Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: reading lover    11/07/2012    0 recensioni
Due ragazze, due ragazzi e un fantasma misterioso...
Una vecchia storia che non ho mai finito, ma che ho tutta l'intenzione di completare (prima o poi)... Buona lettura ;)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

01 Marzo 2015-04:00
Aeroporto di Amburgo. Gate 12. Destinazione: London, Stanset.
Sono troppo stanca anche per rendermene conto... Oggi la sveglia è suonata a mezza notte. La mia fantastica programmazione per questa partenza prevedeva:
-Cena a casa Kaulitz (eravamo state invitate dai ragazzi per brindare alla partenza)
-A letto non più tardi delle 10.00
-Sveglia a mezzanotte
-Pronti per l' una, ora in cui sarebbero passati Bill e Tom a prendere noi e le nostre valige
-Viaggio di mezz' ora in macchina per arrivare all' aeroporto
-Lì avremmo incontrato Georg e Gustav che, arrivati con la loro macchina, avrebbero portato a casa quella di Bill.
Il problema con le programmazioni è questo: alla fine non va mai come vorremmo!
Ieri sera, come programmato, siamo andati a villa Robkins per gustarci una favolosa cenetta cucinata personalmente da Tom (Spaghetti con il suo sugo speciale) nella quale non ero assolutamente fiduciosa, ma che mi sono sorpresa ad apprezzare, e dopo la cena c' è stato il brindisi, solo che al brindisi è seguito un altro brindisi, poi un altro e un altro ancora; finchè dopo aver brindato a Miami, al mare, ai pesci e alle talpe senza pelo, abbiamo finito con l' addormentarci tutti su quello che ormai è il mio divano bianco. A mezza notte ci siamo svegliati al suono del mio cellulare e ci siamo resi conto dell' accaduto. A quel punto Bill e Tom hanno dovuto prepararsi in fretta e furia, così come abbiamo dovuto fare io e Chris quando i ragazzi ci hanno accompagnato a casa nostra a prendere le valige.
Come se non basasse all' aeroporto è andato tutto malissimo: Georg e Gustav erano in ritardo, quando siamo arrivati al Check-in, rigorosamente circa 2 secondi prima della chiusura, Chris credeva di aver perso la carta d' identità e Tom i biglietti.
Nonostante alla fine sìano riusciti a rintracciare tutto, io mi trovo all' alba, in un aeroporto, senza essermi fatta la doccia e talmente nervosa che non riesco neanche a trovare un aggettivo per descrivere la mattinata di merda che abbiamo avuto. Bill è nervoso come me e io e lui siamo seduti al gate in attesa che Tom e Chris tornino con le nostre colazioni.
"Odio quando niente va come avevo previsto!" Sbotta improvvisamente Bill
"Mi hai letto nel pensiero, amico!"
"Allora siamo d' accordo, amica!"
"Ok, ora possiamo smettere di chiamarci amici, fa troppo buttafuori. Anzi peggio, fa troppo Tom!"
Lui ride "Va bene, ma hai iniziato tu!"
"Mea culpa, lo ammetto!" Rido anch' io e noto quattro cartoni fumanti arrivare a ore 12.
"Vedo che vi siete calmati" dice Tom porgendomi il caffè
"Vedo che ti sei dimenticato lo zucchero..."
"Eccolo" Chris mi passa due bustine di zucchero e Tom fa spallucce
"Perchè sei così cattiva con me. Io che ti ho portato questo caffè con tanto amore..."
"Non è il momento per fare dell' ironia Tom!"
"Non è che ti devono venire le tue cose?" domanda Chris con una vocina ingenua
Io la fulmino con lo sguardo...
"Forse hai ragione... è solo che... Forse dovremmo seriamente smettere di bere..." Tutti si voltano verso di me inorriditi
"Ok, è una cazzata... Scusate"
-Volo Amburgo-Miami in arrivo al gate 12-
Annuncia la voce meccanica dagli altoparlanti dell' aeroporto. Io e Bill ci alziamo e tutti e 4 assieme ci imbarchiamo.
Nel giro di qualche minuto siamo sull' aereo
"Allora, abbiamo la fila 18 e 19, posti A e B" dichiara Tom leggendo i biglietti. Raggiungiamo le file e
"Io vicino al finestrino!" diciamo in coro io e Chris mentre a velocità supersonica ci fondiamo sui posti A rispettivamente delle file 19 e 18. Tom si siede di fianco a me e Bill a lei.
Ora posso rilassarmi. Volare mi fa sempre quest' effetto. Essere sopra tutto, sopra tutti, mi da una rassicurante sensazione di calma e questo è un bene, soprattutto nei viaggi lunghi, ma non è questo il caso.
La decisione di fermarci una notte a Londra è stata presa quando, prenotando il volo per Miami, abbiamo trovato come più economico quello con scalo in Inghilterra. Fortunatamente non dovremmo pagare costi aggiuntivi per albergo eccetera dato che mio zio vive lì da ormai molti anni. Inoltre incontreremo Mary che vive al campus dell' università e Anmary, che partirà tra circa quattro ore da Bergamo, così potremo affrontare parte del viaggio assieme.
"Cosa ne pensi di Georg e Gustav?" chiede improvvisamente Tom mentre una hostess è intenta a spiegare il funzionamento delle mascherine per l' ossigeno
"Sono... Bhè, io me li aspettavo diversi..."
"In che senso?" aggrotta le sopracciglia
"Non fraintendere, per i due minuti in cui li ho visti mi sono sembrati simpatici, ma anche molto diversi da te e Bill..."
"Sai..." Attimo di silenzio. Cos' è vuole creare suspance?!
"Cosa?"
"No, volevo solo dire che ho pensato la stessa cosa vedendo Mary ed Anmary..."
"Oh, ok..." Silenzio imbarazzante, silenzio imbarazzante, silenzio imbarazzante
"Ti và una cicca?" chiedo per mettergli fine
"Si, grazie..."
"Speravo dicessi di no..."
"Perchè?" è confuso. Comprensibile
"La verità è che non ho nessuna cicca...Solo che una volta ho letto un libro, non ricordo il titolo, e c' era scritto che se, in una conversazione, passano più di otto secondi di silenzio... Bhè, non ricordo esattamente cosa succede, ma non mi piaceva..."
"Tu sei strana..."
"E tu non sei originale. Non hai idea di quante persone me l' abbiano già detto..."
"Se è così, non ti ha mai sfiorato il dubbio che abbiano ragione?"
Ci penso un attimo, o meglio, fingo di pensaci un attimo
"No."

