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Autore: Drake_o    11/07/2012    6 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
-*-
La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
-*-
La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
-*-
(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
-*-
Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note del capitolo:
Tadaaaa! ecco il capitolo chiave. sperio che vi piaccia. Questo dovrebbe spiegare molte altre cose. 
ma la storia no è finita. Anzi, l'avventura è appena cominciata!
 
TRAD TITOLO:  Io E Il Dragone Possiamo Allontanare Tutto Il Dolore 
vi consiglio di ascoltare la musica prima di leggere e poi mettere quella strumentale mentre leggete.
io e le mie fissazioni... ^^ 

MUSIC:
http://www.youtube.com/watch?v=MVpJVZO4ZLA
http://grooveshark.com/s/Between+The+Bars/48FjVu?src=5
la prima e poi la seconda (che la stessa però strumentale e che io adoro ma solo dopo aver conosciuto la prima)





 
 
 
 
 
Capitolo Venti


Me And The Dragon, Can Chase All The Pain Away

 
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Bevi con me, adesso
e dimentica tutta lo stress dei giorni passati
fai quello che ti dico e ti farò stare bene.
Caccerò via le immagini incastrate nella tua mente.
Quelle persone con cui hai vissuto
e che non vuoi più intorno,
che ti spingono, che ti pressano
e non si piegano al tuo volere,
io le terrò ferme.
 
Bevi piccolo mio,
guarda le stelle
ti bacerò ancora
tra le sbarre
continuo a vederti lì
con le mani alzate
che aspetti di essere preso
 
Bevi un'altra volta
e ti farò mio
ti terrò al sicuro nel profondo del mio cuore
separato dal resto, dove mi piaci di più
e conserverò le cose che ti sei dimenticato.
 
 
Drink up with me now
And forget all about
The pressure of days
Do what I say
And I'll make you okay
Drive them away
The images stuck in your head
People you've been before
That you don't want around anymore
That push and shove and won't bend to your will
I'll keep them still 

...
(Elliott Smith - Between The Bars)
 
 
 
 
 
 
 
 
Alle prime luci dell'alba nell'infermeria, ancora prima di aprire gli occhi Draco avvertì il peso di qualcosa adagiato sul suo petto, uno strano calore sulla guancia e un odore che avvolgeva i suoi sensi ei suoi pensieri, lo faceva sentire al sicuro e a suo agio, lo confortava. Aprì gli occhi.  
Harry col viso affondato nel cuscino, i capelli spettinati e gli occhiali storti dormiva sdraiato accanto a lui e aveva una mano aperta sulla sua guancia. Draco si tirò su a sedere e il braccio di Harry scivolò verso il basso. Provò un brivido quando la mano del ragazzo si mosse e toccò involontariamente la pelle del suo fianco che si era scoperta.
Cercò di ricordarsi come erano finiti nello stesso letto.
Ad un tratto le immagini agghiaccianti dei suoi ricordi, gli attraversarono la mente come un fulmine, provocandogli una dolorosa fitta alle tempie. Si prese la testa tra le mani e chiuse gli occhi. Dopo poco sentì il braccio di Harry scivolare via lentamente. Si voltò e afferrò il ragazzo per la camicia prima che volasse giù dal letto.
Harry aprì gli occhi e di riflesso si aggrappò al braccio di Draco.
"Stai attento, Potter" Draco lo tirò verso di sé facendogli spazio sul letto.
Harry si tolse gli occhiali e passò le mani sul viso poi rimase immobile. Gli sembrava di avere un buco al centro dello stomaco, ancora le voci dei ricordi di Draco gli rimbombavano nella mente. Si stese sui cuscini e si voltò verso il biondo che si massaggiava le tempie.
Draco lo guardò e ricordò quel bambino. Era proprio il suo odore che lo faceva sentire in pace com'era da piccolo?
 
