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Autore: carrotlouis    11/07/2012    8 recensioni
Ero ferma immobile...Alcuni cocci di vetro mi traffigevano il braccio. Il sangue formava piccoli rivoli sul pavimento. C'era caldo non sapevo che fare. Da una parte l'odio dall'altra l'amore per mia figlia. Perchè era tornato, adesso che la mia vita aveva finalmente un senso? Ora volevo solamente guardare avanti senza pensare al passato, lui non me lo permetteva e io non sapevo come fare per sbarazzarmene.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                                                 Horaneyes, MarsTwix
                                                                                                                                                                                            NikaMalik…che recensicono
                                                                                                                                                                                       sempre e mi danno la volontà di 
                                                                                                                                                                       andare avanti a scrivere questa storia, GRAZIE
                                                                                                               

      
 
                                                                                         Capitolo 5.
 
«Buongiorno.» sibilò Zayn entrando in cucina seguito da Eleanor.
La ragazza era rimasta a dormire qui, perchéaveva paura a tornare a casa col buio, e io ero stata costretta a prestarle un pigiama. Ne avevo tirato fuori uno pessimo, che a me stava di merda, mentre lei sembrava una dea scesa in Terra.
La squadrai aprire il frigo, cercando barrette integrali e yogurt magri, e lamentarsi del fatto che non ce ne fosse nessuno. Io per tutta risposta sbuffai, mandandola a fanculo a bassa voce. Lei invece mi guardò schifata mentre mi infilavo in bocca una cucchiaiata di cereali al cioccolato.
Dopo un’attenta selezione decise di prendere un bicchiere di aranciata e una pesca. Non la degnai più di uno sguardo e mi concentrai solo sulla tazza che avevo fra le mani e su Zayn, che dopo avergli chiesto di accompagnarmi a prendere Cher annuì felice uscendo dalla cucina per andare a prepararsi. Mi aveva abbandonata, da sola, o per meglio dire con Eleanor, era ovvio che nella stanza ci fosse silenzio.
«Louis è mio.» esordì Eleanor richiamando l’attenzione tossendo e costringendomi a smetterla di fantasticare sul bellissimo vestito che avevo visto da Zara alcuni giorni prima.
«Non ne vuole più sapere niente di te.» le risposi duramente guardandola negli occhi, di un marrone, insignificante. Non che gli occhi marroni fossero insignificanti, per carità, li avevo anche io scuri, ma i suoi erano sciatti, non traspiravano nessuna emozione.
«Questo lo vedremo.» borbottò lei passandosi nuovamente una mano fra i capelli.
«Cosa vuoi dire, Eleanor?» domandai, ricopiandola spostandomi una ciocca ribelle dietro le orecchie.
«Non sei il suo tipo. Lui merita qualcuno come me.- disse maleficamente- Avrai passato la tua adolescenza fra alcol e droga. Tu non sei adatta a stargli accanto!»
«Non sei tanto meglio di me. Io almeno non ti giudico, tu non sai cosa ho passato. Desidererei che mi mostrassi un po’ più di rispetto!» ribadii scuotendo la testa con veemenza.
«Ma a chi vuoi darla a bere? Scommetto che eri una puttanella che si è fatta mettere incinta da un cretino!» continuò lei con voce pacata.
La Lia Cattiva la stava già prendendo a schiaffi facendola sanguinare, quella Buona si era rintanata nella sua stanza, pentita di aver accettato di aiutarla.
Strisciai la sedia rumorosamente sul pavimento e appoggiai le mani sul tavolo, guardando Eleanor dall’alto al basso.
«Io non meriterò Louis, ma stanne certa che neanche tu te lo meriti!» dissi amaramente. Lei sbuffo rigiocando per l’ennesima volta coi capelli.
«Ehi, mi sono perso qualcosa?» chiese Zayn interrompendo il discorso mentre beatamente si infilava il giubbotto rosso e bianco.
Gli sorrisi divertita «niente di importante. Le stavo solo facendo i complimenti per i capelli.» dissi facendole un occhiolino. Lei fece un gesto con una mano per ringraziarmi, mantenendo l’immagine dolce che cercava di sostenere davanti ai ragazzi. Le sorrisi, vedendola scrutarmi dalla finestra della cucina, mentre uscii a passo svelto in giardino. Diedi una leggera pacca alla portiera di Miss Spotty, pregandola di resistere per un altro mesetto.
Appena Zayn infilò le chiavi nella toppa aprii velocemente – per quanto mi era possibile – il finestrino della macchina, per fare entrare più aria possibile. Poi tirai fuori il pacchetto di ciunghe dalla borsa, infilandomene una in bocca e offrendone un’altra a Zayn, il quale rifiutò dopo aver ingranato la quarta.
«Che cosa hai?» mi chiese Zayn interrompendo il ronzio del motore.
«E’ solo una scusa per rompere questo imbarazzante silenzio?» risposi con un’altra domanda.
«No. Lia sei strana e non penso che sia per quella sgualdrina di Eleanor.» continuò scuotendo la testa e sorridendo dolcemente.
«Tu sei strano. Tu che a casa non ci sei mai, ti accorgi che ho qualcosa che no va! -borbottai un po’ dispiaciuta dal fatto che ormai Zayn passava più tempo con Perrie che con noi. – hai forse qualche potere? » domandai ridendo.
«Non ho nessun potere. Io ti conosco Lia.» rispose lui seriamente, superando un SUV nero e fermandosi a un semaforo rosso.
«Liam.» gli confessai con un filo di voce dopo alcuni minuti, passandomi le mani sulle gambe per asciugarle dal sudore che si era creato fra le dita. Ok volevo bene a Zayn, ma alcune volte era uno stupido. Carino, ma stupido. Mi stava guardando con una faccia stranita, non aveva capito. Eppure quanti Liam conosceva? – il mio fratellastro.» continuai schiarendomi la voce.
Adesso aveva capito infatti aveva sterzato velocemente il volante parcheggiando la macchina davanti a uno dei tanti negozi di abbigliamento di Londra.
Sembrava in trans. Gli occhi avevano perso quel calore dolce e le sue mani tremavano appoggiate al volante.
«Quando?» la voce di Zayn era fredda priva di qualunque sfumatura.
«Due giorni fa. Al supermercato vicino casa.» dissi molto lentamente, deglutendo rumorosamente.
«Ti ha detto qualcosa?» mi chiese ancora sconvolto.
«No, sono scappata. Avevo paura.» risposi mentre una lacrima mi andava a bagnare i pantaloni.
«Dobbiamo dirlo ai ragazzi. - disse scuotendo la testa – Può essere pericoloso, capisci. Ci deve essere un motivo per cui lui sia venuto qui.»
«E se invece non ci fosse un motivo. Magari è solo in vacanza. Senti Zayn non me la sento di allarmare i ragazzi per qualcosa che si può rivelare una stupidata.» mormorai a denti stretti, mentre con le mani stringevo la sciarpa che avevo al collo.
«Lia, non è una stupidata, tutto quello che riguarda Charles.» disse lui cercando di convincermi.
Silenzio. Poi Zayn rimise in moto la macchina, immettendosi nella stradina che portava alla casa di Charlotte.
«Per il momento vorrei tenere la cosa fra noi.» annunciai poi poco convinta, guardando fuori dal finestrino le ville allineate con il giardino perfettamente tenuto e i fiori sparsi qua e là.
«Non sono d’accordo. Ma rispetto la tua decisione.» rispose senza staccare gli occhi dalla strada.
 
