Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: tenshina    11/07/2012    4 recensioni
Mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Maya avesse potuto incontrare finalmente l'ammiratore delle rose... Ho immaginato un ballo in maschera, ho immaginato un Masumi Hayami che prova a combattere il destino avverso, ho immaginato un'occasione in cui finalmente i due potessero parlare. Naturalmente, l'uomo non sa che Maya già conosce la sua vera identità.
Questa è stata la prima fanfiction che ho scritto in tutta la mia vita: l'ho iniziata a luglio dell'anno scorso e finita a ottobre.
Non ci saranno interruzioni: cercherò di postare (connessione permettendo) un capitolo al giorno dal lunedì al venerdì.
Spero che quanto ho scritto vi possa piacere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I tratti malinconici della ragazza si distesero in un’espressione di dolcezza:
“No, non lo odio più da molto tempo. Da quando ho capito che anche lui, pur con metodi discutibili, si è sempre mosso per aiutarmi. Mi addolora molto non avergliene mai parlato. L’ho spesso accusato ingiustamente.”
Masumi era sconvolto. Il cuore gli batteva in petto come il galoppo selvaggio di un cavallo finalmente libero di correre.
A tal punto è mutata la sua visione del vero me stesso? Come ho potuto non rendermene conto?
“Sono sicuro che gli farebbe piacere saperlo. Come mai non gliene ha mai parlato? Il coraggio non le manca, non le è mai mancato! Spesso si è opposta con successo a personaggi del calibro di Masumi Hayami, che certo non gode di buona fama.”
Cosa mi risponderà ora? Perché parlava di me, no? Doveva parlare di me!
“Sì, ha ragione. Ma proprio perché non mi è mai mancato il coraggio di attaccare il signor Hayami, quando ho capito, finalmente, era tardi. Lui è convinto che io lo odi, come potrebbe altrimenti? Avrebbe sicuramente delle riserve sulle mie parole. Capirei come potrebbe stentare a credere ad un mio cambiamento tanto radicale nei suoi confronti.”
“Sono sicuro, invece, che se è una persona che l’ha aiutata sarà felice di sapere che non lo odia più.” – insistette l’uomo.
Allora è vero… mi ha perdonato per sua madre e per tutti gli altri miei intrighi.
L’uomo non capiva come la sua ragazzina avesse compreso il suo comportamento. Forse era diventato troppo imprudente quando si trattava di lei.

Maya avvertiva il cambiamento nella voce dell’uomo. Sembrava stentare a pronunciare anche quelle poche parole. Aveva la voce rotta dall’emozione. Riusciva a percepirlo nonostante la maschera. Sarebbe bastato a farlo svelare? Le sue mani tremavano dall’agitazione. Solo il tenerle appoggiate alla balaustra le permetteva di nasconderlo.
Era così forte l’emozione in quel momento. Quell’attimo era il culmine dei sette anni che avevano vissuto dacché si erano incontrati. Sentiva che quell’istante sarebbe stato fondamentale per il suo futuro. Voleva lottare fino alla fine per vivere l’amore della sua vita.
Non sapeva cosa provasse per lei il signor Hayami: forse era davvero la sola ammirazione per le sue doti di attrice a spingerlo ad aiutarla. Ma come poteva allora essere così triste? Aveva tutto! L’amore di una donna stupenda come la signorina Shiori, il successo negli affari… proprio quella tristezza, paradossalmente, sembrava darle speranza.
“Non credo… vede, il signor Hayami oramai non ha più tempo per me. Si sta per sposare ed io sono solo la sua gallina dalle uova d’oro!”
Accidenti! C’è sempre Shiori di mezzo! Chissà se il suo ammiratore riesce a convincerla?!
“Secondo me dovrebbe provare. Sono proprio sicuro che l’apprezzerebbe! Se si è preso cura di lei, anche se in modo maldestro, deve considerarla importante!”
La giovane donna sollevò una mano al viso e, coprendosi le labbra, si lasciò sfuggire un risolino nervoso. Masumi la guardò interrogativo.
“Signor Ammiratore, lo sa che ha utilizzato quasi le stesse identiche parole del signor Hayami nei suoi confronti? Vi conoscete forse?”

Ragazzina… ci sei andata vicina stavolta!
Un lieve rossore imporporò il viso di Masumi, che benedisse l’oscurità che lo proteggeva.
“Forse…” – rispose laconicamente, ma subito riprese – “Quali sono gli altri motivi per cui voleva incontrarmi?”
Lo capiva… era stato un codardo. Quale migliore occasione per rivelarsi se non quella? Sarebbe stato talmente facile!
Non ho mai gradito le cose facili. Si rimproverò.

Uff… lo sapevo! Non è bastato. Ma quanto è difficile signor Hayami?!
“Beh… il secondo motivo riguarda anche il signor Hijiri. Lui mi ha detto che lei sarà sempre presente per me. Ma io come potrei esserne sicura?”
Poi lentamente, impiegando tutto il suo talento di attrice, si girò togliendosi la leggera maschera. Gli piantò in volto i suoi occhi sfavillanti: erano sul terrazzo deserto, protetti dall’oscurità. Il suo era un palese invito a rivelarsi.
“Nel suo messaggio mi diceva che dovevo essere libera di vivere la mia vita senza sentirmi in obbligo nei suoi confronti! Ma io… io non voglio vivere lontano da lei!”

Lui era abbacinato, incantato.
I suoi occhi lo guardavano come non avevano mai fatto! Con più passione di quanta ne riservava alla recitazione ed alle sue rose.
Quanto ancora a lungo poteva resisterle?
“Hijiri… Hijiri ha espresso bene il mio… pensiero. E’ vero, non l’abbandonerò mai! Lei è veramente troppo importante per me! Lei è capace di farmi sentire vivo con un solo sguardo, una sola espressione fuggente, un solo movimento inaspettato, un solo messaggio!”
Lo sentiva… mancava poco.
Il suo autocontrollo proverbiale stava lentamente ma inesorabilmente andando a farsi benedire. Infatti, continuò incoscientemente:
“Esserle accanto, aiutarla in caso di bisogno, vederla superare le difficoltà anche grazie ai miei piccoli aiuti è per me fonte di gioia. Lo strano legame che ho, che abbiamo intessuto mi salva ogni giorno dalla disperazione di una vita fatta di un lavoro che non mi entusiasma più da tempo e… e basta.”
Non poteva parlarle della sua vita privata. Sarebbe stato ingiusto.

Maya lo guardava estasiata. Tutto il suo piccolo corpo si protendeva nella sua direzione. Le piccole mani erano strette al petto. La maschera abbandonata sulla balaustra. Il suo volto era rivolto a quello nascosto dell’uomo. Il signor Hayami la guardava, eppure i suoi occhi sembravano persi altrove. Forse era vero che la sua vita non era come appariva.
   
 
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