 
-*-
 
Silente prese posto alla scrivania e guardò con affetto i tre ragazzi seduti di fronte a lui.
Harry e Draco lo guardavano in attesa delle sue parole. Hermione sedava accanto a loro seria e composta.
 
"E' giunto il momento che sappiate come stanno le cose," cominciò con voce calma guardando i due ragazzi.
"Quando le vostre madri avevano tredici anni fecero un patto l'una con l'altra. Un patto di sangue.
Come due ingenue ragazzine che vogliono essere amiche per sempre, incisero i loro polsi con la magia e li accostarono pronunciando una formula.
Questo gesto spinto dall'amore che avevano l'una per l'altra le ha rese speciali e ha reso voi due speciali.
Quando la professoressa Cooman notò i loro polsi le collegò ad una profezia e disse che le ragazze erano le prescelte che avrebbero rigenerato il Segreto perduto.
Le aiutò a compiere il patto la seconda volta, 13 anni dopo il 31 ottobre del 1980 e in quel momento, come Sibilla Cooman aveva predetto, erano appena rimaste incinte di voi due.
Sibilla, che presiedeva il patto, entrò in trance e pronunciò una profezia generata dal patto stesso:
"Tre le streghe, due i bambini, in quella notte e non prima, del male saranno la sicura rovina."
In quel momento un segreto, chiamato il Segreto Delle Tre Streghe, si formò nella sua mente e lei lo sussurrò all'orecchio delle due ragazze. Esse divennero le uniche custodi del segreto che si credeva perduto da molti decenni.
 
Il Segreto delle Tre Streghe era sempre più raro, le donne che lo conoscevano lo potevano tramandare soltanto oralmente alla propria figlia, e solo con riti ben precisi. Era chiamato così perché legato alla Pozione delle Tre Streghe che si prepara come sapete con ingredienti estratti da tre creature femminili. Le prime due sono sempre due donne, la terza creatura dipende dall'intento della pozione, che molto spesso in passato era la protezione dei propri figli.
Ma quando una persona molto malvagia capì che il segreto poteva donare un immenso potere anche ad un uomo, cominciò ad uccidere tutte le donne che lo possedevano per farselo dire, ma senza riuscirci. Finché non ce ne fu più nemmeno una che lo conoscesse. Si pensò che quel segreto fosse estinto con loro.
La pozione chiamata Delle Tre Streghe non fu più distillata da nessuno. Perché senza il segreto anche la ricetta era perduta.
L'unico modo per rigenerare il segreto era un patto di sangue fatto in circostanze particolari che per il volere degli astri fu quello delle vostre madri, ignare di tutto e ingenuamente spinte solo dall'amore.
Voldemort scoprì che due donne avevano il segreto e che esso poteva essere la sua fortuna o la sua rovina. Quando capì che le vostre madri erano quelle due donne, cercò di farsi rivelare il segreto da Lily e poi da Isadora. Ma non ci riuscì. Entrambe morirono per salvare il segreto e i loro figli, da lui.  
 
Ma quel segreto doveva arrivare a voi, perché la profezia fosse compiuta. Solo voi che siete sangue del loro sangue avreste potuto ricevere quel segreto, tredici anni dopo il secondo patto delle vostre madri, ovvero il 31 Ottobre di quest'anno.
 
Con la morte di Lily il segreto non poteva più essere tramandato con il rito previsto, per il quale servivano entrambe le custodi.
In quella stessa notte, Isadora fu marchiata dal Signore Oscuro e condannata per questo a morte, io le proposi così di nascondere il segreto in un posto sicuro perché voi due poteste trovarlo quando sarebbe stato il momento, altrimenti sarebbe morto con lei nove anni dopo . E trovammo il modo per poterlo conservare.
L'incantesimo del Poi utilizzato insieme ad un Passatempo ha reso possibile il nostro intento.
 
