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Autore: lostinthefreedom    10/07/2012    4 recensioni
due ragazzi separati... uno sbaglio... solo per orgoglio... numerose vicende piene di equivoci... queste sono le moggiori caratteristiche che avvolgono la storia di Chiroki e Yuto... spero di avervi incuriosita, baci!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco, dovrebbe essere questo” si disse Chiroki mentre ammirava affascinato la luminosissima insegna al neon del locale.

Dopo essersi guardato un po' intorno, notò l'inconfondibile sorriso di Tsubaru, come al solito radioso. Chiroki attraversò la strada e si diresse verso l'amico, che si accorse del ragazzo solo quando fu a pochi metri da lui.

-Hei, Chiroki! Alla fine sei venuto!- disse Tsubaru.

-Beh, certo... ti avevo detto che ci sarei stato questa sera...- rispose Chiroki perplesso dall'affermazione dell'altro.

-Sai, non mi sembravi molto in forma oggi, così avevo quasi abbandonato la speranza che ci raggiungessi- spiegò il ragazzo portandosi una mano alla testa e sfregandosi i capelli.

-Ah... Beh, comunque ora sono qui e ho intenzione di passare una splendida serata!- rispose convinto Chiroki incrociando le braccia al petto. Tsubaru diede il consenso all'affermazione di del ragazzo con un altro dei suoi sorrisi abbaglianti e dopo pochi minuti arrivarono anche gli altri ragazzi.

-Allora gente, ci siamo tutti? Ok, allora entriamo e cerchiamo di comportarci bene, d'accordo?- domandò Tsubaru con tono decisamente ironico e di conseguenza ebbe come risposta una fragorosa risata da parte di tutti, che come una specie di mandria irruppe nel locale, trasportando Chiroki in mezzo alla massa.

Il locale era molto luminoso, quasi accecante, a causa delle numerose luci stroboscopiche dei più svariati colori: giallo, bianco, verde, rosso, blu, aranzio e tanti altri, i quali Chiroki non riusciva a distinguere.

Dopo aver sbattuto parecchie volte gli occhi, cercando di togliersi quella fastidiosissima macchiolina da davanti lo sguardo, si arrese e continuò a seguire gli altri fino al tavolo da loro prenotato per la serata.

Quando si sedette si accorse che la maggior parte dei ragazzi lì presenti erano suoi “vecchi amici” cioè quelli frequentati da Chiroki prima che “LUI” se ne andasse.

Tutti erano euforici ed eccitati e gli occhi di alcuni iniziarono a brillare alla vista delle cameriere, vestite in modo a dir poco succinto.

Si sedettero e Chiroki cercò di mettersi di fianco a Tsubaru, anche per evitare le domande indiscrete degli altri, sul come lui non sia più uscito con loro.

-Allora, ti piace?- chiese Tsubaru dando una pacca sulla spalla del ragazzino.

-è... abbastanza incasinato...- rispose lui guardandosi un po' attorno.

-Perfetto! Se ti sembra incasinato adesso, figuriamoci dopo che avrai bevuto due o tre birre, ti sembrerà di sicuro un bordello!- Chiroki iniziò davvero a pentirsi di essere andato in quel posto, ma fece finta di nulla e sorrise.

Tutti avevano già ordinato, chi birra, chi vino, chi grappa, oppure anche vodka. Chiroki optò per quella che gli pareva la scelta più sobria, quindi prese una semplice birra alla spina. Appena terminato il rpimo giro, arrivò immediatamente il secondo e Chiroki, un po' per non sfigurare, un po' perché preferiva tenersi occupato a bere piuttosto che parlare, accettò con un sorriso e fece sparire il grande boccale in 4 sorsi che gli riempirono lo stomaco, diventato ormai come una piccola botte.

