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Autore: evilangel    09/07/2012    3 recensioni
Un Dolce per ogni Coppia ~ Una Coppia per ogni Dolce.
...
1#  Macarons~ (Shuuto/GouenKido)
2#  Tortino al cioccolato~ (GouenGaze)
3#  Meringa~ (AfuHera)
[Continua .w.]
...
L'ispirazione mi ha attanagliata, mi spiace :'DD
Sapete, è che sto bene attenta a non mangiare dolci ultimamente, quindi pensandoci su mi è venuta l'idea di scriverci qualcosa .w.
Poi ho cercato di collegare il tutto alle mie pairing preferite... ed è venuta fuori questa raccolta C:
Ah, nei capitoli si parla davvero dei dolci, non è solo il titolo :'3
Bhe, buona (?) lettura ♥
Debby.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Complicato, di difficile preparazione, ma un’estrema soddisfazione se riuscito.
 

 
Domani ci sarà la guerra. Domani non usciremo di casa.
 
<< Ehi, Kidou >>. Quasi inciampò, mentre saliva sul marciapiede.
<< Cosa c’è? >>. Il moro si portò il cellulare all’orecchio. << Sono occupato >>.
<< Dimmi perché devo portare sempre io le buste della spesa >>.
<< Si, va bene... Domani il turno di notte, ok… >>. Lo stava ignorando di nuovo. Poteva però capire che ultimamente era molto occupato a causa del lavoro, dell’imminente promozione se avesse svolto bene tutto quello che il capo gli chiedeva.
Lo portava in giro con la sua macchina -quella di Gouenji-, interrompeva cene e pranzi per correre in ufficio, correva da un capo all’altro della città per commissioni improbabili. Per il capo, non per Shuuya.
Ci teneva davvero, a quel lavoro.
In una giornata di Febbraio insolitamente troppo fredda, però, era riuscito a portarlo a mangiare un boccone. Di solito non mangiavano mai il pranzo insieme, perché Yuuto mangiava in ufficio o non mangiava affatto.
Poi lo vedeva tornare a casa con le occhiaie e la cravatta spaiata, e ordinava al ristorante take-away sotto casa il doppio delle porzioni. Non sapeva dire se la cosa gli facesse piacere, ma l’altro finiva sempre per mangiar tutto.
D’altronde, doveva sdebitarsi per avergli permesso di vivere in casa sua.
Kidou schivò una ragazza che correva per strada, parlando da sola. << Ok, grazie. A domani >> e mise giù il cellulare.
<< Cosa voleva? >> chiese il biondo, continuando a camminare sul marciapiede. Era Febbraio, ma aveva nevicato giusto qualche giorno prima e le strade erano ancora avvolte nei fiocchi sporchi; l’asfalto soffocato da un ghiaccio sottile, invisibile, coperto di orme e scie sconnesse.
Si aggiustò la giacca pesante, mentre rispondeva: << Gli avevo chiesto se domani potevo non lavorare il pomeriggio, così mi ha dato il turno di sera >>
<< Non andava bene il pomeriggio? >>.
Il moro lo guardò, mentre lui stesso rischiava di scivolare in mezzo alla strada poco trafficata.
<< Domani è il 14 Febbraio >> spiegò. Era una cosa spaventosa. Tutte quelle ragazze ammassate nei negozi a comprare cioccolatini all’ultimo minuto, i colleghi che entravano a lavoro con mazzi di rose per le loro incontentabili signore. Coppiette, cuori, amore dappertutto.
Shuuya rise, e quasi gli cascarono le borse della spesa. << Maddai, solo per questo? >>. Sorrise ancora, non sapeva trattenersi.
<< Sarebbe inutile se andassi a lavoro con tutto quel caos. Non mi riuscirei a concentrare >>.
Non sapeva a cosa era dovuto quest’insolito odio di Kidou, ma in certi giorni era intrattabile. Non ci potevi parlare, scattava appena dicevi qualcosa che non fosse “Cosa vuoi per cena?” o “Sono stanco, vado a dormire”. Ogni tanto si arrabbiava perché andavi a dormire.
Stress.
Cercò d’infilargli in una mano una borsa della spesa, ma Kidou era troppo furbo per lui. Si era messo le mani in tasca, e si era voltato da un’altra parte.
Dall’altra parte c’era una pasticceria. Una di quelle lussuose, che ti faceva prendere cinque chili solo a guardarne la vetrina. Dolci, dolci e ancora dolci, disposti ordinatamente sugli scaffali, contornati da nastri coordinati, qualche biglietto col prezzo. E il prezzo era esorbitante.
<< Quarantanove euro per una scatola di cioccolatini >>. Sul viso apparve il solito sguardo whatthehell?, però rimase davanti alla vetrina, con le mani in tasca. Poche persone entravano e uscivano dal negozio.
Era bello anche solo osservare cose che non avrebbe mai comprato. Era Shuuya quello con le mani bucate, non lui. Una volta era arrivato a casa con un nuovo tostapane. Di tostapane ne avevano già uno, ma non glielo aveva fatto notare. Così ora ne aveva uno per sé e uno per lui, ma era stanco di mangiare panini ogni volta che il biondo non aveva voglia di cucinare.
Fece scivolare gli occhi prima sul ripiano più in basso. Pasticcini, biscotti, i classici petit four.
Più in alto, cornetti, torte semplici, ciambelle, krapfen, altri dolci innominabili.
E sullo scaffale più in alto, insieme a scatole di cioccolatini, torte, pasticcini ripieni, dolci complicati, c’erano dei cosi colorati.
 

