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Autore: reading lover    10/07/2012    0 recensioni
Katherine Tennant è una ragazza inglese che vive a Los Angeles. Fin qui niente di strano, ma se vi dicessi che per mantenersi fa la escort? E se vi dicessi che sta per invischiarsi in un triangolo amoroso con il chitarrista Tom Kaulitz e la sua bellissima fidanzata? E se vi dicessi che in tutto questo centrano una gravidanza e un telefilm? Buona lettura;)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap.2
 
"Tu conoscerai Jensen Akles!" Isteria ad un tono di voce al limite dell'umano in una via di Downtown, Los Angeles, California.
"Eric, se mi danneggerai permanentemente l'udito ti ucciderò..."
"Si, ma tu conoscerai Jensen Akles..!"Questa voltà sussurrò. Frullato alla mano, io e quell'isterico del mio migliore amico passeggiavamo alla ricerca di qualunque cosa non superasse il mio budget.
"Ma non era sposato?"
"No, si sono lasciati mesi fa... E tu, tu lo conoscerai e lavorerai con lui e vi innamorerete-
"E avremo tre figli, due cani e una villetta con la staccionata bianca... Non dire stronzate..."
"No, ma tu non capisci, lui è il ragazzo perfetto per te: duro fuori, ma tenero e bisognoso d'amore dentro, l'uomo che hai sempre cercato, che possa essere la tua roccia e anche il bambino di cui prendersi cura...."
"E questo mio uomo ideale da dove salta fuori?!" 
"Sono il tuo migliore amico, so di cosa hai bisogno!- disse senza prendere fiato- quindi, la mia conclusione è questa: stai per innamorarti, preparati..."
Forse è giusto che vi spieghi. Ricordate il provino? Per quanto ci fossi andata solo per nascondere la verità a mia madre, come da giorni ripetevo ad Eric, il regista mi aveva chiamata quella mattina per informarmi che avevo ottenuto la parte. Ovviamente l' avevo subito detto a Eric, sapevo che ne sarebbe stato entusiasta, ma io? Io come avevo preso questa possibilità? Non riuscivo ancora a definire cosa provassi di fronte a tutto ciò; oscillavo tra l' eccitazione e la paura. La prima perchè, lo ammetto, solo ora che stavo per tornare a recitare mi ero resa conto di quanto mi fosse mancato. Se avessi potuto sarei rimasta al telefono col regista per ore, mi mancava l'atmosfera, le persone e tutto ciò che il mondo della televisione e del cinema comprendevano. Non potevo però nascondere il fatto che, dopo un'anno di inattività, mi sentissi un po'arrugginita, e l' idea di non poter dare il mio meglio (causa l'ossessione o mania, che dir si voglia, per la perfezione assoluta che pretendevo da me stessa in tutto ciò che dovevo fare) m'intimoriva. E se non fossi stata all'altezza? Diciamolo, e se alla fine avessi fatto schifo?? 
Non avevevo certo informato Eric dei miei timori, era così su di giri per la notizia, che non avrei mai potuto smorzare la sua felicità con i miei timori.
"Ehi, che c'è?"
"Nulla..." Io e la mia assoluta incapacità di dissimulare le emozioni!
"Lo so cos'hai, ma non ti preoccupare, questa sera ci lavoriamo insieme; sarai perfetta!" Già, io non avevo detto niente a Eric, ma ce n'era bisogno?
 