Stranamente iniziò a prenderci gusto, così, al passare del cameriere, non esitò ad afferrare altri due boccali e a lasciare i soldi nel vassoio. Dopo aver terminato anche quelli si sentì svuotato da ogni sorta di preoccupazione.

Allora è vero... l'alcool aiuta a dimenticare e a sentirsi liberi...” pensò Chiroki poggiando un gomito al tavolo per sostenersi la testa, che improvvisamente gli pareva pesante come un macigno.

-Che c'è Chiroki? Sei già KO?- domandò il ragazzo seduto alla sua destra.

-Macché! Scherzi?! Io sono solo all'inizio!- rispose Chiroki rimettendosi subito diritto e ordinando al cameriere due giri di liquore per tutti.

-Pago io ragazzi!- aggiunse subito dopo.

I discorsi che seguirono per le due ore successive erano un misto di volgarità e fantasie sconce, alle quali Chiroki non diede nemmeno molto peso, la sua testa stava scoppiando, evidentemente la bottiglia di whisky bevuta in mezz'ora solamente da lui fu la goccia che fece traboccare il vaso.

-Scusate, vado un attimo in bagno...- annunciò il ragazzo, ma a quanto pare nessuno gli diede retta, tranne Tsubaru, il quale si voltò e gli rivolse un cenno con il capo. Così si alzò e si voltò un paio di volte, quando intravide la piccola insegna con i due omini neri paffuti che simboleggiano la toilette e ci si avviò, un po' barcollante e sbilanciato.

Arrivato in bagno, si mise di fronte ad uno specchio per aggiustarsi i capelli, poi prese un sorso d'acqua dal rubinetto, ma nel tirare su il capo si sentì leggermente mancare, così poggiò le mani e la fronte sul bordo del lavabo e piazzò bene i piedi a terra.

Quando si sentì meglio tentò di nuovo a sollevare la testa e ci riuscì, ma la visione che gli si parò di fronte, intrappolata nello specchio, lo lasciò di sasso. Yuto era lì, dentro lo specchio che lo fissava con uno sguardo di ghiaccio. Appena Chiroki si fu ripreso allungò tentennante la mano e cercò di toccare la figura dell'ex amante, quando all'improvviso sentì rimbombare nelle orecchie:

-Pensi di dimenticarmi così?!- la mano di lui si ritrasse all'istante e il ragazzo cadde sul pavimento freddo a causa dello spavento.

-Credi di poterti scordare di me con del semplice alcool?! Come vedi è solo peggio- continuò lo specchio. Chiroki sapeva che non poteva accadere una cosa simile, ma solo nel sentire di nuovo la voce di Yuto così fredda e distaccata, gli si gelò il sangue nelle vene, ma reagì e si alzò di colpo, rischiando quasi di cadere ancora.

-N-non è possibile! Io sono solo ubriaco! Sì, esatto, ubriaco fradicio e sarà meglio che me ne torni a casa immediatamente!- urlò il ragazzo ormai in preda al panico.

-Tze, pessimo tentativo quello di scappare, tanto sai che ti perseguiterò anche nei tuoi incubi- continuò di nuovo la figura di Yuto con una voce divertita e meschina.

-ORA BASTA!- tuonò Chiroki, poi prese la saponetta a forma di rosa che si trovava nel lavandino accanto e la gettò con tutta la forza contro lo specchio, che si ruppe in tanti pezzi, i quali caddero a terra sparpagliandosi.

Il ragazzo iniziò a correre verso l'uscita del bagno, ma la voce continuava imperterrita a disturbare la sua sanità mentale:

-Non ti scorderai facilmente di me! Non ti basterà una semplice uscita!- Chiroki si mise la mani sulle orecchie e arrivò all'uscita del bagno, dove un uomo, che aveva assistito a tutta la scena, lo squadrò dalla testa ai piedi con il viso corrucciato e anche spaventato, ma al ragazzo non interessava, con tutte le persone che lo credevano strano, lunatico, o addirittura pazzo, una in più o una in meno non faceva alcuna differenza.

