“Calls day”


“Jen ci hai dato dentro ieri con Harry, eh?!” irruppe Rose a tavola mentre facevamo colazione.

“Cosa Rose?” chiese Jen ancora assonnata.

“Dicevo, è stato un bel bacio quello con Harry ieri sera in discoteca” le rispose Rose. Jenny strabuzzò gli occhi e disse:

“Io, Harry, bacio, ieri sera: cosa hai detto donna?!”

“Oddio calmati Jen, è stato solo un bacio” dissi io.

“E che bacio..” disse Rose ridendo e prendendola in giro.

“Giuro che non ricordo niente!” rispose quasi scandalizzata da quello che le avevamo detto.

“Sisi come no. E non ricordi neanche perché hai quel numero scritto sul polso? Sai che è di Harry, vero?” continuò Rose mantenendo lo stesso tono di prima.
Jen per poco non si strozzò e si guardò il polso con aria interrogativa probabilmente cercando di andare a ritroso nei suoi ricordi. Forse aveva bevuto troppo quella sera o forse ricordava ma aveva troppa vergogna per dirlo. Così vedendola troppo imbarazzata cambiai discorso.

“Allora, oggi avevo pensato che magari potremmo andare a fare un giro e di andare a mangiare qualcosa al The code, magari andiamo a salutare Emily”

“Si per me va più che bene” disse Jenny

“Okay per me è indifferente” disse Rose addentando il suo cornetto.

All’improvviso squillò il mio telefono. Guardai lo schermo: Mom. 
Risposi: “Hey mamma!” ero contentissima di sentirla. Erano passati tre giorni dal nostro arrivo sull’isola e l’avevo sentita solo per avvisarla che eravamo arrivate e che la casa era a apposto.

“Ciao tesoro! Sono di fretta, frettissima, come stai? Come al solito non ti fai sentire mai” disse quasi per rimproverarmi.

“Hai ragione, scusa mamma. Io comunque sto bene voi?"

“Noi stiamo tutti bene. Scusami tesoro, io ora scappo a lavoro, ci sentiamo in questi giorni, mi raccomando fatti sentire anche tu” mi disse.

“Okay mamma, vado anch’io. Un bacio a papà” gli risposi e riattaccai.

Nel frattempo le ragazze si erano preparate per andare ed io quindi mi avviai al bagno per una doccia veloce, passai per la camera a prendere i vestiti quando notai sul letto, che il cellulare stava squillando di nuovo. Mi avvicinai e guardai lo schermo; stavolta era un numero sconosciuto. Rimasi lì a chiedermi se avrei dovuto rispondere o no. –Rispondo- pensai. Presi il cellulare e schiacciai il pulsante verde.

“Pronto, chi è?” chiesi.

“Ei Bec, sono io, Niall. Scusa se ti disturbo” rispose la voce all’altro capo del telefono.

“Oh Niall, ciao! Non ti preoccupare non disturbi” dissi con aria entusiasta. Beh lui non mi vedeva ma avevo un enorme sorriso stampato in viso. Ero davvero contenta che mi avesse chiamata anche se mi stavo chiedendo il perché.

“Sei dolcissima..comunque mi stavo chiedendo..-disse un po’ incerto prima di finire la frase- ti andrebbe di andare a fare un giro, che so..sempre se non hai già da fare!” puntualizzò.

“Ma certo, per me va più che bene! Le ragazze potranno fare a meno di me oggi” gli risposi ridendo.

“Va bene, perfetto! Quindi dimmi, a che ora passo?” mi chiese

“Anche tra mezz’ora, l’indirizzo è Horan Street” risposi. Scoppiò a ridere. La sua risata si poteva sentire da 3 metri dal cellulare.

“Perché ridi Niall?” gli chiese, visto che sembrava non avesse senso ridere per il nome di una strada. 

“Perché quella strada ha il mio stesso cognome. Non l’avevo mai vista” mi rispose risolvendo tutti i miei dubbi. Wow, Niall Horan. Anche il nome era angelico.

“Aaaaa ecco! –risi- vabbè allora a dopo Mr.Horan, ti aspetto qui” gli risposi agganciando il telefono.

Mi diressi allora verso la cucina per avvisare le ragazze che invece erano sul grande divano a guardare la tv. 
“Ragazze esco con Niall” esordì soddisfatta. Dopo aver visto le loro facce, spiegai loro cosa era accaduto e mi costrinsero a raccontare parola per parola la piccola conversazione con il bel biondino. Così dopo aver ascoltato tutto, mi spinsero in camera, dopo aver fatto la doccia e scelsero i vestiti che avrei indossato.
Un pantaloncino di jeans, una maglietta bianca a strisce rosse e un paio di ballerine rosse con un fiocchetto ed infine una borsa. I capelli decisi di lasciarli sciolti, appena pronta uscì dalla casa e lo aspettai fuori il cancello. Dopo cinque minuti scorsi una sagoma alla fine della strada. Man mano che si avvicinava mettevo a fuoco l’immagine. Era Niall, ed era sempre bellissimo. Così mi avvicinai verso lui.

POV’S NIALL
Ero arrivato in quella strada che buffamente aveva il mio stesso cognome. Cosa strana-pensai e sorrisi-. Lei era già l’, già fuori il cancello ed era stupenda. Adoravo i suoi lunghi capelli biondi che fermava con un paio di occhiali da sole, come quelli di Styles. Inoltre sembrava aver copiato lo stile di Louis che andava matto per le maglie a strisce. I suoi occhi in quella giornata di sole risaltavano ancora di più.

“Ciao Niall” mi disse Bec venendomi incontro. Diamine, è perfetta!

“Ciao Bec!” le risposi con un sorriso a 32 denti. Mi faceva piacere che avesse accettato il mio invito.

“Ti trovo bene Niall, anche ieri sera eri bellissimo” mi disse timidamente.

“Grazie Bec, sai sempre come lasciarmi senza parole” le risposi.

“Allora, andiamo?” continuai.

“Certo” mi disse abbozzando un sorriso. Così ci avviammo in un locale molto carino lì vicino, per non andare al the code dove sarebbero andati i ragazzi e anche Jenny e Rose da quanto mi aveva detto Bec; volevo stare un po’ solo con Bec. Volevo conoscerla meglio.
Arrivammo al locale e prendemmo posto.