Inizio Sequenza Flashback-
 
"E' un incantesimo pericoloso Isadora. Sii prudente."  disse Silente in piedi davanti alla ragazza, sulla torre di Astronomia.
"Lo so ma non ho scelta. Harry e Draco devono avere questo segreto. Lily non c'è più e... è giusto così." rispose lei.
 
Silente annuì. "Hai messo il passatempo nella stanza delle cose nascoste e loro lo troveranno là. E' là che ti manderò, dentro quella stanza che è anch'essa un luogo senza tempo. L'unico luogo dove l'Incantesimo Del Poi e il Passatempo si possono fondere per il nostro intento.
Ricorda le condizioni dell'incantesimo.
Hai una sola possibilità di fare questo viaggio.
Quando arriverai, individuerai la persona che ti sembrerà più giusta e prenderai il suo corpo amalgamandoti con il suo spirito. Userai il passatempo che tu stessa hai preparato.
 
L'attivazione del passatempo creerà la dimensione alternativa che ti darà quattro giorni di tempo per portare a termine la missione, invece dei pochi minuti che l'incantesimo concede. Se i miei calcoli sono esatti dovrebbe andare tutto bene.
 
Dovrai portare questo lucchetto magico e trovare un luogo sicuro dove appenderlo e lo chiuderai con tre chiavi. Una la nasconderai nel luogo dove lo hai chiuso, una la lascerai nel futuro e una la porterai qui e la conserverai dove solo Draco e Harry potranno trovarla. Ricordati che devi fare uno scambio, se lasci il lucchetto dovrai portare qui un altro oggetto appartenente a quel luogo.
 
Il Lucchetto magico infine funziona così: per dare a Draco il diritto di aprirlo, dovrai fare in modo che lui si fidi di te, per almeno tre volte, prima di sussurrare il segreto dentro il lucchetto e chiuderlo.
Là sarà al sicuro da Voldemort nascosto due dimensioni temporali da lui, lo proteggeranno il presente nel quale stiamo compiedo l'incantesimo, il futuro nella stanza delle cose nascoste e la dimensnione creata dal Passatempo. e si conserverà anche se tu dovessi mancare, finché i ragazzi non troveranno tutte le tre chiavi e potranno aprirlo. Allora sarà il momento giusto e avverrà tutto spontaneamente.
E' tutto chiaro?" chiese il mago.
 
"Sì"
 
"Stenditi adesso."
 
La ragazza si stese sul tavolo di pietra in cima alla torre di astronomia.
 
"Chiudi gli occhi e pensa intensamente alla tua missione." Silente pronunciò una formula muovendo la bacchetta e le mani lentamente mentre le nubi vorticavano sopra la torre in una spirale tetra accesa da fulmini e ramificata di saette.
 
Pochi minuti passarono.
 
Quando la ragazza riaprì gli occhi, erano pieni di lacrime.
 
"Allora. Come è andata?" chiese Silente aiutandola ad alzarsi.
 
"Bene, è andato tutto come doveva andare" disse la ragazza e sospirò "Ma Lucius ha portato il Passatempo nella foresta e li ha aggrediti. Ti prego, quando succederà, assicurati che tornino tutti sani e salvi. Harry e Draco erano grandi...erano così belli...così dolci.  ...Non lo vedrò crescere vero Albus? Spero che Draco diventi una persona saggia."
 
"E' tuo figlio Isadora, non avere dubbi."
 
-Fine Sequenza Flashback-
 
 
"Avrai una studentessa fantastica insieme a Harry e Draco" mi disse alla fine "Si chiama Hermione. E' il suo il corpo che ho scelto e il suo aiuto è stato prezioso."
disse Silente sorridendo alla ragazza.
 