ll macaron è comunemente farcito con crema ganache o marmellata e richiuso da due biscotti.

 
 
Li osservò un attimo. Li aveva già visti, ma non si era mai preoccupato di chiedere cosa fossero. Chiese al biglietto: “Macarons”.
I dolcetti erano tanti, disposti su un piatto rettangolare, di un sacco di colori diversi. Andavano da un rosso sbiadito fino a un viola carico.
 

Il pasticcino è caratterizzato dalla sua liscezza, da due pezzi a cupola, da una circonferenza guarnita di increspature, e la base piatta.

 
Non aveva la minima idea di come fosse il sapore e, a dir la verità, non aveva nemmeno voglia di scoprirlo: una scatola gli sarebbe costata una ventina di euro.
Shuuya osservava i dolci dalla vetrina, seguiva lo sguardo di Kidou e si fermava sui mini-hamburger-monocolor –si, rende l’idea.
Aveva notato che avevano attirato la sua attenzione, ma sapeva che non li avrebbe mai comprati. Lui era quello che non tirava mai fuori un soldo per ciò che reputava inutile, e gran parte delle volte sbraitava “Inutile!”, “Mettilo giù! Non ci serve” o “SHUUYA!”.
Lo vide indugiare ancora un po’ sui dolcetti, poi si voltò e ricominciò a camminare, senza aspettare che il biondo avesse ripreso le borse.
 
 
 
