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Autore: Caster_Gamer    10/07/2012    5 recensioni
-Seconda Parte di "Alex, L'Isola che Non c'è."
Alex, Ryan, Mark e Peter sono tornati sulla Terra da ormai due anni.
Nessuno di loro però ha dimenticato perché erano lì e Peter si accorge che il tempo scorre.
Nonna Kate lascia in eredità ad Alex uno strano scrigno che porterà lei e i tre ragazzi a vivere un'avventura capace di "riportarli indietro".
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Campanellino, Nuovo personaggio, Peter Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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« Dici che devo svegliarla? »

« Non ce n'è bisogno, sta già cominciando a riprendere conoscenza. »

Una voce femminile e una maschile si fecero sentire alle orecchie di Alex che cominciò ad aprire lentamente gli occhi.

« Ecco, vedi? » a parlare era stata una strana ragazza con un vestito verde che si toccava la lunga treccia castana, delle orecchie a punta la fecero stranire e si mise velocemente seduta.

« Assomiglia così tanto a sua nonna! » esclamò nuovamente unendo le mani sotto al mento. Sembrava contenta, forse emozionata di poterla vedere in volto.

« Già...sono così simili... » il ragazzo aveva dei capelli bianchi corti e mossi, anche lui aveva le orecchie a punta allungate e i suoi abiti erano piuttosto insoliti.

« Si può sapere chi siete voi due!? » domandò Alex senza essere troppo gentile.

La strana ragazza si mise in piedi poggiando la mano al petto.

« Il mio nome è Ninfabella. » si presentò con enfasi, alla bruna scappò un sorriso.

« Io mi sono presentato prima, sono Neal. » disse quello accanto rimanendo seduto su una sedia verde che sembrava realmente composta da rampicanti.

« C-cosa siete? Degli Ufo? »

« Dei cosa!? » la castana arricciò il naso « Io sono un elfo! »

« El...elfi?! » analizzò la parola. Sì, aveva proprio detto “elfo”!

« M-ma che volete da...da me? » chiese indicandosi

« Tu mi hai chiamato, probabilmente l'hai fatto inconsapevolmente ma...mi hai pur sempre chiamato. » spiegò il ragazzo.

Sicuramente, far funzionare il carillon era il metodo per farlo venire da lei.

« C-capisco. » li guardò entrambi uno alla volta.

« Tua nonna è morta...vero? » la ragazza dalla lunga treccia castana si sedette nuovamente cominciando a fissarla in cerca di una risposta con i suoi occhi simili all'oro.

« Sì...voi la conoscevate? »

« Se la conoscevamo!? Questo mollaccione si era innamorato di lei, non poteva proprio accettare che crescesse! » lui le dette una gomitata per niente amichevole.

« Non ha tatto, perdonala. » mormorò guardandola « Tu quanti anni hai adesso? »

« Sedici. » rispose sorridendo « Ma vorrei...vorrei tanto averne di nuovo quattordici...così potrei comunicare prima la mia decisione... » ammise osservando i pollici che giravano tra loro.

I due elfi si guardarono per poi fissarla intensamente.

« Ho per caso detto qualcosa che non va? » domandò imbarazzata

« No è solo che... » esordì la castana accarezzandosi la treccia dall'alto verso il basso « se solo tu volessi noi potremmo... »

« Non dirlo! Rischiamo di essere uccisi! » la interruppe lui

« Sì però...sai che potremmo salvare il nostro mondo? »

« Preferisci rischiare la vita oppure rimanere come siamo ora? »

Lei sembrò guardarlo come se la risposta fosse ovvia, così il ragazzo sospirò portandosi una mano alla fronte.

« E' ora che Alex torni a casa. »

« No! Voglio vedere il mondo degli elfi! Insomma...da quanto si racconta voi siete degli esseri meravigliosi che vivono a contatto con la natura! » obbiettò Alex cominciandoli a fissare alternandosi.

« Pff » fece lei mettendosi a braccia conserte « Leggende... » mormorò tra se e se

« Passato semmai, non leggende! » la corresse

« E' lo stesso! »

« Non è lo stesso! »

« Noioso... »

Sospirò ancora, non sembravano andare molto d'accordo...