 

Il volo è breve e tranquillo, ho dormito per quasi tutto il tempo, come Chris e Bill. Tom dice di non essere riuscito a chiudere occhio. Dalla sua faccia si potrebbe dire che abbia visto un fantasma, ma quando glielo faccio notare mi liquida con un "Sono solo stanco..." che ovviamente non è la verità.
All' aeroporto di Stanset abbiamo preso un taxi che ci ha portati dritti a casa di mio zio Andrea dove siamo stati calorosamente accolti e dove abbiamo avuto il tempo di lasciare le valige e farci una doccia. Purtroppo mio zio se n' è andato quasi subito perchè doveva lavorare così restiamo soli nella casa che è tutto meno quello che mi sarei aspettata: è molto spaziosa, ha tre stanze da letto e un terrazzo enorme, arredata in modo semplice e moderno, ma non pacchiano. Finita la doccia mi sdraio su quello che questa notte sarà il letto mio e di Chris.
"Chris si è fiondata in bagno a velocità supersonica e si è chiusa dentro." sentenzia Tom sdraiandosi di fianco a me
"Bhè, fino a prova contraria, per far la doccia si va in bagno..."
"Si, ma avevamo deciso che questo sarebbe stato il mio turno..."
"Avevamo deciso o avevi deciso?"
"Comunque Chris mi ha fregato il posto, quindi..."
"Ho voglia di caffè..."
"Dovresti smettere di berne così tanto, per questo sei nervosa..."
"Hai presente che ogni uomo è fatto circa del 65% d' acqua?"
"Si..."
"Bhè, io sono 10% acqua e 55% caffè, senza non potrei sopravvivere..."
Mi alzo e esco teatralmente dalla stanza per andare a prepararmi una tazza dell' unico liquido per il quale venderei l' anima al diavolo.

 

L' università di Mary non ha niente a che vedere con la nostra. è più grande, più antica e decisamente più frequentata. I ragazzi non indossano l' uniforme, ma è come se lo facessero; sono vestiti tutti in modo serio, ho visto solo due maglioncini colorati e una felpa, per il resto i colori predominanti sono il grigio, il blu e il marrone e l' aria della gente che ci passa di fianco mi fa dubitare che qui abbiano mai sentito parlare di felicità.
"Certo che ad Auschwitz si divertivano di più..." osserva Bill
"Wow, questo posto fa davvero paura..." continuo io
Scrutiamo tra la marea di volti grigi fino ad individuarne uno più allegro, più colorato e decisamente più famigliare: Mary.
Le corriamo in contro e la salutiamo rumorosamente, come nostro solito, lei sembra sinceramente felice, ma mi accorgo che ha anche qualcosa di strano. Prima che i ragazzi ci raggiungano le abbiamo già fatto tremila domande che liquida con un "Ne parliamo davanti ad una tazza di tè?"
Ovviamente noi accettiamo e ci lasciamo fare strada da lei verso la sua stanza che scopriamo essere in perfetto stile Mary: Poster di città appesi alle pareti, un paio di foto, qualche peluches e una scrivania sommersa dai libri. Mentre prepara il tè incomincia a metterci al corrente delle novità: "Allora: scuola tutto bene, lavoro anche, ma la mia compagna di stanza non ha ancora rivelato la sua seconda personalità..."
"Seconda personalità?" Chiede Chris
"Si, sono convinta che sotto la sua maschera da perfetta studentessa e da ragazzina ingenua e gentile ci sia una specie di serial killer..."
"Wow, è avvincente... Continua!" dico io
"Sono la sua quinta compagna di stanza in un anno... Non so ancora il perchè, ma tutte le altre ragazze l' hanno mandata via..."
"Stai attenta a non farti uccidere mentre dormi..."
"Dormirò con un occhio aperto allora..."
Ci mettiamo a ridere e continuiamo per una buona oretta a fare ipotesi sulla serial-student-killer e a parlare del più e del meno, fino a quando Mary interrompe il discorso" Scusate ragazze, ma vi andrebbe di fare un giro? Solo noi, da sole intendo..." dice. Sul momento non capisco bene il perchè, ma preferisco non indagare, infondo la mia curiosità sarà presto soddisfatta; così lasciamo Bill e Tom nella stanza di Mary con un "Torniamo subito..." e iniziamo a girare nel parco del campus.
"Finalmente una zona un po' meno triste qui dentro!" esclamo
"Si, effettivamente a prima vista questo posto non fa buona impressione, ma ci si abitua..."
"Quindi, di cosa volevi parlarci?" domanda impaziente Chris
Mary si inscurisce, abbassa lo sguardo, riflette un attimo su cosa dire e:"Sono incinta!"

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: reading lover