 
«Siamo tornate!» annunciai buttando il capotto sul divano e aiutando Cher a sfilarsi il giubbino. Zayn mi aveva scaricata davanti casa. ‘Perrie ha detto che devo andare da lei’ si giustificò facendomi scendere, per poi sgommare e allontanarsi velocemente.
«Dov’è la mia bambina preferita?» disse Louis correndo incontro a Cher. La prese in braccio scompigliandole i capelli dolcemente.
Perché quell’immagine, mi sembrava così amorevole, così famigliare? Louis era sempre sorridente e riusciva a renderti felice solo con uno sguardo.
«Mi sei mancato.- disse Cher abbracciando il giovane e gettandogli le braccia al collo – mamma ha detto che ti piace Eleanor. Chi è? Io voglio che a te piaccia la mia mamma. Fammela vedere. » continuò Cher con una vocina dolcissima, mettendomi leggermente in imbarazzo.
«Mi dispiace, ma se ne è andata. E dì alla tua mamma che Eleanor non mi piace.» le rispose Louis ridendo.
‘Se ne è andata’, non riuscii a trattenere un sorriso. La Lia Cattiva stava facendo i salti di gioia.
Raccolsi da terra Barbie Regina dei Mari, Barbie Principessa dei Fiori e Ken, mentre Louis mise giù Cher per rispondere al telefono che suonava in soggiorno.
«Pronto?» disse poco convinto.
«Pronto, cerco Louis Tomlinson.» disse la voce metallica dall’altra parte.
«Si, sono io. Lei chi è?» chiese con la voce che gli si spezzava in gola.
«Louis, Louis sono io.»
Il volto di Louis si oscurò, lo splendido sorriso che viveva indisturbato sul suo viso fece le valigie per ospitare un espressione severa e nervosa. I meravigliosi occhi azzurri si contornarono di un velo lucido e le mani cominciarono a tremargli.
«Papà…»
 
 
Ciao che cosa ne pensate? Spero vi piaccia perché a me questa sta prendendo tantissimo.
Recensite e grazie a tutte quelle che lo hanno fatto finora e hanno messo la storia fra le seguite/ricordate/ preferite! :)
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