Hermione si asciugò una lacrima e sorrise.
Draco si voltò a guardarla.
Silente sorrise "L'affetto che Hermione ha provato per Draco e i ricordi che ha tenuto vicini per giorni, hanno creato la condizione giusta e hanno concentrato le forze dell'incantesimo su di lei, così che Isadora fosse attirata verso quel preciso momento nel futuro che ha reso tutto questo possibile."
Guardò Draco " Per lo stesso motivo, vedevi tua madre quando Hermione ti abbracciava. I ricordi che portava al collo a contatto con il suo corpo femminile, e il tuo desiderio di rivedere tua madre, facevano riaffiorare le cose rimaste sepolte nella tua mente, quelle che hai cercato di salvare con l'occlumanzia, o quelle brutte, rimaste irrimediabilmente impresse dentro di te, anche dopo che Severus aveva cancellato i tuoi ricordi. I ricordi che hai visto ieri non li avresti mai ricordati da solo perché eri troppo piccolo, ma versandoli tra le lacrime sulla spalla di Hermione li hai potuti vedere. Anche se sarebbe stato meglio farlo con l'ausilio di un Pensatoio."
 
Hermione sospirò e sorrise a Draco.
 
Silente si schiarì la voce. "Infine, è questo il motivo per cui non ho potuto impedire a Lucius di entrare a Hogwarts, perché non volevo modificare il futuro. Sapevo che grazie a lui Draco e Harry si sarebbero avvicinati, avrebbero scoperto al momento giusto la stanza delle cose perdute e il giorno in cui tutti sareste stati là dentro insieme, Isadora avrebbe compiuto l'incantesimo. Ma tutto doveva svolgersi senza il mio intervento diretto." continuò guardando serio i ragazzi.
"Il 31 ottobre di quest'anno voi avreste dovuto diventare i custodi del segreto e probabilmente avrete percepito in qualche modo l'energia del patto delle vostre madri. Ma non lo avete ricevuto come dovevate e quindi avete forse la sensazione che vi manchi qualcosa e che potete trovarla l'uno nell'altro. Ed è proprio così. Solo voi due e solo insieme potete trovarlo. Dal 31 ottobre si è innescato un meccanismo che vi permetterà di trovare le chiavi e ricevere il segreto. Ma questo sta solo a voi. Non temete, gli eventi vi guideranno e così farà l'istinto che è dentro di voi dato dal sangue delle vostre madri. Non importa quanto ci vorrà. Io cercherò di aiutarvi per quello che potrò ma sono sicuro che troverete la strada da soli."
 


-*-
 
 
Quando uscirono dall'ufficio di Silente, Draco guardò Hermione .
"Grazie," le disse. "Mi dispiace di averti trattata tanto male, sono uno stupido!"
Lei lo abbracciò e lo strinse a sé "Non importa nemmeno io sapevo cosa stavo facendo...ma sono felice di aver aiutato tua madre. Doveva essere una donna meravigliosa."
Draco ricambiò l'abbraccio "Come te" le sussurrò nell'orecchio.
Hermione si sentì il cuore in gola.
 Mentre Harry li guardava sorridendo, la ragazza accennò a sciogliere il nastro con la chiave dal suo polso ma Draco la fermò.
"Tienila tu. Sarà più al sicuro." le disse.
"Va bene" sorrise lei "Purtroppo non ricordo dove siano le altre due, ma credo faccia parte di questo incantesimo." disse un po' sconsolata."Se avete bisogno di aiuto io ci sarò"
"Grazie Hermione" disse Harry.
 
 
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-*-
 
Draco camminava al fianco di Harry dopo aver salutato Hermione.
Non riusciva a smettere di pensare alle parole di Silente.
Non era Hermione, era sua madre che gli aveva accarezzato i capelli quella notte rassicurandolo dopo un brutto sogno, come aveva fatto a non riconoscere quei gesti? Era lei che puliva il sangue dal suo viso quel giorno sulla panchina, dopo il pugno di Weasley, e lei che aveva smascherato lo scherzo del Pezzente togliendolo dall'imbarazzo e forse lei aveva fatto sbagliare a Hermione l'incantesimo che aveva trasfigurato Ron in un abito da ballerina, per dispetto. Ed era lei che gli aveva sfiorato il viso per l'ultima volta, sul ponte, dicendogli che non doveva temere suo padre, prima di sparire per sempre. La sua complicità era stata così perfetta, come avrebbe voluto che fosse lì adesso, quante cose avrebbe potuto dirle, quante cose avrebbero fatto insieme...
 