« Distenditi. » l'elfo pronunciò quelle parole come un ordine. La bruna si riscosse, non le piaceva essere comandata a bacchetta!

Era anche vero però, che non si trovava in un posto che conosceva bene, perciò fare quello che le dicevano era la cosa migliore.

« Sì. » si limitò a dire distendendosi.

« Adesso chiudi gli occhi, quando li riaprirai sarai a casa. »

Alex eseguì gli ordini e in effetti, quando aprì gli occhi vide il tetto della sua camera.

Si guardò attorno, era proprio tornata a casa.

È stato tutto solo un sogno...non esistono gli elfi.” pensò scuotendo il capo.

Erano già le sette del mattino, doveva sbrigarsi se voleva arrivare presto a scuola!

Andò in bagno e si lavò la faccia, indossò la divisa e scese al piano di sotto dove trovò già Peter fare colazione.

« Oggi sei in ritardo Alex! » esclamò sarcastico

« Lo so, è solo che ho fatto un bel sogno! » si sedette e cominciò a sorseggiare il latte.

« Che genere di sogno? »

« Parlavo con degli elfi, loro erano così...beh singolari come tipi, un ragazzo e una ragazza poco più grandi di me! Non sembravano andare molto d'accordo...so solo che conoscevano mia nonna e mentre parlavano lei aveva intenzione di dirmi qualcosa mentre lui...lui l'ha interrotta. Mi ha chiesto di distendermi e chiudere gli occhi, quando li aprii nuovamente ero nel mio letto. Sogno intrigante! Non trovi? »

Per tutto il racconto, lui era stato intento ad ascoltarla e solo quando terminò fece un sorriso.

« Chissà, magari non era tutto un sogno! » commentò

« Impossibile, è già tanto che Peter Pan vive in casa mia! » terminò di bere il suo latte e si pulì la bocca col tovagliolo.

« Forse...lo stesso fatto che io esisto dovrebbe farti pensare che magari possono esserci altre cose fantastiche che in realtà sono tutt'altro che inventate! » anche lui smise di mangiare e si pulì mettendosi poi in piedi « Ma sono punti di vista, ti dico soltanto che se dovessi fare un sogno simile allora...potresti anche crederci! » e dicendo questo salì al piano di sopra dove si chiuse nel bagno.

Lei scosse la testa, era convinta che fosse tutto un sogno e niente le avrebbe fatto cambiare opinione! Forse...

Quando Peter uscì dal bagno ci entrò lei per lavarsi i denti, una volta averli puliti per bene prese la cartella e insieme all'amico si diresse alla fermata del Bus Scolastico.

La mattinata passò in fretta, quando tornarono a casa pranzarono e poi ognuno andò a chiudersi nella sua camera.

Mark era uscito chissà dove da mezzogiorno, erano ormai le quattro del pomeriggio e non si era ancora fatto vedere! Alex cominciava a preoccuparsi...sì che aveva diciassette anni ma...aveva sempre timore per lui, come se da un momento all'altro potesse sparire per non tornare più...

Mentre era assorta in quei pensieri negativi, suonarono al campanello, la ragazza corse ad aprire la porta e trovò Ryan che teneva Mark per il colletto della camicia.

Aveva una brutta cera, un occhio nero e un labbro sanguinante.

« Cos'è successo!? » chiese preoccupata facendoli entrare

« Sai dove l'ho trovato? Qua davanti disteso a terra con le mani che premevano lo stomaco...si sarà litigato con qualcuno! » rispose il bruno facendolo sedere.

Alex guardò l'altro che teneva lo sguardo basso, non l'aveva mai visto ridotto in quel modo!

« M-Mark! Ma cos'hai combinato?! »

« Niente... » mormorò lui

« Non è possibile! Sei ridotto così male! » lo fissò a lungo fino a farlo infastidire, posò il gomito sul bracciolo del divano e sbuffò.

« Non mi sarei certo litigato con qualcuno senza una buona ragione... » disse sbattendo velocemente il piede a terra.

« E quale sarebbe la ragione? »

Le rivolse uno sguardo freddo, come se volesse congelarla.

Lei non riuscì a fissarlo negli occhi e guardò Ryan.