18 Marzo 2012, inizio delle riprese.
Arrivai allo studio televisivo con le palpitazioni alle stelle. Il regista mi accolse con un sorriso e pensai che doveva essere un uomo simpatico. Mi accompagnò al trucco (come personaggio di una sola puntata non avevo un mio camerino) dove conobbi Clio*, la simpaticissima truccatrice
"Hai una bella pelle..." Certo, non fosse per i brufoletti e le guance in stile Heidi...
"Insomma..." 
"No, dico sul serio... Vedessi Grace, quella che fa Marion, ci metto sempre tre ore per nascondere tutto!" Una chiacchierona quindi, quella ragazza mi piaceva...
"Grace? Non ho idea di chi sia... Non ho ancora conosciuto il cast..."
"Oh, bhè, non è che sia molto famosa. Ha fatto qualche pubblicità ed è la sua seconda serie qui a "Supernatural", ma crede già di essere una diva consumata..." Sorrisi della schiettezza e le chiesi informazioni sul resto dei miei colleghi
"C'è Teresa, la donna più dolce del mondo, che nel telefilm è Calì, un angelo e lo è davvero secondo me; poi Misha, che è Castiel, simpaticissimo, me ne sono innamorata, e ovviamente Jared e Jensen, i protagonisti. Jared è dolce, ma ha un vero e proprio debole per le donne- mi guardò dritta negli occhi- tutte le donne. Jen invece vuole fare il duro, ma da quando si è lasciato con la moglie mi sembra così triste e fragile, anche se cerca di mascherare i suoi sentimenti facendo la parte del burlone di turno...- certo che parlava un sacco, avevo trovato qualcuno peggio di me?- ma li conoscerai... Con te ho finito- disse riponendo i pennelli- La seconda porta a destra e troverai Steve, il costumista..."
Mi alzai dalla sedia e ammirai il mio riflesso allo specchio. Le magie dei make up artist..!
 
Quel giorno avremmo girato la scena in cui Sarah, alias una normalissima ragazza dell' Ohio, alias il mio personaggio, scopre che il padre è stato posseduto da un demone.
"Papà! Dove sei stato? Quanto..?-
"Dov'è?!"
"Cosa? Papà, cos'hai?"
"E stop!" gridò il regista dalla sua postazione
Ricominciai a respirare e mi asciugai gli occhi lucidi, non avevo idea di come stesse andando. Era la prima scena e già mi sentivo insicura. Eppure l' avevo provata mille volte con Eric...
"Kath!- ecco la sentenza del regista, aiuto!!!- va bene, anzi molto bene, ma cerca di non esagerare: Sarah non sa ancora cosa è successo al padre; è preoccupata all' inizio, mentre la paura è un climax dalla seconda battuta in poi, non tutto subito, un crescendo, ok?"
"Certo. Mark!"
"Si?"
"Pensavo che invece della luce del lampadario, il tutto sarebbe più suggestivo se ci fosse solo la televisione accesa"
"Lascia che siano gli scenografi a decidere queste cose- ho parlato troppo! Sapevo che mi sarei inimicata qualcuno, ma ti prego, non il regista- ma sono daccordo!" 
Pfiu! (respiro di sollievo). Spensero le luci e accesero il televisore di scena (che altro non era che un normale televisore), mi posizionai sul divano 
"Azione!"cercavo di far capire che Sarah era più interessata al telefono che al film trasmesso. 
Si apre la porta e mi alzo, spaventata. Vedo Keth, il padre, e gli vado incontro, inizialmente emozionata
"Papà, dove sei stato? Quanto-
"Dov'è?!" è diverso, è successo qualcosa a mio padre, mi fa paura
"Cosa? Papà, cos'hai?" Con uno scatto stringe la mano sul mio collo e mi schiaccia contro il muro. 
"Papà!" Una mia lacrima gli bagna il dito.
"E Stop! Perfetto!"
"Tutto bene?" mi chiede Keth con uno sguardo dolce, reso comunque inquietante dalle lenti a contatto
"Si, non mi hai fatto niente..."
Sospiro di sollievo da parte sua "Per fortuna, in queste cose da stuntman ho sempre il terrore di fare male a qualcuno..."
"Non preoccuparti per me, ho la testa dura!" Ci concediamo una risata prima di ricominciare a girare.
 