Harry notò le lacrime scendere sul viso di Draco e si fermò.
Lo vide appoggiarsi con la schiena al muro e chinare la testa. Andò davanti a lui e lo abbracciò. Lo strinse a sé. Draco mise una mano sulla sua schiena e appoggiò il viso sulla sua spalla.
"Lo so" gli disse Harry. "Anche a me mia madre, manca così tanto"
Non era poi così difficile intuire cosa stesse pensando Draco in quel momento, ma Harry lo stupiva quando con precisione rispondeva a i suoi pensieri come se li avesse appena espressi.
"Però, loro due sono dentro di noi. Il loro sangue è qui. Adesso tocca a noi proteggere il loro segreto e vendicare la loro morte." disse il moro con sicurezza.
Draco alzò la testa e lo guardò negli occhi.
"Non so nemmeno da dove cominciare!" disse tra le lacrime "Harry, io non posso combatterlo"
Draco sollevò la manica destra scoprendo il marchio nero.
"Io sono con lui, te ne sei dimenticato?" disse piano.
 
Harry lo guardò e la sua cicatrice cominciò a bruciare. Si portò una mano alla fronte.
Alzò gli occhi su Draco che aveva ricoperto il marchio.
 
"Non importa!" disse "Non devi stare con lui. Stai con me!"
"Non posso."
"E allora tua madre ha fatto tutto questo per niente! Vuoi dire che tua madre e mia madre sono morte senza un motivo!?" Harry alzò la voce.
Draco sospirò. "Sarebbe inutile. Se tradissi il Signore Oscuro, verrei torturato e ucciso insieme a mio padre e a tutta la famiglia Malfoy!"
"E tu hai paura di morire?" gli chiese Harry.
 
Draco rimase in silenzio. Non aveva mai avuto paura di morire, perché si faceva tanti problemi se morire era stato spesso quello che desiderava di più? Però in quel momento c'era qualcosa che non gli faceva più odiare la sua vita come prima. C'era una missione e c'era un legame. C'era Harry.
E' così che funzionava dunque? Quando non si ha niente da perdere e si odia la propria vita, è facile non avere paura della morte. Ma quando è il momento di morire sul serio, improvvisamente le cose per cui vale la pena vivere, escono dall'oscurità.
 
-*-
 
Vieni stasera alle otto alla torre dell'orologio.
 
Recitava il foglietto che apparve sulla scrivania di Draco, il giorno seguente. Si voltò e vide Harry che strizzava un occhio dal suo banco mentre Piton gli dava le spalle.
Subito si voltò di nuovo, in imbarazzo, controllando che nessuno avesse visto.
 
Quella sera dopo cena Harry aprì l'armadio e tirò fuori una bottiglia di burrobirra che i gemelli Weasley gli avevano regalato.
La nascose nella borsa e si lanciò nei corridoi fino alla torre dell'orologio.
Non era ancora in cima alle scale quando vide la sottile silhouette di Draco seduto sul muretto concavo che circondava il grande orologio di vetro. Il quadro trasparente del macchinario sembrava un'enorme finestra rotonda. Le maestose lancette passavano lentamente davanti ad esso come pale di un mulino a vento e Draco era lì, stagliato in controluce che guardava fuori.
"Ben arrivato! Sono qui da almeno un quarto d'ora." disse quando lo vide.
"Scusa" disse Harry e tirò fuori la burrobirra.
"Hai preso una sufficienza a pozioni?" chiese Draco vedendo la bottiglia.
Harry sorrise "Purtroppo no...Volevo solo bere una cosa con te, rilassarci e stare... qui, senza nessuno intorno."
"Ok..." disse il biondo.
 