Tornando al tavolo la voce sparì, ma Chiroki era ancora scosso, così tanto che per errore urtò una cameriera, la quale fece cadere il vassoio pieno di birre e cocktail, ma prima che la ragazza seguisse il vassoio a ruota, Chiroki l'afferrò alla vita con un braccio, poi la tirò su e lei si aggrappò alle sue spalle con un lieve sussulto, allora il ragazzo domandò un po' freddo:

-Scusami, tutto bene?-

-No, no, non ti preoccupare, anzi, grazie per avermi presa in tempo- pigolò lei scompigliandosi leggermente la fluente cascata di capelli biondi con la mano affusolata e ornata da una perfetta manicure. In effetti Chiroki non aveva neanche idea di come avesse potuto avere i riflessi così pronti, ma la domanda venne spazzata via dall'imbarazzo quando si accorse di avere ancora le mani poggiate sui suoi fianchi, così le levò con un gesto abbastanza goffo e arrossì palesemente.

-M-ma figurati, sono stato proprio io a farti inciampare- rispose un po' impacciato.

-Beh, l'importante è che ora io stia bene... tieni, questo è il mio numero- disse la biondina tirando fuori un cartellino dal reggiseno, -se mi cerchi sono qui a fare la cameriera... oppure la cubista lì in fondo dalle 2 alle 3 di notte... ci vediamo splendore!- aggiunse la ragazza, poi, prima di andarsene, abbassò leggermente la mano e accarezzò il sesso di Chiroki da attraverso i pantaloni, e con passo felpato si allontanò.

Il ragazzo rimase allibito da come una persona possa essere così sfrontata e volgare allo stesso tempo, ma dopo aver ripreso leggermente la lucidità, Chiroki arrivò al suo tavolo dove, ovviamente, tutti avevano assistito alla vicenda e con sguardo malizioso, pieno di ammirazione e un po' di invidia, aspettavano Chiroki per tartassarlo di domande e complimenti per la conquista.

-E bravo il nostro ragazzo!- urlò uno in fondo.

-Ti sei preso una bella gallinella eh?!- lo stuzzicò un altro.

-Pensi di andarci subito dalla biondina?- domandò di nuovo il primo.

-Ehi, ehi, ragazzi state calmi, non è successo nulla... l'ho solo aiutata ad alzarsi...- cercò di giustificarsi e di mettere fine a tutte quelle insinuazione, invano.

-Certo! E lei ti ha aiutato ad alzare qualcosa d'altro!- disse uno in fondo alla fila di destra e tutti a quella battuta risero. Chiroki diventò rosso in volto e aggiunse:

-Oh no, non credo proprio!- poteva sapere solo lui a cosa si stava riferendo.

-Ah, fai il difficile allora! Beh, se non vai a cercarla dillo, che corro immediatamente io!- rise Naoya, il ragazzo di fianco a Chiroki.

-Ma se hai una ragazza!- gli disse Tsubaru tirandogli un calcetto da sotto il tavolo.

-Sì... ma quando si esce con gli amici... io sono un uomo libero... e cacciatore!- rispose Naoya con un sorrisetto malizioso.

-Beh, forse ora ho capito perché le tue storie non durano più di un mese o due... a proposito di storie e ragazze, quante ne hai avute Chiroki?- chiese Tsubaru voltandosi verso l'amico.

Il ragazzo impallidì, cosa poteva rispondere? Che era gay e che era reduce da una rottura con il suo amante, il quale era sparito dalla circolazione senza iù lasciare traccia e ora lui stava malissimo? Poi capì che si era fatto tante domande per niente, così rispose tranquillo:

-Nessuna, sto cercando il... la tipa giusta- si corresse all'istante.

