessissime.
 
<< Eh già >> confermai ricambiando il sorriso. << Se non sono troppo indiscreta… Come mai la madre non c’è nel ritratto? >>
 
<< Morì durante il parto >>.
<< Il padre era un bell’uomo, non trova? Daniel gli assomigliava molto >>, disse cambiando subito argomento.
 
“Papà”.
 
<< Lei conosceva la famiglia White? >> La donna mi sorrise. << Se vuole le racconto di loro. >>
 
<< Mi farebbe piacere ma io… >> La signora, senza dire niente andò in un’altra stanza. Io la seguii.
 
<< Prego, si accomodi pure >>, mi suggerì lei offrendomi una tazza di tè, ormai freddo.
 
<< Io però sto cercando la ragazza del quadro… >>.
Lei mi guardò sorpresa.
 
“Brava Zhalia. Complimenti. Adesso penserà che a nessuno importi di lei! Cazzo, ma che ti costava fare un po’ di conversazione con questa simpatica signora? Accidenti a te e alla delicatezza che ti ritrovi!”.
 
<< Come mai cercava Clara? >> mi chiese poco dopo.
 
<< Mi scusi, non mi sono nemmeno presentata. Mi chiamo Zhalia, e ho saputo che mia nonna alloggia qui. Avrei tante cose da chiederle… >>
 
<< Naturale >>, commentò lei.
 
<< Sa, dove posso trovarla? >> le chiesi guardandola negli occhi. Era diventata seria.
 
<< L’hai davanti. >>
 
Il tè che stavo bevendo a momenti non mi andò di traverso.
Non sapevo cosa fare, e senza accorgermene dissi: << … Nonna…. >>
Lei continuava a guardarmi con sguardo severo. << Signorina, non so cosa le hanno raccontato, ma mio figlio Daniel non ebbe figli. >>
 
<< Questo è quello che ha voluto far credere a tutti >> mormorai fra me e me.
 
<< Di chi sta parlando? Non lo sa che è maleducazione borbottare nel bel mezzo di una conversazione? >>
 
<< Sì, ha ragione. Mi scusi. Stavo dicendo che la colpa è tutta sua, della persona che io odio di più al mondo se nessuno sa della mia esistenza! >> esclamai arrabbiata.
 
<< Si calmi. Se vuole, possiamo chiarire insieme la situazione >>, mi propose la donna, guardandomi come se quella che aveva bisogno di cure fossi stata io.
<< Potrei sapere di chi sta parlando? >>
 
<< Sto parlando di Klaus Mulder >> risposi senza esitare. La donna mi guardò meravigliata. << Capisco >>.
 
<< Come ha detto che si chiama lei? >>
 
<< Zhalia Moon >>
 
Lei mi guardò e un ampio sorriso le attraverso il viso da parte a parte, facendole venire delle piccole rughe di espressione.
 
<< Com’è possibile? >> Mi chiese.
 
<< C’ero anch’io durante l’incidente. Klaus mi ha portato via e chiuso in un orfanotrofio, fino a quando non fui abbastanza grande da diventare la sua allieva prediletta. >> Quanti bei ricordi. (Qui Zhalia sta facendo del sarcasmo. N.d.C.C.)
Clara mi guardò con occhi tristi, come se capisse tutto il dolore che provavo. << Oh cara >>. Mi accarezzo dolcemente la guancia e mi abbracciò a se. Mi misi a piangere di gioia.
<< Nonna >>, mormorai.
 
<< Shh… Va tutto bene. >>
<< Lo sai? >> mi domandò richiamando la mia attenzione. << Di viso assomigli molto a Daniel >> affermò sorridendomi.
 
<< Ti prego, nonna, parlami di lui e della mia famiglia >> le chiesi appoggiando la testa sulle sue gambe.
 
<< Ma certo, cara >> disse accarezzandomi i capelli.
<< La mia è sempre stata una famiglia agiata e ricca. Mio padre era il capo della fondazione Huntik e per questo ero sempre circondata da uomini di ogni genere, che facevano di tutto per conquistarmi. Purtroppo feci la scelta sbagliata >>.
<< Daniel era sin da piccolo un ragazzino bello e pieno di carisma. Dovetti crescerlo da sola, sino a quando non conobbi Klaus. Mi ero da subito innamorata di lui, e anche a mio padre stava molto simpatico >>.
<< Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che quel Klaus era uno delle maggiori potenze dell’Organizzazione. Lo scoprimmo solo una ventina di anni fa, quando mio padre morì >>. Continuò ad accarezzarmi i capelli ed io mi sentivo protetta tra le sue braccia.
<< Ti sembrerà strano, ma nonostante tutto lo amo ancora. Non riesco ad odiarlo>>.
 
<< Parlami di nuovo di mio padre, per favore. >>
 
<< Daniel era molto legato a Klaus. Una volta cresciuto, si fidanzò con una donna bellissima, Ethel. Aveva qualcosa di strano, come se nascondesse qualcosa. Non parlava mai di sé, e ogni volta che veniva a cena da noi, beveva sempre acqua e sale. Per un po’ pensai che fosse una sirena! >>
<< Quando le chiesi perché bevesse una cosa del genere, mi spiegò che il suo livello di sali nel corpo era da sempre molto basso, e per bilanciarlo era costretta a bere acqua e sale. Dopo la morte di Daniel, di lei non si seppe più nulla >>.
Mia nonna finì il racconto. Io rimasi ancora un po’ tra le sue gambe, lasciando che mi coccolasse ancora un po’.
Ci eravamo ritrovate.
Forse ora credevo di più alla possibilità che quella sirena potesse essere mia sorella, dai, perché no? Sarei tornata a cercarla, ma adesso ero tra le braccia di mia nonna.




Il Giardino Delle Candy Cover ( dopo un lungo periodo di desolazione )

- Hi, writers! :D I'm back from my journey in USA! 
- Perché mi hai fatto questo, fiorellino mio ? T_T 
- Ti sono mancata?
- Mah, non saprei; aggiungi un oceano ai 375 km che ci seperano, moltiplica per i giorni, le ore, i minuti e i secondi che non ti ho sentito ed otterrai per risulatato quanto mi sei mancata :')
- *Con la calcolatrice* Accipicchia! :D Anche tu mi sei mancata ^^
- Shh! Non senti uno strano rumore?
-... No...
- *Apre la porta* Che diamine? *alice, zhalia99, soccorro, Zhalia94, Mixi, Vampire e tutti gli scrittori della fandom gridano e alzano manifesti di ogni genere*
- yeahhhhhhh W la nonna! - grida alice
- She's an angel, NO marmeid - zhalia99 aggita il suo manifesto con grinta.
- Cavolo, questa proprio non me l'aspettavo - commenta Vampire
- She's a mermaid. A beautifull mermaid! W Zhalia! - si mette a ballare Zhalia94
- Dante x Zhalia: LOVE, SEX.... without DUREX! - dice il manifesto di Mixi
- Bè, direi che l'hanno presa piuttosto bene, no?
- Lo vedremo dalle recensioni ^_^
- Fatevi sentire ragazze! :D
- E ragazzo.
- E ragazzo :D
- A presto ;)
- E seguiteci anche su facebook! :D
- Baci :* - insieme


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