« Sei sicuro di non sapere nulla? » gli domandò seria

« L'ho trovato davanti la porta! Non so cosa ha fatto... »

« Capisco... » rispose abbattuta.

Si alzò e prese il braccio di Mark obbligandolo ad alzarsi.

« Tu vieni con me, devo medicarti le ferite! »

« Non c'è bisogno! » protestò lui cercando di liberarsi dalla presa

« Sì invece, oppure preferisci rimanere così per mesi invece che settimane? »

Il ragazzo roteò gli occhi per poi seguirla nella sua camera, dove una volta aver preso disinfettante, cerotti e bambagia, lei lo fece sedere sul letto per poi mettersi su una sedia di fronte a lui.

« Cerca di star fermo quando cominceremo! » si raccomandò

« Dipende da te questo... » farfugliò infastidendola

« Vediamo un po'. » prese il disinfettante e ne mise qualche goccia sulla bambagia per poi posarla nel contorno dell'occhio nero.

« Ahi! » gridò lui

« Scusa! » disse prontamente la ragazza stando ben attenta a evitare di fargli troppo male.

Lentamente passò il batuffolo bianco nel contorno di tutto l'occhio, ogni tanto lui sobbalzava quando sentiva il dolore più forte.

Prese un altro pezzo di bambagia e bagnandolo nuovamente col disinfettante passò alle labbra.

Gliele toccava piano, come se avesse paura di romperle e vederle andare in frantumi...

Piano piano lui le si avvicinava senza che lei se ne accorgesse, ma quando ormai erano vicinissimi la ragazza si fermò diventando rossa all'improvviso.

« C-che stai facendo!? » domandò sorpresa guardandolo negli occhi. Lui non rispose e continuò ad avvicinarsi a lei fino a che le loro labbra non si sfioravano, Alex chiuse gli occhi aspettando quel bacio...poi però li spalancò nuovamente dividendo la loro breve distanza con l'indice.

« Mi spiace, ma non ho intenzione di ricevere un bacio al gusto di sangue! » scherzò mettendosi a braccia conserte.

« Oh ma dài! Non credo sia per questo che mi hai respinto...c'è qualcosa che non vuoi dirmi? » le chiese avvicinandosi nuovamente a lei

« No, niente! » lo spinse via con la mano che gli avvolse praticamente tutta la faccia!

« Ehi! Mi hai fatto male! » esclamò lui toccandosi l'occhio

« Cosa? Dove!? » si avvicinò nuovamente per guardargli l'occhio, il ragazzo se ne approfittò per prenderle il mento e darle un bacio.

Alex rimase spiazzata, era la seconda volta che ne riceveva uno e entrambi glieli aveva dati lui...

Sentiva quella strana sensazione che spesso la pervadeva, un forte calore e il corpo immobilizzato.

La prese per la vita avvicinandola maggiormente, lei cercò di staccarsi ma non ci riuscì...forse allontanarsi non era quello che voleva.

Magari quel bacio le avrebbe fatto capire tutto quello che provava e forse anche qual'era la scelta giusta...

Scosse lievemente la testa per poi riuscire a respingerlo, lo guardò negli occhi...erano diventati cattivi, freddi e probabilmente arrabbiati.

« Se l'ho fatto era perché voglio che scegli, se questo bacio non ti è piaciuto allora...credo che potrei anche andarmene. » spiegò andando verso la porta.

Lei lo fermò afferrandogli la maglietta.

« Non ho detto nulla del genere... » disse tenendo gli occhi grigi puntati a terra.

Mark trasalì, fece un sorriso compiaciuto per poi farlo tornare normale.

Uscì dalla sua camera rimanendo poi poggiato alla porta, avrebbe tanto voluto che avesse scelto lui...alla fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Ecco svelato il mistero (?), Neal è un elfo ed era innamorato di sua nonna...naturalmente questo è accaduto quando lei era molto giovane! Mark invece ha scosso la situazione, le idee di Alex sono cambiate ancora e...Non dico più niente, vi dico solo che vorrei tanto sapere per quale ragazzo tifate! ^^

Ps. Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite...però se pubblico la mia storia è soprattutto perché voglio avere un'opinione, sapere com'è anche per migliorare! Perciò lasciare una recensione non è un dramma...anzi!

  
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