 
La bottiglia vuota di burrobirra era a terra nella penombra.
 
"E così è stato il Marchio Nero a ucciderla?" chiese Harry che in fondo per qualche motivo non aveva mai creduto alla maledizione della pozione N°9.
Draco annuì.
"E il tuo Marchio Nero? Il bracciale ti proteggerà?" chiese Harry preoccupato.
"Piton dice che non sarà così per sempre. Che sta a me trovare la giusta misura tra il bene e il male per non soccombere al marchio."
Harry lo guardava serio. In quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa per Draco, dentro di sé continuava pensare che lo avrebbe difeso da tutti, lo avrebbe protetto a qualsiasi costo. Avrebbe allontanato chiunque volesse fargli del male e lo avrebbe fatto sorridere.
Pensò alle loro madri, si sentiva meno solo adesso che condivideva con lui quel dolore.
 
Harry gli raccontò dei Dursley, di come veniva trattato a casa loro. Gli raccontò di quante volte lo avevano chiuso a chiave nel sottoscala per ore e ore. E Draco, un po' a fatica, raccontò a Harry di come suo padre lo chiudeva in camera come fosse una prigione e di come lo addestrava a non mostrare alcuna debolezza.
Poi gli raccontò i ricordi che Piton gli aveva mostrato ed entrambi constatarono che Il professore era stato davvero molto innamorato della madre di Harry. Harry disse a Draco che suo padre non era così malvagio come sembrava ma che probabilmente, come aveva detto Piton, il suo Marchio Nero lo dominava e il suo cuore era ormai invaso dal male e dalla devozione per il Signore Oscuro. Ma quella notte aveva offerto la sua vita in cambio di quella di Isadora e di Draco e in fondo anche di quella di Harry, che in quel momento era nelle braccia di sua moglie.
Ma Draco sosteneva che Lucius sapesse qualcosa del Segreto e che stesse facendo tutto questo solo per aiutare Lord Voldemort ad ottenere ciò che voleva.
Parlarono per ore. Era piacevole anche se gli argomenti erano pesanti. Ma i due ragazzini sentivano di avere un milione di cose da dirsi. Dopo aver visto sé stessi da piccoli qualcosa si era aperto dentro di loro, dopo aver conosciuto l'amore tra le loro madri il loro corpo vibrava di una nuova frequenza ed era la stessa per tutti e due.
 
Harry era sdraiato nella conca che il muretto rotondo faceva intorno all'orologio.
e Draco era seduto a terra sotto di lui, con la schiena al muro. Appoggiò indietro la testa che toccò il fianco di Harry, lui di riflesso mise il braccio intorno alle sue spalle. Draco chinò il viso da un lato sul suo braccio, mentre la mano di Harry gli accarezzava i capelli.
"Vuoi sapere la verità?" disse Draco piano.
"Mhm"
"Sono terrorizzato"
Harry si voltò a guardare i morbidi capelli che stava toccando. "Perché?"
"Mio padre capirà che sto tradendo i Mangiamorte."
"Tuo padre non saprà niente. E io ti difenderò" disse Harry con sicurezza.
Il cuore di Draco batteva velocissimo quello di Harry era lento e rilassato. Draco si girò verso il muro e sprofondò il viso nel maglione di Harry. Avvolto dal suo braccio, respirò quell'odore familiare che gli calmò il cuore. Come faceva Harry ad essere sicuro che lo avrebbe difeso e come faceva a convincerlo che andava tutto bene, così, in due parole?
 