14 Febbraio; 9:30
 
Era da tanto che non si svegliava tardi la mattina. Probabilmente per Gouenji svegliarsi a quell’ora non era una cosa all’infuori del normale, ma per lui si.
Si rigirò un attimo nel letto, tra le lenzuola tiepide. Quell’idiota doveva essersi già svegliato, e si sorprese di non trovarlo ronfante accanto al proprio posto. Ogni mattina, quando si svegliava prima delle sette per colpa del russare di quel biondo, malediceva il giorno in cui aveva acconsentito a farlo vivere in casa sua, dove c’era solo una camera da letto e, si, un solo letto. Aveva provato a farcene stare due, ma non ce l’aveva fatta, e nemmeno un letto a castello gli andava bene.
Ma ora che non c’era, che un leggero profumino alleggiava fino alla stanza dalla cucina, era quasi contento di non vivere solo.
Guardò un attimo fuori, e pioveva.  Il cielo era chiaro e pallido, ma pioveva comunque. Era leggera, ma a lui la pioggia non piaceva, rendeva tutto più difficile.
Si mise seduto, si passò i palmi sugli occhi rossi, poi si diresse in cucina. La mattina solitamente passava ad un bar qualunque sul tragitto per l’ufficio, e non mangiava spesso la colazione a casa, quella cucinata dal suo coinquilino. Non sapeva nemmeno se la preparasse bene, anche se il profumo non era niente male.
Entrò in cucina.
<< Buongiorno >>
<< ‘Giorno >>.
Gouenji era girato di spalle, verso i fornelli e cucinava qualcosa, tipo frittelle.
Yuuto si sedette al tavolo, mentre prendeva in mano il telecomando. Accese la televisione, iniziò a cambiar canale.
Poggiò un gomito su un macaron. Poi demolì con gli occhi l’intera scatola.
<< Idiota >>
<< Eh? >>. Non si sarebbe girato per ricevere la solita ramanzina. Immaginò solo un Kidou arrabbiato, con il fuoco negli occhi, seduto davanti alla scatola rilegata in nastro rosso e carta da regalo bianca. Era uscito molto presto quella mattina e aveva trovato giusto l’ultima scatola, non doveva essere contento?
No, si aspettava proprio quella reazione.
 

Disponibile in tanti gusti e colori, un leggero strato croccante all’esterno e morbido all’interno,
 capace di deliziarti -per quanto piccolo-.

 
Dopotutto, lo aveva pensato quando aveva dato un morso ad uno di quei dolci. Aveva avvertito lo strato croccante fuori e poi un qualcosa di morbido, di più dolce.
Era sicuro che anche Kidou fosse così, e non appena avesse scoperto come sciogliere lo strato esterno… bhe, magari dentro non c’era nulla. Era così abituato a vederlo spossato e sottopressione, lunatico e stressato, che forse dentro non c’era proprio nulla. Sembrava che il lavoro e la voglia di raggiungere i propri intenti schiacciassero ciò che era bello, ma Kidou era così.
Era anche una persona complicata. Dovevi starci bene attento in base ai momenti, dovevi sapere esattamente cosa gli era successo o cosa stava facendo prima… e la maggior parte delle volte sbagliava a capirlo.
Ma si sentiva felice quando riusciva a far qualcosa di giusto, anche per sbaglio o a caso.
Si girò un attimo per controllare, non sentendolo dire più nulla, e ricordandosi solo in quel momento che era la mattina di San Valentino.
Sorrise quando lo vide assaggiare un macaron rosso, e rispondere al sorriso. Non era abituato a vederlo sorridere di prima mattina.

<< Li mangio perché altrimenti li sprechiamo >>.

 
 

_   _  _ _ _____________________________________________________________________
Era una bella idea…

L’HO ROVINATA :’DD
Comunque non so, ho già in mente le prossime coppie, i prossimi dolci, le prossime situazioni.
Esploriamo insieme gli angoli del gusto òwò -wtf?- .
Mi sento tanto programmatelevisivodicucina :’DD
Per quanto riguarda questo capitolo… La Shuuto me gusta .3. Anche se non so se ho reso bene la coppia çç
E sono stata troppo pigra per trovare un finale decente ಠ__ಠ
Sarà il caldo e lo stupido gattino-tigre che mi corre sul desktop. Mi distrae :’DD
 
Ok, gentagliaH, un’ultima cosa~ In questo ultimo mese voglio dedicarmi a questa raccolta e a “HomoseXuality”, così mi levo il pensiero.
Poi bho, spero continuiate a seguirmi :3
-PpppfffffH. E chi mi segue?-
 
BuonaSerata/Giornata (?) ♥
Debby.
 

 
 
   
 
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