"Allora?"
"Cosa?"
"Abbiamo parlato di quanto ci piacciono le nocciline-
"Eravamo ad una bancarella di noccioline..."
"Di quanto ti piacciono i giubbotti di pelle, che hai in quantità esagerate!"
"E sono tutti bellissimi!"
"E del fatto che a Dicembre di quest'anno finirà il mondo, ma-
"I Maya erano dei fantastici astronomi, e se avessero ragione?!"
"Ma, non mi hai ancora raccontato niente!!"
"E che mi dici delle noccioline, dei giubbotti e dei Maya?"
"Intendo niente che mi interessi. Niente su come è andata agli studi..."
"Tenevo l' argomento per il dolce" e sorrisi radiante raccontandogli tutti i particolari: la costumista, il regista, la sedia del secondo cameraman che aveva una gamba più corta dell'altra e dondolava, e il fatto che era andata bene, più che bene... Non mi sentivo così da... dall' ultima volta che avevo messo piede in uno studio televisivo.
"E Jensen?"
"Oh, non l' ho ancora incontrato, iniziamo a girare insieme domani pomeriggio"
"Sei pronta ad innamorarti?" Mi stuzzicò
"Smettila!"
"Ma guardati!" ci fermammo in mezzo alla strada, Eric che mi fissava sorridendo
"Che c'è?"
"Sei così felice. Te ne rendi conto vero? Recitare è la tua passione, la tua vita... E io sono contento di vederti finalmente serena." 
"Dici?" Mi sentivo bene, leggera, dopo quella giornata così impegnativa. Forse aveva ragione Eric, fare l'attrice era l'unica cosa che mi faceva sentire bene. Ma non potevo ricominciare, avevo detto addio al sogno impossibile anni prima (bhè, un anno fa) e non potevo riniziare con l'insicurezza, i provini respinti e tutto ciò che una scelta del genere avrebbe comportato. Il mio lavoro non era il più sicuro del mondo, ma il mio capo era il migliore e guadagnavo tanti, tantissimi soldi, abbastanza per avere una certa sicurezza economica adesso, senza esagerazioni, e il resto da conservare per il futuro. Aveva ragione Cloe, non valeva la pena di rovinare tutto.
 
"Manuel è all' 'Waves' sta sera... Andiamo?" La spia luminosa che nel mio cervello segnala il possibile inizio di una discussione s'attivò, ma la ignorai
"Non ho voglia di parlare di idioti mentre mangio i miei involtini primavera..."
"Ti prego, ti prego ti prego ti prego!"
"Guardati intorno Eric.- dissi facendo scivolare lo sguardo sulle quattro pareti del ristorante Katsuya**- Ti ho portato in un ristorante di classe, comportati da persona di classe. Non supplicare, non sta bene."
"Ma hai detto che domani mattina non lavori, passiamo di là solo due minuti, inizia a lavorare verso le cinque..."
"è vero, domani non lavoro. Ma ho un compito più gravoso da svolgere" feci la voce misteriosa e attirai la sua attenzione
"Devo andare a prendere mia madre all' aeroporto."
"A che ora?"
"Atterra alle sette..."
"Allora ti perdono, ma io vado..." No, questa storia non sarebbe finita bene, lo sentivo. 
 
§
 
Nella sala affianco, nello stesso ristorante Tom Kaulitz, il fratello Bill, la fidanzata Jessica e un amica stavano trascorrendo una piacevole serata quando Tom, andando in bagno la vide. Vide la stessa ragazza che qualche giorno prima aveva accolto nella sua camera e nel suo letto, con cui aveva tradito la fidanzata quasi ufficiale. E il suo cuore perse un battito.  
SPAZIO AUTRICE:
Ommioddio ommioddio ommioddio!!!
Prima storia, primo capitolo, e già quattro (e lo ripeto, perchè ne vado fiera!)QUATTRO critiche positiveee! Sono in un brodo di giuggioleeee!!! Grazie ragazze!!!
In realtà ho perso tutti i messaggi relativi al primo capitolo perchè ho capito come pubblicarlo con gli spazi, ma ho dovuto cancellare quello senza (che, diciamolo, era illeggibile! )e ne ho approfittato per postare un nuovo capitolo, ho quasi finito il prossimo, ma sono in vacanza e senza internet se non nella biblioteca del paese, quindi perdonatemi se ritarderò...
 
Avviso per le/i lettrici/ori che amano i Tokio Hotel: la prima parte della storia sarà un po' più incentrata sulla serie Supernatural, ma non perdetivi d'animo, i nostri eroi saranno gli assoluti protagonisti se avrete il buon cuore di aspettare un po'...
Grazie ancora, Corby
  
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