"Hai detto che il Marchio Nero ti costringe a non rinnegare totalmente il signore oscuro. Tu non farlo, rimani con lui ma senza essere suo. E nel frattempo cercheremo le chiavi del lucchetto."
"Come fai a fidarti di me, Potter?" Draco si voltò e lo guardò negli occhi  "Sono tecnicamente un Mangiamorte!"
"Non lo hai voluto tu. Io mi fido e basta! Non devo darti spiegazioni"
 "Non sarai così ingenuo da credere che perché dormivamo insieme da neonati possiamo fidarci l'uno dell'altro?! Il patto di sangue lo hanno fatto le nostre madri non noi!"
"Ma erano incinte di noi"
Draco sbuffò.
"Forse preferisci fare il Voto Infrangibile?" disse Harry .
Draco si alzò da terra e si mise a sedere sul muretto. "Il mio marchio è già un Voto Infrangibile..." guardò fuori e incrociò le braccia sul ginocchio piegato di Harry che lo srutò serio. "Sei tu che non ti fidi di te stesso" disse.
 
Le sue parole penetrarono Draco come un coltello. Rimase in silenzio, mentre le ripeteva nella sua mente.
L'orizzonte era limpido, la luna piena illuminava la notte come un enorme faro e la vista era magnifica. La larga ombra della lancetta dei secondi passò a grandi rintocchi, prima sul volto di Harry e poi su quello di Draco. Harry si girò verso di lui. Afferrò le sue braccia e lo tirò verso di sé.
Draco si sbilanciò in avanti ma oppose resistenza, tese le braccia appoggiando le mani sul muretto fermandosi a pochi centimetri da lui.
"Malfoy, sei peggio delle inferriate dei Dursley lo sai?'" gli disse sorridendo."mi sembra di baciare qualcuno da dietro le sbarre" aggiunse.
E poi si sciolse allo sguardo del biondo.
Con una piccola smorfia tra l'offeso e lo strafottente, Draco alzò solo gli occhi con la testa bassa. Harry afferrò la sua maglia, lo tirò con forza verso di sé e lo baciò. In quel momento Draco mancò l'appoggiò sul muretto e scivolò rischiando di cadere di sotto. 
Si misero a ridere, e non riuscivano più a smettere. Harry si sentì stringere il cuore, quella risata era solo per lui. Draco non rideva così per nessunaltro. Non rideva mai.
 
Harry si tirò su a sedere e lo abbracciò. Poi gli stampò un bacio sulle labbra e un altro e un altro ancora mentre Draco cercava di liberarsi dalla sua presa ma senza fare uso di tutta la forza necessaria. Una parte di lui combatteva, l'altra si arrendeva alla furia di Harry, ai suoi denti che gli mordicchiavano le labbra.
Era come una lotta, un'azzuffata tra cuccioli di cane che si mordevano con finta ferocia e lentamente mollavano la presa. Era un gioco, in cui Harry si rendeva conto che stava tenendo Draco Malfoy, sì proprio lui, per la maglia come se volesse dargli un pugno ma poi gli dava un bacio. E lui si lasciava baciare e anche strattonare, anche se con moderazione, a volte si ribellava e lo spingeva via, a volte Harry intravedeva gli angoli delle sua bocca piegarsi in un sorriso mentre lo baciava.
Continuarono per un po' e i baci diventavano sempre più profondi. Draco si trovò in bocca la lingua di Harry e per un momento rimase perplesso. Poi cominciò a piacergli, i brividi gli correvano sulla schiena. E così Harry gli aveva dato il suo primo vero bacio...
Si ricordò quello che aveva visto dare da Lucius a sua madre. Era proprio così, profondo.
 
"Tuo..." sussurrò Harry prendendogli il viso tra le mani e accostando al fronte alla sua.
"Mio" rispose Draco sorridendo.
 
Si abbracciarono stretti, tanto da sentire l'uno il cuore dell'altro e il calore dei due corpi si univa creando un'energia intorno a loro che li faceva sentire invincibili.
Non servivano parole e non ne avrebbero avute, per descrivere quello che provavano.
Harry sapeva con certezza che loro due, insieme, potevano allontanare qualsiasi dolore.
 