-Ah, in effetti non ti ho mai visto in compagnia di una ragazza... ma sì, vedrai che l'amore arriverà presto!- lo rassicurò Tsubaru, ma Chiroki era più che certo che non potesse capire, nessuno poteva capire al di fuori di lui.

-Beh, nel frattempo che aspettiamo che arrivi a bussare alla tua porta, dicci che tipo ti piace!- disse Naoya.

-Ah, ecco...- Chiroki era in difficoltà, così, anche sapendo che l'alcool aveva bruttissimi, per non dire orribili, effetti su di lui, afferrò la bottiglia di birra e iniziò a bere e a bere, tutto pur di tenere la bocca occupata.

-Allora? Dai, facci partecipi delle tue fantasie erotiche sulle ragazze!- continuò Naoya battendo le mani sul tavolo e seguito da qualcuno.

-Beh... ma io non ne ho...- disse Chiroki quasi intimorito di scoprire cosa avrebbero risposto gli altri.

-Non ne hai?! Ok, allora sono due le possibilità: o sei un santo vero e proprio... o sei gay!- ultimò il ragazzo ridendo, ma al suono dell'ultima parola, Chiroki ebbe un sussulto e sputò tutta la birra che aveva in bocca. Tutti risero, tutti tranne lui e Tsubaru, il quale un po' accigliato disse:

-Perché, cosa ne sapete?-

-Come?- chiese Naoya con ancora il sorriso sulle labbra.

-Cosa pensi, che loro non abbiano fantasie? Che loro non facciano l'amore con il ragazzo che amano? Che solo perché hanno un modo diverso di vedere l'amore, debbano venire discriminati?!- urlò quasi Tsubaru, praticamente infuriato.

Intorno a loro era calato il silenzio.

-No... ma comunque io scherzavo, insomma, lo sai che io mi diverto a fare le battute... non devi prendere sul serio o sul personale quello che dico io...- Rispose Naoya senza più ridere, nessuna rideva in quel momento.

-Sì, hai ragione... comunque ora sono stanco, vado a casa- concluse Tsubaru molto serio.

-Emmm... vengo anche io!- Ne approfittò all'istante Chiroki, non poteva farsi scappare l'occasione di andare vi da quel posto infernale, dove ogni momento gli ponevano domande troppo “intime”.

-Ah, d'accordo- rispose il ragazzo, -Allora ti do uno strappo fino a casa-

-Sì, grazie- detto questo e dopo aver salutato un po' alla meglio tutti quanti , Chiroki e Tsubaru erano fuori dal locale.

-Bene, la macchina è di là...- stava dicendo Tsubaru, ma voltandosi si accorse che l'amico era poggiato ad un albero, dove stava vomitando, così corse verso di lui e gli mise una mano sulla schiena.

-Forza Chiroki. Penso davvero che tu abbia esagerato questa sera con l'alcool. Pensavo addirittura che tu fossi astemio prima di oggi- disse il ragazzo all'altro mentre si ripuliva la bocca con il dorso della mano.

Già, anche io lo pensavo...” pensò Chiroki maledendosi per aver accettato l'invito, era stata la serata più brutta della sua vita.

-Ho vomitato anche l'anima!- rispose a Tsubaru, il quale rise e mise un braccio intorno al collo di Chiroki, e lui lo ricambiò mettendolo attorno alla vita dell'amico.

-Sai che ti dico? Vieni a stare da me questa notte- propose Tsubaru.

-A casa tua?- ripeté Chiroki.

-Sì, i miei sono fuori città, sempre per il solito lavoro...- disse con un tono improvvisamente triste.

-Guarda... io non so se...- iniziò Chiroki.

-E dai, su, così mi faresti almeno un po' di compagnia- disse l'amico, e il ragazzo vedendolo in quello stato non poté altro che dire di sì.

E se quella serata gli era sembrata la più brutta di tutte, si sarebbe ricreduto non appena sarebbe arrivato al secondo, piano della palazzina numero 21, in via Chang.

 

  
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