Furono solo baci, innocenti baci, prima che si addormentassero l'uno sull'altro, proprio come due cuccioli.
 
La mattina dopo Draco era sdraiato tra le gambe di Harry, con il viso adagiato sul suo petto e le braccia intorno a lui. Harry, disteso nella curva del muretto con un piede a terra e le braccia intorno a Draco.
La gigantesca campana dell'orologio, a due metri da loro, suonò le sette in punto.
I due sobbalzarono. Si guardarono in faccia con gli occhi spalancati tappandosi le orecchie con le mani.
Il suono era fortissimo. Beh certo, doveva svegliare tutta Hogwarts!
 
"Ma che cavolo!!" urlò Harry la voce sovrastata dal poderoso rintocco.
La campana cessò.
 
"Per Morgana!" disse Draco seccato, alzandosi e sistemandosi i vestiti.
 
"Non era previsto che ci addormentassimo qui" disse Harry con i capelli più arruffati che mai.
"Beh non succederà mai più, questo è sicuro" rispose Draco mettendosi in spalla la borsa.
Harry si alzò "Vuoi scendere da solo?" gli disse stropicciandosi un occhio.
Draco lo guardò un momento. Poi annuì "Ci vediamo dopo" disse serio e si incamminò giù per le scale.
Il cuore di Harry batteva forte ripensando alla sera prima. Non si chiese il perché di niente. Rimase un momento a guardare la chiara mattina invernale attraverso il vetro dell'orologio, assaporando la felicità che lo riempiva.
 
-*-
 
 
Quando Draco entrò nella sala grande a colazione Hermione e Ron cominciarono a bisbigliare.
Harry lo guardò e accennò un sorriso. Draco dovette mettere una buona dose di volontà nel sopprimere il sorriso che gli stava nascendo sulle labbra.
Pansy lo salutò sdolcinata.

"Come sei carino stamattina!" disse addentando una fetta di pane.

"Vorrei poter dire lo stesso di te" disse Draco con un sorriso sarcastico. Si sedette a tavola e si versò una tazza di tè.
La ragazza alzò le sopracciglia e si girò seccata verso Zabini.
Intanto Draco guardava dentro la sua tazza e pensò che se quella mattina avesse letto le foglie di tè, avrebbe sicuramente visto due occhi verdi.
 
h+d

 
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Tra le Sbarre - Elliott Smith
Bevi piccolo mio
stai sveglio tutta la notte,
 con le cose che sapresti fare
 che non farai ma che potresti,
 il potenziale che hai, ma che non vedrai mai
le promesse che tu solo farai
 
Bevi con me, adesso
e dimentica tutta la pressione dei giorni
fai quello che ti dico e ti farò stare bene
caccerò via le immagini incastrate nella tua mente.
Quelle persone con cui hai vissuto
e che non vuoi più intorno
che ti spingono che ti pressano
e non si piegano al tuo volere
io le terrò ferme
 
Bevi piccolo mio,
guarda le stelle
ti bacerò ancora
tra le sbarre
continuo a vederti lì
con le mani alzate
che aspetti di essere preso
 
Bevi un'altra volta
e ti farò mio
ti terrò al sicuro nel profondo del mio cuore
separato dal resto, dove mi piaci di più
e conserverò le cose che ti sei dimenticato
e quelle persone con cui sei stato
che adesso non vuoi più intorno
che ti spingono e ti pressano
e non si piegano al tuo volere
io le terrò ferme.
 




 
Note conclusive:
 
ho messo l'intero pezzo tradotto perchè trovo che sia bellissimo!
Spero vi sia piaciuto il capitolo e che non sia troppo intricato! 
questa è un po' la prima parte della storia. dal prossimo capitolo che posterò, se ci riesco, tra una settimana si passa alla seconda parte.
una abbraccio e grazie per essere stati fedeli lettori!!
D. 
  
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